C’è stata la stretta di mano tra il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, e il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. È successo all’apertura di NapoliCittaLibro a Castel Sant’Elmo. Al Castello sulla collina del Vomero è arrivato per primo il presidente De Luca. Ha visitato agli stand, si è accomodato in auditorium per l’inaugurazione. Poco dopo è giunto anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, trattenuto altrove per impegni. È salito sul palco, ha stretto la mano al governatore e agli altri presenti e si è accomodato. Da diversi giorni tra i due non c’erano contatti e relazioni, solo qualche insulto (di De Luca) e provocazioni da ambo le parti. Si sfideranno alle prossime regionali. ”C’è una differenza – ha detto de Magistris al termine dell’inaugurazione – io sono uomo delle istituzioni e sono anche un signore. Per me salutare le persone vale sempre, sono altri che quando si avvicinano non salutano, non rispondono alle lettere e non vogliono incontrarsi. Non è in corso né una rissa né un duello – ha aggiunto – Le mie porte sono sempre aperte per tutti anche per il presidente della Regione e per me sarebbe una bella notizia poterlo incontrare ma è come se facessi un monologo perché dall’altra parte non c’è l’intenzione”.
Gli agenti dell’ufficio Prevenzione generale della Questura di Napoli, durante il servizio di controllo del territorio, nel transitare in via Francesco Galeota, nel quartiere di Fuorigrotta, hanno notato un uomo al centro della carreggiata che, alla loro vista, si è scagliato contro la volante danneggiando il cofano con una cintura; i poliziotti, non senza difficoltà e dopo una colluttazione, lo hanno bloccato. Un 33enne di San Mango Piemonte (Salerno) con precedenti di polizia, è stato arrestato per lesioni personali aggravate, resistenza a Pubblico Ufficiale e danneggiamento ai beni della Pubblica Amministrazione.
Nel corso della convention che si è tenuta ieri mattina, per la presentazione dei candidati di Forza Italia alle prossime elezioni amministrative, sono stati resi noti anche i coordinatori cittadini del partito in cinque Comuni della provincia di Napoli: Joselita Ruggiero Malagnini a Cimitile; Antonio Iannicelli a Carbonara di Nola, on. Vincenzo Carbone a Palma Campania; Giuseppe Mellone a Caivano; e Giovanni Aprovidolo a Cardito. Lo annunciano Annarita Patriarca, deputata di Forza Italia e commissaria provinciale del partito, e Fulvio Martusciello, commissario regionale azzurro. “Il nostro partito continua a crescere in provincia di Napoli in un’ottica di coinvolgimento e partecipazione allargata per la valorizzazione dei territori e delle sue migliori energie – hanno aggiunto Patriarca e Martusciello – I nuovi coordinatori cittadini, a cui va l’augurio di buon lavoro, sono infatti tutti sindaci o amministratori locali”.
Aveva in casa 660 mila euro in contanti, assegni post-datati per altri 130 mila e reperti archeologici, orologi di lusso ed altro: un tesoretto trovato dai finanzieri di Napoli in casa di un 59enne di Portici, Napoli. I finanzieri erano lì, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma, per eseguire un’ordinanza applicativa della misura cautelare personale del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi da essa abitualmente frequentati, emessa dal G.I.P. del Tribunale Ordinario di Roma.
Il provvedimento è stato adottato all’esito di indagini, delegate dalla Procura capitolina ai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma, che hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’uomo per il reato di tentata estorsione.
Il predetto soggetto, già gravato da una condanna definitiva per associazione per delinquere finalizzata alla consumazione di più reati di truffa e falso, avrebbe posto in essere atti di violenza e minaccia nei confronti del direttore commerciale di un consorzio di Roma a seguito di un investimento di oltre 1,5 milioni di euro in un’operazione immobiliare nella provincia di Messina che prevedeva la costruzione di 5 villette.
A seguito dell’infruttuoso investimento, l’indagato avrebbe richiesto, in più occasioni, alla persona offesa, la restituzione di una somma (7 milioni di euro) di gran lunga superiore a quella investita, con minacce proferite in presenza di altre persone e anche con l’uso di una pistola all’interno di un bar della Capitale.
Contestualmente all’esecuzione della misura, militari del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Napoli hanno eseguito perquisizioni delegate dalla Procura della Repubblica di Roma in due abitazioni e in un’autovettura di proprietà dell’indagato, che non risulta aver presentato dichiarazioni dei redditi dal 2006.
Nel corso delle perquisizioni sono state sequestrate anche 2 pistole semiautomatiche modificate, comprensive di caricatore con cartucce, 3 pistole revolver comprensive di cartucce, di cui una con matricola abrasa e una modificata, e circa 200 munizioni di vario calibro per arma corta. Conseguentemente, l’indagato è stato tratto in arresto (poi convalidato) per detenzione abusiva di armi clandestine e ricettazione e tradotto nel carcere di Poggioreale.
Si è proceduto, altresì, a sequestrare 660.000 euro in contanti, assegni post-datati per 130.000 euro, 3 reperti archeologici, 15 orologi di lusso di note marche e 2 telefoni cellulari. Sono in corso ulteriori approfondimenti e analisi di tipo balistico sulle armi sequestrate e sulla documentazione di interesse investigativo reperita nel corso delle perquisizioni.