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NauticSud, presenti i cantieri più importanti. Tra le novità Atlante Z340

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I primi dati certificano che nonostante ancora non sia finita, questa 50. edizione del NauticSud è stata un successo. Per visitatori, per espositori e per contenuti. Alla celebrazione del 50° anniversario del salone nautico di Napoli organizzato dall’Afina con la Mostra d’Oltremare, non ha voluto rinunciare nessuna azienda della filiera nautica italiana, tanto che la corsa agli spazi disponibile ha di conseguenza escluso solo coloro, pochi brand del territorio, che non hanno definito le adesioni nei tempi contrattuali previsti.

Presenti al salone le aziende più conosciute nel segmento delle piccole e medie imbarcazioni ma anche costruttori di yacht come Rio Yacht, Cranchi, Beneteau, con la novità del 45 piedi GT 45 HT esposto da Marine System, Jeanneau, Bavaria e ancora Cayman, con il distributore Charter Liliano che ha presentato il nuovo modello 540WA, Azimut e Itama che ha portato l’imbarcazione regina del salone (62 piedi) e non ultimo il gradito ritorno di Riva che ha esposto il gioiello Rivale di 19 metri.

Foto: Stefano Renna

Nel segmento subito successivo, per dimensioni, quello delle barche-motoscafi presenze anche di cantieri esteri come lo spagnolo De Antonio Yachts distribuito in Italia da La Nautica Fusaro con il nuovissimo D32, dalla Sicilia il cantiere Italmar con la sua numerosa gamma, il produttore Italyure (ex Allure yacht) che espone il 35 Classic, Echo con il suo nuovo America 35 e i cantieri Excellence Italian Yacht, con la sua novità il 41 Sporfly in versione service cabin, Miami Yachting con il neo nato Miami 30 WA, l distributore Nautica Sud con i brand del cantiere calabrese Invictus Yacht e Capoforte Boats. Tra le novità anche il Saver 870 cabin esposto da Barracuda Marine e le numerose offerte dei cantieri partenopei Giupex, Sea Prop e Nautica Cesare, con i marchi Marinello e il cantiere siciliano Trimarchi. Tra le novità, dopo il successo riscosso alla sua prima apparizione a Genova, arriva l’AtlanteZ340 di Nautica Mediterranea Yachting: un’imbarcazione versatile, comoda e sicura, che naviga alla grande come abbiamo potuto constatare nella prova a mare grazie anche ai suoi potenti e affidabilissimi Suzuki 350. Grande abitabilità, soluzioni intelligenti e di qualità, spazi utilizzati al meglio e una grande eleganza. Come si può vedere da questo video e sentire dalle parole di Maria Bruna Lanzetta di Nautica Mediterranea Yachting.

 

Tantissimi i gommoni presenti al Nautic Sud con un’ ampia gamma di offerte e novità. Tra i produttori, come Giupex Marine, Sea Prop, Mirimare, Starmar, Oromarine e Almarine, Novamares, Coastal Boat e 2Bar, per citare solo alcune delle numerose presenze di cantieri, spiccano le novità del costruttore di gommoni Collins Marine che presenterà in anteprima nazionale il PY10 2.0, Elle Esse con il nuovo Club 27, Domare che illustrerà il progetto del nuovo modello D9.

Tra le numerose novità non poteva mancare il neonato del cantiere Italiamarine, che porta l’intera gamma dei suoi 16 modelli, il 24 Sportfish. Una new entry che completa il segmento basso della gamma ma che rinforza l’offerta di mercato del produttore partenopeo.

Passando alle aziende distributrici Base Nautica porta  il Saxdor 400 del cantiere finlandese Saxdor Yachts, Incomar esporrà il nuovissimo Zodiac MedLine 7.5 GT in versione limitata, il cantiere Marine System ha portato, dei Cantieri Navali del Circeo, il neonato sei.80, A.P. Boat, per Gaia Cantieri Navali, il nuovo modello del RIB 6.20 e Bed&Boat ha esposto la gamma Zar e poi Nautica Cesare, per Nuova Jolly e Partenomar, con i battelli Zodiac e Mercury.

ItaliaMarine il nuovo 24 Sportfish

Tra i gozzi spiccano le novità di Cantieri Venere, con il 28 Flash Open Space, Cantieri Mimì, che tra le 9 barche in fiera, ha esposto la nuova creazione del designer Valerio Rivellini il modello Libeccio 9.0 Classic, Nautica Esposito Mare con i grandi classici che vedono leader il 38 piedi Positano Open.

In campo motoristico spicca la ricerca tecnologica e, soprattutto, l’ecosostenibilità. Nautica Mediterranea Yachting, distributore Suzuki, ha presentato, fra l’altro, le due novità della casa giapponese nel segmento piccolo dei 40 cavalli: DF40 A RR e DF A ARI 40 RR.

