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Buon compleanno Sofia Loren, unica diva del cinema vivente che porta Napoli nel mondo

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Il suo segreto di bellezza è la positività. La ricetta della sua longevità artistica è lo studio, l’applicazione, la passione per il cinema che si sposano con un talento naturale inarrivabile. E il talento o ce l’hai o non ce l’hai, certo non lo impari e non lo vai a comprare ai grandi magazzini. Oggi Sofia Costanza Brigida Villani Scicolone, ma noi la conosciamo come Sofia Loren, compie 84 anni. È unica diva globale del cinema vivente. Non tanto e non solo per gli Oscar, per tutti i premi che ha vinto nella sua carriera, quanto per le interpretazioni da brividi che ci ha lasciato da quando 60 anni fa ricevette la prima  Coppa Volpi alla Mostra del Cinema.

Sofia Loren. La diva ha girato tra i vicoli di Napoli diretta dal figlio Edoardo (nella foto di Mario Laporta si tengono per mano)

Aveva 24 anni e aveva già girato più di 40 film. Era una macchina da guerra. La sua determinazione unita al talento l’aveva proiettata da ragazzina assai bella e procace di Pozzuoli prima a Cinecittà e poi fino a Hollywood, il tempio del cinema. Tra i sedici e i 20 anni, quando cominciò la scalata all’Oscar, la signorina Villani Scicolone aveva imboccato  tutte le strade che le potessero dare visibilità: concorsi di bellezza, fotoromanzi, particine in film con lo pseudonimo di Sofia Lazzaro.

Fu notata sul set di Africa sotto i mari. Era il 1952. Carlo Ponti, suo futuro marito, capì subito che quella donna era un portento e le propose un contratto di sette anni. Fu l’inizio di un’amore e di un sodalizio artistico senza pari. Oggi Sofia copie 84 anni. Per lei il tempo sembra non passare mai. Ha un bel fisico. Occhi che sono due fari. Ed ha ancora tanta voglia di fare cinema, sperimentare, anche andare eventualmente dietro la macchina da presa. Di sicuro si è messa ad aiutare il figlio Edoardo a sfondare nel mondo del grande schermo come regista e produttore.

La Diva. Nella foto di Roberta Basile la Loren è col sindaco Luigi de Magistris nel giorno della cittadinanza onoraria di Napoli

In questi anni Sofia vive e lavora a Ginevra. Torna spesso in Italia. Anzi a Napoli. Anche di nascosto. Lei ha un rapporto quasi fisico col mare, con i vicoli, con i panorami mozzafiato di Napoli (la sua città d’elezione che l’ha fatta anche cittadina onoraria) e Pozzuoli, il luogo in cui è nata, dove ci sono le sue radici. L’ultimo film di donna Sofia, non è un caso che è stato girato tra i vicoli di Napoli, tra Monte di Dio e i Quartieri Spagnoli. Lei la protagonista, nel 2013,  de “La voce umana”, per la regia di suo figlio Edoardo Ponti.

C’era stata nel luglio del 2016 per ricevere la cittadinanza onoraria e per fare da madrina ad alcuni eventi della casa di moda “Dolce & Gabbana”. Stefano Dolce e Domenico Gabbana sono suoi amici. E chissà che non gli preparano una festa. In fondo Sofia ovunque va nel mondo mica dice che è Italiana? No, lei dice che è napoletana: “I’m not Italian, I’m napoletana”.

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Mika torna in Italia: concerti, cinema e un amore infinito per l’arte

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Artista eclettico e cittadino del mondo, Mika (foto Imagoeconomica in evidenza) si prepara a tornare in Italia per quattro concerti estivi (Umbria Jazz, No Borders, Este Music Festival e Anfiteatro del Vittoriale). Ma prima, il cantante sarà protagonista su Rai1: condurrà la serata di premiazione dei David di Donatello mercoledì 7 maggio. In una lunga intervista al Corriere della Sera, Mika racconta il suo amore per l’Italia e per il cinema.

«Sono un grande fan del cinema che sa essere leggero, poetico, politico», racconta, ricordando come non servisse conoscere la lingua italiana per capire i grandi maestri del nostro cinema: «È un dialogo universale». La sua conduzione ai David sarà pensata per celebrare tutto il mondo del cinema, non solo le star ma anche gli artigiani che rendono possibile la magia del grande schermo.

Accanto a lui sul palco ci sarà Elena Sofia Ricci, che definisce «una donna forte, intellettuale, emozionale, favolosamente diva». Mika, con la sua naturalezza, respinge l’etichetta di «divo» per sé stesso: «Nella vita sono normale, ma sul palco mi trasformo: è un rito spirituale».

L’arte come salvezza e la doppia vita degli artisti

Mika si racconta senza filtri, ammettendo quanto la cultura della fama sia tossica e di quanto sia importante per lui rifugiarsi nella parte artigianale e creativa del suo lavoro: «L’artigianato mi salva dagli aspetti superficiali, è una cura». La differenza tra il sé pubblico e il sé privato è marcata: sul palco energia pura, a casa, davanti a un pianoforte, la paura del foglio bianco.

Ripercorrendo la sua infanzia, Mika spiega di aver avuto «l’infanzia più bella del mondo» nonostante le difficoltà scolastiche: «La musica mi ha salvato la vita». E racconta come ogni sua identità culturale abbia lasciato un segno profondo: dalla praticità americana, alla disciplina inglese, al gioco delle parole francese, fino all’anima colorata e malinconica libanese.

