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Cronache

Choc a Caserta, pedofilo insospettabile violentava i due bambini vicini di pianerottolo: arrestato

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All’alba i carabinieri del comando stazione di Caserta hanno arrestato P. A., 57 anni, indagato per il reato di violenza sessuale in danno di due minori di 11 e 12 anni, residenti nello stesso condominio del pedofilo. Le indagini sono state eseguite in tempi record dai carabinieri. La denuncia è del  26 novembre, quando la madre dei minorenni si è presentata dai carabinieri di Caserta per denunciare che suoi due figli di 11 e 12 anni avevano confessato che il loro vicino di casa con la promessa di giocattoli, regali e altri stratagemmi li aveva adescato in casa sua, ove li aveva costretti a subire atti sessuali. I ragazzini, sentiti nel corso di audizione protetta presso la procura di Santa Maria Capua Vetere hanno fornito agli inquirenti “una narrazione completa e coerente degli eventi, dimostrandosi pienamente attendibili, lineari ed assolutamente incredibili” scrive la procura. Dal triste racconto delle vittime emergeva la strategia predatoria operata dall’indagato per adescarle. L’offerta di giochi l’avvicinamento dei bambini nei frangenti in cui la moglie dell’indagato non era in casa, la tempistica nel cogliere i momenti nei quali i minori erano negli spazi condominiali da soli o comunque lontani dalla madre. La rivelazione delle violenze emergeva grazie al racconto dei due fratellini costretti a subire atti sessuali. Il più piccolo dei due, proprio il 26 novembre aveva seguito l’indagato nella sua casa con la promessa di ricevere un giocattolo ma durante il tentativo di costringerlo a compiere atti sessuali era riuscito a divincolarsi e a fuggire. Il ragazzini di 11 anni ha convinto anche il fratello maggiore di 12 anni a raccontare alla madre i numerosi episodi di violenza subiti negli ultimi anni e che non avevano mai confessato come spesso accade per vergogna e senso di colpa. Dal racconto di due ragazzi e altresì emerso che anche un altro bambino nello stesso palazzo era divenuto oggetto delle attenzioni dell’uomo, il quale aveva tentato un avvicinamento con le stesse modalità descritte dei due piccoli fratelli. L’arresto è stato immediato e  ritenuto indispensabile per scongiurare ogni pericolo di reiterazione del reato. Il pedofilo era una persona come altre, godeva di buona reputazione ed era peraltro anche sposato. La moglie è sconvolta dalle accuse contestate al marito.

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Aggrediscono un uomo dopo una lite, arrestati due fratelli

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I carabinieri della compagnia di Cefalù hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Termini Imerese, su richiesta della procura, nei confronti di due fratelli di 39 e 35 anni, di origine balcanica, accusati di lesioni personali aggravate, violazione di domicilio e minaccia. Le indagini sono scattate dopo una lite tra i due indagati e un 40 enne loro connazionale in un bar a Campofelice di Roccella, scoppiata una sera ad inizio del mese di aprile. In poco tempo i militari sono riusciti a risalire agi autori del raid che dopo il diverbio hanno organizzato una spedizione punitiva contro la vittima. Gli indagati infatti, avrebbero rintracciato la vittima e l’avrebbero aggredita nel suo appartamento con calci e pugni davanti alla moglie e al figlio minore.

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G7: Scontri al corteo, polizia respinge gli antagonisti

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Serata di tensione, nel centro di Torino, per il corteo contro il G7 promosso dal centro sociale Askatasuna e dai collettivi studenteschi, nel primo giorno della riunione dei ministri dell’Ambiente alla Reggia di Venaria. La polizia ha usato prima gli scudi per respingere i manifestanti poi ha fatto ricorso a idranti e lacrimogeni, infine anche a qualche manganellata. I manifestanti, che volevano dirigersi verso gli alberghi che ospitano le delegazioni e Palazzo Madama, sede della serata di gala, hanno continuato a spostarsi nel centro cittadino cercando varchi, ma i cordoni di polizia hanno chiuso ogni possibile accesso. Dal corteo sono state lanciate a più riprese uova, fumogeni e qualche bottiglia contro le forze dell’ordine. Il primo momento caldo a poche decine di metri dalla partenza del corteo, da Palazzo Nuovo, la sede universitaria dove militanti dei centri sociali e dei collettivi studenteschi si erano riuniti in assemblea. La polizia ha subito fatto indietreggiare i manifestanti all’imbocco di via Po. Il corteo si è poi ricomposto e diretto verso altre zone del centro nel tentativo di avvicinarsi il più possibile alle zone transennate, dove si sono verificati altri momenti di tensione. Vicino al cinema Massimo alcuni antagonisti hanno lanciato tavolini di un dehors e sono stati fatti indietreggiare anche con qualche manganellata. Nel pomeriggio erano stati gli attivisti di Extinction Rebellion a prendersi la scena salendo a sorpresa sul tetto di un edificio in piazza Carlo Emanuele II, sede della facoltà di biologia, da dove hanno mostrato uno striscione con la scritta ‘The king is nake, G7 is a scam’ (Il re è nudo, il G7 è una presa in giro’.). Poi gli attivisti avevano bloccato una strada ballando al ritmo della musica techno: una cinquantina le persone identificate dalla Digos della questura di Torino che durante le perquisizioni ha sequestrato corde da arrampicata e coltellini modello svizzero.

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Stupro di gruppo: gli imputati rinunciano all’abbreviato

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Si svolgerà con il rito ordinario il processo ai sei ragazzi palermitani accusati di aver violentato, a luglio scorso, una 19enne al Foro Italico. Gli imputati avevano presentato richiesta di ammissione al rito abbreviato condizionando l’istanza a una serie di nuove attività tra le quali l’esame in aula della vittima che il gup ha però respinto. La 19enne peraltro è stata sentita dal Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio, due mesi e mezzo fa. Il giudice ha invece deciso di accogliere la richiesta di disporre una consulenza tecnica sul telefono della ragazza, ma i difensori hanno comunque rinunciato all’abbreviato optando per il dibattimento.

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