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Politica

Campania, la Lega candida Daniela Di Maggio: la mamma di Giògiò in corsa per le regionali

Daniela Di Maggio, madre di Giovanbattista Cutolo, sarà candidata alle regionali in Campania con la Lega. Intanto si cerca il nome per il governatore: civici e politici in corsa.

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Una candidatura dal forte impatto emotivo e simbolico. Daniela Di Maggio, madre di Giovanbattista Cutolo, il giovane musicista ucciso lo scorso anno in piazza Municipio a Napoli, sarà candidata alle prossime elezioni regionali in Campania nelle liste della Lega. L’annuncio è stato dato dal vicepremier e leader del Carroccio Matteo Salvini, durante un evento in Senato organizzato dal senatore Gianluca Cantalamessa.

“La sua è una testimonianza incredibile. Reagire alla morte di un figlio facendo proposte politiche è un atto di coraggio e di speranza per i cittadini”, ha dichiarato Salvini. Di Maggio correrà per un seggio in consiglio regionale e sarà una delle figure di punta nella strategia della Lega per il rilancio del centrodestra in Campania.

Le proposte della “legge Giògiò”

Durante la presentazione della candidatura sono state illustrate anche tre proposte di legge che portano il nome del figlio: la cosiddetta “legge Giògiò”. Le iniziative includono:

  • Stop all’istigazione a delinquere a danno dei minori, anche tramite musica e arte;

  • Oscuramento dei profili social di indagati e condannati per reati ostativi;

  • Istituzione del Garante delle vittime della criminalità organizzata.

“I napoletani che vogliono cambiare hanno in me una voce. Porterò avanti i temi della legalità e della bellezza nelle periferie”, ha detto Di Maggio, che ha regalato un cornicello portafortuna a Salvini. “La Lega è il partito del ‘momo’, del fare”, ha aggiunto.

Il centrodestra alla ricerca del candidato presidente

Intanto nel centrodestra continua il confronto per individuare il candidato alla presidenza della Regione Campania. Restano in campo figure politiche come Edmondo Cirielli (Fratelli d’Italia), Mara Carfagna (Noi Moderati) e Gianpiero Zinzi (Lega), ma il pressing è alto anche su nomi civici di peso.

Il nome più corteggiato è quello del prefetto Michele di Bari, che ha però nuovamente smentito ogni disponibilità: “Non sono candidato e non intendo esserlo”. Resta caldo anche il nome del rettore della Federico II Matteo Lorito, che secondo Cirielli “è una persona stimabile”, pur non essendo stato ancora sondato ufficialmente.

Le altre ipotesi civiche

In campo anche altri nomi civici, come il commissario della Zes unica Giosy Romano, il rettore della Vanvitelli Giovanni Francesco Nicoletti – suggerito proprio da Cirielli – e l’ex rettore della Federico II Guido Trombetti, che secondo un sondaggio Piepoli gode della maggiore fiducia tra i cittadini.

Cirielli ha chiarito: “Chiunque sarà il candidato presidente, dovrà essere il più performante e sarà sostenuto da tutti”. Il centrodestra punta dunque a unire la forza dei nomi politici con quella di figure civiche autorevoli, per contendere alla sinistra la guida della Regione.

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Economia

Mercato auto in calo anche a luglio, Stellantis -12,1%

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Il mercato italiano dell’auto chiude anche il mese di luglio in rosso: 18.493 immatricolazioni, il 5,11% in meno dello stesso mese del 2024. Nei primi sette mesi del 2025 le auto vendute sono in tutto 973.396, in calo del 3,75%. A pesare è il crollo del canale dei privati, in flessione a luglio del 13,3%.

Le previsioni dei concessionari sono negative. Il mercato italiano rischia di chiudere l’anno con 400.000 auto in meno rispetto al 2019, spiega l’Unrae che rivede al ribasso le stime per il 2025: 1.515.000 nuove immatricolazioni, 25.000 auto in meno rispetto alle previsioni di aprile. Il Centro Studi Promotor prevede 1.456.070 immatricolazioni, con una contrazione rispetto al 2024 del 6,6% e di ben il 24% rispetto al 2019. “La causa principale di questa difficilissima situazione è l’intransigenza dimostrata dalla governance dell’Unione Europea nel difendere le scelte fatte con rigore talebano per imporre l’auto elettrica come unica soluzione per immatricolare nuove auto dopo il 2035” sottolinea il presidente del Centro Studi Promotor Gian Primo Quagliano.