Da X Factor ai David: un percorso sorprendente

Indimenticabile il suo primo impatto con X Factor Italia: «Non capivo nulla di quello che dicevano Simona Ventura, Morgan ed Elio… mi chiesi perché avessi accettato», confessa sorridendo. Ma proprio da quel momento è iniziato un rapporto d’amore con il nostro Paese che dura ancora oggi.

E ora, ai David di Donatello, Mika porterà poesia, eleganza e un tributo profondo al cinema italiano, nel rispetto della sua grande tradizione e della sua capacità unica di emozionare il mondo.

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Economia

Cambio ai vertici di Engineering: Aldo Bisio nuovo amministratore delegato

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Cambio della guardia al vertice di Engineering, multinazionale specializzata nella trasformazione digitale. Maximo Ibarra (foto Imagoeconomica sotto) ha rassegnato le dimissioni da amministratore delegato con effetto immediato. Al suo posto, il consiglio di amministrazione della società – controllata dai fondi Bain e Renaissance – ha nominato Aldo Bisio (foto Imagoeconomica in evidenza), ex numero uno di Vodafone Italia dal 2014 al 2024.

MAXIMO IBARRA EX AD ENGINEERING

Prima della sua lunga esperienza in Vodafone, Bisio ha ricoperto incarichi di rilievo in Ariston Thermo e in McKinsey. Attualmente siede anche nel board di Coesia, produttore globale di soluzioni industriali per l’imballaggio.

Il bilancio della gestione Ibarra

Maximo Ibarra lascia Engineering dopo quasi quattro anni di gestione che hanno visto la società crescere significativamente: circa 14.000 dipendenti, oltre 80 sedi tra Europa, Stati Uniti e Sud America, con un fatturato che ha raggiunto quasi 1,8 miliardi di euro, generato da oltre 70 società controllate in 21 Paesi.

«Negli ultimi mesi ho maturato la volontà di prendermi del tempo per valutare nuovi progetti professionali», ha dichiarato Ibarra, aggiungendo che resterà disponibile fino al prossimo 1° settembre per garantire un efficace passaggio di consegne e che continuerà a essere investitore nella società.

La sfida per Bisio: crescita e nuove operazioni strategiche

Il presidente di Engineering, Gaetano Micciché, ha ringraziato Ibarra per il lavoro svolto ed espresso fiducia nella capacità di Bisio di guidare l’azienda verso una nuova fase di sviluppo e innovazione.

Tra i primi dossier sul tavolo del nuovo amministratore delegato c’è la valutazione sulla vendita di Municipia, società del gruppo attiva nei servizi ai Comuni. Engineering ha incaricato Klecha di esplorare il mercato alla ricerca di investitori interessati, con una valutazione che si aggira intorno ai 250 milioni di euro.

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Bersani e politica che si fa con l’orecchio a terra: dallo sciopero delle prostitute ai rimpianti sullo ius soli

Pier Luigi Bersani, in un’intervista al Corriere della Sera, ripercorre episodi della sua vita politica e personale: dalle liberalizzazioni allo sciopero delle prostitute, passando per il rimpianto sullo ius soli.

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Pier Luigi Bersani (foto Imagoeconomica in evidenza), ex segretario del Pd, si racconta in un’ampia intervista rilasciata al Corriere della Sera, ripercorrendo episodi personali e politici che hanno segnato la sua vita e l’Italia contemporanea.

Nel suo nuovo libro “Chiedimi chi erano i Beatles” (Rizzoli), Bersani intreccia la politica, le battaglie sociali e i ricordi personali, come l’episodio curioso dello sciopero delle prostitute a Piacenza negli anni Settanta e la protesta dei commercianti sotto casa dei suoi genitori a Bettola, quando da ministro avviò le famose liberalizzazioni.

L’episodio delle prostitute e la lezione sulla politica

Durante la pedonalizzazione di un tratto della via Emilia, le prostitute protestarono. Il giovane Bersani, allora responsabile cultura del Pci locale, seguì l’episodio da vicino: «Un amministratore deve avere a cuore i problemi di tutti, anche quelli più difficili», ricorda.

Le liberalizzazioni e il pullman a Bettola

Nel 1996, da ministro, la sua “lenzuolata” per liberalizzare il commercio suscitò la rabbia dei commercianti. Una delegazione arrivò addirittura sotto casa dei suoi genitori. Ma l’accoglienza calorosa dei suoi — ciambelle e vino bianco — trasformò la protesta in una festa, segnando un inatteso boomerang per i contestatori.

La sfida canora con Umberto Eco

Bersani racconta anche della famosa sfida canora al convegno di Gargonza nel 1997, quando sconfisse Umberto Ecointonando canti religiosi: «Da noi era obbligatorio fare i chierichetti, non iscriversi subito alla Fgci».

Il rimpianto dello ius soli

Se fosse diventato premier nel 2013, Bersani avrebbe voluto introdurre lo ius soli con un decreto legge già alla prima seduta del Consiglio dei Ministri. Un rimpianto che ancora oggi pesa: «Se parti dagli ultimi, migliori la società per tutti».

I 101 e la caduta di Prodi

Bersani ammette di conoscere l’identità di circa «71-72» dei famosi 101 franchi tiratori che affossarono Romano Prodinella corsa al Quirinale. «C’erano renziani e non solo. Alcuni mi confessarono la verità piangendo».

Il rapporto con la morte

Dopo un grave problema di salute nel 2014, Bersani parla della morte con una serenità disarmante: «È più semplice di quanto pensassi. È la vita che si riassume in quell’istante». La sua fede è ora una ricerca continua: «Chi ha già trovato dovrebbe continuare a cercare».

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