In quel lasso di tempo, nel corso del ricovero, ha quasi certamente passato la malattia ad altri piccoli del reparto. E a casa, prima del ricovero, l’aveva trasmessa a fratello e cuginetto , a una mamma in visita e a una guardia giurata. Tutte persone non immunizzate. Tra gli “infettati” c’è anche un bambino di 11 mesi, dunque troppo giovane per aver fatto la profilassi che il calendario della prevenzione prevede tra 13 e 15 mesi. Passava di lì in braccio ai genitori per una banale visita all’orecchio, un’otite e si è ritrovato il morbillo. Sembra invece estranea a questo circolo di contagi una signora che pur avendo il morbillo non ha avuto apparentemente collegamento con il cosiddetto “caso indice” ovvero il focolaio iniziale. Alcuni pazienti hanno complicanze, anche infiammazione al fegato. Ma non dovrebbe esserci nulla di drammatico.
La neomamma e ministro della Salute Giulia Grillo commenta: “È la conferma che l’Italia ha ancora molto da fare per riuscire a eliminare la patologia. Stiamo preparando un piano per la sua eliminazione e contro la rosolia congenita, non aggiornato dal 2011”.