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Cronache

Appalti pilotati, interdetto manager Agenzia Puglia

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Raffaele ‘Elio’ Sannicandro, ormai ex direttore generale dell’Agenzia regionale pugliese Asset, sarebbe stato “il principale destinatario di una tangente complessiva di 60mila euro divisa in varie tranche tra altri soggetti”. Non ha alcun dubbio il gip di Bari Giuseppe Battista nel riconoscere le accuse contestate a Sannicandro nell’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di 11 persone ed eseguita oggi dalla Guardia di finanza di Bari. I reati, contestati a vario titolo, sono di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e turbata libertà degli incanti. Complessivamente tre persone sono state arrestate, sei sospese dall’esercizio di uffici pubblici e ad altre due è stato imposto il divieto di contrattare con la Pubblica amministrazione.

Altre 12 sono indagate a piede libero. I fatti si riferiscono al periodo compreso tra settembre 2019 e febbraio 2021 e riguardano presunti appalti pilotati nelle province di Bari e Foggia e risalgono a quando Sannicandro era commissario straordinario per il dissesto idrogeologico della Regione Puglia. Per lui il gip ha disposto l’interdizione dai pubblici uffici per 12 mesi, mentre i pm avevano chiesto i domiciliari. In carcere è finito l’imprenditore di Lucera (Foggia) Antonio Di Carlo; ai domiciliari la figlia Carmelisa Di Carlo e il funzionario del Coni Sergio Schiavone, considerato l’intermediario tra Di Carlo e Sannicandro. Il dg dell’Asset, che respinge ogni accusa, è stato subito sospeso dall’incarico e al suo posto il governatore Michele Emiliano ha nominato commissario dell’Agenzia il generale in pensione della Guardia di finanza Salvatore Refolo.

In particolare, Sannicandro avrebbe ricevuto denaro in più occasioni da Di Carlo per favorire le sue società nelle gare per le opere di mitigazione e prevenzione dal rischio idraulico nei bacini idrografici del torrente Picone e della lama Lamasinata, a Bari. I due e Schiavone si sarebbero incontrati in almeno quattro occasioni tra Roma e Bari in concomitanza con lo svolgimento delle gare bandite dal ‘Dissesto idrogeologico’.

“Emerge – annota il gip – un quadro inquietante di corruzione e mercificazione ‘seriali’ della funzione pubblica”, aggravato dal ritrovamento, in casa di Sannicandro, di 8500 euro in contanti nell’agosto 2020 e considerati parte di una mazzetta. Sannicandro – continua il gip – non ha prelevato denaro per circa un anno nel periodo “corrispondente all’instaurarsi e alla evoluzione” del rapporto con Di Carlo e Schiavone e, dopo il sequestro degli 8500 euro, avrebbe tentato “di ridurre il proprio patrimonio” con “operazioni di trasferimento a favore dei suoi familiari” (la moglie e le due sorelle, ndr) per sottrarlo ad eventuali sequestri. Per questo il gip ha disposto nei suoi confronti il sequestro di ulteriori 51.500 euro che, sommati agli 8.500 già sequestrati, raggiungono l’importo della tangente versata da Di Carlo. Negli atti è riportata una conversazione ambientale tra l’imprenditore e una sua dipendente nella quale Di Carlo, tra il mortificato e l’arrabbiato, spiega di aver “investito 60.000 euro” per vincere tre gare riuscendone ad aggiudicarsene solo una.  Ovviamente per tutti gli indagati vale la presunzione di innocenza.

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Frontale ad Albanella, cinque feriti tra cui due bambini: coinvolte un’Audi Q3 e una Punto

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Paura nel pomeriggio di oggi nella zona di Matinella – Albanella, nel salernitano, dove si è verificato un grave incidente stradale nei pressi del caseificio La Perla a Pontebarizzo. Due auto, una Audi Q3 e una Fiat Punto, si sono scontrate frontalmente causando cinque feriti, tra cui due bambini.

A bordo dell’Audi si trovavano quattro persone, compresi i piccoli, mentre la Fiat Punto era occupata da un solo conducente. Tutti i coinvolti, in condizioni al momento non precisate, sono stati trasportati in ospedale per accertamenti e cure.

Sul posto sono intervenuti tempestivamente i Vigili del Fuoco del distaccamento di Agropoli, che hanno provveduto a mettere in sicurezza l’area dell’incidente e a supportare le operazioni di soccorso. Ancora in corso le indagini per ricostruire l’esatta dinamica del violento impatto.

