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Al via il 50. Nauticsud, il sindaco Manfredi: “a Napoli servono posti barca”

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Inaugurato il 50. Nauticsud alla Mostra d’Oltremare di Napoli, al sindaco Gaetano Manfredi è toccato tagliare il nastro:“Napoli ha bisogno di posti barca”, ha esordito così Manfredi alla cerimonia d’inaugurazione.

“Questo è il momento idoneo – ha detto- perché ci sono le condizioni per lavorare tra pubblico e privato.”
Manfredi lo ha detto durante il convegno di esordio sulla Blue economy di questa 50esima edizione.

“Abbiamo i siti e le opportunità per procedere sia nella zona di Napoli est, sia a Nisida, ma dobbiamo partire da Mergellina. Ci sono le condizioni perché Napoli – ha proseguito Manfredi – e il mare ricostituiscano un legame per troppo tempo interrotto. La blue economy è una strada straordinaria che la nostra città non può perdere, dovendo tenere presente sia la portualità da diporto, e quindi il turismo nautico diportistico, la ecosostenibilità e la compatibilità delle infrastrutture. Il Nauticsud, giunto al suo 50° compleanno, rappresenta un momento importante per fare il punto, anche con il Governo che sarà presente con 3 ministri agli Stati Generali della Nautica in programma qui a Napoli in settimana prossima, e puntare a migliorare il futuro della nautica da diporto”.

Parlano da soli i dati del 50° Nauticsud: 600 barche esposte, oltre 800 brand rappresentati lungo i 53mila metri quadri espositivi, e il presidente di Afina Gennaro Amato, organizzatore della manifestazione con Mostra d’Oltremare, non può che essere soddisfatto del lavoro svolto e delle parole del Primo cittadino: “Le rassicurazioni e le volontà del sindaco Manfredi ci confortano, perché i numeri della nautica da diporto crescono a dispetto delle disponibilità di ormeggio che rischiano di far andare in default il comparto con ingenti perdite economiche e posti di lavoro. Bisogna – ha concluso Amato – stringere i tempi e passare dalle parole ai fatti e noi, con anche l’Unione Industriali Napoli, con cui abbiamo definito un patto di collaborazione, siamo pronti a passare alle operatività”.

Pieno sostegno anche da Autorità Portuale: “Napoli necessita di posti barca è certo – ha affermato il presidente di ASDP del Tirreno centrale, Andrea Annunziata -, ma tutti devono dare il loro contributo. L’accordo con il Comune e il Genio ci facilita, ora serve condivisione con Regione e Governo che devono dare risposte attuative”.

Nauticsud
Foto: Stefano Renna

Toccherà, dunque, al presidente della Regione Campania, che interverrà al Nauticsud lunedì 12 alle ore 15.30, indicare la sua adesione a questa accelerazione infrastrutturale richiesta da più parti, poi da mercoledì a venerdì saranno il ministro Musumeci, Santanchè e Urso a definire l’impegno di Governo.

“Napoli è ferma ai posti barca degli anni 2000. Nulla è cambiato se non il numero delle imbarcazioni da diporto che in 20 anni è cresciuto in maniera esponenziale – ha dichiarato il professor Mario Calabrese, ordinario costruzioni marittime della Federico II e membro del comitato ASDP – esistono le opportunità oggi e vanno colte”.

Amedeo Manzo, presidente BCC Napoli ha ribadito: “ICCREA, la nostra struttura di project financing, è pronta a investire sulle tre opportunità di costruzione indicate a Mergellina, Nisida e ovunque l’Amministrazione comunale intenda procedere, siamo al fianco di Afina per il porto di Mergellina e ai costruttori che richiedono finanziamenti per le loro aziende. Ma anche a chi vuole comprare una barca con linee di credito per l’acquisto”.

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L’Ema blocca un medicinale contro l’Alzheimer

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L’Agenzia europea per i medicinali ha respinto la raccomandazione per il farmaco Lecanemab contro l’Alzheimer. L’Ema ha annunciato che il rischio di gravi effetti collaterali è superiore all’effetto positivo atteso.

“Il Comitato per i medicinali per uso umano” dell’Ema “ha raccomandato di non concedere un’autorizzazione all’immissione in commercio per Leqembi”, ha sottolineato l’autorità, facendo riferimento in particolare all’insorgere di rischi di emorragia cerebrale nelle persone trattate con il farmaco. Il Lecanemab – nome commerciale Leqembi – è disponibile negli Stati Uniti dall’inizio del 2023 per il trattamento dell’Alzheimer in stadio iniziale. Sebbene la terapia non migliori i sintomi, può rallentarne leggermente la progressione della malattia. Il farmaco, secondo gli esperti, sarebbe quindi adatto solo per un gruppo molto limitato di malati di Alzheimer, meno del 10%. A fronte dei possibili edemi ed emorragie cerebrali, la terapia deve essere monitorata regolarmente con esami di risonanza magnetica. Ora la società farmaceutica Eisai, che ha presentato la domanda, potrà richiedere un riesame entro 15 giorni.

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Preoccupa il virus Oropouche, primi 2 morti in Brasile

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Sale la preoccupazione per il virus Oropouche, diffuso soprattutto nell’America centro-meridionale e nei Caraibi ma che ha fatto registrare ad oggi 4 casi anche in Italia: l’infezione ha causato due primi decessi in Brasile, nello stato di Bahia, e si tratta dei primi registrati a livello mondiale. La conferma è giunta dal Ministero della Salute brasiliano. La febbre di Oropouche è un’infezione virale tropicale trasmessa da moscerini e zanzare e prende il nome dalla regione in cui è stata scoperta e isolata per la prima volta nel 1955, presso il laboratorio regionale di Trinidad, vicino al fiume Oropouche, a Trinidad e Tobago. Il primo decesso è stato confermato il 17 giugno. Il paziente aveva 24 anni, viveva a Valença ed è morto a marzo. Lunedì scorso è stato invece registrato il secondo decesso, di una donna, ed il ministero della Salute sta ancora indagando su un’altra morte sospetta nello stato di Santa Catarina.

