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Il consulente di de Magistris: usare farmaci anti malarici a casa dei pazienti. I consulenti di De Luca: denunciamo per procurato allarme

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Quello che avete ascoltato è l’appello di Antonio Marfella, consulente scientifico del sindaco di Napoli Luigi de Magistris, affinché farmaci come l’idrossiclorochina, farmaco antimalarico usato per combattere l’artrite reumatoide, nome commerciale Plaquenil, possano essere usati anche in casa, sotto stretta osservazione  medica. L’appello del professor Marfella ha avuto larga eco nella rete. Basta andare su google, e scrivere nella stringa di ricerca, due parole: Marfella coronavirus. Ci sono decine di servizi, articoli, post ed altro sulla proposta di questo medico oncologo che, prima di dire qualunque cosa, si presenta e dice di parlare in qualità di “consulente formale alla salute del sindaco di Napoli”. Questo appello, con richiesta di  diffusione risale al 29 marzo, ore 11:43. Più di 30 ore dopo arriva la reazione indignata della Unità di Crisi Regionale della Campania per la realizzazione di misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologia da COVID-2019. Con una nota formale alla stampa, questa Unità di crisi,  “diffida dal diffondere notizie inesatte, allarmistiche e pericolose”. Ora, dal contenuto della nota, non si capisce se diffidano i giornali che pubblicano l’appello del consulente del sindaco del Comune di Napoli o se diffidano il consulente o se diffidano entrambi, giornali e consulente di de Magistris. Ovviamente, oltre alla diffida, questa Unità di Crisi, spiega anche i motivi. Com’è ovvio che sia. E spiegano che “premesso che la Regione Campania ha avviato il percorso della gestione delle terapie domiciliari mediante USCA, va chiarito e sottolineato che taluni farmaci, tra cui il Tocilizumab, come da protocollo condiviso da Istituto Superiore di Sanità e Ministero della Salute, per loro caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche non possono essere somministrati a domicilio ma hanno necessità di somministrazione in ambiente ospedaliero, anche per i possibili effetti collaterali, richiedendo attento monitoraggio di parametri vitali”. Una spiegazione che un giornalista immagina sia di natura scientifica, benchè sia all’opposto dell’appello di un medico oncologo consulente formale del sindaco della città di Napoli. Ma questi sono i classici misteri della fede difficili da dipanare a Napoli, persino in tempi di epidemia. In ogni caso, l’Unità di Crisi fa sapere che “si dissocia da tali dichiarazioni, non solo per l’inesattezza dell’informazione scientifica, ma per il procurato allarme che esse, diramate in tal forma, generano nella comunità con il rischio di problematiche di tipo sanitario in corso di epidemia COVID19, e si diffida a ritirare le dichiarazioni dalla Rete per le gravi conseguenze che ne possono derivare”. Ora capirete che il procurato allarme è reato. Se reato è stato commesso, certo non l’ha procurato chi prova a fare informazione bensì chi dice e chi nega l’uso di farmaci a domicilio o in ambiente ospedaliero. Che altro aggiungere? Aspettiamo che il professor Antonio Marfella come consulente del Sindaco de Magistris e la Unità di Crisi, come organo di supporto del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, trovino un’intesa su quello che vogliono comunicare ai napoletani e ai campani. Basta che non siano liti tra istituzioni che procurano davvero allarme. Perchè nessuno giornalista, di norma, la mattina si sveglia per procurare allarme. La missione di chi fa informazione è quella di “informare”. E l’informazione non la si può mettere in quarantena con minacce, minacce di diffide o di denunce di presunti reati. In questa epidemia ognuno, scienziati, istituzioni, professionisti della informazione, remi nella stessa direzione. Amen.

 

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AstraZeneca ammette: vaccino contro Covid-19 può causare trombosi

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L’azienda biofarmaceutica internazionale AstraZeneca ha ammesso per la prima volta che uno degli effetti collaterali del suo vaccino contro il Covid-19 può essere la sindrome da trombosi con trombocitopenia (TTS). Lo ha scritto il Telegraph, citando documenti di tribunale. È stata presentata un’azione legale collettiva contro l’azienda perché il vaccino, sviluppato insieme all’Università di Oxford, ha causato danni gravi o fatali a diversi pazienti, si legge nel comunicato.

“Il vaccino può causare, in casi molto rari, una sindrome da trombosi con trombocitopenia (Tts). Le cause sono sconosciute”, si legge in un estratto di un documento fornito dall’azienda a un tribunale lo scorso febbraio. Secondo i media, sono state presentate 51 richieste di risarcimento all’Alta Corte di Londra, in cui le vittime e le loro famiglie chiedono danni per circa 125 milioni di dollari. La sindrome da trombosi con trombocitopenia causa coaguli di sangue e un basso numero di piastrine, ha spiegato il quotidiano.

