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Doppietta di Lautaro Martinez, Spal sconfitta e vetta della classifica per l’Inter di Conte

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San Siro in festa. L’Inter soffre ma batte la Spal e conquista la vetta della classifica approfittando del mezzo passo falso della Juventus che ha pareggiato allo Stadium contro il Sassuolo. Gli oltre 60 mila accorsi a sostenere i nerazzurri in una giornata fredda e piovosa hanno a lungo applaudito l’Inter e il suo allenatore Antonio Conte. Troppo ghiotta l’occasione per i nerazzurri, scesi in campo con la determinazione giusta tanto da chiudere la pratica già alla fine del primo tempo. Protagonista assoluto ancora una volta Lautaro Martinez, autore di una doppietta. Nel primo tempo troppo dimessa la Spal, scesa in campo quasi con un atteggiamento da vittima sacrificale. Di fatto Handanovic non è mai stato impegnato.

Meglio nella ripresa, ma ormai era troppo tardi. Per una squadra che deve lottare per la salvezza, pur con la consapevolezza che ci può stare perdere contro questa Inter, mancanza di grinta e determinazione del primo tempo è preoccupante. Numeri straordinari, invece, per la squadra di Conte: quinta vittoria consecutiva, dodicesima su 14 gare (record per il club), terzo miglior attacco (ben 6 gol in più della Juve) e terza miglior difesa. Come era prevedibile, l’Inter si riversa immediatamente nella metà campo di una Spal tutta rintanata dietro a protezione dei propri sedici metri. Alla prima vera occasione, l’Inter passa con il solito Lautaro Martinez al 16′. Sbloccato il risultato, la squadra di Conte gioca con maggior scioltezza e sicurezza. L’Inter controlla agevolmente la sterile reazione spallina e anzi ogni volta che attacca si rende pericolosa, prima con Lukaku e poi con Brozovic.

Il raddoppio arriva meritato al 41′ ancora firmato da Lautaro, questa volta con un perfetto colpo di testa su cross di Candreva dalla destra. Difesa della Spal immobile.Forse convinta di aver già chiuso la pratica, l’Inter rientra in campo troppo molle e al 50′ finisce per subire il gol del 2-1 della Spal. L’autore è Valoti con una splendida azione personale, chiusa da un preciso destro in diagonale che sorprende Handanovic. L’Inter, però, continua a premere alla ricerca del terzo gol, sfiorato ancora con Lautaro e Vecino che mancano una facile deviazione sul solito cross di Candreva. Sul fronte opposto incredibile l’occasione fallita da Tomovic, tutto solo in mezzo all’area su splendido assist di Petagna. Nel finale Conte si copre, inserendo Godin per Candreva e avanzando D’Ambrosio. Ancora Berisha si oppone a un gran destro da fuori di Vecino. L’ultimo brivido è per i tifosi nerazzuri, con un destro da fuori di Kurtic con palla di poco a lato. Al triplice fischio dell’arbitro esplode la gioia di San Siro per il primato ritrovato.

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Conte vede il traguardo scudetto: chi vince scrive la storia gli altri la leggono

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“Chi vince scrive la storia gli altri la vanno a leggere. Nessuno si ricorderà di noi se arriviamo secondi, la storia va scritta vincendo”. Così Antonio Conte, ai microfoni di Dazn , dopo la vittoria del suo Napoli a Lecce. “Oggi è stata una vittoria importante ma non la più importante – aggiunge – Temevo questa partita, venivano da un pari con l’Atalanta. Poi c’è stata questa disgrazia che ha colpito una persona che io conoscevo, sono vicino al Lecce e ai leccesi. Noi abbiamo fatto la nostra gara, dovevamo mandare un segnale positivo e lo abbiamo fatto. Nel primo tempo abbiamo giocato bene poi siamo stati meno propositivi”.

