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Economia

CA Auto Bank estende la partnership con DR Automobiles: finanziamenti anche per Tiger e Birba

La partnership tra CA Auto Bank e DR Automobiles si estende ai nuovi brand Tiger e Birba. Soluzioni di finanziamento innovative per i modelli Tiger Six e Birba, in anteprima al Salone di Torino 2025.

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La collaborazione tra CA Auto Bank e DR Automobiles, avviata nel 2022, si amplia e consolida. L’accordo tra la banca del gruppo Crédit Agricole Personal Finance & Mobility e il costruttore molisano si estende infatti ai due marchi più giovani del gruppo, Tiger e Birba (foto in evidenza), che si affiancano a DR, ICH-X, Sportequipe ed EVO.

L’intesa punta a sostenere lo sviluppo dei nuovi brand con un pacchetto di soluzioni finanziarie dedicate, in grado di rendere l’acquisto più accessibile e flessibile sia per i clienti privati sia per la rete di concessionari.

Le formule di finanziamento

Per il marchio Tiger, l’offerta include rateale classico, PCP (Personal Contract Purchase) e leasing. L’attenzione è rivolta in particolare al lancio del Tiger Six, SUV dal design sportivo e dalle prestazioni elevate, che sarà seguito a breve dal Tiger Eight (foto sotto).

Per Birba, quadriciclo compatto progettato per la mobilità urbana sostenibile, CA Auto Bank mette a disposizione formule tradizionali e innovative come l’APP (Advanced Payment Plan), pensate per i dealer e per una clientela giovane e dinamica.

Le dichiarazioni dei vertici

L’ampliamento della partnership con un operatore di primo piano come CA Auto Bank è un passo fondamentale per sostenere la crescita di Tiger e Birba”, ha dichiarato Massimo Di Risio, Fondatore e Presidente di DR Automobiles Groupe.

Questo nuovo capitolo ci permette di essere al fianco del Gruppo nel lancio dei brand Tiger e Birba, supportando la rete di vendita e i clienti con soluzioni complete e competitive”, ha sottolineato Giacomo Carelli, CEO e General Manager di CA Auto Bank.

L’appuntamento a Torino

Le novità saranno presentate al Salone dell’Auto di Torino 2025, dove CA Auto Bank e i nuovi marchi Tiger e Birba avranno spazi espositivi dedicati per incontrare pubblico e operatori del settore.

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Economia

Mps accelera sulle candidature per il nuovo cda di Mediobanca

Mps stringe i tempi per il cda di Mediobanca dopo l’acquisizione dell’86,3%. In corso le selezioni con Korn Ferry. Intanto Generali e Bpce prorogano le trattative su Natixis fino a fine anno.

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Dopo la conclusione dell’offerta pubblica, il consiglio di Mps, presieduto da Nicola Maione, ha avviato il lavoro di selezione per il nuovo cda di Mediobanca, di cui il Monte detiene ora l’86,3%. Alla prima riunione del board ha fatto seguito quella del comitato nomine, impegnato insieme a Korn Ferry nell’esame dei profili e nel confronto con i principali soci, in primis Delfin e Caltagirone.

Gli effetti su Generali

Il cambio di controllo su Mediobanca ha avuto ricadute immediate anche su Generali, di cui Siena ha ereditato il 13,1%. I colloqui con la francese Bpce per l’alleanza con Natixis sono stati prorogati fino a fine anno: si tenterà di ridefinire i termini dell’intesa, finora osteggiata da azionisti e governo. Resta sul tavolo la possibilità di un abbandono del progetto voluto dall’ad del Leone Philippe Donnet.

Il memorandum rivisto e il bond di Generali

Il 15 settembre Generali e Bpce hanno modificato il memorandum of understanding siglato a gennaio per creare un gruppo di asset management da 1,9 miliardi di masse gestite e 4,1 miliardi di ricavi. Le parti hanno cancellato la penale di 50 milioni prevista in caso di ritiro e confermato che l’accordo definitivo sarà subordinato all’approvazione dei rispettivi board.

Nel frattempo Generali ha collocato il suo primo bond perpetuo Restricted Tier1 da 500 milioni, raccogliendo ordini per 4,6 miliardi.

I dossier aperti su Mediobanca

Per quanto riguarda Mediobanca, rimangono in secondo piano i temi del possibile delisting (con un flottante sceso al 14%) e di una eventuale fusione. Ogni decisione è considerata prematura e non influirà sulla ricerca del nuovo amministratore delegato. La selezione riguarda top manager italiani con esperienze in grandi banche di investimento estere. Le prime linee interne sono state contattate solo a titolo conoscitivo.

Il nome dell’ad entrerà nella lista da completare entro il 3 ottobre, in vista dell’assemblea del 28 ottobre.

Prossime tappe

Il 9 ottobre, l’ad di Mps Luigi Lovaglio sarà ascoltato dalla Commissione parlamentare sul sistema bancario, chiamata a fare chiarezza sugli sviluppi legati al nuovo equilibrio nel settore creditizio italiano.

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Economia

Partnership CA Auto Bank – DR Automobiles: impatti economici e prospettive per l’automotive italiano

L’estensione della partnership tra CA Auto Bank e DR Automobiles ai nuovi brand Tiger e Birba rafforza la crescita del gruppo molisano e apre nuovi scenari nel credito al consumo per il settore automotive italiano.

