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Terra dei fuochi, stop biocidio: giovedì mobilitazione a Napoli

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“In Campania c’e’ una storia che e’ vecchia come il mondo: non esiste nessuna emergenza ambientale, chi lo dice o e’ un allarmista o e’ un criminale”. Lo hanno dichiarato in una nota gli attivisti di Stop biocidio annunciando una nuova mobilitazione prevista giovedi’ a Napoli.

 

“Lo dissero per le manifestazioni nel 2007 e l’anno successivo quando lottavamo contro la discarica di Chiaiano, anche in quei casi eravamo dei malavitosi – hanno continuato gli attivisti – C’era la camorra persino dietro le manifestazioni a Terzigno. Ogni volta che una comunita’ si ribella, nella nostra regione, viene subito marchiata. Alla fine poi si scopre sempre che gli interessi illeciti stavano dall’altro lato della barricata, che le imprese chiamate in causa sono soggette a infiltrazione, che la speculazione criminale non sta nei comitati, ma nei consigli di amministrazione. Ma quella storiella si continua a ripetere: ieri e’ stato il turno di De Luca, che in qualche modo deve pur spiegare perche’ ormai viene contestato in ogni sua pubblica apparizione. E cosi’ un giorno aggredisce i giornalisti, un altro inventa complotti, un altro si fotografa in questura mentre denuncia lo ‘squadrismo’ dei manifestanti mentre addirittura nega l’esistenza stessa del problema Terra dei Fuochi.

Intanto nella nostra terra si continua a morire di biocidio, ma il negazionismo diventa una posizione sempre piu’ difficile: perche’ nel frattempo la sensibilita’ sui temi e’ cresciuta e tutto quello che i comitati hanno ben presto scoperto si sta rivelando vero. Che, ad esempio, la gestione malata del sistema rifiuti avrebbe portato ad una crisi strutturale del nostro ecosistema: e oggi che il tema del disastro ecologico e dei cambiamenti climatici riempie le prime pagine dei giornali (e le bocche di chi e’ in campagna elettorale), dire che gli attivisti hanno torto e’ difficile. Per questo si prova a criminalizzarli”.

“Il gioco pero’ non funziona – ha sottolineato Stop biocidio – Perche’ di fronte alla collusione tra camorra, politica e imprenditoria, nella nostra terra abbiamo imparato una cosa. Importantissima. Ossia che la solidarieta’ e’ un’arma. Dietro i cartelli che spaventano De Luca, dietro i sacchetti di immondizia che portiamo in giro per ricordargli quanto non ha fatto, c’eravamo e ci siamo tutti: ci sono le figlie e i figli di questa terra che non ne possono piu’ di ‘mantenere la calma’ mentre la catastrofe ambientale e climatica dilaga. C’e’ quella generazione che oggi incrocia le braccia perche’ non c’e’ piu’ tempo per aspettare. Ma sopratutto c’e’ il dolore di chi ha perso un figlio, un genitore, un fratello o una sorella, un amico, c’e’ chi si e’ ammalato per gli anni di denuncia della devastazione ambientale dei nostri territori. Persone che non possono essere indegnamente definite criminali, ma che meritano rispetto e vogliono dignita’”. “Per questi motivi – hanno concluso gli attivisti – ci saremo anche noi giovedi’ alle 16.30 dalla metro Toledo a Napoli. Come al solito muniti di tutte le sacchette che dobbiamo restituire ai mariuoli, ai corrotti e all’imprenditoria criminale di questa regione”.

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Frontale ad Albanella, cinque feriti tra cui due bambini: coinvolte un’Audi Q3 e una Punto

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Paura nel pomeriggio di oggi nella zona di Matinella – Albanella, nel salernitano, dove si è verificato un grave incidente stradale nei pressi del caseificio La Perla a Pontebarizzo. Due auto, una Audi Q3 e una Fiat Punto, si sono scontrate frontalmente causando cinque feriti, tra cui due bambini.

A bordo dell’Audi si trovavano quattro persone, compresi i piccoli, mentre la Fiat Punto era occupata da un solo conducente. Tutti i coinvolti, in condizioni al momento non precisate, sono stati trasportati in ospedale per accertamenti e cure.

Sul posto sono intervenuti tempestivamente i Vigili del Fuoco del distaccamento di Agropoli, che hanno provveduto a mettere in sicurezza l’area dell’incidente e a supportare le operazioni di soccorso. Ancora in corso le indagini per ricostruire l’esatta dinamica del violento impatto.

