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Conte andrà in Aula a rispondere alle opposizioni sul caso Russia, duro scontro con la Lega

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Non sono fantasie, non e’ un’inezia ma una vicenda dai contorni gravi che va chiarita, con un atto di “trasparenza”. Ecco perche’ Giuseppe Conte scavalca Matteo Salvini e da’ la disponibilita’ a riferire al Senato sui presunti fondi russi alla Lega. “Il Parlamento e’ sacro e io, che sono la massima autorita’ del governo, riferisco”, dichiara il premier, facendo capire di aver deciso di sopperire al “no” del leader della Lega. Il 24 luglio, mercoledi’ prossimo, sara’ in Aula al Senato. Dopo averlo ascoltato, il Pd valutera’ se proporre la sfiducia a Salvini. Ma sono le scelte del premier e del M5s a mandare su tutte le furie, in queste ore, gli uomini della Lega: il timore e’ che ci si avviti in una crisi senza controllo. Il ministro dell’Interno ribadisce la sua linea nel corso di una visita a un gattile romano: “Se c’e’ un reato io sono il piu’ cattivo e intransigente. Ma non mi interessano gli audio rubati e non riferisco sulla fantasia”. Salvini si dice tranquillo ma le sue parole rivelano l’irritazione col premier: “Puo’ scrivermi via lettera o whatsapp ma gli rispondo che non abbiamo chiesto e preso un euro fuori posto”. I leghisti, a taccuini chiusi, si mostrano furiosi: “Conte sta trascinando il M5s – dice uno di loro – nella trappola del Pd e di chi vuole usare la vicenda Savoini per darci la strappata”. “Aspetto con ansia che si chiuda l’inchiesta”, dice Salvini. Forse teme, commenta un Cinque stelle, che nuovi dettagli lo travolgano. A dare il termometro dei rapporti nel governo, c’e’ la vicenda di Massimo Garavaglia. Il viceministro leghista viene assolto nel suo processo milanese per turbativa d’asta. La prima buona notizia da un po’, per i leghisti. Che si infuriano perche’ nessuno dei pentastellati di governo (e neanche Conte) commenta la notizia: “Non vorremmo che avessero sperato in una condanna”, dichiara via Bellerio. Sferzante la risposta M5s: “Siamo felici per Garavaglia, ora convinca Salvini a riferire in Aula”. “Conte e’ sempre piu’ premier di un monocolore M5s”, dice sorridendo un leghista. Non passa inosservata la scelta di Conte di convocare, su proposta di Di Maio, un “workshop” con le parti sociali a Palazzo Chigi (“la risposta al tavolo di Salvini”). Si nota anche che a un evento pubblico il premier abbia rimproverato il ministro Gianmarco Centinaio per le promesse “eccessive” in vista della manovra. La risposta e’ la minaccia leghista di far cadere il governo sull’Autonomia. Ma Salvini, non si stancano di ripetere i suoi, non vuole votare. Per ora. Si va chiudendo la finestra del 20 luglio per il voto a settembre. Niente impedisce al leader leghista, che nella partita delle urne da’ le carte, di far saltare il banco dopo. Ma il leghista sa che in quel caso si aprirebbe un nuovo scenario: per garantire la stabilita’ del Paese e fare la manovra, potrebbe crearsi un fronte di sostegno a un governo politico “di emergenza”. E’ nota la contrarieta’ del Colle all’eventualita’ di portare il Paese all’esercizio provvisorio. Ecco perche’ i leghisti sono tornati ad agitare lo spauracchio del ribaltone e di un Conte “bis” non piu’ gialloverde ma giallorosso. Sia Nicola Zingaretti, sia Di Maio negano ogni possibilita’. Ma l’idea, come conferma il contrarissimo Matteo Renzi, circola. Il taglio dei parlamentari, con il sistema maggioritario, rischia di “consegnare il Paese” alla Lega: Pd e M5s potrebbero unire le forze – e’ la teoria – per una legge elettorale proporzionale. Tutti scenari, questi, che rischiano di essere alimentati dalla scelta di Conte di riferire in Aula su Salvini tra una settimana. Fino ad allora, il leader leghista sara’ sulla graticola. Il presidente della Camera Roberto Fico, dopo aver ricevuto Zingaretti, scrive al ministro Riccardo Fraccaro sollecitando la presenza del titolare del Viminale in Aula. “Fara’ al massimo un question time”, dicono i suoi. Ma ai Dem, che sono sulle barricate e in commissione arrivano quasi allo scontro fisico con i leghisti, non basta affatto. Se restera’ il “No”, concordano in un’assemblea alla Camera, si dovra’ valutare ogni iniziativa, incluso trascinare Salvini in Aula con una mozione di sfiducia.

