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Calcio: rigore tolto e gol annullato, Milan 0-0 con l’Empoli

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Un rigore dato poi tolto, un gol assegnato poi annullato. Un Milansedotto e poi abbandonato, quello che vuole approfittare del pareggio dell’Inter a Salerno e si deve accontentare dello 0-0 casalingo con l’Empoli. È un monologo rossonero, alla Scala del calcio, ma manca l’acuto che vale la vittoria. In partenza, Pioli sceglie il turnover e schiera in avvio con Saelemaekers, Pobega e Rebic in trequarti a ridosso di Origi, con Thiaw in difesa al posto di Kjaer. Cinque le novità in campo, tre quelle di rilievo in panchina. Giroud, Diaz e Leao seduti uno accanto all’altro ma con il sorriso più grande per il lusitano, che nelle ultime ore sembra aver ricevuto un assist dal Lilla nella partita del rinnovo. E se la stampa portoghese assicura che il club francese dovrebbe farsi carico del pagamento del debito con lo Sporting Lisbona, prima dell’inizio era stato lo stesso diesse Massara a parlare: “Ci sono complessità, le stiamo affrontando, nella speranza di trovare una soluzione entro fine campionato”.

I buoni propositi, il Milan li traduce sul campo. Con un avvio che vede subito Calabria creare un’occasione, ma soprattutto Perisan risultare decisivo al minuto 12: prima ci mette il corpo per dire no a Rebic, pescato in area da Saelamaekers, poi su Theo Hernandez nello sviluppo dell’azione. L’Empoli non sta a guardare e Zanetti, reduce da zero punti nelle ultime tre trasferte, in avvio sceglie reparti stretti e ripartenze a due tocchi per reggere l’urto. L’ispirazione gli ospiti la cercano nello 0-1 di San Siro del 23 gennaio, contro l’Inter, e dimostrano di riuscire a stare bene in partita. Pobega (l’ultima volta titolare il 14 gennaio nella trasferta di Lecce) lavora bene da play basso, i toscani restano chiusi e si distendono partendo da dietro con Parisi da una parte (già alla vigilia, il giocatore con più metri corsi palla al piede in A) ed Ebuehi dall’altra. Che però deve guardarsi dalle folate di Theo Hernandez, con un’improbabile capigliatura blu per il primo compleanno del figlio: il francese non è un puffo, ma neanche il solito gigante della fascia.

E l’avvio di ripresa non porta novità: al 3′ Rebic di testa non centra lo specchio, poi il sinistro di Pobega deviato in corner inaugura quattro tiri dalla bandierina in pochi minuti. L’Empoli si abbassa e su un nuovo traversone Ebuehi salta scomposto, toccando apparentemente con un braccio che però il Var nega. Rigore dato e tolto, poi l’occasione migliore sul destro di Florenzi: destro schiacciato che rimbalza sul palo esterno, con Perisan comunque piazzato. Ci vogliono, invece, Luperto prima e De Winter poi a dire di no al tiro di Saelemakers e alla respinta da due passi di Giroud. L’Empoli si salva ancora grazie a Perisan, provvidenziale in uscita bassa su Diaz sul tacco di Giroud che lo mette davanti alla porta. San Siro esplode a un minuto dal termine, quando Giroud anticipa De Winter su cross di Florenzi e la mette dentro, usando però il braccio: gol annullato e risultato che resta sullo 0-0. E che non cambia neanche nell’assalto finale durante il maxi recupero.

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Tifoso picchiato davanti al figlio durante protesta tifosi Bari

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Un uomo viene picchiato selvaggiamente da altre persone mentre un bambino, a quanto si apprende suo figlio, piange disperato e poi viene preso in braccio e allontanato da alcuni presenti fino all’arrivo della polizia che tenta di fermare il linciaggio. E’ quanto si vede in un video diventato virale e che ha immortalato quanto accaduto oggi all’esterno dello stadio di Bari durante la partita con il Pisa vinta dai padroni di casa per 1-0. Il pestaggio sarebbe avvenuto durante la contestazione che hanno inscenato gli ultras del Bari al 25′ del primo tempo, dopo avere abbandonato la curva Nord ed essersi radunati all’esterno del San Nicola. L’uomo, un tifoso del Bari, sarebbe stato picchiato da altri sostenitori dei biancorossi perché voleva tornare nello stadio a prendere lo zainetto del figlio.

