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Elezioni in Basilicata, vince l’ex generale della Finanza Vito Bardi

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Il centrodestra vince anche in Basilicata. Vito Bardi con il 42,4 per cento diventa  presidente della regione, con la Lega di Matteo Salvini che si afferma con il 17%. Secondo è Carlo Trerotola del centrosinistra al 33%, staccato di quasi 10 punti. Seguono Antonio Mattia di M5S al 20% e Valerio Tramutoli (Basilicata Possibile, lista civica) al 4,6%. Come  in Molise, Abruzzo e Sardegna, la coalizione della Lega con Forza Italia (11,5%) e Fratelli d’Italia (6,3%) vince a livello amministrativo nonostante i partner siano divisi dal governo a Roma. Esperienza quest’ultima che sembra pesare sul M5S, che registra il 20%, meno della metà delle politiche di un anno fa (44%), ma 7 punti sopra le regionali 2013, restando comunque primo partito in Basilicata. Dal voto lucano sembra uscirne  male il Pd, intorno al 9%, non spinto più di tanto dall’effetto Nicola Zingaretti, due volte nell’ultima settimana in regione. Assieme alla lista Avanti Basilicata (oltre 10%) dell’ex presidente dem Marcello Pittella si arriva quasi al 20%. L’affluenza è del 53,58%, 6 punti in più del 47,60% del 2013 (quando si votava in due giorni). L’affermazione dell’ex generale della Finanza Bardi (candidato indicato da Forza Italia),  avrebbe carattere ‘storico’: l’ex Casa delle Liberta’ espugnerebbe una roccaforte del centrosinistra da 24 anni, finora mai messa in discussione. “Evviva, la #Basilicata si e’ data finalmente un buon #governo!”, esulta Silvio Berlusconi.

Carlo Trerotola

E’ il rivale di centrosinistra Trerotola a riconoscere per primo la sconfitta. “Faro’ opposizione”, dice. Una vittoria che segna comunque un altro exploit della Lega al Sud. Un successo “pesante” del partito di Salvini (che ha rotto il silenzio elettorale invitando a votare per mandare a casa il Pd). Tonifica la linea del leader e lo lancia verso le europee e le regionali in Piemonte da una posizione di forza. Cosi’ sicuro Salvini da annunciare a urne aperte “la Lega governerà la Basilicata”.

Antonio Mattia

Il centrosinistra uscirebbe sconfitto con uno stacco che viaggia intorno a 10 punti ma terrebbe complessivamente con un dato sopra il 30%. Da leggere in due modi il risultato del M5S che il 4 marzo scorso conquistò in Lucania la quota record del 44%. Il calo al 20%, sarebbe netto, ma rispetto alle regionali 2013 guadagnerebbe 7 punti. Molti pentastellati temono che un calo dei consensi in Basilicata potrebbe anche essere collegato alla delusione degli elettori dopo la vicenda che ha portato all’arresto di Marcello De Vito, nello scandalo sul nuovo stadio della Roma. “Ma siamo il primo partito in Basilicata”, sottolinea il senatore Arnaldo Lomuti.

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Cronache

Vincenzo Nibali: «Ero un carusu dannificu. La bici mi ha salvato dalla strada»

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Messina, la Sicilia, la fatica, la gloria. Vincenzo Nibali si racconta al Corriere della Sera, tra ricordi di un’infanzia ribelle, il riscatto sulla bicicletta e la consapevolezza maturata solo dopo il ritiro. Un’intervista intensa, autentica, a cuore aperto.

Una giovinezza a rischio: «Compagni con la pistola nello zaino»

«Ero un carusu dannificu», dice Nibali, usando l’espressione siciliana per “bambino disastroso”. Uno che attirava guai: sassate alle vetrate, petardi nelle cassette postali, motorini lanciati contro i muri. Una giovinezza vissuta in un quartiere difficile di Messina, dove alcuni compagni portavano la pistola a scuola. Nessuna mafia organizzata, ma il pizzo sì: «Colpì anche la cartoleria dei miei genitori».

La salvezza arriva su due ruote: «Sempre in salita, come da Messina»

La svolta arriva con la bici, a 12 anni, grazie al padre e ai suoi amici cicloturisti. Le prime gare, l’ammiraglia della Cicli Molonia, il traghetto per Villa San Giovanni che diventava un passaggio simbolico verso il sogno. A 15 anni vince a Siena e non torna più: «Mai avuto nostalgia. I miei genitori mi dissero: se ti impongono cose sbagliate torna, qui avrai sempre un lavoro. Mi ha aiutato a non cedere al doping».

L’ascesa, la gloria, il peso della vittoria

Nibali è uno dei pochi ciclisti ad aver vinto tutti e tre i grandi Giri. Il Tour de France del 2014 è stato l’apice, ma anche l’inizio di un incubo: «Non potevamo camminare con la carrozzina di nostra figlia senza essere assaliti. Solo adesso che ho smesso, vivo davvero». E confessa: «Mai provato e mai pensato di doparmi. Ma ho pagato il sospetto solo perché vincevo ed ero italiano».

La caduta che fa crescere: l’Olimpiade sfumata

Nel 2016 era lanciato verso l’oro olimpico, ma cadde in curva. «Scelsi io di rischiare, e sbagliai. Nessuna scusa». Parla anche del secondo posto alla Liegi-Bastogne-Liegi, “scippato” da un dopato, ma senza rancore: «Non mi chiedo mai quanto ho perso per colpa del doping».

Il ritorno da turista: «Messina è ‘u megghiu postu nto munnu’»

Oggi Nibali è ambasciatore del Giro e padre presente. Ha visitato la Sicilia con le figlie per farla conoscere da turista: «Antonello da Messina, i templi di Agrigento, i boschi dei Peloritani… È il posto più bello del mondo». Un campione che, a distanza di anni, può guardarsi indietro con orgoglio: «A testa alta, sempre».

