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Coppa Italia, la Juventus non brilla ma batte il Genoa grazie a Hamza Rafia

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Servono i tempi supplementari alla Juventus per regolare il Genoa, e il gol qualificazione e’ del classe 1999 Hamza Rafia, talento prelevato dal Lione e ‘parcheggiato’ in quella Juve under 23 che gioca in C e oggi ha fornito alla formazione iniziale della prima squadra anche il brasiliano Wesley Gasolina e il 18enne promettentissimo romeno Dragusin, difensore messo accanto a Demiral e al veterano Chiellini. Sembrava tutto in discesa per i bianconeri, gia’ sul doppio vantaggio a meta’ primo tempo grazie a Kulusevski e Morata. Poi la rimonta rossoblu’ con una rete per tempo, di Czyborra e Melegoni le marcature per sognare l’impresa. Una fatica extra per i ragazzi di Pirlo, che domenica sono attesi dal big match contro l’Inter: anche i nerazzurri, pero’, oggi pomeriggio hanno superato la Fiorentina solo dopo 120 minuti. E’ strano vedere Ronaldo con il giubbotto da panchina, ma domenica sera c’e’ la partitissima di San Siro e il tecnico fa ampio turnover: solo tre conferme rispetto al Sassuolo (Demiral, Arthur e Bentancur) e i giovani Dragusin e Wesley lanciati dal primo minuto. E poi ci sono gli oggetti del desiderio dell’una e dell’altra squadra, con Portanova e Rovella titolari e gia’ promessi sposi ai futuri club e con Scamacca, entrato nel casting per la quarta punta della Juve, a guidare l’attacco del Grifone.

I bianconeri vogliono risolvere rapidamente la pratica coppa, dopo poco piu’ di 80 secondi Kulusevski va gia’ in gol: il passaggio illuminante di Chiellini trova lo svedese, il quale si infila tra i difensori avversari e batte Paleari. Il raddoppio arriva al 23′, quando l’ex Parma si traveste da assist man e di prima manda in porta Morata per il primo gol dello spagnolo nel 2021. La Juve si rilassa, ancora una volta, e poco prima della mezz’ora Czyborra approfitta del posizionamento errato del giovane Wesley per superare Buffon. Ad Arthur e Portanova vengono annullate due reti per fuorigioco, nonostante 13 tiri a 3 la squadra di Pirlo non riesce ad ipotecare il successo gia’ nel primo tempo. All’intervallo staffetta Bentancur-Rabiot, il primo pericolo della ripresa e’ creato dall’ex Pjaca, che con un destro da fuori area colpisce la traversa. Dopo un’ora Bonucci e Danilo danno il cambio a Chiellini e Demiral, ma il Genoa trova il pareggio: le principali responsabilita’ sono ancora di Wesley, che lascia troppa liberta’ a Melegoni per cercare il destro a giro vincente. Pirlo mette Rafia ma non CR7, entrato soltanto all’88, e il risultato resta sul 2-2, cosi’ si va ai supplementari. Il centrocampista franco-tunisino segna il primo gol tra i professionisti al 104′: il classe 1999 risolve una mischia, con il pallone che sbatte su Lerager prima di finire in rete. La Juve rischia anche nel secondo tempo supplementare, Arthur salva sulla linea sul colpo di testa di Radovanovic, ma alla fine conquista i quarti di finale con il 3-2 finale. Il prossimo turno, fissato per il 27 gennaio, sara’ contro la vincente di Sassuolo-Spal.

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Ancelotti, tra Real Madrid, Brasile e Arabia: il futuro è ancora un rebus, ma una cosa è certa: non ha fretta

Il futuro di Carlo Ancelotti resta in bilico tra Real Madrid, Brasile e offerte arabe. Ma il tecnico non ha fretta: vuole chiudere con eleganza la sua avventura a Madrid.

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Chiamatelo fattore “tempo”. Perché quando si parla del futuro di Carlo Ancelotti, signore della Champions League e tecnico più vincente d’Europa, è proprio il tempo a scandire ogni passo. Ancelotti ha costruito la sua leggenda senza mai cedere alla fretta, e anche oggi – stretto tra Real Madrid, Brasile e offerte saudite – non ha intenzione di affrettare decisioni.

La stagione del Real tra infortuni, ego e delusioni

La stagione 2024-2025 del Real Madrid è stata un percorso a ostacoli, nonostante il clamoroso arrivo di Kylian Mbappé. Gli infortuni pesanti a Carvajal e Militao, il vuoto lasciato da Kroos, l’inserimento complicato di Mbappé e una squadra iper-offensiva e senza equilibrio hanno lasciato segni profondi. I Blancos sono usciti ai quarti di Champions, hanno perso la Copa del Rey in finale, la Supercoppa, e in Liga inseguono il Barcellona a -4. Solo l’11 maggio, nel Clásico che sa di sentenza, si capirà se la corsa è ancora viva.

