Collegati con noi

Sport

I ragazzini terribili dell’Ajax vincono anche Londra, ora ‘vedono’ la finale di Champions

Pubblicato

del

A un passo dalla finale. L’Ajax vince anche a Londra nel nuovo stadio del Tottenham, dopo aver fatto altrettanto in casa del Real Madrid e della Juventus, e adesso ‘vede’ Madrid e il Wanda Metropolitano, l’impianto che ospitera’ la sfida decisiva per assegnare la Champions del 2019. La strada della squadra di Ten Hag, oggi vincitrice grazie a una rete al 15′ dell’ottimo Van de Beek (probabilmente il migliore in campo) e’ cominciata l’estate scorsa, con i preliminari, e adesso sta per arrivare alla tappa finale. Intanto la formazione di Amsterdam continua a pennellare calcio d’autore, facendo rivivere a tratti quello totale di ‘antenati’ del calibro di Cruijff e Neeskens. Avesse anche uno stoccatore di livello chissa’ dove arriverebbe, ma forse un attaccante di quel tipo non sarebbe funzionale a un meccanismo di fini dicitori che a volte danno l’impressione di voler entrare con il pallone nella porta avversaria.

La vittoria di questa sera sul campo degli Spurs e’ arrivata dopo un primo tempo monumentale, di dominio o quasi con il Tottenham, privo di due fondamentali come l’infortunato Kane e lo squalificato Son, che sembrava aver perso la bussola come gia’ accaduto a Real e Juve, e una ripresa in cui il team di casa ha tentato di riacciuffare il risultato spingendosi in avanti ma rischiando anche la replica dei rivali: e infatti poco c’e’ mancato che, al termine di un’altra bella azione, l’Ajax raddoppiasse con la conclusione di Neres che e’ finita sul palo. E questo anche se nel secondo tempo l’aggressivita’ e la determinazione del Tottenham aveva fatto perdere freschezza e spavalderia agli olandesi, che comunque hanno dimostrato anche di saper soffrire.

La rete decisiva arriva al 15′, con una verticalizzazione di Ziyech che libera Van de Beek che fa una finta a Lloris e lo manda fuori tempo per la rete degli ospiti. Via libera anche dopo il ‘check’ del video-arbitro, per un fuorigioco che non c’e’. Negli Spurs il pallone ‘gravita’ spesso dalle parti di Llorente, ma serve poco perche’ quelli dell’Ajax sono bravi a pressare a tutto campo gli avversari, e infatti non c’e’ quasi partita. Van de Beek va vicino allo 0-2, dopo un triangolo al limite, ma l’olandese preferisce calciare e trovare Lloris invece che passare a un Neres meglio appostato.

Dall’altra parte Llorente, di testa, non va lontano dal gol del pari. Poi si vivono attimi di paura vera per Vertonghen, colpito inavvertitamente da Onana in uscita e dal compagno Alderweireld sugli sviluppi di una punizione. Esce aiutato dal personale medico e da’ l’impressione di svenire, forse per il tanto sangue perso dopo la sospetta frattura del setto nasale. Ajax non a suo agio sui calci piazzati degli avversari e Alderweireld manda alto di poco. Nella ripresa Tottenha, molto meglio ma Ali continua a non incidere e Lucas Moura e’ velocissimo ma poco concreto. Cosi’ alla fine vince la squadra che lo ha meritato di piu’ e al Tottenham non rimane che sperare di ribaltare a sua volta il fattore campo, mercoledi’ prossimo alla Johan Cruijff Arena: non sara’ affatto facile, ma se vuole andare in finale deve assolutamente provarci.