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Gasperini litiga con un giornalista e lancia taccuino

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Qualche attimo di tensione in sala stampa all’U-Power Stadium di Monza. Al termine della conferenza stampa di fine gara, vinta 4-0 dai nerazzurri, l’allenatore dell’Atalanta Gian Piero Gasperini ha avuto un acceso battibecco con un giornalista bergamasco: tra i due, a causa di alcuni pregressi, sono volate parole grosse con i toni che all’improvviso si sono alzati, rendendo necessario l’intervento di alcuni addetti ai lavori presenti nella sala conferenze. In risposta alle parole di Gasperini, il giornalista ha invitato il tecnico “a non fare il fenomeno”. Frase non gradita all’allenatore dell’Atalanta che ha così perso le staffe, cercando di avvicinarsi al cronista e lanciandogli contro un taccuino che era appoggiato su un tavolo nelle vicinanze.

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Conegliano regina, Italia domina Champions di pallavolo

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Il grande slam era nell’aria, per Conegliano, e le Pantere non si sono fatte sfuggire l’ennesima preda di una stagione straordinaria, conquistando a Istanbul la Cev Champions League femminile con un netto 3-0 nella finale contro Scandicci. Ma insieme alla squadra veneta è tutto il movimento pallavolistico italiano a dare un’altra dimostrazione di forza, sulla scia dell’oro olimpico vinto a Parigi dalle ragazze di Velasco, visto che sul podio a Istanbul oltre alle toscane è salita anche Milano che ha preso il terzo posto battendo il Vafibank Istanbul, e che in panchina di tutte e quattro le squadre coinvolte c’erano coach italiani. La Prosecco Doc Imoco era arrivata in Turchia da campione uscente e col ruolo di favorita, sull’onda di una serie interminabile di successi e di record, non ultimo il settimo scudetto di fila vinto una decina di giorni fa battendo in finale proprio l’eterna rivale Milano. Ma nella bacheca di una stagione ancora una volta straordinaria la compagine trevigiana aveva già posto il mondiale per club, la coppa Italia e la Supercoppa.

La Champions da contendere a squadre già più volte battute nei mesi precedenti è diventato così l’inevitabile e meritato completamento dell’opera. Ieri, nella prima semifinale, la squadra di coach Daniele Santarelli ha superato 3-1 Milano, che cercato ancora una volta di mettersi di traverso, ma dovendosi inchinare di nuovo. Il trionfo di Scandicci sulle turche di Istanbul nella seconda semifinale aveva apparecchiato una finale tutta italiana, che è durata però in tutto meno di 80 minuti e si è conclusa con l’ennesima vittoria delle venete (battute una sola volta, da Novara, in oltre 50 incontri stagionali), ancora una volta per 3-0 e con un punteggio mai in discussione: 25-16, 25-21, 25-19. Scandicci, guidata dall’altra stella azzurra, Ekaterina Antropova, ha fatto il possibile nella prima finale continentale della sua storia, riuscendo però solo nel terzo set a tenere un po’ più testa alle rivali.

La macchina messa in campo dal tecnico di Foligno ha funzionato ancora una volta alla perfezione, grazie alla qualità e all’impegno di una formazione piena di stelle, straniere, dall’opposto Isabelle Haak (nominata miglior giocatrice del torneo), alle schiacciatrici Zhu Ting e Gabi e alla regista Joanna Wolosz, e italiane, con le centrali Cristina Chirichella, Sarah Fahr e Marina Lubian fino al libero Monica De Gennaro. Un gruppo che non ha mai lasciato nulla alle rivali, magari faticando di più in qualche momento ma ottenendo sempre il risultato voluto, la vittoria. Resterà quindi a suo modo storica anche l’unica sconfitta subita dall’Imoco in questa stagione, contro Novara in gara-2 delle semifinali scudetto, giusto per certificare che le ragazze di Santarelli non sono extraterrestri.

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