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Conte e Grillo in visita all’ambasciatore di Cina, Draghi con Biden al G7 per fermare lo strapotere cinese

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Giuseppe Conte e Beppe Grillo insieme in visita all’ambasciatore cinese in Italia, proprio nel giorno in cui al G7 Joe Biden lancia la sua sfida alla Via della Seta. E’ la “scena” che spiazza la maggioranza e stupisce, per il tempismo, piu’ d’uno nel governo. La sovrapposizione dell’iniziativa dell’ex premier al debutto di Draghi al tavolo dei grandi della terra, insospettisce alleati di maggioranza e avversari. E’ un tentativo di avviare, anche sulla politica estera, uno smarcamento dalla linea del governo? “Polemiche pretestuose”, ribatte Conte. Che pero’ annulla l’incontro, “per impegni e motivi personali”. E’ sera quando Grillo varca il portone dell’ambasciata cinese per incontrare Li Junhua, per un incontro che sembra avvenire nel solco della politica di vicinanza a Pechino seguita dal governo Conte, con l’adesione alla Via della Seta. Il nuovo governo ha impresso un piu’ forte accento su atlantismo e multilateralismo, pur coltivando il dialogo con la Cina. Di qui lo stupore, seccato, che alcuni esponenti del governo fanno trapelare – ma non c’e’ nessun commento ufficiale – per una scelta che cade, in modo plateale, all’apertura del G7. “E’ la conferma di quello che abbiamo visto in questi anni al governo della Nazione: i grillini sono la quinta colonna del regime cinese in Italia”, attacca dall’opposizione Giorgia Meloni. Dalle dichiarazioni degli alleati della larga maggioranza trapela qualche imbarazzo in piu’. L’incontro, dice Anna Maria Bernini da Fi, e’ “quantomeno intempestivo: la scelta e’ legittima, ma suscita preoccupazione, trattandosi di un partito di governo che esprime il ministro degli Esteri”. “Guardiamo con apprensione” al rapporto “ambiguo” tra il M5s e Pechino, dice il leghista Paolo Formentini. Mentre da Iv Davide Faraone guarda il lato positivo: “L’Italia e’ in buone mani: questo governo ha messo populisti e sovranisti all’angolo”. A sera, con una nota, Conte ribatte alle polemiche. Non solo la Cina: “Ho incontrato e vedro’ vari ambasciatori e leader stranieri”, sottolinea il leader in pectore pentastellato. “Il neo-Movimento avra’ un respiro marcatamente internazionale. Faremo in modo che l’esperienza che ho maturato a livello internazionale sia un valore aggiunto per un M5s che intende rinnovarsi profondamente”.

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Economia

Campi Flegrei, il Consiglio dei Ministri approva misure urgenti: sospesi tributi, mutui e versamenti fino al 31 agosto

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Il Consiglio dei Ministri ha approvato una serie di misure urgenti per far fronte agli ulteriori effetti dei recenti fenomeni bradisismici che continuano a interessare l’area dei Campi Flegrei, nel Napoletano. Le decisioni sono contenute nella seconda parte di un decreto che introduce interventi di natura economica e fiscale per sostenere cittadini e imprese colpiti dall’emergenza.

Sospensione di tributi e contributi

Tra i provvedimenti più rilevanti è prevista la sospensione degli adempimenti e dei versamenti tributari e contributiviin scadenza dal 13 marzo 2025 al 31 agosto 2025. Il governo ha deciso di alleggerire la pressione fiscale per chi vive e opera in un’area messa duramente alla prova dai continui episodi di sollevamento del suolo.

Stop anche alle ritenute e alle addizionali

Nello stesso periodo sono sospesi i termini dei versamenti delle ritenute alla fonte e delle trattenute relative alle addizionali regionale e comunale all’imposta sul reddito delle persone fisiche. Una misura che punta ad alleggerire ulteriormente il carico economico per lavoratori e famiglie residenti nella zona.

Mutui e finanziamenti bloccati senza sanzioni

Il decreto prevede inoltre la sospensione del pagamento delle rate dei mutui e dei finanziamenti di qualsiasi genere erogati dalle banche, sempre dal 13 marzo al 31 agosto 2025, senza applicazione di sanzioni o interessi. Si tratta di una misura fondamentale per evitare che il peso degli impegni finanziari aggravi la già delicata condizione di numerose famiglie.