Advertisement

Sport

Sinner vince il dolore,è agli 8/i a Madrid. Cobolli esce

Pubblicato

del

Più forte del dolore, Jannik Sinner procede a colpi di 2-0 nel Masters 1000 di Madrid e dopo aver eliminato Lorenzo Sonego ha fatto lo stesso col russo Pavel Kotov, battuto 6-2, 7-5, per approdare agli ottavi di finale del torneo. Ma il match non è stato in discesa per il n.2 al mondo e solleva qualche preoccupazione sulle sue condizioni – si vedrà domani -, dato che un dolore all’anca comparso nel secondo set, dopo un primo chiuso in mezz’ora, ha rischiato di compromettere la sua partita. “Mi fa male”, ha detto a voce alta rivolto ai suoi coach. “Cerchiamo di vincerla così, pensiamo ad oggi”, gli ha risposto Simone Vagnozzi. E l’azzurro ha eseguito, recuperando un break al russo e imponendosi poi 7-5 dopo aver strappato di nuovo il servizio al rivale, che si è perso quando sembrava avere l’occasione per la rimonta.

“E’ stata una partita difficile. Nel primo set ero in controllo mentre nel secondo ho avuto qualche difficoltà in più. Ho faticato un pochettino e vediamo domani come va, cosa è meglio per il mio corpo – ha detto alla fine Sinner -. Ho avuto un po’ di problemi all’anca destra negli ultimi periodi, non è niente di serio – ha spiegato -. A volte lo sento più forte, come oggi, a volte meno ma ho un buon team che mi cura e conto domani di tornare al meglio”. Ad attendere l’altoatesino ci sarà il russo Karen Khachanov, che ha eliminato Flavio Cobolli col punteggio di 7-5, 6-4.

Prima di Sinner, era arrivato a fatica agli ottavi Rafa Nadal, costretto al terzo set dall’argentino Pedro Cachin (6-1, 6-7, 6-3), ma per il 38enne maiorchino è già un successo aver vinto tre partite di fila, come non gli accadeva dagli Us Open 2022. E’ un segnale che il suo fisico pur logoro sta tornando a rispondere, ma una conferma la si potrà avere domani quando affronterà il giovane ceco Jiri Lehecka. “Mi sto divertendo tantissimo, non posso chiedere di più – ha detto a caldo Nadal -, tutto il tempo che sto accumulando in campo questa settimana ha un grande valore per me, sia a livello emotivo che tennistico, vedremo domani come andrà”. Sono arrivati agli ottavi anche Daniil Medvedev, Casper Ruud e Alexander Bublik. Il russo ha avuto la meglio sul ceco Sebastian Korda, che lo aveva battuto due volte in quattro incontri, imponendosi in rimonta per 5-7, 7-6, 6-3 dopo quasi 2’30 di gioco. Il suo rivale sarà il kazako Bublik, a sua volta costretto a rimontare contro lo statunitense Ben Shelton.

Un altro ottavo vedrà di fronte Ruud, impostosi 2-0 su Cameron Norrie, e il canadese Felix Auger-Aliassime, favorito dal ritiro del ceco Jakub Mensik. Nel torneo femminile, stop un po’ a sorpresa per l’unica italiana rimasta in lizza, Jasmine Paolini, che è stata eliminata dalla russa Mirra Andreeva, che proprio oggi compiva 17 anni. La n.43 Wta ha battuto per 7-6, 6-4 la 28enne toscana (n.13 del ranking), raggiungendo per la prima volta i quarti in un torneo 1000. Nella parte alta del tabellone, ha fatto il suo dovere la n.1 al mondo Iga Swiatek, battendo 6-1, 6-0 la spagnola Sorribes Tormo per vedersela al prossimo turno con la brasiliana Beatriz Haddad Maia, che ha eliminato la n.5 Maria Sakkari. Nel derby Usa, Madison Keys ha battuto la favorita Coco Gauff e incrocerà la racchetta con la tunisina Ons Jabeur.

