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Cronache

Stop a fumi nocivi e rumori molesti delle navi, l’area del Porto di Ischia diventerà green e vivibile

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C’è una cosa di cui può andare fiero il sindaco di Ischia, Enzo Ferrandino. Lui come ogni politico promette, solo che poi, per fortuna degli ischitani (chi l’ha votato e chi non gli ha dato fiducia), quello che promette spesso mantiene. Sui temi della qualità della vita il Comune di Ischia ha un piano serio che un pezzettino alla volta sta realizzando. L’ultimo step, molto importante, è stato quello di imporre lo stop ai rumori dei generatori nell’area portuale.

Come? Con la sottoscrizione  di una convenzione per la concessione d’uso di suolo comunale dove sarà realizzata una cabina di trasformazione Enel che permetterà alle navi, ormeggiate la notte in Porto, di alimentarsi dalla rete elettrica così da spegnere i motori ed eliminare le immissioni rumorose e le pesanti immissioni di fumi tossici che avvelenano l’aria nell’area intorno al Porto.  A firmare la convenzione la Società e-distribuzione S.P.A., nella persona dell’ingegnere Fabio Pasquini e l’ingegnere Gaetano Grasso in rappresentanza del Comune d’Ischia. Con questo atto il Comune di Ischia dà in concessione una superficie situata all’interno del Parco Pagoda. “Si tratta di un ulteriore passo in avanti per risolvere definitivamente un problema serio che, da decenni, crea disagi ai residenti della zona del porto d’Ischia” spiega il Sindaco Enzo Ferrandino, che non nasconde la sua soddisfazione. É evidente che con la realizzazione di questa infrastruttura green le navi per trasporto passeggeri e commerciali non potranno più stare in banchina con i motori accesi ma dovranno alimentarsi con la corrente elettrica. Questo alleggerirà la zona da pesanti immissioni di CO2 nell’atmosfera e farà respirare i cittadini di Ischia, i turisti e quanti (migliaia di persone) gravitano nella bella zona del Porto che acquisisce così una nuova veste. A breve il Porto di Ischia sará dunque libero quasi del tutto da CO2 oltre a essere meno rumoroso. Sono buone notizie per orecchie e polmoni degli ischitani. Prossima tappa dell’impegno ambientalista del sindaco Ferrandino sarà la elettrificazione dell’intero porto, la sistemazione dell’intera aerea per evitare il fenomeno dell’acqua alta che crea pesanti disagi sulla riva destra (zona di locali di pregio che richiamano turisti)  e la razionalizzazione delle banchine con la massima valorizzazione sia del traffico commerciale e turistico che quello dei mega yacht. Per ora chi vive a ridosso del porto sentirà meno rumori, migliorerà la sua respirazione, non dovrà pulire sedie, tavoli e superfici dalla fuliggine prodotta dalle navi che cade a terra ad ogni attracco e partenza. Sembra poco ma é una piccola rivoluzione in un Porto che quest’anno ha compiuto 165 anni e che ha ricevuto in dono questa bella notizia.

“Preferisco fare cose e poi spiegarle ai miei concittadini. La gente di Ischia ha ben compreso che i temi della qualità della vita sono essenziali perché – spiega il primo cittadino Ferrandino –  oltre a far vivere meglio noi che abbiamo la fortuna di esser nati sull’isola, fa apprezzare ai nostri ospiti ancor di più la bellezza di questi luoghi che meritano più rispetto. Ora dobbiamo impegnarci come amministrazione comunale, assieme agli altri consigli comunali,  con nuove coraggiose scelte su viabilità, traporto pubblico e privato ecologico, parcheggi e verde pubblico attrezzato” conclude.

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Inail, non può accertare legame malattia-lavoro Franco Di Mare

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La pratica di malattia professionale per Franco Di Mare,” non è “bloccata dall’Inail”, come riferito in alcuni articoli: l’Istituto all’inizio di dicembre non ha potuto fare altro che prendere atto che si trattava di “persona non tutelata” ai sensi della normativa Inpgi”. Lo scrive l’Inail in una nota spiegando che “le malattie dei professionisti dell’informazione titolari di un rapporto di lavoro subordinato sono tutelate solo dall’inizio del 2024, dopo la fine del periodo transitorio di passaggio dalla tutela dell’Inpgi a quella dell’Istituto”.

”Per questo motivo l’Inail non è legittimato ad accertare il nesso causale tra la professione svolta dal giornalista e la patologia che ha contratto né a rilasciare una certificazione che attesti o meno questa correlazione”, spiega ancora l’istituto.

