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Calcio: Milan va in vetta con tre gol in cinque minuti

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Il Milan assopito si risveglia dal torpore in cui sembrava caduto per mezz’ora contro il Lecce e in cinque minuti segna tre gol, di fatto assicurando la terza vittoria consecutiva in campionato e conquistando, anche se forse solo per una notte, la vetta della classifica al fianco del Torino. Il periodo buio di inizio campionato sembra ormai superato, il Milan macinando successi prova a recuperare il terreno perso e guarderà le rivali dal divano sperando nel colpaccio. E pensare che per 39′ i rossoneri sono lenti, sbagliano tanto e non riescono neppure a centrare lo specchio della porta.

Poi Leao si guadagna una punizione dal limite dell’area, se ne incarica Theo Hernandez e Morata di testa svetta su Krstovic: traversa e rete. Esplode San Siro, lo spagnolo – che alla vigilia sembrava destinato alla panchina per una borsite e invece gioca titolare con un nuovo look e capelli rasati – corre a bordo campo per festeggiare con i suoi tre figli presenti allo stadio per fare il tifo per papà. Arrivano anche tutti i compagni di squadra ed è un abbraccio collettivo ai bimbi. Una bella immagine e un gol importantissimo perché dà la scossa al Milan fino a quel momento apatico. Infatti dopo appena due minuti, Theo Hernandez sigla il tabellino imboccato da un bell’assist di Leao sulla fascia sinistra, Falcone non riesce ad opporsi. Non è finita, perché dopo altri due giri di orologio è ancora una volta Pulisic a trovare il gol.

Abraham colpisce il palo, poi impegna Falcone in una respinta, Baschirotto respinge sui piedi dell’americano che non sbaglia. Tris e festa grande a San Siro. E’ la risposta che voleva Fonseca, preoccupato dalla possibilità che mancasse un po’ di energia nervosa, un po’ di motivazione rispetto al derby. Invece il Milan segna tanto (14 gol realizzati in sei partite, miglior attacco della Serie A, secondo match casalingo con più di tre reti nel primo tempo: non accadeva dal 2009) e per la seconda partita casalinga resta a porta imbattuta. Fa bene il tecnico portoghese a non stravolgere gli equilibri faticosamente conquistati dal Milan. In campo scende la stessa formazione del derby nonostante martedì sera ci sia la trasferta di Leverkusen altrettanto importante. Sicuramente, il Milan ci arriverà rinfrancato dalla netta vittoria sul Lecce che era pure sceso in campo intraprendente e deciso a vender cara la pelle. Ma il blackout del primo tempo è costato caro alla squadra pugliese. Nella ripresa Morata, acciaccato, è costretto al cambio al 10′, al suo posto Loftus Cheek. Ha stretto i denti, ha voluto a tutti i costi giocare e per fortuna del Milan. Lo spagnolo lotta, corre, ha voglia di dimostrare di aver fatto la scelta giusta trasferendosi in rossonero.

Poco dopo iniziano le sostituzioni per non affaticare i titolari come Fofana e Pulisic e concedere una chance a Musah e Chukwueze. La partita resta piacevole, Loftus Cheek colpisce la parte alta della traversa, e poco dopo squillo del Lecce che prende il palo con Banda. Ultimo quarto in panchina anche per Abraham e Theo Hernandez, rilevati rispettivamente da Jovic e da Bartesaghi, diciottenne cresciuto nelle giovanili del Milan e al debutto in Serie A. Ma quello che poteva essere un sogno realizzato, si trasforma in un incubo. Dopo appena cinque minuti in campo entrata pericolosa con piede a martello su Banda e l’arbitro estrae il rosso diretto. Il Milan resta in dieci ma manca troppo poco perché cambino gli equilibri. Il Diavolo è per una notte primo in classifica ritrovando definitivamente entusiasmo e sorriso.

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Jannik Sinner: “A Roma torno con una mentalità diversa. Ho anche pensato di lasciare il tennis”

Jannik Sinner si confessa al Tg1: “Momenti difficili, ho pensato di lasciare. Ora pronto a tornare a Roma con una nuova mentalità”. La forza della famiglia e del team.

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Jannik Sinner si prepara a rientrare in campo agli Internazionali d’Italia di Roma con uno spirito nuovo, dopo mesi difficili segnati dalla sospensione per doping patteggiata con la Wada. In un’intervista esclusiva rilasciata al Tg1, il numero uno del tennis mondiale si è raccontato senza filtri al direttore Gian Marco Chiocci, svelando emozioni, fragilità e speranze alla vigilia del suo ritorno.

«Sono molto contento di rientrare in campo a Roma. Sicuramente torno con una mentalità diversa», ha detto Sinner, pronto a rimettersi in gioco dopo aver attraversato momenti complessi. «In campo non stavo come un giocatore si dovrebbe sentire. Il divertimento era andato via, pensavo ad altre cose. Ma ora sono felice di tornare, non c’è posto più bello di Roma per ricominciare».

Il campione altoatesino ha rivelato di aver pensato persino di lasciare il tennis: «Prima degli Australian Open non mi sentivo a mio agio, nemmeno negli spogliatoi. I giocatori mi guardavano in modo diverso, e lì ho pensato: è pesante vivere il tennis in questo modo».

