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Cronache

Blitz anti-ndrangheta, arrestato anche assessore regionale calabrese dell’Udc Talarico

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Mafiosi, ma soprattutto una pletora di colletti bianchi, incensurati e insospettabili, tra politici, imprenditori, pubblici amministratori. L’operazione “Basso profilo” coordinata dalla Dda scoperchia la fitta rete di connivenze ed interessi intessuta dalle cosche del crotonese e potrebbe riverberare i suoi effetti anche sulla prossima campagna elettorale per le regionali calabresi. Coinvolti nell’inchiesta, infatti, il segretario nazionale dell’Udc – che si e’ subito dimesso – Lorenzo Cesa, sottoposto a perquisizione e indagato per associazione a delinquere aggravata dall’avere agevolato la ‘ndrangheta, e l’attuale assessore regionale al bilancio Francesco Franco Talarico, anche lui Udc, finito ai domiciliari con la stessa accusa di Cesa e voto di scambio politico mafioso.

Luigi de Magistris. Sindaco di Napoli e candidato alla regione della Calabria

Non e’ un caso, dunque, che Luigi de Magistris, che ha annunciato la sua candidatura alle elezioni regionali del prossimo aprile, sia intervenuto per affermare: “il tempo si sta mostrando galantuomo. Negli anni tra il 2005 e il 2007, da Pm, nell’ambito dell’indagine Poseidone sulla depurazione delle acque, rifiuti e gestione del denaro pubblico in altri settori vitali della Regione Calabria, indagai, tra gli altri, per fatti gravi, l’allora segretario nazionale dell’Udc, Lorenzo Cesa, unitamente all’allora parlamentare e sottosegretario di Governo Giuseppe Galati”.

Lorenzo Cesa. Il leader Udc indagato

 

La doppia accusa per Talarico riguarda la sua partecipazione alle elezioni politiche del 2018 nel collegio di Reggio Calabria. Elezioni che lo videro ottenere un buon risultato pur senza raggiungere l’elezione. L’inchiesta, condotta dalla Dia di Catanzaro, ruota attorno ad un imprenditore, Antonio Gallo, alias “il principino”. Un imprenditore “molto eclettico ed un filo spregiudicato” – come lo definisce il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri – che intrattiene rapporti con cosche, politici e esponenti infedeli delle forze dell’ordine al solo scopo di allargare i propri interessi nel settore della sicurezza sul lavoro. Interessi che, secondo l’accusa, vedevano in Cesa uno strumento per allargare il proprio giro di conoscenze e, magari, sbarcare in Albania per rifornire strutture pubbliche dei propri prodotti. Agli atti dell’inchiesta ci sono i risultati del servizio di osservazione che ha confermato l’incontro avuto da Gallo, insieme a Talarico, con Cesa in un ristorante romano il 7 luglio 2017. Non ci sono, invece, intercettazioni, perche’ Cesa, all’epoca, era europarlamentare. Cesa, dal canto suo, si dice certo di poter chiarire la sua posizione. “Da una prima lettura sommaria degli atti – spiega – prendo atto del mio coinvolgimento in una limitata vicenda cristallizzata ad una partecipazione ad un pranzo di lavoro organizzato a Roma da Talarico, nel 2017, unitamente ai suoi commensali di cui non ricordo neanche il nome”. Cesa, manifestando l’intento di farsi sentire al piu’ presto dai magistrati, si dice quindi “sereno di fronte alle evidenze documentali”. Talarico – che per il gip “ha mostrato una particolare predisposizione a delinquere” – e’ finito ai domiciliari perche’ si sarebbe rivolto a Gallo e ad altri soggetti legati alle cosche di Reggio Calabria per ottenere l’elezione in quel collegio alle politiche del 2018, consapevole, secondo la Dda, di rivolgersi proprio a personaggi in odore di mafia. Tra questi vi sarebbe stato Natale Errigo, imparentato con esponenti della cosca De Stefano-Tegano del quartiere Archi di Reggio Calabria. Errigo, recentemente, risulta essere stato nominato nella struttura del Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19 e fa parte del team per la gestione della distribuzione dei prodotti. Al riguardo Invitalia ha fatto sapere di averlo immediatamente sospeso dalle funzioni e dallo stipendio. Oltre ai politici, nella rete degli investigatori – 13 arresti in carcere, 35 agli arresti domiciliare, un obbligo di divieto nel comune di Catanzaro nei confronti di un notaio catanzarese, e un obbligo di presentazione alla Pg oltre a sequestri di beni per una ventina di milioni di euro – sono finiti una miriade di “colletti bianchi” pronti a collaborare con le cosche. “Ogni indagine – e’ stato il commento di Gratteri – avanziamo di un pezzo, facciamo un nuovo step, entriamo sempre piu’ nei quadri della pubblica amministrazione, della classe dirigente, della classe borghese, aristocratica, dotta e scopriamo pezzi di mondi marci e questo e’ desolante. Non stiamo parlando di stato di necessita’ ma di ingordigia”.

