“Sei giorni fa Vladimir Putin ha tentato di scuotere le fondamenta del mondo libero pensando che avrebbe potuto piegarlo alle sue minacce ma ha calcolato male. Pensava che avrebbe potuto entrare in Ucraina e che il mondo si sarebbe arreso, invece ha trovato un muro di resistenza che non ha mai immaginato, ha trovato il popolo ucraino”: mentre Kiev era sotto le bombe, Joe Biden ha iniziato cosi’ il suo primo discorso ufficiale sullo stato dell’Unione al Congresso, che ha reso omaggio al coraggio del popolo ucraino con molte deputate vestite con i colori giallo-blu della bandiera ucraina e con una lunga standing ovation, alla presenza dell’ambasciatrice di Kiev Oksana Markarova, ospite d’onore del presidente. Un discorso nel quale ha cercato di riunire il Paese intorno al conflitto ma anche intorno alla sua agenda in parte ancora in stallo, promettendo di combattere l’inflazione con un aumento della produzione made in Usa. Il cuore del suo intervento pero’ e’ stato l’attacco a Putin, “un dittatore russo” che ha “seminato violenza e caos”, “ora piu’ isolato che mai” e che deve pagare il prezzo delle sue azioni perche’ “la liberta’ trionfa sempre sulla tirannia”.
“Puo’ circondare Kiev con i tank ma non avra’ mai i cuori e l’anima del popolo ucraino”, ha sottolineato. Il commander in chief ha anche annunciato una nuova misura, la chiusura dello spazio aereo americano ai voli russi, come hanno gia’ fatto Ue e Canada. “Attraverso la nostra storia abbiamo imparato la lezione che quando i dittatori non pagano un prezzo per la loro aggressione causano piu’ caos, continuano a muoversi. E i costi e le minacce all’America e al mondo continuano a salire”, ha spiegato, definendo quello all’Ucraina un “attacco premeditato e non provocato”. “Pensava che l’Occidente e la Nato non avrebbero risposto, che avrebbe potuto dividerci a casa. Putin ha sbagliato, noi eravamo pronti”, ha proseguito, ricordando i suoi sforzi personali per costruire “una coalizione di nazioni che amano la liberta’ dall’Europa (citata anche l’Italia) alle Americhe, dall’Asia all’Africa per fermare Putin”. In una “battaglia tra democrazie e autocrazie nella quale le democrazie sono state all’altezza della sfida”. Quindi ha ricordato le sanzioni che colpiranno duramente l’economia russa, compresi gli oligarchi, cui ha promesso di sequestrare yacht, ville e jet privati, e si e’ impegnato di continuare ad aiutare l’Ucraina. Come pure di “difendere ogni centimetro del territorio Nato”, rafforzando il fianco orientale “nel caso Putin decidesse di continuare a muoversi verso ovest”. L’altra meta’ del suo discorso Biden l’ha dedicata ai fronti interni, nella speranza di risalire nei sondaggi (e’ ai minimi storici, sotto il 40%) e di dare una spinta ai dem in vista delle elezioni di Midterm: dai “progressi” nella pandemia che consentono di “tornare a routine piu’ normali” alla necessita’ di varare anche gli altri capitoli della sua agenda, come clima e welfare, dopo il successo del piano per le infrastrutture. Il presidente ha promesso anche di avere un piano per combattere l’inflazione, vero tallone d’Achille del suo primo anno alla Casa Banca: non abbassando i salari ma producendo di piu’ in Usa, dalle auto ai semiconduttori. Il presidente ha evocato infine altri temi scottanti, dalla tutela dei minori sulle piattaforme social a quella dell’aborto, sino alla necessita’ di leggi piu’ restrittive contro le armi.
La Russia ha dichiarato stanotte di aver sventato un attacco di droni ucraini contro Mosca, pochi giorni prima delle celebrazioni del 9 maggio per la vittoria sulla Germania nazista nel 1945. Non è la prima volta che la capitale russa è bersaglio di simili operazioni di Kiev, sebbene rimangano rare. Il sindaco Sergei Sobyaninen ha dichiarato su Telegram che le difese aeree hanno “respinto un attacco di quattro droni diretti verso Mosca” senza causare “danni o vittime”.
L’attacco dei droni ucraini avviene pochi giorni prima della parata militare del 9 maggio nella Piazza Rossa, alla quale si prevede parteciperanno il presidente cinese Xi Jinping, il suo omologo brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva e altri partner e alleati di Mosca. La commemorazione della vittoria sulla Germania nazista, avvenuta esattamente 80 anni fa il 9 maggio, è fondamentale per la narrativa patriottica del Cremlino, che insiste sul fatto che il conflitto armato contro l’Ucraina è una continuazione di quello contro Berlino durante la Seconda guerra mondiale.
In occasione delle celebrazioni del 9 maggio, il presidente russo Vladimir Putin ha proposto all’Ucraina una tregua di tre giorni, dall’8 al 10 maggio, allo scopo, a suo dire, di testare la volontà di Kiev di raggiungere la pace. Ma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato domenica di “non credere” che la Russia rispetterà la tregua. I colloqui separati tra Mosca e Kiev, guidati da Washington, sono in corso da oltre due mesi e finora faticano a produrre risultati nella ricerca di una soluzione al conflitto scatenato dall’attacco russo all’Ucraina nel febbraio 2022.
Il presidente americano annuncia su Truth il ritorno della famigerata prigione federale: sarà ampliata e usata per i detenuti più pericolosi
Donald Trump ha annunciato ufficialmente di aver ordinato la ricostruzione e la riapertura del carcere federale di Alcatraz, l’ex penitenziario simbolo della durezza del sistema carcerario americano, situato su un isolotto nella baia di San Francisco e chiuso dal 1963.
Con un post pubblicato su Truth Social, Trump ha dichiarato che la nuova Alcatraz ospiterà “i criminali più spietati e violenti d’America“. Il presidente ha inoltre anticipato che il complesso sarà “sostanzialmente ampliato” rispetto alla struttura originale, rimasta celebre per aver ospitato gangster del calibro di Al Capone e per la sua reputazione di carcere inespugnabile.
La scelta ha già provocato reazioni contrastanti negli Stati Uniti: un’operazione simbolica dal sapore fortemente propagandistico, che richiama l’idea di legge e ordine tanto cara alla narrazione trumpiana, soprattutto in vista delle prossime elezioni.
Non sono ancora stati diffusi dettagli tecnici né un cronoprogramma ufficiale per la ricostruzione. Ma l’annuncio rilancia l’uso di Alcatraz come deterrente mediatico, riportando nell’attualità una prigione che da sessant’anni era diventata solo un’attrazione turistica.
Sarà il sindaco di Bucarest filoeuropeo Nicusor Dan lo sfidante del candidato di estrema destra George Simion (nella foto) al ballottaggio delle elezioni presidenziali in Romania, secondo i risultati quasi definitivi del voto di ieri. Con il 99% delle schede scrutinate il leader del partito nazionalista Aur e sostenitore del presidente americano Donald Trump ha ottenuto il 40,5% dei voti e se la vedrà ora nel secondo turno con Dan, balzato al secondo posto con il 20,9% delle preferenze contro il 20,3% del candidato della coalizione di governo Crin Antonescu.