A tre giornate dal termine il suo Napoli è saldamente al comando: “E’ una tappa importante questa. Siamo arrivati gestendo un’emergenza – le parole di Conte – Sembra tutto normale, oggi ha giocato Olivera centrale per la prima volta. La squadra ha risposto con tutti i suoi effettivi, tutti vogliono fare qualcosa di straordinario. Oltre all’unità d’intenti ci devono essere dei valori, siamo cresciuti tantissimo dalla partita con il Modena. Partita stressante? Sono partite che ti sfiniscono, comprendi l’importanza. Pareggiare o vincere oggi ci cambiava la vita, ecco perché sono rientrato prima, dovevo scaricarmi”.

“Oggi si è fatto male Lobotka – ha proseguito il tecnico – mi auguro che possa recuperare perché stiamo continuando a perdere dei pezzi, però non molliamo. E questa è la dote principale di questa squadra. Stiamo sul pezzo e vogliamo continuare fino alla fine. Ho perso e vinto degli scudetti all’ultima giornata, ho l’esperienza giusta per far capire ai ragazzi l’importanza. La storia la scrive chi vince, non si ricorderà nessuno se arriviamo secondi”.

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Nuoto: nuovo record mondo 100 metri farfalla per Gretchen Walsh

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La nuotatrice americana Gretchen Walsh ha battuto due volte il record mondiale dei 100 metri farfalla in vasca lunga, fissando il tempo a 54,60 secondi a Fort Lauderdale, in Florida. Walsh ha dapprima migliorato il suo record scendendo a 55,09 secondi nelle batterie, per poi scendere a 54,60 nella finale della Tyr Pro Swim Series. L’atleta ventiduenne deteneva già il record mondiale, conquistato il 15 giugno scorso con il tempo di 55,18 secondi, poche settimane prima di vincere la medaglia d’argento nella disciplina ai Giochi di Parigi dietro la connazionale Torri Huske.

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Inter, vittoria di misura e testa al Barcellona: 1-0 contro il Verona con il rigore di Asllani

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Una vittoria preziosa, ottenuta con pragmatismo e ampio turnover: l’Inter supera il Verona per 1-0 a San Siro grazie a un rigore trasformato da Asllani e può ora concentrarsi con serenità sulla sfida decisiva contro il Barcellona.

Simone Inzaghi, squalificato e sostituito in panchina da Massimiliano Farris, rivoluziona la formazione rispetto alla gara europea: l’unico titolare confermato è Bisseck. Con lui in difesa De Vrij e Carlos Augusto, mentre sugli esterni agiscono Darmian e Zalewski. In mezzo al campo, Asllani in regia, affiancato da Frattesi e Zielinski. In avanti, spazio a Correa e Arnautovic.

L’inizio è tutto nerazzurro. Carlos è tra i più ispirati e già al quinto minuto propizia l’episodio chiave: imbucata per Arnautovic e fallo di mano netto di Valentini in area. L’arbitro Manganiello, dopo revisione al VAR, assegna il rigore. Dal dischetto si presenta Asllani: esecuzione impeccabile e primo gol in campionato per il centrocampista albanese, che spiazza Montipò e firma l’1-0.

Il Verona fatica a reagire. Il 5-3-1-1 di Zanetti punta sulla densità e sul gioco sporco, ma l’Inter controlla senza affanni. Zalewski è particolarmente attivo sulla sinistra, mentre l’unica vera occasione per gli ospiti è un destro potente di Sarr, respinto con attenzione da Martinez. L’illusione del raddoppio arriva ancora da Asllani, ma il suo tiro colpisce solo l’esterno della rete.

Nella ripresa, il copione non cambia subito: il Verona prova timidamente ad alzare il baricentro, ma l’Inter gestisce il possesso senza forzare. L’ingresso di Dimarco e Mkhitaryan prima, poi di Taremi e Acerbi, porta forze fresche, ma l’atteggiamento rimane conservativo. I nerazzurri badano a contenere, Martinez si fa spesso coinvolgere nel giro palla per addormentare il ritmo e spegnere le iniziative dell’Hellas.

Nel finale qualche brivido, ma nessun vero pericolo per la porta nerazzurra. L’Inter archivia la pratica con un 1-0 di sostanza, senza entusiasmi ma con pieno controllo. Tre punti pesanti in ottica campionato e una spinta in più verso l’attesissimo ritorno con il Barcellona. Ora, sì, la testa può andare tutta lì.

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