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Frontale ad Albanella, cinque feriti tra cui due bambini: coinvolte un’Audi Q3 e una Punto

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Paura nel pomeriggio di oggi nella zona di Matinella – Albanella, nel salernitano, dove si è verificato un grave incidente stradale nei pressi del caseificio La Perla a Pontebarizzo. Due auto, una Audi Q3 e una Fiat Punto, si sono scontrate frontalmente causando cinque feriti, tra cui due bambini.

A bordo dell’Audi si trovavano quattro persone, compresi i piccoli, mentre la Fiat Punto era occupata da un solo conducente. Tutti i coinvolti, in condizioni al momento non precisate, sono stati trasportati in ospedale per accertamenti e cure.

Sul posto sono intervenuti tempestivamente i Vigili del Fuoco del distaccamento di Agropoli, che hanno provveduto a mettere in sicurezza l’area dell’incidente e a supportare le operazioni di soccorso. Ancora in corso le indagini per ricostruire l’esatta dinamica del violento impatto.

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Inchiesta curve, Inter Milan patteggiano: per Inzaghi e Chalanoglu solo 1 turno stop

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Una giornata di squalifica per Simone Inzaghi e Hakan Calhanoglu, ammende rispettivamente di 15 e 30 mila euro e 70mila per l’Inter. Multa di 30mila euro per il Milan. Sono le sanzioni rese note dalla Figc comminate ai due club e ai tesserati coinvolti in seguito al patteggiamento con la Procura Federale, in merito al filone sportivo dell’inchiesta penale sulle curve e sui rapporti fra ultras e giocatori di Inter e Milan. La squalifica per Inzaghi e Calhanoglu verrà scontata nel prossimo turno con il Verona.

Grazie al patteggiamento le pene vengono dimezzate e non c’è il processo. Inzaghi e Chalanoglu hanno violato due articoli del codice di giustizia sportiva, quello sulla lealtà e correttezza e probità e dell’obbligo di osservanza delle norme federali (4, comma 1) e l’articolo 25 comma 10 “che prevede il divieto di avere rapporti con esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società, per avere avuto, quantomeno a partire dalla stagione sportiva 2022-23, rapporti con esponenti del gruppo Ultrà denominato Curva Nord’.

Tra gli esponenti del club multati c’è anche Javier Zanetti con 14.500 euro. L’Inter viene sanzionata con 70mila euro per responsabilità diretta e oggettiva (art. 6, commi 1 e 2) per i comportamenti del tecnico e del centrocampista, dello stesso Zanetti, di Massimiliano Silva e Claudio Sala (14.500 di multa e 30 giorni di inibizione). Quanto al Milan (sanzione di 30mila euro) per responsabilità oggettiva per i comportamenti ascritti a Fabio Pansa (30 giorni di inibizione e 13mila euro di multa) e Davide Calabria, che non ha al momento scelto la strada del patteggiamento e sarà quindi ascoltato dalla Procura federale.

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Chieti, tragedia durante un’escursione: trovati morti due Vigili del Fuoco nella forra del fiume Avello

Nico Civitella ed Emanuele Capone avevano 42 anni. Salvi altri due colleghi. Cordoglio delle istituzioni.

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Sono stati individuati e recuperati i corpi senza vita di Nico Civitella ed Emanuele Capone, i due Vigili del Fuoco di Chieti dispersi da ieri sera durante un’escursione in località Balzolo, nel territorio di Pennapiedimonte, provincia di Chieti. I due erano scivolati in una forra del fiume Avello mentre erano fuori servizio insieme ad altri due colleghi, tratti in salvo nella serata di ieri: Giulio De Panfilis, 32 anni, e Gabriele Buzzelli, 48.

Le operazioni di recupero

Il recupero dei corpi è stato lungo e complesso, affidato ai soccorritori del Corpo nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico e ai Vigili del Fuoco, con il coordinamento della Prefettura di Chieti. Sul luogo della tragedia anche i familiari delle vittime, alcuni dei quali hanno accusato malori per lo choc e sono stati assistiti dal personale del 118.

I corpi, rinvenuti in una zona impervia, sono stati trasferiti in un’area accessibile per permettere l’intervento dell’elisoccorso, che li ha trasportati all’obitorio dell’Ospedale di Chieti. È stata disposta l’autopsia per chiarire le cause esatte della morte, mentre ulteriori accertamenti saranno effettuati sui luoghi dell’incidente a cura dei Carabinieri del Comando Provinciale di Chieti e del Reparto Forestale del Parco Nazionale della Maiella.

Il cordoglio delle istituzioni

«Esprimo la mia più grande vicinanza alle famiglie dei due giovani, ai colleghi e a tutto il Corpo Nazionale», ha dichiarato il prefetto Attilio Visconti, Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco. «Anche fuori servizio, i Vigili si tengono in allenamento per migliorarsi e garantire soccorso agli altri».

Dolore e partecipazione anche dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: «Oggi piangiamo la tragica scomparsa di due Vigili del Fuoco. Ai loro familiari e colleghi va la mia più sincera vicinanza e gratitudine». Sul posto anche il sindaco di Pennapiedimonte Rosalina Di Giorgio, le unità psicologiche del Corpo, volontari della Protezione Civile e operatori da Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio.

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