In attesa degli incentivi per circa 600 milioni di euro per la diffusione di veicoli a zero emissioni, annunciati dal ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto, prosegue il trend positivo delle auto elettriche, anche se molto più lentamente di altri Paesi europei. Sono 5.764 le vetture full electric immatricolate a luglio, con un aumento del 40,59% rispetto a luglio 2024 e una quota di mercato al 4,85%, in crescita rispetto al 3,27% dello stesso mese dell’anno scorso. Nei primi sette mesi dell’anno sono state immatricolate 50.539 vetture elettriche, in aumento del 30,86% rispetto allo stesso periodo del 2024, con una quota del 5,17%. Per l’Anfia il calo delle vendite di auto “non può lasciare indifferente la politica italiana e tantomeno quella europea”. Stellantis ha venduto 30.797 auto, il 12,1% in meno dello stesso mese del 2024.

La quota di mercato è pari al 26% a fronte del 28,1%. Nei primi sette mesi del 2025 le immatricolazioni del gruppo sono state 281.454, in calo dell’11,7% sullo stesso periodo del 2024. La quota di mercato scende dal 31,5% al 28,9%. Vanno bene Jeep con l’Aveneger che si conferma il sub più venduto e Alfa Romeo, ma anche la cinese Leapmotor che festeggia un mese di luglio da record: 371 immatricolazioni complessive e crescita del brand del 14% rispetto al mese precedente. Cresce anche la concorrente cinese Byd che a luglio per la prima volta entra nella top 20 dei brand più venduti, posizionandosi davanti a competitor nazionali storicamente consolidati sul mercato italiano come Alfa Romeo.

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Politica

In Calabria si parte dal campo largo, è già totonomi

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In Calabria il centrosinistra parte dall’alleanza fra Pd, M5s e Avs. Ma senza chiudere la porta a un campo magari larghissimo che possa tenere insieme anche Azione, Iv, Psi, Più Europa fino al Prc. La partita è in salita – è il ragionamento che circola nel Pd – ma i risultati delle Europee 2024 danno i due schieramenti a un soffio l’uno dall’altro. Un tavolo è già aperto. Lunedì, giorni prima che il governatore di centrodestra Roberto Occhiuto annunciasse le dimissioni, nella sede del Partito democratico di Lamezia Terme si sono riuniti i segretari regionali e i capigruppo in Regione di Pd, M5s e Avs. L’intento era quello di cominciare a pensare a una corsa che si sarebbe dovuta tenere fra un anno: l’accelerata di queste ore ha dato una stretta ai tempi. Il voto potrebbe esserci già in autunno.

Per la prossima settimana è stato quindi programmato un nuovo appuntamento: alle tre forze potrebbero già aggiungersene altre. Ancora presto per parlare di nomi, ma qualcuno sta cominciando a circolare. Il Pd dovrebbe mettere sul tavolo quelli del sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà e del consigliere regionale Ernesto Alecci. Per il M5s si fanno i nomi delle deputate Vittoria Baldino e Anna Laura Orrico. Ma si parla anche dell’eurodeputato Pasquale Tridico che, però, non appare particolarmente attratto dalla prospettiva.

Ma la sua figura più tecnica (un economista, già presidente dell’Inps) sarebbe meglio spendibile in un’ottica di campo largo, potrebbe trovare meno ostacoli nelle forze centriste, di solito piuttosto fredde col M5s. Che Azione possa far parte di una coalizione anti-Occhiuto lo hanno fatto intendere anche le uscite del segretario Carlo Calenda che, proprio nelle ultime ore, in Calabria ha attacco il governatore, dandogli del “bullo”. In Calabria Italia Viva si è già detta “pronta a scendere in campo”. Per la scelta del candidato sarà importante la definizione delle altre partite, soprattutto quelle campana, dove la corsa di Roberto Fico (M5s) ancora non è ufficiale, e Toscana dove, per adesso, il M5s non sostiene il candidato del Pd, il governatore uscente Eugenio Giani.

