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Economia

Arriva il nuovo fisco, tutte le novità da Irpef a sanatorie

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Piu’ premi ai contribuenti virtuosi, stop alle sanzioni penali per le aziende che collaborano con il fisco e anche ai paperoni che vivono all’estero. Possibilità di pagare le tasse con il Rid bancario o le carte e addio all’automatismo, inizialmente previsto, sul prelievo forzoso. Il nuovo fisco delineato dalla delega fiscale è arrivato all’ultimo passaggio. L’aula del Senato ha dato il proprio ok, confermando le modifiche introdotte dalla maggioranza in commissione. Ora, già in settimana, si prospetta un’approvazione definitiva lampo alla Camera. Poi la palla passa al Governo per l’attuazione: 24 mesi per approvare i decreti delegati che dovranno definire il fisco italiano del futuro.

Dalla riduzione delle aliquote Irpef all’Iva, dalle microtasse alle transazioni internazionali, fino alla rimodulazione delle centinaia di agevolazioni fiscali. Con un nodo importante: quello delle risorse necessarie per finanziare le misure, come quella dell’alleggerimento delle tredicesime o della cancellazione delle micro tasse. L’economia ha segnato il passo nel secondo trimestre e l’Ufficio Parlamentare di Bilancio, di fatto l’authority dei conti pubblici italiani, prevede che la crescita si fermerà al +1% e che non mancano rischi. Rifinanziare il taglio del cuneo sui salari medio-bassi, che ritornerebbero pieni da gennaio, costerebbe sui 10 miliardi per l’intero anno.

Il solo adeguamento delle pensioni all’inflazione altri 14 miliardi, senza contare l’impegno ad una nuova flessibilità in uscita dal mondo del lavoro. E poi ci sono le spese che ogni anno vanno rifinanziate. Il governo ha già annunciato di voler ridurre le 625 agevolazioni e sconti (tax expenditure). Arriva poi, a dare gettito, l’ “imposta minima nazionale”, da applicare recependo una direttiva europea sulle multinazionali che hanno stabilimenti nel Paese ma pagano poche tasse utilizzando le scappatoie del fisco internazionale. Un vero cambiamento è atteso per l’Irpef. Nella delega si ipotizza una transizione verso l’aliquota unica.

Ma ci si arriverà in vari passaggi. L’idea iniziale – che ovviamente dovrà fare i conti con le risorse – è quella di ridurre a tre le attuali quattro aliquote. La progressività sarebbe mantenuta attraverso le ‘detrazioni’ che si focalizzerebbero su famiglia, casa, salute e istruzione. Si era ipotizzata inizialmente la previsione di una flat tax incrementale anche per i lavoratori dipendenti. Ma nel confronto parlamentare si è poi deciso di prevedere uno sconto sui guadagni dovuti agli straordinari o ai premi di produttività, da applicare sulle tredicesime. Ovviamente serviranno coperture. Per i lavoratori autonomi rimane la tassa piatta del 15% e arriva la possibilità di aderire al concordato preventivo; il fisco fissa quanto devi pagare e se accetti per due anni non hai problemi su controlli per l’imposta sui redditi. Devi invece versare l’Iva.

Su quest’imposta l’idea è quella di una revisione complessiva e di alleggerimento su alcuni beni primari. Per le imprese arriva anche un meccanismo di doppia aliquota, per premiare gli investimenti qualificati fatti dalle società. E c’è il superamento progressivo dell’Irap. Tutti capitoli da finanziare, così come la cancellazione di molte micro tasse, non ancora definite. Le ultime novità sono state introdotte al Senato e riguardano, contestatissime, possibili regolarizzazioni e sanatorie. Saltano le sanzioni penali tributarie, in particolare quelle connesse al reato di dichiarazione infedele, per chi aderisce all’adempimento collaborativo previsto per le grandi imprese (ma si pensa ad un’estensione anche a quelle medie) se si sono avuti “comportamenti collaborativi” e se è stata comunicata “preventivamente ed esaurientemente l’esistenza dei relativi rischi fiscali”.

Sempre nell’accertamento contributivo si escludono le sanzioni amministrative e si riducono i termini di decadenza per l’accertamento ai contribuenti con sistema di gestione del rischio fiscale certificato da professionisti qualificati. E un regime di accertamento collaborativo, con i relativi effetti premiali, arriva anche per le persone fisiche che trasferiscono la residenza in Italia o la mantengono all’estero ma possiedono in Italia, anche per interposta persona o tramite trust, un reddito complessivo “mediamente pari o superiore a un milione di euro”. Tutte modifiche che l’opposizione ha contestato definendole una sorta di ‘scudo preventivo’ per chi fa dichiarazioni infedeli.

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Banco Bpm, ogni iniziativa contro provvedimento Consob

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Il provvedimento con cui la Consob ha sospeso l’offerta di Unicredit per Banco Bpm viene ritenuto “abnorme e in contrasto con la prassi dell’Autorità medesima” e “non tiene in alcun conto degli interessi della Banca, del mercato e degli azionisti” del Banco. “Conseguentemente, la Banca adotterà ogni opportuna iniziativa presso le sedi competenti”, si legge in una nota di Banco Bpm.

