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Calciomercato, per Barella è quasi fatta all’Inter. Albiol lascia Napoli con il grazie dei tifosi

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BARELLA “capitolo chiuso”, HIGUAIN “a Trigoria troverebbe il posto migliore per rilanciarsi”, “l’Inter se vuole DZEKO deve pagare il giusto prezzo”. La conferenza del neo ds della Roma, Gianluca Petrachi, diventa lo spartiacque di alcune delle piu’ complicate operazioni di mercato in corso. Sul mediano del Cagliari, l’ex ds granata chiarisce che “il Cagliari vorrebbe darlo alla Roma, ma il giocatore ha scelto l’Inter, quindi e’ inutile forzare un giocatore che ha altre ambizioni. O Barella ci ripensa e a quel punto si puo’ parlare, ma per me oggi e’ un capitolo chiuso”, spiega Petrachi che invece mantiene il punto su Dzeko, altro giocatore richiesto dai nerazzurri: “No ai ricatti. Se qualcuno vuole andarsene, si presenta con la squadra che lo paga il giusto e puo’ andare”. Piuttosto non nasconde il suo debole per il ‘Pipita: “Chi lo discute e’ un pazzo. Se Dzeko andasse via sicuramente potrebbe far comodo alla Roma, il posto migliore per ritrovare il vero Higuain che a Roma potrebbe seguire le orme di Batistuta”. Per la difesa intanto Petrachi punta LYANCO (ma il Torino e’ un osso duro) e MANCINI, mentre il dopo-Barella dovrebbe essere VERETOUT, che pero’ richieste anche da Milan e Napoli. In casa azzurra si continua a lavora sottotraccia su JAMES RODRIGUEZ (il Real pretende la clausola di 42 mln) e LOZANO, sul quale e’ pero’ spuntata la concorrenza del Valencia, si vocifera di una possibile suggestione ICARDI. A centrocampo, oltre a Veretout, si studiano PULGAR ed ELMAS, la giovane stellina macedone del Fenerbahce. La certezza oggi intanto e’ data dall’ufficialita’ della cessione di ALBIOL al Villarreal, col Genoa invece Giuntoli tratta ROG. Vista la concorrenza su Veretout, il Milan sta studiando l’alterativa che si chiama BENNACER, sul quale c’e’ anche la Fiorentina, ma l’Empoli chiede 20 milioni. PALACIO ha rinnovato col Bologna e non andra’ all’Atalanta che ha invece chiesto BIRASCHI al Genoa. La trattativa Ajax-Juventus per DE LIGT e’ entrata nel vivo ma le parti sono ancora distanti: i Lancieri sono pronti a lasciare partire il giovanissimo difensore solo per 75 milioni, ancora troppi per i bianconeri che oggi hanno ufficializzato il ritorno di Gigi BUFFON che a questo punto ‘libera’ Mattia PERIN che ha richieste da Porto e Benfica ma anche dalla Fiorentina che potrebbe riprendersi BADELJ dalla Lazio. I biancazzurri devono pero’ prima trovare delle alternative a centrocampo visto che anche LUIS ALBERTO vorrebbe tornare a casa (Siviglia), ma Lotito chiede non meno di 30 mln. BALOTELLI non e’ sicuro di restare a Marsiglia (in Italia lo cercano la Viola e il Parma), ma se dovesse andare via ANDRE’ SILVA, di ritorno nella Milano rossonera, potrebbe essere il possibile erede. Nel ballo delle punte, in uscita anche CUTRONE (il Milan ha provato a inserirlo nell’operazione Veretout e lo vorrebbe sostituire con MAYORAL o MARIANO DIAZ, entrambi in esubero nel Real) e il ‘cholito’ SIMEONE richiesto dal Verona di Juric.