Contano poi i rapporti di forza. Alle ultime elezioni, le europee del 2024, il M5s ha preso il 16,18%, il Pd il 15,9%, Avs il 6%, Stati Uniti d’Europa (con +Europa, Iv e Psi) il 6%, Azione il 4%. La somma dà circa il 48%. E’ questo il dato su cui confidano i sostenitori del campo largo. La definizione della coalizione e la scelta del candidato dovranno essere giocoforza rapide: l’obiettivo è trovare la quadra in un paio di settimane. Il ventaglio del totonomi è larghissimo e per nulla immune dalle suggestioni. Qualcuno ha parlato di Mimmo Lucano (nella foto Imagoeconomica), l’ex sindaco di Riace ora eurodeputato per Avs. E c’è chi ne ha buttato là uno che farebbe molto ma proprio molto rumore: il procuratore Nicola Gratteri. Che presto smentirà la voce…uscita dal senno?

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Politica

Marche primo test, partiti aprono campagna elettorale

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Per le elezioni regionali in autunno, le Marche – al voto il 28 e 29 settembre – saranno il primo test utile anche per sondare l’umore politico. Sul territorio i partiti aprono la campagna elettorale schierando già i leader: Elly Schlein (Pd), Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni (Avs), per lo sfidante Matteo Ricci, Matteo Salvini (Lega) e Antonio De Poli (Udc), per l’uscente Francesco Acquaroli in cerca del bis, stanno solcando le Marche in queste ore. Lunedì prossimo la premier Giorgia Meloni e i vice presidenti Antonio Tajani e Matteo Salvini, saranno ad Ancona per un incontro istituzionale Governo-Regione su progetti di sviluppo. Un evento che scatena le polemiche dem: “usano le istituzioni come sede di partito”.

A rendere ancora più infuocato il dibattito, tra garantismo e stilettate, l’inchiesta per corruzione che coinvolge Ricci, in veste di ex sindaco di Pesaro. Ieri le parole del leader M5s Giuseppe Conte che, per ora, non chiederà passi indietro al candidato che ha ribadito alla procura la propria estraneità alle accuse in un interrogatorio di cinque ore. Oggi è arrivata la segretaria Schlein a ribadire il suo appoggio: “nelle Marche, tra le persone. Andiamo a vincere, forza Matteo Ricci”, scrive prima di un incontro sulle aree interne nell’Ascolano, per poi proseguire il tour nel Pesarese. Altro sostegno al candidato di campo largo, nella presentazione ad Ancona delle liste di Alleanza Verdi Sinistra.

“Avs sarà determinante per la svolta nelle Marche, – assicura Bonelli -. Il nostro risultato può arrivare a due cifre”. “Se ci fossero novità sull’inchiesta – chiarisce Fratoianni – ne discuteremo, a partire dal candidato presidente, che però ha ribadito la sua estraneità e lo ha fatto in modo limpido e chiaro e ha risposto alle domande dei magistrati”. Ricci è determinato nella corsa ma mette nel conto le beghe giudiziarie: “rimango un sindaco che si prende sempre le proprie responsabilità, ne ha tante addosso, a volte anche indirette, per svolgere quella funzione”.

Sul fronte centrodestra, il vice premier Salvini in visita a Pesaro, Fano, Senigallia e Macerata, vede una “Lega protagonista nel centrodestra alle Regionali” e non infierisce su Ricci per l’indagine: “non faccio il grillino a corrente alternata: quando le inchieste riguardano la Lega o il centrodestra, sono tutti delinquenti e si devono dimettere. In un Paese civile si è innocenti fino a prova contraria. Ricci, Sala, tutti gli indagati del Pd, per me sono persone per bene, a meno che non vengano condannati in tre gradi di giudizio”; “non vengo qua a chiedere il voto dei marchigiani perché ci sono inchieste contro Ricci e il Pd, ma perché ritengo che abbiamo governato bene per cinque anni e che la Lega sia un valore aggiunto”.

“L’inchiesta sul candidato del centrosinistra? Una sorta – dice Salvini – di resa dei conti interna al Pd o al centrosinistra, di certo noi non c’entriamo nulla’. In campo anche Udc-Liste Civiche con il neo segretario Udc De Poli secondo cui il partito “sarà determinante per orientare il voto nel centrodestra, come cinque anni fa”, per Acquaroli: “prima che politico è una persona che ha preferito l’interesse dei marchigiani alle comparsate in tv” e che “affronta concretamente i problemi in sinergia col governo nazionale e confrontandosi col territorio”.

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