(nella foto Imagoeconoimica GIUSEPPE CASTAGNA CEO BPM)

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Borean, ‘per Generali ottimo avvio del nuovo piano’

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“Nel primo trimestre Generali ha raggiunto una forte e continua crescita sia del risultato operativo sia dell’utile netto normalizzato, segnando un ottimo avvio del nostro nuovo piano strategico ‘Lifetime Partner 27: Driving Excellence’, grazie al contributo di tutti i segmenti”. Lo afferma il cfo di Generali, Cristiano Borean (foto Imagoeconomica in evidenza), a commento dei risultati. “Il business Danni ha beneficiato di una robusta crescita dei premi, guidata principalmente dal comparto non-auto e dal continuo miglioramento del Combined ratio. Il business Vita ha registrato una raccolta netta molto positiva, con un contributo significativo delle aree di business preferenziali: puro rischio e malattia, prodotti ibridi e unit-linked. L’Asset & wealth management ha fornito un solido contributo al risultato operativo di Gruppo, sostenuto principalmente dal consolidamento di Conning Holdings Limited. Le nostre fonti di utile diversificate e la solida posizione di capitale, supportata da un’eccellente generazione di cassa, consentiranno al Gruppo di implementare con successo il nuovo piano strategico, creando valore per tutti i nostri stakeholder”.

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Generali, nel trimestre utile normalizzato a 1,2 miliardi

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Nel primo trimestre, il primo del nuovo piano, i premi lordi di Generali raggiungono i 26,5 miliardi (+0,2%), grazie al segmento Danni. La raccolta netta Vita supera 3 miliardi (+30,4%). Il risultato operativo cresce 2.067 milioni (+8,9%), guidato dal ramo Danni. L’utile netto normalizzato è in aumento a 1,2 miliardi (+7,6%) mentre il risultato netto scende a 1.195 milioni dai 1.256 milioni dello stesso periodo 2024, che includeva anche un utile non ricorrente (58 milioni al netto delle imposte) dalla cessione di Tua Assicurazioni. Lo si legge in una nota del gruppo.

La raccolta Vita di Generali è principalmente trainata da Italia e Germania, con la prima che ha mostrato anche una diminuzione significativa dei riscatti. Il risultato operativo Vita aumenta a 992 milioni (+2,3%). Il valore della nuova produzione (Nbv) si attesta a 822 milioni (-4%), riflettendo anche il confronto con un primo trimestre particolarmente forte nel 2024. I premi lordi del segmento Vita diminuiscono del 4,5% a 16,2 miliardi. La nuova produzione diminuisce a 17,3 miliardi (-9,3%). Il risultato operativo del segmento Danni aumenta a 1.029 milioni (+18,7%), guidato dalla performance del risultato operativo non attualizzato dei servizi assicurativi, resa possibile sia dal miglioramento della redditività sia dall’aumento dei volumi di business.

Il Combined ratio migliora all’89,7% (91% nei primi tre mesi del 2024) riflettendo gli sviluppi positivi sia nel loss sia nell’expense ratio. Il Combined ratio non attualizzato migliora a 92% (da 93,7%). I premi lordi del segmento Danni sono in crescita a10,4 miliardi (+8,6%). La linea non-auto cresce dell’8,9%, con uno sviluppo in tutte le principali aree di operatività. La raccolta di Europ Assistance aumenta del 16%, grazie anche a una nuova partnership in Australia. La linea auto sale del 7,2%, in tutte le principali aree geografiche con dinamiche particolarmente positive in Germania, Italia, Francia, Austria e Centro ed est Europa. Escludendo il contributo dell’Argentina, i premi della linea auto registrerebbero un aumento del 5%.

Il risultato operativo del segmento Asset & wealth management cresce a 272 milioni (+3,3%), supportato dalla performance dell’Asset management, che riflette anche il consolidamento di Conning. Un importante apporto deriva dal risultato operativo della controllata Banca Generali a 146 milioni, seppur in calo dai 156 milioni dei primi tre mesi del 2024. Il risultato operativo del segmento Holding e altre attività è invece negativo per 150 milioni (da -129 milioni).

Gli Asset under management complessivi del gruppo si attestano a 858,3 miliardi in calo dai 863 miliardi di fine 2024. Il contributo delle Altre attività è pari a 12 milioni (da 25 milioni), influenzato da un pagamento una tantum di exit tax legato alla chiusura di un’entità estera. I costi operativi di Holding crescono a -162 milioni per i maggiori costi del personale. Il patrimonio netto di pertinenza del gruppo sale a 31,1 miliardi (da 30,4 miliardi di fine dicembre scorso). La posizione di capitale resta solida con un Solvency Ratio pari al 210%, invariato da fine 2024, come risultato di 49,4 miliardi di Eligibile own funds e 23,5 miliardi di Solvency Capital Requirement.

Il contributo della generazione normalizzata di capitale è sostenuto da entrambi i segmenti Vita e Danni. La generazione normalizzata di capitale comprende inoltre l’impatto del programma di riacquisto di azioni per il piano di incentivazione di lungo periodo, prevalentemente implementato nei primi tre mesi del 2025. Le varianze di mercato del trimestre sono state positive. Il Solvency ratio stabile, spiega la nota di Generali, è dovuto a cambiamenti regolamentari negativi, all’accantonamento del dividendo del periodo e all’acquisizione delle quote di minoranza nel business assicurativo Danni in Cina.

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