Sinner ha ricordato la difficile gestione del caso Clostebol, la sostanza proibita che ha portato alla sua squalifica: «In quel momento non ho capito nulla. Non sapevo da dove venisse. È stato pesante accettare tre mesi di squalifica sapendo di non aver fatto nulla di sbagliato. Ma con il mio avvocato abbiamo deciso di patteggiare, per evitare rischi peggiori».

Fondamentale per lui è stato l’appoggio delle persone più vicine: «La mia fortuna è stata avere il mio team, la mia famiglia, persone che mi hanno protetto. Mi sono costruito una bolla, e questo mi ha dato la voglia di continuare a lottare».

Sul piano mentale, Sinner ammette di vivere le emozioni in modo intenso: «Anche io ho scatti di rabbia, ma il tennis è come il poker: devi nascondere le emozioni. Quando capisci che l’altro è in difficoltà, ti dà forza». E aggiunge: «Il tennis è importante, ma fuori dal campo c’è qualcosa di ancora più importante: la vita privata, la famiglia. Senza il mio team non sarei nessuno».

Con il rientro ormai imminente, Sinner si dice pronto ad affrontare la nuova sfida con consapevolezza: «Mi manca la competizione, la pressione della partita vera. Adesso voglio solo tornare a divertirmi giocando, ritrovare il piacere del campo. Siamo pronti a ripartire».

 

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A Madrid si gioca, Tsitsipas ko e Musetti vola a ottavi

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Torna l’elettricità in Spagna ed anche il Masters 1000 di Madrid riprende la sua corsa dopo la sospensione obbligata di ieri. L’Italia sorride con Lorenzo Musetti che batte ancora Stefanos Tsitsipas e raggiunge gli ottavi di finale del torneo madrileno (dove affronterà l’australiano Alex De Minaur). E’ costretto invece al ritiro Matteo Berrettini per un fastidio accusato agli adduttori dopo aver perso al tie break il primo set del terzo turno contro Jack Draper. Una scelta prudenziale, quella del romano, per evitare problemi più seri. A due settimane dal torneo di Montecarlo, quando (ai quarti) Musetti ha battuto per la prima volta Tsitsipas, il carrarino si ripete sulla terra rossa spagnola con un match in rimonta con l’azzurro che ha conquistato il primo parziale col punteggio di 7-5, risalendo dal 2-5, annullando anche un set point.

Nel secondo ha invece chiuso i conti al tie break. “E’ stata una partita difficile, all’inizio, perchè non avevo mai provato questo campo, il Manolo Santana, neanche in allenamento, e ho trovato molta differenza. Poi però mi sono adattato e la voglia di vincere questo match ha fatto la differenza”, ha spiegato Musetti a fine match. “Sono felice e orgoglioso perchè ci tenevo molto a vincere”, ha aggiunto. L’azzurro ha poi parlato della strana giornata di ieri, quando il black out in Spagna ha portato alla cancellazione di tutti gli incontri in programma, tra i quali quello appena vinto. “Ieri è stata una giornata dura, nel complesso. Quando succedono questa cose comprendi quanto siamo miserabili senza energia elettrica – ha detto Musetti -. Ma non è stato tutto brutto, per tornare in albergo siamo partiti insieme con Flavio e Matteo (Cobolli e Arnaldi, ndr). Abbiamo camminato due ore per rientrare, una bella camminata ma valeva la pena. E’ stata una bella preparazione per la partita di oggi”, ha concluso. Saluta Madrid con un ritiro Berrettini.

Il tennista romano, dopo aver perso al tie break il primo set contro il britannico Draper ha alzato bandiera bianca per il riacutizzarsi del fastidio all’addome emerso già dopo il match del primo turno contro Giron. E’ stato lo stesso Berrettini, con una nota affidata ai media, a chiarire i motivi del suo infortunio e a fornire aggiornamenti sulle sue condizioni: “Ho voluto provare a giocare nonostante il problemino dell’altro giorno, perché questi due giorni di riposo mi hanno aiutato a scaricare un po’ la zona dell’addome, che era molto carica e contratta – fa sapere l’ex n.6 del mondo -. Ma il ritiro è avvenuto perché il gioco non valeva la candela, c’era un rischio grosso di farsi male. E l’ultima cosa che vogliamo è infortunarsi agli addominali durante la stagione. E soprattutto per giocare contro i migliori al mondo ho bisogno delle mie armi al 100%. E questo oggi non c’era, soprattutto nella seconda parte, quando ho ricominciato a sentire forte il fastidio. Farò di tutto per recuperare per Roma. Mi dispiace perché tengo molto a questo torneo, anche oggi stavo giocando bene nonostante tutto. Il prossimo anno ci riproveremo”.

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Tennis: Djokovic non ci sarà agli Internazionali di Roma

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Novak Djokovic non sarà a Roma per gli Internazionali. Il tennista serbo ha comunicato poco fa all’ATP e alla direzione del torneo che non verrà nella Capitale dopo che risultava iscritto all’entry list del mille italiano.

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