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Politica

Borghi Capogruppo, Renzi rilancia e prepara Congresso

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C’è un nuovo capogruppo in Senato per Azione-Italia Viva, che ha preso il posto di Raffaella Paita, ed è l’ex dem Enrico Borghi. Il leader Matteo Renzi fa gli auguri, ringrazia Paita, e nel frattempo rilancia il partito, pensando già al Congresso di IV. La prima riunione del Comitato delle regole ha indicato la strada. In attesa dell’approvazione dell’assemblea nazionale, il comitato ha proposto all’unanimità di fare il Congresso entro il mese di ottobre, con Election Day in cui effettuare l’elezione diretta del livello provinciale, regionale e nazionale. Ma c’è una sfida interna con il partito di Carlo Calenda, che riaccende lo scontro proprio il giorno della nuova elezione del capogruppo al Senato.

“Se Renzi vuole far cadere i gruppi se ne deve assumere la responsabilità”, ha detto con fermezza il leader di Azione, aggiungendo che quei gruppi sono formati sulla base di un voto popolare di una formazione politica che aveva il suo nome nella scheda, e prometteva di fare una grande area liberal-democratica. Questo progetto ora non c’è più perché “Renzi lo ha fatto cadere”, ma se vuole far cadere i gruppi per “rincorrere Forza Italia, lo deve spiegare”. Per quanto riguarda le europee ed eventuali e ipotetiche unioni, Calenda assicura che Azione non farà più scelte tattiche per superare la soglia perché “il 4 per cento non ci spaventa”. Ci sarà una riflessione a ottobre-novembre, frutto dei rapporti che si costruiranno nei prossimi mesi, ma ci dovrà essere una compatibilità dimostrata anche nei provvedimenti che “si votano e dalle iniziative che si fanno”. Il leader di Azione ha anche sottolineato che secondo lui ci sarebbe, da tempo, un tentativo di avvicinamento di Italia Viva alla destra. “Stava, da prima della rottura, tenendosi le mani libere per fare un ragionamento con la maggioranza di governo”.

Sono supposizioni quelle di Calenda, dettate da quello che vede, come la “difesa a oltranza della minsitra Daniela Santanchè” oppure il voto sul divieto della carne sintetica. A far sentire la voce di Italia Viva ci pensa Luciano Nobili che in un tweet fa notare al leader di Azione che “per avere vsibilità è costretto ogni giorno a fare tre lanci di agenzia contro Renzi”, mentre Renzi invece “di Calenda non parla”. Intanto nella segreteria di Azione ci sono delle new entry. Nei giorni scorsi era già approdato nel parito Alessio D’Amato, uscito dal Pd. Il consigliere regionale del Lazio è stato nominato responsabile del Welfare, mentre l’eurodeputato Giosi Ferrandino sarà il nuovo responsabile ai Porti e alla risorsa Mare di Azione.

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Politica

Il ministro Urso denuncia di nuovo Report e chiede anche l’intervento del Copasir

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“Il ministro Adolfo Urso ha dato mandato ai suoi legali di denunciare in ogni sede il conduttore di Report Sigfrido Ranucci e gli autori del servizio in onda domenica 10 su Rai3”, nonostante il ministro avesse già eccepito “l’assoluta falsità” delle notizie riportate sulla asserita adesione a logge massoniche e l’intento “gravemente diffamatorio”. Lo comunica una nota del Mimit che aggiunge che sia “compito del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica occuparsi di materia che riguarda senza alcun dubbio la sicurezza dello Stato e la tenuta della nostra democrazia”, anche per l’uso strumentale del servizio pubblico.

Secondo il ministero delle Imprese e del made in Italy, report “prosegue in una campagna persecutoria, attivata subito dopo l’insediamento del governo, tesa evidentemente a inibire l’attività del Ministro, facendo palesare chissà quali reconditi interessi e condizionamenti occulti che non hanno alcun fondamento nella realtà”. Sarebbe piuttosto il servizio pubblico oggetto di “manovre occulte”. “Già in precedenti servizi – sottolinea la nota – erano emerse, infatti, interviste manipolate e false, ricostruzioni arbitrarie e notizie del tutto infondate che i fatti hanno poi ampiamente smentito. Servizi che hanno costretto il Ministro Urso ad adire già le vie legali, così come altre persone chiamate in causa anch’esse quali parti lese”.