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Omicidio Cerciello, difensore carabiniere: assoluzione ristabilisce giustizia

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È stato “un percorso straordinariamente sofferto dove il maresciallo Manganaro è rimasto solo durante questi lunghi 5 anni. E questa assoluzione della Corte d’Appello perché il fatto non costituisce reato ristabilisce giustizia nei confronti di un militare che per 25 anni con onore ha servito l’Arma, continua a servirla e che in quell’occasione del luglio del 2019 ha protetto l’incolumità del fermato ed è stato sottoposto nei mesi e negli anni successivi non solo a una gogna mediatica ma anche all’isolamento e all’abbandono da parte delle istituzioni”. Lo dice a LaPresse l’avvocato Roberto De Vita, difensore del carabiniere Fabio Manganaro, a processo per aver bendato dopo il fermo Gabriel Natale Hjorth, uno dei due americani arrestati per l’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega. “Questa sentenza, sia nel dispositivo e poi nelle motivazioni, dovrà essere letta attentamente dall’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dall’ex comandante generale dell’Arma Giovanni Nistri i quali all’indomani del fatto condannarono senza processo Fabio Manganaro”, conclude.

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Trovati e sequestrati dieci telefonini nel carcere di Avellino

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Nella casa Circondariale di Avellino, durante un ordinario giro di controllo, sono stati trovati 10 cellulari smartphone con caricabatterie. I telefonini sono stati scoperti in due sacchetti di plastica che si trovavano nell’intercinta, lo spazio che separa le aree detentive dal muro di cinta. Secondo gli agenti l’obiettivo era lanciarli all’interno del muro di cinta, in corrispondenza con il campo sportivo, dove è stata trovata anche una corda ricavata da lenzuola verosimilmente destinata ad essere usata per il recupero della merce. “È sempre più impellente che l’ amministrazione penitenziaria doti la polizia Penitenziaria di strumenti tecnologicamente avanzati con schermature degli istituti per contrastare il fenomeno dell’ingresso dei telefonini in carcere”, ripetono Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio, dell’ Uspp.

“Si tratta di un fenomeno particolarmente rischioso e pericoloso – sottolineano – soprattutto se a farne uso sono i detenuti con reati di associazione mafiosa dati i probabili contatti esterni con la criminalità organizzata”. L’Uspp chiede anche “adeguate strumentazioni per fronteggiare la minaccia sempre più attuale e diffusa dei droni che sorvolano illecitamente sugli istituti di pena per trasportare oggetti pericolosi per la sicurezza interna ed esterna, come é avvenuto nel passato. Grazie agli sforzi profusi dalla polizia Penitenziaria impiegata in turni massacranti e con scarse risorse, – concludono i sindacalisti – si riescono comunque ma a fatica, ad arginare i tentativi fraudolenti, con continui rinvenimenti di telefonini e droga ed inevitabili gravi ripercussioni sull’ordine e la sicurezza, dato tra l’altro, come sopra evidenziato l’elevato rischio di contaminazioni con l’esterno”.

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Lite tra ragazzi a Casoria, 16enne esplode colpi a salve

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– Lite tra giovanissimi ed esplosione di colpi a salve, la notte scorsa a Casoria, in provincia di Napoli: coinvolto anche un 16enne armato. Sono stati alcuni cittadini, verso le 22, a segnalare al 112 l’esplosione di colpi d’arma da fuoco provenire da via Achille del Giudice all’altezza del civico 72. Sul posto sono arrivati in pochissimi minuti i carabinieri della sezione radiomobile della locale compagnia che erano in zona e hanno ricostruito a vicenda. Poco prima, per motivi ancora non chiari ma verosimilmente legati a sguardi mal tollerati, due gruppi di giovanissimi stavano litigando. La discussione è stata però interrotta dal rumore di tre colpi d’arma da fuoco con il successivo fuggi fuggi generale. Durante il sopralluogo i militari hanno trovato e sequestrato tre bossoli a salve. Hanno, quindi, iniziato la ricerca di chi aveva esploso quei colpi. Nascosto tra le auto in sosta un 16enne: impugnava una pistola replica a salve priva del tappo rosso; nelle tasche del ragazzino anche qualche dose di marijuana. Per il minorenne, prima di essere affidato ai genitori, è scattata una denuncia per minaccia aggravata e porto di armi. Il 16enne è stato segnalato anche alla prefettura perché assuntore di droga.

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