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Allarme morbillo in corsia di ospedale a Bari, sette contagiati da una bimba figlia di genitori no vax

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Il termine epidemia è quello che rende meglio quanto sta accadendo. Ci sono 7 casi, tutti  collegabili con sicurezza ad una bambina di 10 anni, figlia di genitori no vax, ricoverata per due-tre giorni all’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari e dimessa prima che fosse stata appurata la diagnosi.
In quel lasso di tempo, nel corso del ricovero, ha quasi certamente  passato la malattia ad altri piccoli del reparto. E a casa, prima del ricovero, l’aveva trasmessa a fratello e cuginetto , a una mamma in visita e a una guardia giurata. Tutte persone non immunizzate. Tra gli “infettati”  c’è anche  un bambino di 11 mesi, dunque troppo giovane per aver fatto la profilassi che il calendario della prevenzione prevede tra 13 e 15 mesi. Passava di lì in braccio ai genitori per una banale visita all’orecchio, un’otite e si è ritrovato il morbillo. Sembra invece estranea a questo circolo di contagi una signora che pur avendo il morbillo non ha avuto apparentemente collegamento con il cosiddetto “caso indice” ovvero il focolaio iniziale.  Alcuni pazienti hanno complicanze, anche infiammazione al fegato. Ma non dovrebbe esserci nulla di drammatico.
La neomamma e ministro della Salute Giulia Grillo commenta: “È la conferma che l’Italia ha ancora molto da fare per riuscire a eliminare la patologia. Stiamo preparando un piano per la sua eliminazione e contro la rosolia congenita, non aggiornato dal 2011”.

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Elena Maraga, la maestra d’asilo cattolica sbarca su OnlyFans: ora rischia licenziamento

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Sta facendo discutere il caso di Elena Maraga, educatrice di una scuola materna cattolica nel Trevigiano e atleta di bodybuilding, finita al centro delle polemiche per aver aperto un profilo OnlyFans. Dopo che alcuni genitori hanno scoperto la sua attività sul noto portale, la donna è ora a rischio licenziamento. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Maraga ha spiegato le sue ragioni, difendendo la sua scelta e sottolineando di non avere nulla di cui vergognarsi.

“Mettere in mostra il corpo è ancora un tabù”

“Non torno indietro di un passo. Sono adulta e consapevole di quello che sto facendo con il mio corpo”, ha dichiarato Maraga, sottolineando come in Italia ci siano ancora molti pregiudizi legati alla propria immagine. “Io ho semplicemente pensato che il mio corpo sia un bel vedere visti i grandi sforzi che faccio ogni giorno dal punto di vista sportivo. E ho pure pensato, se dobbiamo dirlo, che vederlo non dovrebbe essere gratuito. Per questo un mese fa ho aperto OnlyFans”.

IL CASO: COME È NATA LA POLEMICA?

Tutto è iniziato quando una mamma ha segnalato alla scuola il profilo di Maraga su OnlyFans. Secondo l’educatrice, il suo account principale su Instagram era collegato a un profilo privato, dove pubblicava il link per accedere ai contenuti a pagamento. “Non so chi l’abbia visto, di sicuro non lei. Non ho mai accettato nel profilo Instagram privato le mamme dei miei alunni e a dire il vero nemmeno le donne. Avrà chiesto al marito o ad un amico e mi hanno trovata così”.

A seguito della segnalazione, la scuola l’ha convocata e le ha chiesto di chiudere il profilo, sostenendo che stesse danneggiando l’immagine dell’istituto. Ma il caso si è presto diffuso oltre l’ambito scolastico, anche a causa di un post su Facebook scritto dalla stessa madre.

“Non ho niente di cui vergognarmi”

Maraga ha ribadito di non vedere alcun problema nel suo doppio ruolo di educatrice e content creator su OnlyFans: “So che è una scuola cattolica, quella è la fregatura. Ma non ricordo di aver firmato nulla nel contratto che vietasse di pubblicare contenuti sui social. Dal momento in cui la professione viene svolta bene e vengono trasmessi ai bambini i valori comuni, non vedo il problema”.

IL SOSTEGNO DI ALCUNI GENITORI

Non tutti i genitori, però, si sono schierati contro di lei. Maraga racconta di aver ricevuto messaggi di sostegno: “Tu sei una maestra fantastica, non vogliamo perderti”, mi dicono. Una mamma mi ha scritto: ‘Non temere, presto dirò la mia sulla questione’”.

I CONTRASTI CON LA FAMIGLIA

Diversa la reazione dei suoi genitori: “Si sono molto arrabbiati. Mi hanno detto: ‘Sei la vergogna della nostra famiglia’. Non hanno i social e non avevano mai visto le mie foto. Alcune cose di questa storia le comprendono, ma di fondo pensano che queste cose non vadano fatte”.

UN MODELLO SBAGLIATO PER I BAMBINI?

A chi la accusa di essere un cattivo esempio per i suoi alunni, Maraga risponde: “L’educazione principale spetta ai genitori. E ricordo che se hanno visto il mio profilo significa che sono iscritti a OnlyFans, quindi non si capisce il problema. Un’educatrice accudisce i bambini, nel resto della vita fa quello che vuole”.

