Nove ore di tensione, di influencer in azione, di “portatori di voto virtuali”. Nove ore in cui, protagonista assoluta come mai prima nella sua recente storia, e’ la piattaforma Rousseau. E alla fine, l’esito della consultazione online, che vede la netta vittoria dei Si’, certifica la formazione di un’asse: quella dei governisti e quella di chi, in questi giorni, si e’ unito alla linea di Beppe Grillo. E’ un asse inedito, in fondo, che vede in serata esporsi perfino Davide Casaleggio, che chiede al Pd maggiore lealta’ rispetto a quella dimostrata dal precedente alleato. Un asse al quale, con il passare delle ore, chi resta scettico sull’abbraccio del M5S al Pd, e’ in qualche modo costretto ad adeguarsi. Il plebiscito con cui Rousseau, con il 79,3% dei Si’ e il record assoluto di votanti (79.534 su 117.194 iscritti), sigilla l’alleanza con il Pd restituisce l’immagine di un Movimento unito dopo giorni di divisioni. E, non a caso, l’organizzazione 5 Stelle colloca l’inizio della conferenza stampa di Luigi Di Maio ad una manciata di secondi dalla pubblicazione, sul blog delle Stelle, dei risultati. Quasi a voler mettere in evidenza la blindatura di una leadership che, in questi giorni, ha navigato in acque molto agitate. Ma le diverse anime del Movimento restano distanti. Spicca, ad esempio, il silenzio con cui Alessandro Di Battista accoglie l’esito del voto mentre lo stesso Di Maio ammette una diversita’ di veduto con Grillo sul tema dei venti punti. Un silenzio al quale si raffronta la soddisfazione, via Twitter, del presidente della Camera Roberto Fico. “Oggi il Movimento 5 Stelle ha deciso di non arrendersi”, plaude Fico. Che e’ stato uno dei “gran tessitori”, assieme a Grillo, dell’accordo con i Dem sin dalle prima battute della trattativa quando lo stesso Di Maio era tra i piu’ scettici. Il leader M5S trascorre il D-day circondato dai suoi fedelissimi: i ministri Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro, gli uomini dell’Associazione Rousseau, il siciliano Giancarlo Cancelleri. Fino all’ultimo il leader non si espone sulla votazione, quasi a voler rimarcare una certa distanza dal nascituro governo. Ad esporsi, da diverse ore, sono gli ortodossi. Una successione di “si'” si accavalla, sui social, sin dall’annuncio dell’inizio della consultazione. Mentre sulle chat impazzano gli appelli al voto da parte di chi vuole l’alleanza con il Pd. Anche perche’, una possibile astensione, avrebbe accresciuto il rischio di un exploit di chi voleva il voto. Ma alla fine l’exploit non c’e’ stato. E la base del Movimento si e’ scoperta governista. “Hanno sempre descritto gli attivisti su Rousseau come delle schegge impazzite e invece questa e’ la prova opposta”; racconta un pentastellato rimarcando la differenza tra i commenti su facebook delle ultime ore – in gran parte per il no – e il voto su Rousseau. Un Rousseau che, come previsto da Di Maio, esce trionfatore. “E’ il record mondiale di partecipazione online a una votazione politica”, sottolinea Casaleggio apparendo ben due volte in Tv e celebrando “la vittoria della democrazia diretta”. Al momento l’unico vero concetto che vede quasi tutti i 5 Stelle sulla stessa linea.