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Cronache

Inchiesta curve, Inter Milan patteggiano: per Inzaghi e Chalanoglu solo 1 turno stop

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Una giornata di squalifica per Simone Inzaghi e Hakan Calhanoglu, ammende rispettivamente di 15 e 30 mila euro e 70mila per l’Inter. Multa di 30mila euro per il Milan. Sono le sanzioni rese note dalla Figc comminate ai due club e ai tesserati coinvolti in seguito al patteggiamento con la Procura Federale, in merito al filone sportivo dell’inchiesta penale sulle curve e sui rapporti fra ultras e giocatori di Inter e Milan. La squalifica per Inzaghi e Calhanoglu verrà scontata nel prossimo turno con il Verona.

Grazie al patteggiamento le pene vengono dimezzate e non c’è il processo. Inzaghi e Chalanoglu hanno violato due articoli del codice di giustizia sportiva, quello sulla lealtà e correttezza e probità e dell’obbligo di osservanza delle norme federali (4, comma 1) e l’articolo 25 comma 10 “che prevede il divieto di avere rapporti con esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società, per avere avuto, quantomeno a partire dalla stagione sportiva 2022-23, rapporti con esponenti del gruppo Ultrà denominato Curva Nord’.

Tra gli esponenti del club multati c’è anche Javier Zanetti con 14.500 euro. L’Inter viene sanzionata con 70mila euro per responsabilità diretta e oggettiva (art. 6, commi 1 e 2) per i comportamenti del tecnico e del centrocampista, dello stesso Zanetti, di Massimiliano Silva e Claudio Sala (14.500 di multa e 30 giorni di inibizione). Quanto al Milan (sanzione di 30mila euro) per responsabilità oggettiva per i comportamenti ascritti a Fabio Pansa (30 giorni di inibizione e 13mila euro di multa) e Davide Calabria, che non ha al momento scelto la strada del patteggiamento e sarà quindi ascoltato dalla Procura federale.

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Chieti, tragedia durante un’escursione: trovati morti due Vigili del Fuoco nella forra del fiume Avello

Nico Civitella ed Emanuele Capone avevano 42 anni. Salvi altri due colleghi. Cordoglio delle istituzioni.

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Sono stati individuati e recuperati i corpi senza vita di Nico Civitella ed Emanuele Capone, i due Vigili del Fuoco di Chieti dispersi da ieri sera durante un’escursione in località Balzolo, nel territorio di Pennapiedimonte, provincia di Chieti. I due erano scivolati in una forra del fiume Avello mentre erano fuori servizio insieme ad altri due colleghi, tratti in salvo nella serata di ieri: Giulio De Panfilis, 32 anni, e Gabriele Buzzelli, 48.

Le operazioni di recupero

Il recupero dei corpi è stato lungo e complesso, affidato ai soccorritori del Corpo nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico e ai Vigili del Fuoco, con il coordinamento della Prefettura di Chieti. Sul luogo della tragedia anche i familiari delle vittime, alcuni dei quali hanno accusato malori per lo choc e sono stati assistiti dal personale del 118.

I corpi, rinvenuti in una zona impervia, sono stati trasferiti in un’area accessibile per permettere l’intervento dell’elisoccorso, che li ha trasportati all’obitorio dell’Ospedale di Chieti. È stata disposta l’autopsia per chiarire le cause esatte della morte, mentre ulteriori accertamenti saranno effettuati sui luoghi dell’incidente a cura dei Carabinieri del Comando Provinciale di Chieti e del Reparto Forestale del Parco Nazionale della Maiella.

Il cordoglio delle istituzioni

«Esprimo la mia più grande vicinanza alle famiglie dei due giovani, ai colleghi e a tutto il Corpo Nazionale», ha dichiarato il prefetto Attilio Visconti, Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco. «Anche fuori servizio, i Vigili si tengono in allenamento per migliorarsi e garantire soccorso agli altri».

Dolore e partecipazione anche dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: «Oggi piangiamo la tragica scomparsa di due Vigili del Fuoco. Ai loro familiari e colleghi va la mia più sincera vicinanza e gratitudine». Sul posto anche il sindaco di Pennapiedimonte Rosalina Di Giorgio, le unità psicologiche del Corpo, volontari della Protezione Civile e operatori da Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio.

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