Continua a leggere

Sport

Il Genoa domina, 3-0 al Cagliari per la festa salvezza

Pubblicato

del

Festeggia con una netta vittoria la matematica salvezza il Genoa di Alberto Gilardino che grazie ai gol di Thorsby, Frendrup e Gudmundsson domina il Cagliari di Claudio Ranieri, ancora invischiato invece nella lotta salvezza. Gara senza storia, con i padroni di casa in completo controllo della gara senza mai essere impensieriti dagli ospiti e Cagliari incapace di reagire sin dal primo gol subito. Liberi mentalmente, i giocatori di Gilardino prendono subito in mano le redini del gioco dominando la prima frazione contro un Cagliari in difficoltà e mai pericoloso.

Al 13′ il primo sussulto per i padroni di casa. Angolo di Martin e colpo di testa di De Winter che termina di pochissimo a lato. La squadra di Ranieri fatica a impostare e il Genoa affonda poco dopo con facilità. Al 17′ infatti il Grifone passa in vantaggio: cross perfetto di Sabelli dalla trequarti, Thorsby salta più in alto dei due centrali e di testa batte Scuffet. Gli ospiti accusano il colpo e non riescono a reagire. Per il Genoa è facile controllare la gara e al 27′ raddoppiare. Vasquez entra in area da sinistra e appoggia per l’accorrente Frendrup che al volo di prima intenzione spedisce la sfera all’incrocio.

Il Cagliari sembra quasi assente e non accenna a nessuna reazione rischiando di subire anche la terza rete poco dopo la mezz’ora quando Retegui gira di prima intenzione un cross di Thorsby con la sfera che sfiora l’incrocio sul primo palo. Ranieri nell’intervallo prova così a cambiare inserendo Lapadula, Zappa e Nandez per Oristanio, Hatzidiakos e Di Pardo. Il suo Cagliari parte subito aggressivo conquistando un angolo dopo un minuto ma senza riuscire a sfruttare l’occasione. E’ però solo una fiammata perché il Genoa riprende subito in mano le redini del gioco e continua a spingere alla ricerca del terzo gol che sfiora all’8′ ancora con Thorsby il cui colpo di testa è respinto da Scuffet in tuffo.

E’ De Winter poco dopo a impensierire Scuffet sempre di testa con il pallone di poco fuori mentre i cambi non sembrano aver sortito l’effetto sperato per il Cagliari che continua a faticare contro la difesa ben organizzata del Genoa. A chiudere la gara ci pensa Gudmundsson al 17′ che conclude con un preciso rasoterra una lunga azione dei padroni di casa dopo essere stato liberato da Frendrup al limite dell’area di rigore praticamente solo davanti a Scuffet. Nel finale Azzi prova a rendere meno amaro il punteggio con un diagonale che termina fuori mentre Vitinha per due volte sfiora il quarto gol per il Genoa e alla fine lo stadio tributa il giusto riconoscimento a squadra e soprattutto al tecnico Gilardino.

Continua a leggere

Sport

Marino: campionato squilibrato da anni, troppa disparità fatturati e ricavi

Pubblicato

del

“Il nostro campionato non è equilibrato da diversi anni, ci sono disparità di fatturati e ricavi, non è una questione di oggi. Però è stato un bel campionato per quanto riguarda lo spettacolo offerto dalle squadre e anche per certe novità tecnico-tattiche. L’Inter ha ripercorso il campionato del Napoli dell’anno scorso. A volte ci sono anche i demeriti che determinano certi divari in classifica. Demeriti di alcune squadre che dovevano fare e non hanno fatto”. Così ai microfoni di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1 Pierpaolo Marino, decano dei dirigenti sportivi italiani, sul campionato di Serie A ormai alle ultime curve, a quattro giornate dalla fine. Si dovrebbe tornare a un campionato a 18 squadre? “Ho fatto tanti anni con l’Avellino e con il Napoli con campionati a 16 squadre. Sia a 16 che a 18 squadre sono campionati che nella loro brevità non fanno emergere i reali valori tecnici. Una sconfitta determinava una classifica in maniera inappellabile. Sono contrario alla riduzione delle squadre. I format migliori sono la Premier e la Liga, tutti campionati a 20 squadre che non vanno a ridurre l’organico. A mio avviso, quello attuale è il format giusto”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto