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Economia

Anno nuovo con gli Italiani a caccia di saldi, è un giro d’affari da 5 miliardi di euro

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Ripartono i saldi invernali e a dare il via saranno domani Sicilia, Basilicata e Valle d’Aosta, mentre nelle altre regioni inizieranno il 4 gennaio. In totale, il giro di affari stimato da Confcommercio si aggira sui 5 miliardi di euro, con 4 italiani su 10, secondo la Confesercenti, che approfitteranno degli sconti stagionali, ma per Federconsumatori e Codacons le vendite accuseranno un calo che va dall’1,3% fino a un crollo del 10% rispetto al 2019. A fare acquisti, calcola l’Ufficio Studi di Confcommercio, saranno 15 milioni di famiglie per una spesa media di 324 euro, circa 140 euro pro capite, per abbigliamento, calzature e accessori. Cifre piu’ ottimistiche arrivano da Confesercenti, che stima una spesa di circa 168 euro a testa, mentre le associazioni dei consumatori vedono nero, rimarcando come sulle vendite incideranno negativamente la maggiore propensione al risparmio delle famiglie e soprattutto l’effetto del Black Friday che di anno in anno assorbe una fetta sempre maggiore dello shopping. Per Federconsumatori, a sfruttare l’occasione dei saldi sara’ solo il 38% delle famiglie (pari circa a 9,3 milioni). Meno ancora per il Centro consumatori Italia, secondo cui a fare shopping sara’ solo il 35% delle famiglie (8,9 milioni) per un totale di risorse di circa 1,45 miliardi.

Il Codacons calcola che la spesa media a famiglia scendera’ a quota 145 euro. “Il Black Friday ha portato milioni di italiani ad anticipare acquisti che prima erano riservati al periodo dei saldi – spiega l’associazione – e cosi’ i saldi invernali di tradurranno in una debacle totale: solo outlet e boutique d’alta moda faranno registrare presenze e numeri positivi, ma saranno principalmente i turisti stranieri a fare acquisti”. Per questo, il Codacons liquida come “inutili e obsoleti” i saldi di fine stagione che “andrebbero eliminati del tutto, per fare posto sia a iniziative come il Black Friday, sia alla liberalizzazione degli sconti, lasciando agli esercenti la facolta’ di scegliere quando e come scontare la propria merce”.

Anche per Federconsumatori il venerdi’ nero ha ormai definitivamente cambiato le abitudini degli italiani: “se prima le famiglie preferivano rimandare qualche regalo di Natale o il proprio shopping al periodo dei saldi – spiega l’associazione – quest’anno hanno approfittato del venerdi’ nero”. I commercianti pero’ non sono dello stesso avviso. “Il 2020 sara’ un anno all’insegna della sostenibilita’ anche per la moda – afferma Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio – I saldi sono l’occasione per rilanciare gli acquisti nei negozi di prossimita’”. Anche per Confesercenti sono i saldi invernali “l’evento commerciale piu’ atteso dell’anno, con una percentuale di consumatori decisi ad acquistare superiore di 8 punti a quella dell’ultimo Black Friday”.

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Françoise Bettencourt Meyers lascia il consiglio di L’Oréal

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Dopo quasi 30 anni, Françoise Bettencourt Meyers (foto Imagoeconomica) lascia il consiglio di amministrazione di L’Oréal, pur mantenendo la presidenza della holding familiare Tethys, primo azionista del gruppo. Al suo posto nel board entrerà un altro rappresentante di Tethys, mentre il ruolo di vicepresidente sarà assunto dal figlio Jean-Victor Meyers, 38 anni. Françoise Bettencourt Meyers, 71 anni, è l’unica erede diretta del fondatore di L’Oréal, Eugène Schueller.