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Cronache

Inchiesta curve, Inter Milan patteggiano: per Inzaghi e Chalanoglu solo 1 turno stop

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Una giornata di squalifica per Simone Inzaghi e Hakan Calhanoglu, ammende rispettivamente di 15 e 30 mila euro e 70mila per l’Inter. Multa di 30mila euro per il Milan. Sono le sanzioni rese note dalla Figc comminate ai due club e ai tesserati coinvolti in seguito al patteggiamento con la Procura Federale, in merito al filone sportivo dell’inchiesta penale sulle curve e sui rapporti fra ultras e giocatori di Inter e Milan. La squalifica per Inzaghi e Calhanoglu verrà scontata nel prossimo turno con il Verona.

Grazie al patteggiamento le pene vengono dimezzate e non c’è il processo. Inzaghi e Chalanoglu hanno violato due articoli del codice di giustizia sportiva, quello sulla lealtà e correttezza e probità e dell’obbligo di osservanza delle norme federali (4, comma 1) e l’articolo 25 comma 10 “che prevede il divieto di avere rapporti con esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società, per avere avuto, quantomeno a partire dalla stagione sportiva 2022-23, rapporti con esponenti del gruppo Ultrà denominato Curva Nord’.

Tra gli esponenti del club multati c’è anche Javier Zanetti con 14.500 euro. L’Inter viene sanzionata con 70mila euro per responsabilità diretta e oggettiva (art. 6, commi 1 e 2) per i comportamenti del tecnico e del centrocampista, dello stesso Zanetti, di Massimiliano Silva e Claudio Sala (14.500 di multa e 30 giorni di inibizione). Quanto al Milan (sanzione di 30mila euro) per responsabilità oggettiva per i comportamenti ascritti a Fabio Pansa (30 giorni di inibizione e 13mila euro di multa) e Davide Calabria, che non ha al momento scelto la strada del patteggiamento e sarà quindi ascoltato dalla Procura federale.

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Chieti, tragedia durante un’escursione: trovati morti due Vigili del Fuoco nella forra del fiume Avello

Nico Civitella ed Emanuele Capone avevano 42 anni. Salvi altri due colleghi. Cordoglio delle istituzioni.

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Sono stati individuati e recuperati i corpi senza vita di Nico Civitella ed Emanuele Capone, i due Vigili del Fuoco di Chieti dispersi da ieri sera durante un’escursione in località Balzolo, nel territorio di Pennapiedimonte, provincia di Chieti. I due erano scivolati in una forra del fiume Avello mentre erano fuori servizio insieme ad altri due colleghi, tratti in salvo nella serata di ieri: Giulio De Panfilis, 32 anni, e Gabriele Buzzelli, 48.

Le operazioni di recupero

Il recupero dei corpi è stato lungo e complesso, affidato ai soccorritori del Corpo nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico e ai Vigili del Fuoco, con il coordinamento della Prefettura di Chieti. Sul luogo della tragedia anche i familiari delle vittime, alcuni dei quali hanno accusato malori per lo choc e sono stati assistiti dal personale del 118.

I corpi, rinvenuti in una zona impervia, sono stati trasferiti in un’area accessibile per permettere l’intervento dell’elisoccorso, che li ha trasportati all’obitorio dell’Ospedale di Chieti. È stata disposta l’autopsia per chiarire le cause esatte della morte, mentre ulteriori accertamenti saranno effettuati sui luoghi dell’incidente a cura dei Carabinieri del Comando Provinciale di Chieti e del Reparto Forestale del Parco Nazionale della Maiella.

Il cordoglio delle istituzioni

«Esprimo la mia più grande vicinanza alle famiglie dei due giovani, ai colleghi e a tutto il Corpo Nazionale», ha dichiarato il prefetto Attilio Visconti, Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco. «Anche fuori servizio, i Vigili si tengono in allenamento per migliorarsi e garantire soccorso agli altri».

Dolore e partecipazione anche dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: «Oggi piangiamo la tragica scomparsa di due Vigili del Fuoco. Ai loro familiari e colleghi va la mia più sincera vicinanza e gratitudine». Sul posto anche il sindaco di Pennapiedimonte Rosalina Di Giorgio, le unità psicologiche del Corpo, volontari della Protezione Civile e operatori da Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio.

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