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Autovelox, scontro aperto tra Salvini e i sindaci: il Mit chiede numeri certi, l’Anci parla di vuoto normativo

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Il confronto sugli autovelox si fa sempre più acceso: da una parte il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, dall’altra l’Anci, l’Associazione nazionale dei comuni italiani. Il nodo resta l’utilizzo dei dispositivi per il controllo della velocità, spesso al centro delle polemiche per un presunto impiego finalizzato a fare cassa più che a garantire la sicurezza stradale.

Il Mit chiede un censimento preciso

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha chiesto all’Anci dati dettagliati e non percentuali generiche: quanti autovelox sono installati in Italia e dove, suddividendo quelli fissi e mobili secondo la data di approvazione pre e post 13 giugno 2017, spartiacque normativo sulla validità delle omologazioni.

Il Mit ha sottolineato che il censimento è condizione essenziale per riattivare l’iter del decreto interministeriale sulle regole di omologazione, sospeso lo scorso 23 marzo per ulteriori approfondimenti.

I dati dei comuni non convincono il ministero

La risposta dell’Anci non ha soddisfatto il Mit: secondo quanto comunicato, il 59,4% degli autovelox fissi è stato validato prima del 2017, contro il 40,6% successivo. Per quelli mobili, il 67,2% risulta pre-2017, e il restante 32,8% post-2017. Ma il presidente dell’Anci, Gaetano Manfredi, ha sottolineato che la priorità è colmare il vuoto normativo: «La velocità è tra le prime tre cause di mortalità stradale», ha ribadito.

Il decreto fermato e il rischio paralisi

Il testo del decreto bloccato dal governo prevedeva che potessero essere usati solo i dispositivi vidimati dal 13 giugno 2017 in poi, con lo spegnimento temporaneo di quelli più vecchi. L’obiettivo era ridurre il caos di multe e ricorsi, alla luce anche della sentenza 10505/2024 della Cassazione, che ha fatto chiarezza sull’utilizzo degli apparecchi approvati ma non omologati.

Ma lo stallo attuale tra Mit e sindaci, unito all’assenza di regole condivise, rischia di lasciare gli automobilisti e gli enti locali in balìa di un sistema incerto e frammentato.

Salvini apre al dialogo

Nonostante lo scontro, il ministro Salvini ha rinnovato la disponibilità del Mit a collaborare con l’Anci per superare l’impasse e garantire regole chiare e trasparenti sull’uso degli autovelox, tutelando tanto la sicurezza quanto i diritti dei cittadini.

 

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Economia

Agenzia delle Entrate, la precompilata è online: invio dal 15 maggio

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Le dichiarazioni precompilate 2025 sono online. Sul sito delle Entrate sono ora disponibili in modalità consultazione i modelli già predisposti con i dati in possesso dell’Agenzia o inviati da enti esterni, come datori di lavoro, farmacie e banche. Le informazioni trasmesse per la stagione dichiarativa in corso sono circa un miliardo e trecento milioni. A partire dal 15 maggio, ricorda l’Agenzia delle Entrate, sarà possibile “restituire” la dichiarazione al Fisco, con o senza modifiche.

Per visualizzare e scaricare la dichiarazione (730 o Redditi, a seconda dei requisiti) basta accedere alla propria area riservata con Spid, Cie o Cns. È sempre possibile delegare un familiare o un’altra persona di fiducia a operare online nel proprio interesse: per farlo, spiegano le Entrate, basta utilizzare la funzionalità disponibile nella propria area riservata. In alternativa, si può inviare una pec o ancora presentare la richiesta a un qualunque ufficio dell’Agenzia. Tutte le informazioni utili sono raccolte all’interno del sito dedicato “Info e assistenza” e nella nuova guida della collana “L’Agenzia informa”. A partire dal 15 maggio sarà possibile “restituire” la dichiarazione al Fisco, con o senza modifiche. Chi presenta il 730 potrà optare anche quest’anno per la versione semplificata – che non richiede la conoscenza di quadri, righi e codici -, scelta nel 2024 da oltre metà della platea. Le scadenze per l’invio sono fissate al 30 settembre per il 730 e al 31 ottobre 2025 per il modello Redditi. Le regole erano state definite in un provvedimento firmato lo scorso 23 aprile dal direttore dell’Agenzia, Vincenzo Carbone.

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