Il ministro ha inoltre dato mandato di denunciare i signori Kitty Montemaggi e Gioele Magaldi per quanto affermato nel corso delle interviste riportate da Report e Luigi Bisignani per quanto scritto nel quotidiano Il Tempo nell’articolo uscito in contemporanea con il servizio di Report, domenica 10 dicembre, evidentemente frutto della medesima strategia.

“È gravissimo – secondo il ministero – che una trasmissione del servizio pubblico avvalori le farneticazioni di personaggi che nel tempo hanno accusato di appartenenza a logge segrete presidenti della Repubblica, presidenti del Consiglio, governatori di Bce e Banca d’Italia e persino sommi Pontefici”.

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Sgarbi denuncia: nuovo attacco sul Fatto Quotidiano, è fuorilegge

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“Sarà il ventunesimo articolo del Fatto Quotidiano contro di me. Usano documenti che sono secretati, perché fino alla fine delle indagini preliminari non li puoi pubblicare. Tutto quello che raccontano è rubato e quindi l’unica cosa che posso dire è che faremo una causa civile come ha fatto Renzi perché non si può immaginare un killeraggio e uno stolkeraggio così insistente, per di più su materiali che non sono usabili perché derivano da delle fuoriuscite di informazioni che vengono da carabinieri, procure, non so chi. Tutto quello che si legge è fuorilegge”.

Lo ha detto il sottosegretario Vittorio Sgarbi a margine della lectio magistralis su ‘Michelangelo. Rumore e paura’ (La Nave di Teseo) che ha tenuto stamattina alla fiera della piccola e media editoria ‘Più Libri più Liberi’ dove ha parlato del suo libro che chiude la trilogia del Rinascimento. Il riferimento è all’articolo pubblicato oggi dal quotidiano secondo cui Sgarbi rischierebbe di finire a giudizio per esportazione illecita di opere d’arte grazie a nuovi elementi scoperti dal Fatto e acquisiti dalla Procura di Imperia. In particolare, il sottosegretario sarebbe chiamato a rispondere della tentata vendita del dipinto ‘Concerto con bevitore’ di Valentine de Boulogne. Valore presunto, 5 milioni.

“Sto aspettando la decisione dell’Antitrust (che ha avviato un’istruttoria a suo carico per possibili condotte illecite in violazione di quanto previsto dalla legge in materia di attività incompatibili con la titolarità di una carica di governo, ndr) che sarà a febbraio e quella secondo me è difficile che sia contraria a me perché è tutto trasparente. Sono i diritti d’autore, come questa presentazione di oggi. Teoricamente non avrei dovuto farla. Questa cosa che è il racconto dell’arte che è perfettamente compatibile con l’esercizio delle funzioni ministeriali sarebbe incompatibile. Se uno parte dall’idea che io non posso fare questa conferenza, allora dovrei avere torto per l’Antitrust, ma non credo che lo avrò. Il ministro Sangiuliano non lo vedo perché lui si occupa di fare il ministro, io invece mi occupo di raccontare l’arte” ha spiegato Sgarbi. “‘Michelangelo. Rumore e paura’ non è una monografia e non è una biografia. Ho sentito la necessità di raccontare quello che gli artisti di questa trilogia Leonardo, Raffaello e Michelangelo dicono a me, non io a loro” ha sottolineato.

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Mattarella: combattere corruzione è dovere Istituzioni

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“La corruzione altera la vita delle persone e attacca i diritti di ciascuno, corrode le fondamenta della società, mina lo Stato di diritto, altera i mercati”. Nella giornata internazionale contro la corruzione è il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a ricordare come la lotta a quella che il Capo dello Stato bolla come una “piaga” sia “un dovere delle Istituzioni e, al tempo stesso, un impegno etico e civile delle forze sociali, delle comunità, dei cittadini”.

Mattarella sottolinea come la ricorrenza cada nel “ventesimo anniversario della Convenzione ONU contro la corruzione, che ha dato carattere universale a questa battaglia di civiltà e progresso, fornendo strumenti giuridici nuovi ai Paesi, rafforzando la collaborazione tra magistrature e forze di polizia, sostenendo misure comuni di prevenzione”.

“È un’occasione importante – ribadisce il presidente della Repubblica – per rilanciare il valore del contrasto al crimine e dell’affermazione della legalità”. Parole a cui fa eco il presidente della Camera Lorenzo Fontana “desidero richiamare l’importanza di promuovere in ogni sede i valori e la cultura della legalità”. Per il presidente di Montecitorio “La corruzione rappresenta una minaccia per la democrazia, logora la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, la coesione sociale e lo sviluppo economico. Contrastare questo fenomeno è una priorità assoluta”.

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