Il Brasile aspetta, ma Ancelotti temporeggia

Le voci sull’approdo di Ancelotti sulla panchina della Seleção circolano da mesi. Sembravano spente, ma i problemi del Brasile nelle qualificazioni mondiali le hanno riaccese. Qualche giorno fa, a Londra, c’è stato un incontro ufficiale tra Ancelotti e i vertici della Federazione brasiliana. Ma è arrivata fumata nera: il Brasile lo vuole subito, Carlo vuole chiudere con stile la sua avventura madridista, eventualmente fino al Mondiale per club.

L’offerta araba e il silenzio di Ancelotti

Sul tavolo è spuntata anche una proposta monstre dall’Arabia Saudita, si parla di 50 milioni a stagione, forse dall’Al-Ahli. Ma Ancelotti non si è mosso. Rimane a Madrid, prepara la sfida contro il Celta Vigo, e spera che il Barcellona inciampi. Nel frattempo, la stampa spagnola inizia a ipotizzare che possa restare anche per il Mondiale per club.

Il commiato perfetto? Con la Liga in mano

Con 15 trofei vinti alla guida dei Blancos, don Carlo merita un’uscita di scena all’altezza della sua storia. E anche il club lo sa. Il finale di stagione sarà determinante: Liga o no, l’addio sarà comunque elegante.

Il resto? Arabia, Brasile, Italia (si vocifera Milan o Roma), o una pensione serena. Ancelotti, unico tecnico a vincere nei cinque principali campionati europei, non ha fretta, e questa è – per ora – l’unica certezza.

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Europa League: vincono Tottenham e United, verso finale inglese

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Vittorie per Tottenham e Manchester United, si va verso una finale di Europa League tutta inglese. La squadra londinese ha fatto un grande passo battendo 3-1 il Bodo Glimt nella semifinale di andata giocata a Londra. Vantaggio lampo per il Tottenham che al 1′ va a segno con Brennan Johnson, il raddoppio al 34′ con James Maddison: al 16′ della ripresa Dominic Solanke su rigore segna il tris. Saltnes ha accorciato le distanze al 38′ in una delle rare azioni offensive dei norvegesi, chiamati ora alla missione quasi impossibile tra sette giorni in casa. Nell’altra semifinale, grazie anche alla superiorità numerica dal 35′, lo United, a cui resta solo l’Europa per salvare la stagione, ha travolto l’Athletic Bilbao 3-0. I Red Devils, solo quattordicesimi in Premier League, hanno sconfitto i baschi che vedono sfumare il sogno di una finale casalinga il 21 maggio: a segno per gli inglesi Casemiro (30′) e poi doppietta del capitano portoghese Bruno Fernandes (37′ su rigore e 49′).

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Conference: Fiorentina ko a Siviglia, al Franchi per la rimonta

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La Fiorentina cade a Siviglia e ora deve sperare nella rimonta tra sette giorni al Franchi. Il Betis si aggiudica il primo round della semifinale di Conference League, battendo 2-1 i viola grazie ai gol di Ezzalzouli e Antony, ma Ranieri a segno per la squadra di Palladino ha riacceso la speranza. Minuto di raccoglimento per ricordare Papa Francesco, e poi in campo è subito Betis che infatti passa in vantaggio dopo appena sei minuti grazie alla rete di Ezzalzouli. Azione nata dal duello vinto da Bakambu con Comuzzo, arriva sul fondo e crossa: l’attaccante marocchino non sbaglia a due passi da De Gea. La rete passa sotto la lente del Var per verificare eventuali irregolarità, ma l’arbitro Oliver convalida il gol del vantaggio degli andalusi. La Fiorentina reagisce e al 21′ sfiora il pari con Mandragora, che di testa manda fuori di un soffio.

A ridosso della mezzora Palladino è costretto a un cambio; problema muscolare per Cataldi che chiede di uscire, al suo posto Adli. Nel recupero il Betis va vicino al raddoppio con Bartra che calcia il pallone sopra la traversa. Nella ripresa Palladino gioca la carta Kean, rientrato da poco in gruppo e partito dalla panchina. Ma proprio nel momento migliore die viola arriva il raddoppio della squadra andalusa con Antony (19′). Al 27′ però la riapre Ranieri che batte Vieites e fa tornare a sperare la Fiorentina, che qualche minuto dopo va vicina anche al pari con Gosens. La Viola ha reagito e tiene viva la speranza di volare in finale: tra sette giorni il ritorno in casa.

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