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Cambio ai vertici di Engineering: Aldo Bisio nuovo amministratore delegato

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Cambio della guardia al vertice di Engineering, multinazionale specializzata nella trasformazione digitale. Maximo Ibarra (foto Imagoeconomica sotto) ha rassegnato le dimissioni da amministratore delegato con effetto immediato. Al suo posto, il consiglio di amministrazione della società – controllata dai fondi Bain e Renaissance – ha nominato Aldo Bisio (foto Imagoeconomica in evidenza), ex numero uno di Vodafone Italia dal 2014 al 2024.

MAXIMO IBARRA EX AD ENGINEERING

Prima della sua lunga esperienza in Vodafone, Bisio ha ricoperto incarichi di rilievo in Ariston Thermo e in McKinsey. Attualmente siede anche nel board di Coesia, produttore globale di soluzioni industriali per l’imballaggio.

Il bilancio della gestione Ibarra

Maximo Ibarra lascia Engineering dopo quasi quattro anni di gestione che hanno visto la società crescere significativamente: circa 14.000 dipendenti, oltre 80 sedi tra Europa, Stati Uniti e Sud America, con un fatturato che ha raggiunto quasi 1,8 miliardi di euro, generato da oltre 70 società controllate in 21 Paesi.

«Negli ultimi mesi ho maturato la volontà di prendermi del tempo per valutare nuovi progetti professionali», ha dichiarato Ibarra, aggiungendo che resterà disponibile fino al prossimo 1° settembre per garantire un efficace passaggio di consegne e che continuerà a essere investitore nella società.

La sfida per Bisio: crescita e nuove operazioni strategiche

Il presidente di Engineering, Gaetano Micciché, ha ringraziato Ibarra per il lavoro svolto ed espresso fiducia nella capacità di Bisio di guidare l’azienda verso una nuova fase di sviluppo e innovazione.

Tra i primi dossier sul tavolo del nuovo amministratore delegato c’è la valutazione sulla vendita di Municipia, società del gruppo attiva nei servizi ai Comuni. Engineering ha incaricato Klecha di esplorare il mercato alla ricerca di investitori interessati, con una valutazione che si aggira intorno ai 250 milioni di euro.

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Wsj, Trump verso un alleggerimento dei dazi sulle auto

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Donald Trump intende attenuare l’impatto dei dazi sulle auto prodotte all’estero, impedendo che si accumulino ad altre tariffe dazi da lui imposte e alleggerendo alcuni dazi sui componenti esteri utilizzati per la produzione di veicoli negli Usa. Lo scrive il Wall Street Journal citano una persona a conoscenza del dossier. In base a questa mossa, le case automobilistiche che pagano i dazi di settore non saranno soggette anche ad altri dazi, come quelli su acciaio e alluminio. La decisione sarebbe retroattiva, hanno affermato le fonti, il che significa che le case auto potrebbero essere rimborsate per tali tariffe già pagate.

Il dazio del 25% sulle auto finite prodotte all’estero è entrato in vigore all’inizio di questo mese. L’amministrazione Usa, sempre secondo il Wsj, modificherà anche i dazi sui ricambi delle auto estere – previsti al 25% e in vigore dal 3 maggio -, consentendo alle case automobilistiche di ottenere un rimborso per tali dazi fino a un importo pari al 3,75% del valore di un’auto prodotta negli Stati Uniti per un anno. Il rimborso scenderebbe al 2,75% del valore dell’auto nel secondo anno, per poi essere gradualmente eliminato del tutto. Si prevede che Trump adotti queste misure in vista di un viaggio in Michigan per un comizio alla periferia di Detroit martedì sera, in occasione dei suoi primi 100 giorni alla Casa Bianca. Le misure mirano a dare alle case automobilistiche il tempo di riportare le catene di approvvigionamento dei componenti negli Usa e rappresenterebbero probabilmente un significativo impulso per le case automobilistiche nel breve termine, ha affermato una fonte a conoscenza della decisione. Le case auto dovranno presentare domanda di rimborso al governo, ma non è immediatamente chiaro da dove arriveranno questi fondi.

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