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Cronache

Alice uccisa a 16 anni dall’eroina gialla: la droga mortale del Nord Est che viene dall’Africa

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L’ultima vittima è Alice, 16 anni soltanto: anche lei è stata uccisa dall’eroina gialla, la droga del Nord Est, che si iniettata in vena. Un’overdose del micidiale stupefacente con un alto grado di purezza venduto con un mix di farmaci. La ragazzina è morta in un bagno della stazione di Udine. Con lei c’era il fidanzato, coetaneo, un ex compagno di classe al liceo artistico Sello. Lui era stato bocciato ed aveva lasciato gli studi e spesso frequentava la zona della stazione. Agli investigatori ha raccontato di aver aspettato lì la ragazza che lo ha raggiunto all’uscita di scuola, hanno mangiato una pizzetta e poi sono andati in quel maledetto bagno dove entrambi si sono fatti con l’eroina gialla. Lui ha detto di aver perso i sensi e che quando si è svegliato lei era distesa per terra, sembrava svenuta. Lui allora l’ha portata vicino al lavandino per cercare di svegliarla spruzzandole un po’ d’acqua ma lei era già morta. Una droga pericolosissima tanto da aver provocato altre morti nella zona di Mestre, almeno 18, forse di più, tanti si salvarono per un pelo. La Procura di Venezia su queste morti aprì un’inchiesta che ha portato all’emissione di un’ordinanza cautelare per 41 persone. L’eroina gialla, o come dicono tossici il “piscio di gatto”, arriva direttamente dal’Africa ed è saldamente in mano ad organizzazioni nigeriane anche se la droga nella zona del Nord Est è una piaga dai tempi di Felice Maniero. Faccia d’angelo controllava le piazze di spaccio di tutti tipi di stupefacente e aveva canali preferenziali con le grandi organizzazioni criminali che gli assicuravano l’approvvigionamento. Una piaga la droga a Mestre e dintorni: nel 2015 i pezzi di carta stagnola, usati per preparare l’eroina da inalare, raccolti dal servizio di pulizia dei parchi sono stati 15 mila, 10 mila più dell’anno precedente. Adesso tanti, troppi sono passati ad iniettarsi l’eroina. Un buco troppo spesso mortale.

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Cronache

Curia di Napoli a parroci, a Pasqua niente allestimenti maestosi

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Per le cerimonie della Settimana Santa l’ufficio liturgico della diocesi di Napoli ha scritto una sorta di vademecum che è stato pubblicato sul sito. Ai parroci viene ricordato, ad esempio, che per l’altare della Deposizione, che viene allestito in occasione del triduo pasquale “non servono dunque fioriture e allestimenti maestosi, né eccessivi segni, spesso frutto di estrosa fantasia, che finiscono per distogliere lo sguardo e l’attenzione dal ‘Segno'”. “È piuttosto necessaria la preparazione di un luogo accogliente e consono alla preghiera, senza elementi di disturbo. Risulta pertanto assolutamente inopportuno dare “un tema” all’altare della reposizione. Esso non è dunque il luogo dove ostentare la solennità e gareggiare alla realizzazione più bella, né delle rappresentazioni scenografiche con le quali stupire i fedeli: l’unico stupore è dato dal dono dell’Eucaristia da parte del Signore stesso alla sua Chiesa”.

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Cronache

È morta Sofia Sacchitelli la ragazza che combatteva le malattie rare come la sua

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Aveva solo 23 anni Sofia Sacchitelli, la ragazza genovese affetta da un raro tumore al cuore : non ce l’ha fatta ed è morta. Sofia aveva dato vita a una associazione per raccogliere fondi per la ricerca scientifica per le malattie rare, come la sua. Lei stessa aveva parlato in pubblico per spingere questa missione e in tanti la stavano sostenendo. Sofia studiava Medicina ma l’angiosarcoma cardiaco, un tumore rarissimo al cuore, l’ha ucciso. Parliamo di una malattia che colpisce una persona ogni 2-3 milioni. Anche le società calcistiche di Genoa e Sampdoria hanno sostenuto la onlus che si chiama ‘Sofia nel cuore’. In tanti hannopvoluto ricordare il coraggio della giovane Sofia, fra questi il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti: “Ti ricorderemo con il sorriso sul viso e il coraggio di chi sa trasformare le difficoltà in solidarietà e speranza per gli altri. Addio Sofia. Tutta Genova e la Liguria oggi pregano per te e si stringono alla tua famiglia, ai tuoi amici, a chi ti vuole bene e porterà avanti il percorso che hai iniziato”.

 

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Cronache

Valanga su Courmayeur, sono due giovani svedesi le sciatrici morte

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È stata trovata anche la seconda sciatrice morta dopo essere stata travolta dalla frana caduta su Courmayeur, in val Veny. Si tratta di una ragazza svedese di 25 anni, faceva parte di un gruppetto di 4 giovani “freerider” tra 20 e 25 anni, giunti a Courmayeur per sciare fuori pista. E mentre facevano questo sono stati travolti dalla frana: le due ragazze non sono riuscite a ripararsi e sono state travolte in pieno trovando la morte sulle nevi valdostane, i due ragazzi sono riusciti a mettersi in salvo. A trovare gli sciatori sono stati i soccorritori del Soccorso alpino, nel caso dell’ultima giovane ritrovata, hanno individuato il corpo sorvolando la zona in elicottero quando il maltempo ha concesso una pausa

 

 

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