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L’Ema blocca un medicinale contro l’Alzheimer

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L’Agenzia europea per i medicinali ha respinto la raccomandazione per il farmaco Lecanemab contro l’Alzheimer. L’Ema ha annunciato che il rischio di gravi effetti collaterali è superiore all’effetto positivo atteso.

“Il Comitato per i medicinali per uso umano” dell’Ema “ha raccomandato di non concedere un’autorizzazione all’immissione in commercio per Leqembi”, ha sottolineato l’autorità, facendo riferimento in particolare all’insorgere di rischi di emorragia cerebrale nelle persone trattate con il farmaco. Il Lecanemab – nome commerciale Leqembi – è disponibile negli Stati Uniti dall’inizio del 2023 per il trattamento dell’Alzheimer in stadio iniziale. Sebbene la terapia non migliori i sintomi, può rallentarne leggermente la progressione della malattia. Il farmaco, secondo gli esperti, sarebbe quindi adatto solo per un gruppo molto limitato di malati di Alzheimer, meno del 10%. A fronte dei possibili edemi ed emorragie cerebrali, la terapia deve essere monitorata regolarmente con esami di risonanza magnetica. Ora la società farmaceutica Eisai, che ha presentato la domanda, potrà richiedere un riesame entro 15 giorni.

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Preoccupa il virus Oropouche, primi 2 morti in Brasile

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Sale la preoccupazione per il virus Oropouche, diffuso soprattutto nell’America centro-meridionale e nei Caraibi ma che ha fatto registrare ad oggi 4 casi anche in Italia: l’infezione ha causato due primi decessi in Brasile, nello stato di Bahia, e si tratta dei primi registrati a livello mondiale. La conferma è giunta dal Ministero della Salute brasiliano. La febbre di Oropouche è un’infezione virale tropicale trasmessa da moscerini e zanzare e prende il nome dalla regione in cui è stata scoperta e isolata per la prima volta nel 1955, presso il laboratorio regionale di Trinidad, vicino al fiume Oropouche, a Trinidad e Tobago. Il primo decesso è stato confermato il 17 giugno. Il paziente aveva 24 anni, viveva a Valença ed è morto a marzo. Lunedì scorso è stato invece registrato il secondo decesso, di una donna, ed il ministero della Salute sta ancora indagando su un’altra morte sospetta nello stato di Santa Catarina.

L’Organizzazione panamericana della sanità (Paho) ha inoltre emesso un allarme epidemiologico per informare i Paesi membri sull’identificazione di possibili casi, attualmente in fase di indagine in Brasile, di trasmissione del virus Orov dalla madre al bambino durante la gravidanza. In Italia, ad oggi, sono stati diagnosticati 4 casi tutti di importazione, ovvero di soggetti rientranti dal Brasile e da Cuba. La malattia da virus Oropouche, spiega l’Istituto superiore di sanità, è una arbovirosi causata dal virus Oropouche (Orov), un virus a Rna che può essere trasmesso agli esseri umani principalmente attraverso la puntura di Culicoides paraensis, un piccolo dittero ematofago di 1-3 mm, simile ad un moscerino, che nelle aree endemiche si trova in zone boschive nei pressi di ruscelli, stagni e paludi, o di alcune zanzare come Culex quinquefasciatus.