“Con riferimento a quanto riportato in alcuni articoli dedicati alla vicenda del giornalista Franco Di Mare, che ha fatto comprensibilmente scalpore perché coinvolge un professionista di riconosciuto valore colpito da un tumore a lunga latenza e particolarmente aggressivo come il mesotelioma pleurico, provocato dall’esposizione all’amianto, spiega l’Inail, occorre fare alcune precisazioni sul ruolo dell’Istituto. L’Istituto, si legge nella nota, è venuto a conoscenza del caso alla fine dello scorso mese di ottobre, durante il periodo transitorio di passaggio dalla tutela dell’Inpgi, l’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani, a quella dell’Inail.

Come stabilito dalla legge di bilancio 2022, fino al 31 dicembre 2023 l’assicurazione contro gli infortuni dei giornalisti professionisti, pubblicisti e praticanti titolari di un rapporto di lavoro subordinato di natura giornalistica ha continuato a essere gestita secondo le regole previste dalla normativa vigente presso l’Inpgi alla data del 30 giugno 2022, che non prevede la tutela dalle malattie professionali.

Dal primo gennaio 2024, invece, i giornalisti dipendenti sono tutelati dall’assicurazione obbligatoria Inail sia contro gli infortuni sul lavoro sia contro le malattie professionali manifestatesi a partire dalla stessa data. Per quanto riguarda nello specifico Franco Di Mare l’Istituto all’inizio di dicembre non ha potuto fare altro che prendere atto che si trattava di “persona non tutelata” ai sensi della normativa Inpgi. Per questo motivo l’Inail non è legittimato ad accertare il nesso causale tra la professione svolta dal giornalista e la patologia che ha contratto né a rilasciare una certificazione che attesti o meno questa correlazione”.

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Aggrediscono un uomo dopo una lite, arrestati due fratelli

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I carabinieri della compagnia di Cefalù hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Termini Imerese, su richiesta della procura, nei confronti di due fratelli di 39 e 35 anni, di origine balcanica, accusati di lesioni personali aggravate, violazione di domicilio e minaccia. Le indagini sono scattate dopo una lite tra i due indagati e un 40 enne loro connazionale in un bar a Campofelice di Roccella, scoppiata una sera ad inizio del mese di aprile. In poco tempo i militari sono riusciti a risalire agi autori del raid che dopo il diverbio hanno organizzato una spedizione punitiva contro la vittima. Gli indagati infatti, avrebbero rintracciato la vittima e l’avrebbero aggredita nel suo appartamento con calci e pugni davanti alla moglie e al figlio minore.

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G7: Scontri al corteo, polizia respinge gli antagonisti

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Serata di tensione, nel centro di Torino, per il corteo contro il G7 promosso dal centro sociale Askatasuna e dai collettivi studenteschi, nel primo giorno della riunione dei ministri dell’Ambiente alla Reggia di Venaria. La polizia ha usato prima gli scudi per respingere i manifestanti poi ha fatto ricorso a idranti e lacrimogeni, infine anche a qualche manganellata. I manifestanti, che volevano dirigersi verso gli alberghi che ospitano le delegazioni e Palazzo Madama, sede della serata di gala, hanno continuato a spostarsi nel centro cittadino cercando varchi, ma i cordoni di polizia hanno chiuso ogni possibile accesso. Dal corteo sono state lanciate a più riprese uova, fumogeni e qualche bottiglia contro le forze dell’ordine. Il primo momento caldo a poche decine di metri dalla partenza del corteo, da Palazzo Nuovo, la sede universitaria dove militanti dei centri sociali e dei collettivi studenteschi si erano riuniti in assemblea. La polizia ha subito fatto indietreggiare i manifestanti all’imbocco di via Po. Il corteo si è poi ricomposto e diretto verso altre zone del centro nel tentativo di avvicinarsi il più possibile alle zone transennate, dove si sono verificati altri momenti di tensione. Vicino al cinema Massimo alcuni antagonisti hanno lanciato tavolini di un dehors e sono stati fatti indietreggiare anche con qualche manganellata. Nel pomeriggio erano stati gli attivisti di Extinction Rebellion a prendersi la scena salendo a sorpresa sul tetto di un edificio in piazza Carlo Emanuele II, sede della facoltà di biologia, da dove hanno mostrato uno striscione con la scritta ‘The king is nake, G7 is a scam’ (Il re è nudo, il G7 è una presa in giro’.). Poi gli attivisti avevano bloccato una strada ballando al ritmo della musica techno: una cinquantina le persone identificate dalla Digos della questura di Torino che durante le perquisizioni ha sequestrato corde da arrampicata e coltellini modello svizzero.

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