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Cronache

Ambulanze in corteo per festeggiare il sindaco Alfieri, Morra (M5S): è un codice mafioso

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“Attenzione ai messaggi in codice mafioso che arrivano dai territori. La cosiddetta goliardia, insieme al cosiddetto trash del genere neomelodico, vengono sempre addotte come scuse per nascondere l’esistenza di codici facilmente interpretabili da chi conosce quei linguaggi, quei segni, chi li pronuncia e chi vive su quei territori”. Per il presidente della commissione parlamentare Antimafia Nicola Morra, del M5s, intervistato dal Fatto Quotidiano, il corteo di ambulanze della onlus di un condannato per reati di camorra, Roberto Squecco, che di notte ha festeggiato con le sirene l’elezione di Franco Alfieri (Pd) a sindaco di Capaccio Paestum, in provincia di Salerno, appartiene a quel genere di messaggi. “Il signor Squecco, la cui moglie è stata casualmente eletta in una lista di Alfieri, dovrebbe usare toni più appropriati. Senza giocare a scurdammoce ‘o passato e chi s’è visto s’è visto”, dichiara Morra. In merito al fatto che Squecco risulti al Fatto Quotidiano coindagato con Alfieri per voto di scambio politico-mafioso nell’indagine sul ‘sistema Cilento’, “l’inchiesta, stando alle cronache che leggo, riguarda triangolazioni dei mondi dell’economia illegale. La magistratura opererà, ma invito tutti a essere molto più cauti. E soprattutto più rispettosi delle norme”. “Partirei da chi concede una prospettiva cronologicamente enorme – ventennale, persino trentennale – agli appalti di una impresa di illuminazione, la Dervit (gli appalti Dervit sono oggetto di parte dell’indagine su Alfieri, ndr). Concessioni che lasciano basiti. Voglio sperare che formalmente tutto sia a norma”, prosegue Morra. “Però mi chiedo se Alfieri possa continuare a essere consulente del governatore De Luca, sia pure senza potere di firma, e possa gestire gli affari del Piano di Sviluppo Rurale che prevede finanziamenti per un miliardo e 800 milioni di euro. Da un territorio che, e di questo sono stanco, continua a mandare messaggi di un certo tipo”.

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Cronache

Rapinano ufficio postale a Napoli ma vengono presi, 2 arresti

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‘Colpo’ all’ufficio postale finito male per i rapinatori. Accade a Napoli questa mattina nel quartiere di Fuorigrotta. La polizia ha arrestato due napoletani di 47 e 54 anni per rapina aggravata. Dopo una allerta della Sala Operativa, agenti sono intervenuti in un ufficio postale di via Michelangelo Da Caravaggio e hanno sventato la rapina, riuscendo a intercettare e bloccare immediatamente i due rapinatori, anche grazie all’ausilio di personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, del Commissariato Bagnoli e delle Unita’ Operative Pronto Intervento. I due arrestati sono stati trovati in possesso di due pistole a salve e della refurtiva appena asportata. L’attivita’ e’ stata vigilata dall’alto dall’elicottero del VI Reparto Volo della Polizia di Stato.

 

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Cronache

Sui social foto omicida Santo Romano, madre presenta esposto

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La madre di Santo Romano ha presentato un esposto affinché vegano fatti accertamenti sulle foto del 17enne che ha ucciso il figlio, postate sui social verosimilmente dall’istituto penale minorile dove il giovane è detenuto. Santo è stato ucciso a San Sebastiano al Vesuvio (Napoli), la notte tra l’1 e il 2 novembre 2024 con un colpo di pistola esploso al culmine di una lite scoppiata solo per un paio di scarpe sporcate.

L’avvocato Marco De Scisciolo, che difende la famiglia Romano, ha presentato un esposto al Tribunale, alla Procura per i minorenni di Napoli e alla Polizia postale, con il quale chiede che venga disposta una perquisizione nella struttura dove il 17enne è detenuto ed eventualmente anche un sequestro. Sui social sono stati pubblicati di recente foto e messaggi che hanno suscitato sconcerto e ira della mamma di Santo, Filomena De Mare. Lo scorso 29 aprile la sentenza il 17enne accusato di aver ucciso Santo Romano, giovane portiere di calcio è stato condannato in primo grado a 18 anni e 8 mesi di reclusione al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato.

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Cronache

Bergamo, carabiniere fuori servizio salva una donna sospesa nel vuoto su un cavalcavia

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Ieri un carabiniere scelto della stazione di Albino, in provincia di Bergamo, libero dal servizio, è intervenuto per impedire un gesto estremo da parte di una donna. Intorno alle 11.20, il militare stava percorrendo in auto con i suoi familiari la SS42 quando, all’altezza di San Paolo d’Argon, ha notato una donna, visibilmente agitata, che si era posizionata all’esterno del parapetto di un cavalcavia, in una situazione di grave pericolo. Il militare ha fermato il proprio veicolo precipitandosi verso la donna. Una volta vicino, mentre sotto le auto continuavano a transitare, il carabiniere ha abbracciato la donna per trattenerla contro il parapetto, evitando che potesse cadere, fino all’arrivo dei soccorritori. Nelle delicate fasi successive si è assicurato della sua incolumità tenendola e rassicurandola, mentre insieme lentamente strisciavano contro il parapetto, fino a raggiungere il terrapieno posto sul lato destro del cavalcavia, dove erano finalmente al sicuro. Sul posto sono giunti i carabinieri della vicina stazione di Trescore Balneario e i sanitari del 118, che hanno soccorso la donna, poi trasportata presso l’ospedale di Alzano Lombardo.

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