Nessuno di questi vettori al momento è presente in Italia o in Europa. Non è stata al momento confermata la possibilità di una trasmissione da uomo a uomo del virus. Nel 2024 (al 23 luglio), sono stati registrati oltre 7700 casi nel mondo in cinque paesi: Brasile, Bolivia, Peru, Cuba e Colombia. I primi casi registrati anche in Italia sono senza conseguenze gravi. Il rischio di infezione, chiarisce l’Iss, è presente se si viaggia nei paesi in cui è presente il virus. Per chi si trova in queste zone si raccomanda di mettere in atto tutte le precauzioni necessarie ad evitare il contatto con gli insetti vettori: usare repellenti chimici, indossare vestiti che coprano braccia e gambe, soggiornare in case dotate di zanzariere e cercare di ridurre le attività all’aperto nei periodi di maggiore attività vettoriale (alba e crepuscolo).

I sintomi principali dell’infezione sono febbre, mal di testa, dolore articolare e, in qualche caso, fotofobia, diplopia (visione doppia), nausea e vomito. Se si è di ritorno da un viaggio nei paesi in cui è presente il virus e si hanno questi sintomi il consiglio è di rivolgersi al proprio medico. Grazie ad un team multi-disciplinare di esperti, L’Iss è in prima linea per monitorare il rischio da virus Oropouche in Italia per gli aspetti virologici ed epidemiologici.

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Economia

Bollette più chiare, in arrivo dal prossimo anno

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Basta con una sequela di numeri incomprensibili: dal prossimo anno infatti le bollette di luce e gas saranno più semplici da capire. Basterà un colpo d’occhio – spiega l’Arera, l’autorità per l’energia – per rendersi conto di prezzi e consumi. La nuova bolletta debutterà dal primo luglio del 2025, con un frontespizio uguale per tutti e con le principali informazioni generali. Poi uno ‘scontrino dell’energia’, per capire immediatamente consumi e prezzi, e un box offerta che ricorda le condizioni sottoscritte per verificarne l’applicazione.

E’ stata infatti approvata – a seguito di un lungo processo di consultazione con imprese, consumatori e stakeholder – e sottoposta all’analisi dell’impatto della regolazione (Air) la delibera che introduce una revisione organica delle informazioni indicate nella bolletta e della loro organizzazione, estendendola poi alla totalità dei clienti finali connessi in bassa tensione: domestici, condomini, piccole e medie imprese, box, cantine e magazzini. I venditori avranno 12 mesi di tempo per adeguare i propri sistemi all’invio della nuova bolletta. “Una riforma auspicata da tempo e da più parti, che evolve la struttura introdotta nel 2014 con la bolletta 2.0, allineando le informazioni per tutti e rendendole ancora più chiare e semplici, ma soprattutto dando rilevanza al ruolo dei consumatori, mettendoli in grado di verificare i consumi e le proprie scelte di efficienza energetica e di comparare agilmente il proprio profilo con le proposte del mercato”, commenta il presidente di Arera Stefano Besseghini.

Plaudono i consumatori: “Ringraziamo Arera per aver accolto la nostra richiesta e concluso l’iter per rendere le bollette dell’energia più comprensibili agli utenti, specie sul fronte del costo al KWh della luce e al metro cubo per il gas”, afferma Consumerismo No Profit. “In una fase in cui i prezzi dell’energia continuano a essere altissimi e fuori controllo, giudichiamo positivamente la notizia che Arera ha ufficializzato oggi sul debutto della nuova bolletta”, commenta l’Adoc. In dettaglio la nuova bolletta sarà composta da un frontespizio unificato, che corrisponde alla prima facciata della bolletta in cui i venditori sono tenuti a riportare l’importo da pagare e tutte le informazioni essenziali sul cliente sul tipo di servizio in cui è rifornito, sul contratto di fornitura, su fatturazione e pagamenti, etc. Poi un scontrino dell’energia, che riporterà la formazione del costo complessivo dell’energia in relazione ai volumi consumati secondo la struttura quantità x prezzo, suddiviso in “quota consumi” e “quota fissa”, più la “quota potenza” per l’energia elettrica, e ulteriormente dettagliato per voci di spesa (vendita e ‘rete e oneri’). In questa sezione saranno riportate separatamente anche l’Iva e le accise, eventuali bonus, altre partite (interessi di mora, prodotti e/o servizi aggiuntivi etc.) e il canone Rai.

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