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Cronache

“Caputo è un malvagio”, violentò e uccise la piccola Fortuna. È scritto in sentenza di condanna

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Dalle motivazioni depositate del processo di appello per l’omicidio di Fortuna Loffredo, emerge la “inequivocabile colpevolezza” di Raimondo Caputo sia in relazione agli abusi sessuali che all’omicidio della bambina che fu spinta giù dall’ottavo piano di un palazzo del parco Verde a Caivano, nel Napoletano. “Il complesso probatorio costituito dalle dichiarazioni rese nell’incidente probatorio dalle minori risulta coerente e convergente” consente di accertare in modo chiaro la colpevolezza del Caputo. È il passaggio chiave delle di motivazioni con le quali i giudici della terza sezione della Corte d’Assise d’Appello di Napoli (presidente Vincenzo Mastursi) spiegano perché hanno confermato la condanna all’ergastolo di Raimondo Caputo, personaggio “dalla insomdabile malvagità”, per la morte di Fortuna.

Le minori a cui i giudici fanno riferimento sono le figlie della ex compagna di Caputo, Marianna Fabozzi, che seppur tra mille difficoltà e intoppi iniziali hanno poi consegnato alla magistratura la devastante verità che ha scandito la drammatica infanzia di Chicca e di una delle tre bimbe che hanno poi testimoniato, pure lei vittima di abusi sessuali da parte di Caputo. Un racconto che i giudici definiscono caratterizzato da “sinceritá e attendibilità”.
Le minori a cui i giudici fanno riferimento sono le figlie della ex compagna di Caputo, Marianna Fabozzi, che seppur tra mille difficoltà e intoppi iniziali hanno poi consegnato alla magistratura la devastante verità che ha scandito la drammatica infanzia di Chicca e di una delle tre bimbe che hanno poi testimoniato, pure lei vittima di abusi sessuali da parte di Caputo. Un racconto che i giudici definiscono caratterizzato da “sinceritá e attendibilità”.

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Cronache

Garlasco, nuove indagini sul delitto: interrogati Stasi, Sempio e il fratello di Chiara Poggi

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Proseguono le nuove indagini della Procura di Pavia sul delitto di Garlasco. Martedì saranno interrogati Andrea Sempio e Alberto Stasi, già condannato nel 2015 a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi, sua fidanzata all’epoca dei fatti. Entrambi saranno ascoltati a Pavia.

Marco Poggi sentito come testimone

A Venezia, invece, sarà sentito come testimone Marco Poggi, fratello della vittima, trovata morta nella sua abitazione il 13 agosto 2007. Secondo quanto riportato dal Tg1, la sua audizione è ritenuta rilevante per ricostruire le abitudini e i rapporti del gruppo di amici, in cui era inserito anche lo stesso Sempio, figura su cui si sono riaccesi i riflettori investigativi.

Un’indagine ancora aperta

Nonostante la condanna definitiva di Stasi, la Procura ha riaperto l’indagine valutando nuovi elementi e movimenti sospetti. L’interrogatorio di Sempio, già coinvolto in ipotesi alternative di colpevolezza, rientra in questa nuova fase investigativa. Gli inquirenti sembrano voler approfondire eventuali incongruenze o omissioni nel racconto dei protagonisti dell’epoca.

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Cronache

Per amore finito vuole lanciarsi nel vuoto, salvato dai carabinieri

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Era lì, a cavalcioni sul guardrail che costeggia un tratto della strada tra Bisceglie e Trani. Un attimo dopo era a un passo da uno strapiombo. E lui, un carabiniere libero dal servizio che era in auto con sua moglie non ci ha pensato due volte: ha raggiunto quel ragazzo, uno studente meno che trentenne, che evidentemente voleva farla finita. Gli ha parlato per pochi minuti poi è riuscito a tirarlo a sé, immobilizzarlo e salvarlo.

È quanto vissuto, qualche giorno fa, dall’appuntato scelto qualifica speciale Francesco Marcone, in servizio nella tenenza di Bisceglie. Il militare, che ha 50 anni ed è molto stimato in città, era fuori servizio e mentre era in auto, all’altezza del Ponte Lama Torre della Guardia ha notato il giovane. Lo ha raggiunto, cercando di dissuaderlo e lo studente gli ha spiegato che a causa di un amore giunto al capolino, preferiva farla finita. Il carabiniere ha continuato a parargli e approfittando di un momento di distrazione lo ha afferrato, allontanato dallo strapiombo e salvato grazie anche all’aiuto di un passante. Il giovane è stato poi soccorso dal personale del 118 che lo ha portato in ospedale a Barletta per le cure del caso.

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Cronache

Sassi dal cavalcavia a Viterbo, nei guai gruppo di minorenni

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Un gruppo di minorenni è stato individuato dalla polizia dopo che ieri pomeriggio, sulla superstrada che collega Viterbo a Terni, un automobilista che stava viaggiando in direzione Orte, mentre passava sotto un cavalcavia in prossimità del quartiere viterbese Santa Barbara, ha sentito un forte colpo sul parabrezza che, subito dopo si è spaccato. L’uomo, d’istinto, ha alzato la testa e ha visto dei ragazzini che sostavano con il motorino sul ponte sotto cui era appena passato. Subito dopo si è fermato nella prima stazione di rifornimento, dove si è reso conto che il vetro della macchina era stato colpito da un sasso di grosse dimensioni, probabilmente lanciato dal cavalcavia. La polizia, avvertita dal guidatore, ha setacciato la zona e nel giro di pochissimo tempo ha rintracciato il gruppo di minorenni responsabili del lancio del sasso.

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