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L’accordo siglato nel 2022 tra CA Auto Bank (gruppo Crédit Agricole Personal Finance & Mobility) e DR Automobilessegna un ulteriore rafforzamento con l’estensione ai brand emergenti Tiger e Birba. L’intesa non è solo commerciale ma ha un chiaro valore strategico: da un lato consente alla banca di consolidare la sua presenza in un mercato, quello del credito automotive, che in Italia vale oltre 20 miliardi di euro annui; dall’altro offre a DR Automobiles la leva finanziaria per sostenere il piano di crescita e lanciare prodotti competitivi nei segmenti SUV e microcar elettriche.

DR Automobiles: il modello di crescita “ibrido”

Il gruppo molisano fondato da Massimo Di Risio (foto in evidenza di Imagoeconomica) negli ultimi anni ha adottato una strategia di assemblaggio e rilancio di piattaforme cinesi (Chery, BAIC, Jac) con brand europei. Questo ha permesso di abbattere i costi industriali e accorciare i tempi di immissione sul mercato, ma ha reso cruciale la capacità di sostenere la domanda con strumenti finanziari accessibili.

I nuovi marchi Tiger (SUV a medio-alto contenuto tecnologico) e Birba (quadricicli per la mobilità urbana sostenibile) puntano a intercettare due trend chiave:

  • il segmento SUV, che in Italia rappresenta oltre il 55% delle immatricolazioni;

  • la micro-mobilità urbana, spinta da incentivi e regolamentazioni green.

Il ruolo di CA Auto Bank nel credito al consumo

Per CA Auto Bank, l’estensione dell’accordo è una mossa di consolidamento nel mercato del credito automotive. La banca, ex FCA Bank, ha mantenuto un forte presidio sul finanziamento di auto di media gamma e oggi si trova in competizione diretta con colossi come Santander Consumer Bank e BNP Paribas Personal Finance.

Offrendo soluzioni come PCP (Personal Contract Purchase), leasing e piani rateali flessibili, CA Auto Bank si posiziona come player in grado di sostenere l’accessibilità finanziaria dei modelli DR, Tiger e Birba. Questo aspetto è decisivo in un mercato caratterizzato da una domanda compressa dal caro-prezzi e dai tassi di interesse ancora relativamente alti.

Opportunità e rischi per il mercato

L’accordo presenta tre implicazioni economiche principali:

  1. Accesso al credito per famiglie e PMI: i prodotti DR – in particolare Birba – si rivolgono a segmenti di clientela giovani e urbani, spesso con minore disponibilità di capitale liquido. Le formule di credito flessibile possono ampliare la base di mercato.

  2. Effetto rete sui concessionari: il supporto finanziario rafforza la capacità della rete distributiva di sostenere i volumi, riducendo l’esposizione a rischi di invenduto.

  3. Competizione sui margini: l’uso di formule come PCP e leasing riduce la barriera all’acquisto, ma aumenta l’esposizione delle banche al rischio credito e spinge i costruttori a dover sostenere politiche di buy-back.

Una sfida per la credibilità del “made in Italy”

Un ulteriore punto riguarda il posizionamento del brand. DR Automobiles si presenta come marchio italiano ma basa gran parte della produzione su piattaforme estere. L’accordo con CA Auto Bank contribuisce a rafforzarne la credibilità industriale, ma resta la sfida di consolidare l’immagine di qualità “made in Italy” in un settore in cui i consumatori sono sempre più attenti alla provenienza.

Prospettive a breve termine

Il banco di prova sarà il Salone dell’Auto di Torino 2025, dove Tiger e Birba saranno presentati con formule finanziarie abbinate. Se la partnership riuscirà a generare volumi consistenti, DR potrà consolidare la sua posizione come quinto polo automotive italiano, dopo Stellantis, Ferrari, Lamborghini e Iveco.

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Economia

Apple chiede all’Ue di abrogare il Digital Markets Act

Apple ha chiesto all’Unione Europea di abrogare il Digital Markets Act, sostenendo che la legge peggiora i servizi per gli utenti e aumenta i rischi di sicurezza.

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Apple ha chiesto ufficialmente all’Unione Europea di abrogare il Regolamento sui mercati digitali (Dma), la normativa entrata in vigore nel 2024 con l’obiettivo di limitare gli abusi di posizione dominante da parte dei giganti tecnologici.

La posizione del colosso di Cupertino

Il gruppo guidato da Tim Cook contesta da tempo la legge europea, sostenendo che abbia avuto effetti negativi sui servizi offerti. Secondo Apple, il Dma avrebbe portato a un degrado della qualità per gli utenti e li avrebbe esposti a rischi di sicurezza dai quali in precedenza erano protetti.

La richiesta alla Commissione Europea

In una comunicazione formale a Bruxelles, Apple ha ribadito la sua contrarietà: «Il Dma dovrebbe essere abrogato e al contempo verrà adottato uno strumento legislativo più appropriato allo scopo». Cupertino chiede dunque un cambio di rotta radicale, aprendo di fatto a un confronto diretto con le istituzioni comunitarie.

Lo scontro con Bruxelles

Il Digital Markets Act rappresenta uno dei pilastri della strategia europea per regolamentare le grandi piattaforme digitali. L’iniziativa di Apple rischia di riaccendere il dibattito politico e giuridico su come bilanciare concorrenza, innovazione e tutela degli utenti nel mercato digitale.

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