La prima richiesta, spiega l’articolo, è stata presentata l’anno scorso da Jamie Scott, che, dopo la somministrazione del vaccino nell’aprile 2021, ha sviluppato un coagulo di sangue e un’emorragia cerebrale, che avrebbe causato danni permanenti al cervello. Viene citato anche il caso della famiglia di Francesca Tuscano, una donna italiana morta nell’aprile 2021 dopo essere stata vaccinata contro il coronavirus. La famiglia della 32enne si è rivolta a un medico legale e a un ematologo, che hanno stabilito che “la morte della paziente può essere attribuita agli effetti collaterali della somministrazione del vaccino Covid-19”. La donna è deceduta per trombosi vascolare cerebrale il giorno successivo alla somministrazione del farmaco di AstraZeneca.

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Covid, ancora calo dei casi e dei decessi

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Continua il calo dei nuovi casi di Covid in Italia e sono in netta diminuzione i decessi. Nella settimana compresa tra il 18 e il 24 aprile 2024 – secondo il bollettino del ministero della Salute – si registrano 528 nuovi casi positivi con una variazione di -1,9% rispetto alla settimana precedente (538); 7 i deceduti con una variazione di -22,2% rispetto ai 9 della settimana precedente. Sono stati 100.622 i tamponi effettuati con una variazione di -6,4% rispetto alla settimana precedente (107.539) mentre il tasso di positività è invariato e si ferma allo 0,5%. Il tasso di occupazione in area medica al 24 aprile è pari allo 0,9% (570 ricoverati), rispetto all’1,1% (700 ricoverati) del 17 aprile. Il tasso di occupazione in terapia intensiva al 24 aprile è pari allo 0,2% (19 ricoverati), rispetto allo 0,3% (22 ricoverati) del 17 aprile.

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Influenza e Covid, attesa crescita con ritorno a scuola

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La riapertura delle scuole dopo le festività natalizie potrebbe dare un’ulteriore spinta alle infezioni respiratorie: influenza, soprattutto, ma anche Covid-19 e virus respiratorio sinciziale. È il timore espresso da più parti e confermato anche dalla Società Italiana di Pediatria. “Con il rientro dei bambini a scuola ci aspettiamo un aumento dei casi di influenza anche se – c’è da dire – durante il periodo delle vacanze non si è osservato un calo dei contagi, probabilmente per le occasioni di vita sociale durante le festività.

Inoltre, siamo nel momento del clou del virus respiratorio sinciziale”, dice Rino Agostiniani, consigliere nazionale della Società Italiana di Pediatria, che sottolinea che “è importante che i bambini che hanno sintomi influenzali rimangano a casa”. “Ho scritto al ministro della Salute con l’obiettivo di accedere un faro su una malattia che provoca, soprattutto tra i neonati, gravi patologie, anche mortali: la bronchiolite.

La Commissione europea ha autorizzato il vaccino Nirsevimab che ha già passato severissime e rigidissime misure di controllo da parte di Ema. Questo farmaco potrebbe essere uno strumento fondamentale per la lotta alla bronchiolite ed è arrivato il momento che venga adottato anche nel nostro Paese, quanto prima”, ha intanto fatto sapere Orfeo Mazzella, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali al Senato, citando il caso di una neonata di tre mese morta a fine anno probabilmente proprio a causa di questo virus.

Intanto nelle ultime due settimane, in Italia, l’influenza e le sindromi simil-influenzali hanno fatto registrare numeri da record: due milioni di persone messe a letto solo nelle ultime due settimane dell’anno, con tassi elevati soprattutto nei bambini più piccoli “che sono quelli nel corso degli ultimi anni non hanno sviluppato un patrimonio immunitario per difendersi dall’infezione”, spiega Agostiniani. Covid-19, al contrario, nell’ultima rilevazione del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità ha mostrato un lieve rallentamento.

Tuttavia, nel mondo sembra che i contagi abbiano ripreso a salire: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nelle ultime 4 settimane ci sono stati 850mila casi di Covid nel mondo, con un aumento del 52% rispetto al mese precedente. I numeri reali, tuttavia, potrebbero essere molto più alti.

“Sappiamo che in tutto il mondo le segnalazioni sono diminuite, i centri di sorveglianza sono diminuiti, i centri di vaccinazione sono stati smantellati o chiusi. Questo fornisce un quadro incompleto della situazione e purtroppo dobbiamo aspettarci più casi di quelli che abbiamo dichiarato ufficialmente”, ha detto Christian Lindmeier dell’Oms.

Che la situazione stia peggiorando si intuisce anche dai ricoveri: tra il 13 novembre e il 10 dicembre, nei Paesi che segnalano sistematicamente i dati all’Oms e che sono ormai meno di 60, sono stati registrati più di 118 mila nuovi ricoveri per Covid e più di 1.600 nuovi ricoveri in terapia intensiva, con un aumento rispettivamente del 23% e del 51%.

La ripresa dei contagi potrebbe essere legata alla nuova JN.1 del virus Sars-CoV-2. I dati che arrivano dagli Stati Uniti sembrano confermarlo. Secondo le ultime stime dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) nell’ultima settimana JN.1 è arrivata al 61,6% di prevalenza. JN.1, che ormai è dominante anche in Italia, discende dalla variante BA.2.86 (Pirola) ed è stata isolata proprio negli Stati Uniti lo scorso settembre. Per i Cdc “al momento non vi è alcuna indicazione di un aumento della gravità da JN.1”. Tuttavia, è possibile che “questa variante possa determinare un aumento delle infezioni”.

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