L’Organizzazione panamericana della sanità (Paho) ha inoltre emesso un allarme epidemiologico per informare i Paesi membri sull’identificazione di possibili casi, attualmente in fase di indagine in Brasile, di trasmissione del virus Orov dalla madre al bambino durante la gravidanza. In Italia, ad oggi, sono stati diagnosticati 4 casi tutti di importazione, ovvero di soggetti rientranti dal Brasile e da Cuba. La malattia da virus Oropouche, spiega l’Istituto superiore di sanità, è una arbovirosi causata dal virus Oropouche (Orov), un virus a Rna che può essere trasmesso agli esseri umani principalmente attraverso la puntura di Culicoides paraensis, un piccolo dittero ematofago di 1-3 mm, simile ad un moscerino, che nelle aree endemiche si trova in zone boschive nei pressi di ruscelli, stagni e paludi, o di alcune zanzare come Culex quinquefasciatus.

Nessuno di questi vettori al momento è presente in Italia o in Europa. Non è stata al momento confermata la possibilità di una trasmissione da uomo a uomo del virus. Nel 2024 (al 23 luglio), sono stati registrati oltre 7700 casi nel mondo in cinque paesi: Brasile, Bolivia, Peru, Cuba e Colombia. I primi casi registrati anche in Italia sono senza conseguenze gravi. Il rischio di infezione, chiarisce l’Iss, è presente se si viaggia nei paesi in cui è presente il virus. Per chi si trova in queste zone si raccomanda di mettere in atto tutte le precauzioni necessarie ad evitare il contatto con gli insetti vettori: usare repellenti chimici, indossare vestiti che coprano braccia e gambe, soggiornare in case dotate di zanzariere e cercare di ridurre le attività all’aperto nei periodi di maggiore attività vettoriale (alba e crepuscolo).

I sintomi principali dell’infezione sono febbre, mal di testa, dolore articolare e, in qualche caso, fotofobia, diplopia (visione doppia), nausea e vomito. Se si è di ritorno da un viaggio nei paesi in cui è presente il virus e si hanno questi sintomi il consiglio è di rivolgersi al proprio medico. Grazie ad un team multi-disciplinare di esperti, L’Iss è in prima linea per monitorare il rischio da virus Oropouche in Italia per gli aspetti virologici ed epidemiologici.

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Bollette più chiare, in arrivo dal prossimo anno

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Basta con una sequela di numeri incomprensibili: dal prossimo anno infatti le bollette di luce e gas saranno più semplici da capire. Basterà un colpo d’occhio – spiega l’Arera, l’autorità per l’energia – per rendersi conto di prezzi e consumi. La nuova bolletta debutterà dal primo luglio del 2025, con un frontespizio uguale per tutti e con le principali informazioni generali. Poi uno ‘scontrino dell’energia’, per capire immediatamente consumi e prezzi, e un box offerta che ricorda le condizioni sottoscritte per verificarne l’applicazione.

E’ stata infatti approvata – a seguito di un lungo processo di consultazione con imprese, consumatori e stakeholder – e sottoposta all’analisi dell’impatto della regolazione (Air) la delibera che introduce una revisione organica delle informazioni indicate nella bolletta e della loro organizzazione, estendendola poi alla totalità dei clienti finali connessi in bassa tensione: domestici, condomini, piccole e medie imprese, box, cantine e magazzini. I venditori avranno 12 mesi di tempo per adeguare i propri sistemi all’invio della nuova bolletta. “Una riforma auspicata da tempo e da più parti, che evolve la struttura introdotta nel 2014 con la bolletta 2.0, allineando le informazioni per tutti e rendendole ancora più chiare e semplici, ma soprattutto dando rilevanza al ruolo dei consumatori, mettendoli in grado di verificare i consumi e le proprie scelte di efficienza energetica e di comparare agilmente il proprio profilo con le proposte del mercato”, commenta il presidente di Arera Stefano Besseghini.

Plaudono i consumatori: “Ringraziamo Arera per aver accolto la nostra richiesta e concluso l’iter per rendere le bollette dell’energia più comprensibili agli utenti, specie sul fronte del costo al KWh della luce e al metro cubo per il gas”, afferma Consumerismo No Profit. “In una fase in cui i prezzi dell’energia continuano a essere altissimi e fuori controllo, giudichiamo positivamente la notizia che Arera ha ufficializzato oggi sul debutto della nuova bolletta”, commenta l’Adoc. In dettaglio la nuova bolletta sarà composta da un frontespizio unificato, che corrisponde alla prima facciata della bolletta in cui i venditori sono tenuti a riportare l’importo da pagare e tutte le informazioni essenziali sul cliente sul tipo di servizio in cui è rifornito, sul contratto di fornitura, su fatturazione e pagamenti, etc. Poi un scontrino dell’energia, che riporterà la formazione del costo complessivo dell’energia in relazione ai volumi consumati secondo la struttura quantità x prezzo, suddiviso in “quota consumi” e “quota fissa”, più la “quota potenza” per l’energia elettrica, e ulteriormente dettagliato per voci di spesa (vendita e ‘rete e oneri’). In questa sezione saranno riportate separatamente anche l’Iva e le accise, eventuali bonus, altre partite (interessi di mora, prodotti e/o servizi aggiuntivi etc.) e il canone Rai.

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