Hi Performance ha portato in fiera il nuovo Mercury 500 R e il distributore presenterà in anteprima nazionale il motore elettrico della gamma Aviator 3.5 E, mentre il dealer Nautica Cesare, sempre della Mercury porterà il top di gamma 600 V1. Nautica Marinelli ha esposto invece l’intera gamma dei motori Honda. Marine System esporrà i modelli dei motori Tohatsu e Performance Marine  i motori Yamaha tra cui il nuovissimo modello Sport Cruiser 23. Interessante le offerte dell’azienda produttrice pugliese AS Labruna che propone due motorizzazioni, poste su gozzi Futura II e Solemio, di motori ad alimentazione Idrogeno e Elettrica.

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La ministra Calderone e le “lauree facili”: anomalie che mettono in discussione il suo percorso accademico

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Una laurea triennale che non risulta all’Anagrafe Nazionale degli Studenti del Ministero dell’Istruzione, esami multipli sostenuti nello stesso giorno – anche di domenica – in una università che non prevedeva corsi a distanza. È il cuore dell’inchiesta de Il Fatto Quotidiano, diretto da Marco Travaglio, che mette in discussione la regolarità del percorso universitario della ministra del Lavoro Marina Calderone (foto Imagoeconomica in evidenza).

Le dichiarazioni della ministra

«Lavoro e studio da oltre trent’anni», scrive Calderone sui social, replicando all’inchiesta pubblicata il giorno prima. E aggiunge: «Oggi un quotidiano ha trovato la prova della mia laurea, ossia il libretto universitario». Ma la ministra sorvola sul fatto che proprio Il Fatto Quotidiano, già due anni fa, aveva chiesto copia del libretto e del diploma, senza ricevere risposta né da lei né dalla Link Campus University.

Cosa emerge dai documenti ottenuti da Il Fatto

Secondo quanto ricostruito dal quotidiano, il corso triennale frequentato dalla ministra non risulta registrato all’Anagrafe Nazionale degli Studenti, l’unica banca dati ufficiale dei titoli di studio italiani. La Calderone ha dichiarato di essersi laureata il 12 novembre 2012, ma nel documento interno della Link da Il Fatto visionato, risulta «in corso al primo anno» del biennio nello stesso anno accademico. Come poteva essere iscritta a due corsi di laurea contemporaneamente?

Inoltre, la Libera Università di Malta, da cui dipendeva la Link Campus in quegli anni, non aveva ancora valore legale in Italia. Solo con un decreto firmato dall’allora ministra Gelmini il 21 settembre 2011, la Link viene riconosciuta ufficialmente.

Studente-lavoratore? Ma senza vincoli

La ministra ha giustificato la rapidità con cui ha sostenuto gli esami, anche più d’uno nello stesso giorno e durante i fine settimana, dicendo di essere una studentessa lavoratrice. Tuttavia, la Link non è un’università telematica: le lezioni e gli esami dovevano avvenire in presenza nella sede di Roma. Ma all’epoca Calderone esercitava la libera professione a Cagliari, senza orari rigidi né contratto dipendente, e ricopriva incarichi onorifici o in CdA che non le avrebbero impedito di sostenere esami nei giorni feriali.

Nel documento in possesso del giornale, inoltre, l’opzione “part-time lavoratore” risulta non selezionata.

Le incongruenze sui pagamenti

Un ulteriore punto sollevato riguarda le tasse universitarie. Dai documenti relativi al biennio magistrale risulta pagato un solo euro di bollo. Nessun’altra somma versata per rette o contributi.

Perché si iscrisse alla Link?

La ministra ricorda che è iscritta all’Ordine dei consulenti dal 1994, quando non era richiesta la laurea. Ma dal 2010l’obbligo fu esteso a tutti. E Calderone, già presidente del Consiglio Nazionale della categoria dal 2005, si iscrive alla Link proprio nel 2011. Secondo Travaglio, una decisione «comprensibile», ma non per questo immune da dubbi, soprattutto sulla regolarità del percorso formativo e sulla trasparenza dei documenti.

Le domande rimaste senza risposta

Nonostante le spiegazioni social della ministra, restano molte zone d’ombra:

  • Perché i dati della laurea triennale non sono registrati al Ministero?
  • Come ha potuto iscriversi al biennio senza un titolo formalmente riconosciuto?
  • Perché non mostra pubblicamente tutti i documenti?
  • Come è possibile che per l’intero biennio sia stato versato solo un euro?

Finché queste domande resteranno inevase, l’inchiesta del Fatto continuerà a sollevare perplessità su uno dei ministri più importanti del governo Meloni.