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Davide, una vita rara e una mamma straordinaria: la battaglia quotidiana contro la sindrome di AHDS

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Davide ha 22 anni e una vita piena di sfide. È affetto da AHDS, la Sindrome di Allan-Herndon-Dudley, una malattia genetica rarissima che colpisce solo i maschi. In Italia ne soffrono in 14, nel mondo circa 300. È arrivato nella casa di Rosita e Giorgio a Monticelli Brusati, in Franciacorta, a soli 26 giorni dalla nascita, dopo due anni di attesa per l’adozione. Apparentemente sano, col tempo ha iniziato a manifestare i primi segnali di una grave patologia: oggi non cammina, non solleva le braccia, comunica solo con gli occhi e viene alimentato da un sondino gastrico.

Una mamma sempre accanto

Rosita Birolini, 56 anni, lavora in smart working come responsabile vendite di una cantina e non si allontana mai da lui. «Davide non ha mai parlato — racconta —. Comunichiamo con gli occhi, con i gesti, con l’amore. È la nostra lingua». La diagnosi, arrivata solo nel 2015, dopo anni di ricerche e test genetici, ha cambiato tutto. A identificarla fu un team del Besta di Milano, ma determinante fu un test genetico effettuato privatamente negli Stati Uniti.

Una campagna per la speranza

Alla forza di Rosita e delle tante mamme come lei è dedicata la campagna “Io per Lei” di Telethon, in programma oggi e domani in oltre 2.500 piazze italiane. I biscotti a forma di cuore, distribuiti da 5.000 volontari, saranno il simbolo di questa battaglia per la ricerca scientifica. Il ricavato sosterrà i progetti per malattie genetiche rare come quella di Davide.

Una cura per il futuro

«Davide non potrà beneficiare della cura che un giorno arriverà, ma altri bambini sì», dice Rosita. Insieme al marito ha fondato l’associazione “Una vita rara AHDS-MCT8 Onlus” e ha scelto di sostenere la Fondazione Telethon nel selezionare i progetti più promettenti attraverso il bando Seed Grant. Già quattro sono stati finanziati, anche grazie al libro per bambini Sorpresa nel bosco, che racconta in forma di fiaba la storia di Davide.

L’abbraccio di Papa Francesco

Il 1° maggio 2018, Davide è stato ricevuto da Papa Francesco. «L’amore sa custodire la fiammella nella notte buia», disse il pontefice. Rosita custodisce ogni sua parola come un dono prezioso.

Una vita fatta di gratitudine

«Nonostante tutto — conclude Rosita — io provo gratitudine. Per Davide, per gli amici, per Telethon. Oltre le difficoltà, c’è sempre speranza».

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Rudi Garcia e Francesca Brienza, nozze da favola a Roma tra Caravaggio e vip

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Dopo il matrimonio segreto a Cannes, Rudi Garcia e Francesca Brienza hanno deciso di celebrare il loro amore con una cerimonia solenne e romantica nel cuore della Capitale, tra arte, amici e petali bianchi. Il 1° maggio si sono detti sì per la seconda volta, stavolta davanti a decine di invitati nella splendida cornice della chiesa di San Luigi dei Francesi.

Una cornice unica tra i capolavori di Caravaggio

San Luigi dei Francesi, celebre per custodire il ciclo di tele di Caravaggio dedicate a San Matteo, è uno degli scenari più ambiti da chi desidera un matrimonio indimenticabile. E proprio lì, tra vocazione, angeli e martiri, Francesca Brienza, ex volto noto di programmi come Quelli che il calcio e Tiki Taka, è arrivata in abito bianco firmato Antonio Riva, accompagnata dalle emozioni e dagli applausi.

Petali, applausi e amici celebri

Ad accoglierli all’uscita, una pioggia di petali bianchi e l’abbraccio di tanti amici. Tra gli invitati l’étoile Eleonora Abbagnato con il marito Andrea Balzaretti, Max Giusti con la moglie Benedetta, il dentista delle star Daniele Puzzilli, il preparatore atletico Guido Nanni e l’imprenditrice Maria Rosito. Assente Francesco Totti, ancora in vacanza ai tropici. Superospite, la piccola Sofia, nata in Francia nel 2023, terza figlia per Francesca e quarta per Garcia, già padre di Carla, Eva e Lena.

Una dedica in musica e lacrime di gioia

Al ricevimento, nella scenografica Villa Miani a Monte Mario, Garcia ha commosso tutti con la dedica alla sposa sulle note di Come nelle favole di Vasco Rossi: «Io e te, dentro un bar a bere e a ridere…». Commozione anche per le figlie ormai adulte del tecnico francese, che in quell’istante ha mostrato il lato più tenero e familiare, lontano dalle telecamere degli stadi.

Una storia cominciata a Trigoria

Il loro amore è nato nel 2014, quando lui allenava la Roma e lei lavorava per Roma Tv. «Mi corteggiava in modo elegante – racconta Francesca – ma prima di accettare il suo invito avvisai il mio direttore. Non volevo mischiare lavoro e sentimenti». Poi tutto è cresciuto lentamente, fino alla nascita di Sofia e alla scelta di costruire una famiglia insieme.

Viaggio di nozze a giugno, tra Sardegna e sogni tropicali

La luna di miele è rimandata a giugno. Destinazioni probabili? Sardegna e Thailandia, le mete del cuore di Francesca, detta “Brienzina”, da sempre appassionata di viaggi. Sarà l’ennesima tappa di un amore che ha saputo resistere a sfide e distanze, costruito con pazienza, eleganza e determinazione.

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