Dovbik segna, Svilar chiude la porta a super Kean. A corto muso la Roma batte la Fiorentina e risponde al successo della Lazio a Empoli, firmato Dia, per restare in corsa per il quarto posto. Per Ranieri è il 19/o risultato utile consecutivo. Ora le due romane ci possono credere veramente. Il terzo è virtualmente assegnato all’Atalanta che accompagna con un poker di gol la retrocessione del Monza. La questione scudetto sembra invece in dirittura di arrivo.
A nove punti dalla fine l’Inter deve sperare che Genoa, Cagliari o Parma trovino l’ispirazione giusta per fermare la corsa scudetto del Napoli di Antonio Conte che, senza Osimhen e Kvara, è pronto a bissare il successo di due anni fa di Spalletti. Inzaghi (che gioisce per la promozione in A del Pisa del fratello Pippo) non si fa troppe illusioni, ma ora conta solo il ritorno della semifinale Champions di martedì contro il Barca del fenomeno Yamal per evitare il rischio di restare con un pugno di mosche in mano dopo una stagione da protagonista.
La Champions matematica è questione di poco. Gasperini sta per centrare la quinta qualificazione in sette anni. E’ poco più di una formalità il poker inflitto al Monza, ma consente ai bergamaschi di conquistare 39 punti in trasferta, uno score degno di Liverpool, Psg e Barcellona. Troppo ampio il divario in campo con De Ketelaere che ‘stappa’ la gara con una doppietta in 20′, poi occasioni a grappoli, col Monza che prova a reagire con Caprari. Per i brianzoli è una resa prevista, ma rimangono tre gare per non stabilire il record negativo dei punti conquistati in serie A.
Uno smacco che Nesta non meriterebbe. Uno striscione affettuoso dei suoi vecchi tifosi per Bove introduce una sfida aspra, poi alle fine il giocatore sfila in lacrime mentre la Curva Sud gli regala un’indimenticabile standing ovation. E’ la Fiorentina più pericolosa nella prima fase con Kean, ben contrato da Ndicka, ma è Svilar che sbroglia bene, imitato da De Gea su Celik. Ma all’ultimo respiro della prima frazione Angelino calibra per Shomurodov, sponda per Dovbik che arriva a quota 12. Partita spezzettata, Zaniolo riceve una valanga di fischi e non incide, ma è sempre Kean che prova invano a forzare la porta di Svilar. Ranieri immette forze fresche, Konè giganteggia insieme a Mancini e Ndicka mentre Pellegrini è impalpabile. Palladino, che ha nel mirino anche il ritorno di Conference col Betis, raschia il fondo del barile, ma non basta. Ora la Fiorentina è fuori dalla lotta per il quarto posto.
La Lazio reagisce bene al pari col Parma dopo giorni di turbolenza interna (le parole forti sui giocatori a un tifoso, il telefono clonato, la querelle col falconiere) mettendo ansia all’Empoli con un gol immediato di Dia, una gestione oculata della partita, favorita anche dalla doppia sciocchezza di Colombo lascia i toscani per un tempo in dieci. Il var annulla il pari di Viti per fuorigioco e a 10′ dal termine rosso anche per Hysaj, ma l’Empoli non sa rendersi pericoloso e la Lazio chiede invano un rigore su Pedro. Missione compiuta per Baroni, spettro della B che incombe su D’Aversa.