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Esteri

Trump vuole tregua entro Pasqua: Putin non è cattivo

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Una data simbolica, il 20 aprile, quando cadranno sia la Pasqua cattolica che quella ortodossa. Con questo limite all’orizzonte per raggoungere la pace in Ucraina sono inziati in Arabia Saudita i colloqui tra il team di Donald Trump e quello di Volodymyr Zelensky, in vista dell’incontro tra Washington e i rappresentanti di Mosca lunedì. Il presidente americano e il suo team, l’invato speciale Steve Witkoff, hanno ostentato ottimismo sulla possibilità di mettere fine al peggior conflitto in Europa dalla Seconda guerra mondiale, nonostante la ripresa degli attacchi reciproci sul terreno, ma hanno bocciato gli sforzi guidati da Gran Bretagna e Francia per rafforzare le difese ucraine e il piano europeo per la costruzione di garanzie sulla sicurezza a lungo termine bollandoli come una “posa”.

“Putin non vuooe conquistare tutta l’Europa, oggi la situazione è molto diversa rispetto alla Seconda guerra mondiale”, ha dichiarato il braccio destro del tycoon per la politica estera sostenendo che il leader del Cremlino non è “una cattiva persona, è molto intelligente”. “Ho l’impressione che voglia la pace”, ha sottolineato Witkoff a Fox News dicendosi fiducioso che dai colloqui di lunedì con Mosca usciranno “progressi concreti” come “un primo cessate il fuoco nel Mar Nero che porterà poi alla tregua totale”. Il Cremlino ha ridimensionato le aspettative americane per una rapida risoluzione del conflitto affermando che i negoziati con gli Stati Uniti “saranno “difficili”.

“Siamo solo all’inizio di questo percorso”, ha frenato il portavoce Dmitry Peskov confermando comunque che l’attenzione “principale” di Mosca sarà sulla ripresa di un accordo per garantire una navigazione sicura alle navi commerciali nel Mar Nero, in particolare per i cereali, come è già stato tra il 2022 e il 2023. Annunciando l’inizio dei colloqui di Riad, il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov, che ha guidato la delegazione di Kiev, ha dichiarato su Facebook: “Stiamo implementando la direttiva del nostro presidente per avvicinarci a una pace giusta e rafforzare la sicurezza”.

Zelensky, che nel sono consueto discorso serale ha definito “utili” i colloqui in corso a Riad con gli americani, ha invece continuato a premere affinchè siano rafforzate “le sanzioni contro i terroristi russi. Sono necessarie nuove soluzioni e nuove pressioni su Mosca per fermare questi attacchi e questa guerra. Dobbiamo rafforzare l’Ucraina e il nostro esercito: più difesa aerea e vera assistenza”, ha incalzato il leader ucraino commentando gli attacchi di Mosca delle ultime 48 ore. Le autorità ucraine hanno denunciato che un attacco di droni russi a Kiev durante la notte ha ucciso almeno tre persone, tra cui un bambino di 5 anni, provocando incendi nei palazzi e danni in tutta la capitale. Nel frattempo, quelle russe hanno affermato che le loro difese aeree hanno distrutto 59 droni ucraini che ountavano sulle regioni sud-occidentali del paese, aggiungendo che gli attacchi hanno ucciso una persona a Rostov.

Una situazione di altissima tensione, assai lontana dalla pace in tempi brevi auspicata da Trump. Il presidente americano ha, comunque, assicurato che gli sforzi “per evitare un’ulteriore escalation del conflitto sono in atto”. “Ho un buon rapporto con Putin e Zelensky e nessun altro, a parte me, è in grado di fermare la guerra in Ucraina”, ha ribadito il commander-in-chief che già pensa ad essere insignito del Nobel per la pace. “Obama l’ha ottenuto senza motivo, non lo sapeva nemmeno lui, non ha fatto niente. Se io fossi un presidente democratico lo vincerei”.

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Juventus, esonerato Thiago Motta: in panchina arriva Igor Tudor

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Cambio in panchina alla Juventus: Thiago Motta è stato ufficialmente esonerato dal club bianconero. La decisione, nell’aria da giorni, è stata comunicata con una nota in cui la società ha ringraziato l’allenatore italo-brasiliano e il suo staff per «la professionalità dimostrata» e per «il lavoro svolto con passione e dedizione».

Tudor nuovo allenatore bianconero

A guidare la Juventus da qui alla fine della stagione sarà Igor Tudor, ex difensore della Juve tra il 1998 e il 2005 e viceallenatore durante la gestione Pirlo nella stagione 2020/2021. Il tecnico croato, classe 1978, inizierà ufficialmente il suo lavoro domani, dirigendo il primo allenamento con la squadra.

La scelta della dirigenza

La società ha deciso di voltare pagina dopo un cammino altalenante, scegliendo Tudor per la sua conoscenza dell’ambiente e per il suo stile di gioco aggressivo, già mostrato nelle sue esperienze in Serie A e in Ligue 1. La speranza del club è quella di ottenere la qualificazione alla prossima Champions League e ricostruire un progetto tecnico solido.

 

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