IL MOTIVO DELLA SCELTA: UN LAVORO POCO SOSTENIBILE

Maraga è laureata in Scienze dell’educazione e lavora come educatrice da cinque anni, ma il suo stipendio non le permette di vivere in modo sostenibile. “Con 1.200 euro al mese una giovane donna che vive da sola non può fare nulla”, spiega.

OnlyFans rappresenta per lei un’alternativa più redditizia: “L’ho aperto da un mese e già stava andando bene. In prospettiva sicuramente è più remunerativo. Ho confrontato il guadagno orario dei due lavori e non sono paragonabili”.

VERSO IL LICENZIAMENTO?

Al momento la scuola ha avviato una procedura legale per valutare il licenziamento, mentre Maraga ha affidato la sua difesa a un avvocato. “Mi spiace per i bambini, perché in caso perderanno una figura di riferimento”, ha concluso.

La vicenda ha sollevato un acceso dibattito su diritto alla privacy, etica professionale e libertà individuale, aprendo interrogativi sulla possibilità di conciliare attività personali e lavoro nel mondo dell’educazione.

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Cresce l’allerta ai Campi Flegrei: il terremoto del 13 marzo rivisto a magnitudo 4.6

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Il terremoto ai Campi Flegrei della notte del 13 marzo è stato rivisto dall’INGV, con una magnitudo ricalcolata a 4.6 sulla scala Richter, un valore superiore rispetto a quello inizialmente stimato di 4.4. Questo significa che l’impatto sulle strutture è stato ancora più intenso di quanto si pensasse, sottoponendo gli edifici dell’area flegrea a uno stress sismico significativo. E’ quanto viene riferito alla Rai, nel corso di Tg Scienze su Rai3,  da  Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV. Lo scienziato ha spoiegato che l’evento ha registrato una delle accelerazioni al suolo più elevate mai osservate nell’area. Il punto di massima intensità si è verificato sul bordo della Solfatara e nelle stazioni di rilevamento situate sul fondo marino.

UN PROCESSO IN CONTINUA EVOLUZIONE

Di Vito ha spiegato che il sollevamento del suolo è aumentato a un ritmo di 3 cm al mese nelle ultime tre settimane, un dato che indica un’intensa attività deformativa. Il sisma del 13 marzo ha avuto il suo epicentro tra La Pietra e Bagnoli, a 2,5 km di profondità, confermando che la sismicità si sta concentrando nelle stesse aree sismogenetiche già note dal 2019.

“Il fatto che ci sarebbe stata sismicità era nelle nostre aspettative”, ha dichiarato Di Vito, sottolineando però che i terremoti non possono essere previsti. Tuttavia, l’osservazione della dinamica idrotermale, che include anche l’accumulo di anidride carbonica nel sottosuolo, indica che il fenomeno è continuo e sostenuto.

MONITORAGGIO COSTANTE E ANALISI DEI DATI

Dopo il terremoto, gli esperti dell’INGV hanno subito aggiornato la mappa della deformazione del suolo, verificando variazioni nei campi deformativi e nella velocità del sollevamento. Sono stati attivati anche controlli approfonditi sulla rete geochimica, per monitorare le emissioni gassose e le variazioni nelle falde idriche, particolarmente ricche di anidride carbonica nell’area flegrea.

Di Vito ha poi espresso solidarietà alla popolazione, che continua a vivere con preoccupazione i disagi causati dalla crisi bradisismica in corso.

COSA ASPETTARSI NEL PROSSIMO FUTURO?

L’attività vulcanica ai Campi Flegrei non mostra segni di rallentamento. Secondo Di Vito, la sismicità continuerà con una variabilità nel tempo, ma sempre a livelli elevati.

Un confronto con la crisi bradisismica del 1984 aiuta a comprendere le differenze con la situazione attuale:

  • Negli anni ‘80, il suolo si sollevava a un ritmo di 14 cm al mese.
  • Tra il 1982 e il 1984 il sollevamento totale raggiunse i 185 cm.
  • Oggi, sebbene il sollevamento sia più lento (3 cm al mese), il fenomeno è prolungato e costante.

“Sappiamo che siamo su un vulcano”, ha concluso Di Vito, lasciando intendere che la crisi bradisismica potrebbe evolvere in scenari ancora più complessi. Il monitoraggio costante dell’INGV sarà fondamentale per anticipare eventuali sviluppi critici e garantire la sicurezza della popolazione.

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A fuoco auto consigliere comunale di Atripalda Francesco Mazzariello

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Indagini sono in corso per far luce sull’incendio che la notte scorsa ad Atripalda, in provincia di Avellino, ha distrutto l’auto del presidente del consiglio comunale e consigliere provinciale, Francesco Mazzariello. L’auto, una Mercedes, era parcheggiata in via Manfredi, a poca distanza dall’abitazione dell’imprenditore. Dai primi accertamenti svolti dai Vigili del Fuoco intervenuti sul posto, il rogo sarebbe di natura dolosa. I carabinieri stanno visionando le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona. Solidarietà a Mazzariello è stata manifestata dal presidente della provincia di Avellino, Rino Buonopane, dal sindaco di Atripalda, Paolo Spagnuolo, e da tutte le forze politiche.

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