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De Luca attacca sull’America’s Cup: “Evento a rischio, così finisce a Poggioreale”

Il governatore Vincenzo De Luca critica l’esclusione della Regione dall’organizzazione dell’America’s Cup 2027 a Napoli e lancia l’allarme sull’inquinamento a Bagnoli.

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Vincenzo De Luca torna a polemizzare sull’organizzazione dell’America’s Cup 2027 a Napoli, e lo fa con la sua solita ironia tagliente: “Se si va avanti così, ho l’impressione che l’America’s Cup si concluderà a Poggioreale. Buona fortuna ovviamente…”. Durante la sua diretta social del venerdì, il presidente della Regione Campania ha denunciato il mancato coinvolgimento dell’ente regionale nei preparativi dell’evento sportivo internazionale.

La Regione tagliata fuori

“Sull’America’s Cup la Regione non c’entra nulla e non vuole nulla”, ha precisato De Luca, pur ribadendo il valore dell’iniziativa: “È una grande occasione di sviluppo per il territorio, può mettere in movimento un’economia ed è un evento straordinario”. Ma sul piano istituzionale, la Regione sarebbe stata completamente esclusa: nessun invito, nessuna consultazione.

Il comitato dei cinque e l’accusa di irresponsabilità

De Luca ha anche attaccato duramente il comitato promotore, composto da cinque esponenti: tre del Governo, uno del Comune di Napoli e uno di ‘Sport e Salute’. Un assetto che giudica “stupido e irresponsabile”, soprattutto in relazione alla scelta di Bagnoli come area strategica per l’evento.

L’allarme sull’inquinamento a Bagnoli

Il governatore ha posto l’attenzione su un tema cruciale: la bonifica ambientale di Bagnoli. “In quell’area c’è un piccolo problema: l’inquinamento, l’amianto. Su questo dovrà necessariamente pronunciarsi la struttura sanitaria regionale, l’Arpac”, ha detto De Luca. Il rischio, secondo lui, è che l’evento possa svolgersi su un terreno ancora pericoloso per la salute pubblica, “perché se si mettono a volare per aria polveri di amianto, la cosa diventa delicata”.

Il saluto a Mezzaroma e la battuta finale

Unico passaggio distensivo, quello dedicato a Marco Mezzaroma, presidente di Sport e Salute: “Sono contento per Marco, che è un amico da tempo”. Ma la chiusura è una nuova stoccata: “Se si va avanti così, ho l’impressione che l’America’s Cup si concluderà a Poggioreale”, evocando con sarcasmo il carcere partenopeo come simbolo del possibile fallimento organizzativo.

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L’Italvolley dice 29 e fa sua anche la Nations League

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Non ci sono più parole per le ragazze di Julio Velasco, un’invincibile armata che arriva a 29 successi consecutivi e conquista la Nations League a spese del Brasile, battuto per 3-1. La pallavolo femminile è sempre più azzurra, l’Italdonne di Velasco è già nella galleria delle migliori squadre di sempre di questo sport e ora cercherà di confermarsi anche ai prossimi Mondiali in Thailandia dove arriverà con il ruolo di principale favorita. Dopo aver superato 3-0 sia gli Stati Uniti ai quarti che la Polonia in semifinale, l’Italia ha la meglio sulla Seleçao grazie ai 17 punti di una straordinaria Ekaterina Antropova, entrata nel corso del match per Paola Egonu (12) e ai 16 di Myriam Sylla.

Decisivi anche l’apporto entrando dalla panchina della baby Nervini e i 14 muri di squadra (4 dalla stessa Antropova e altrettanti da Danesi). In una serata storica, l’unica nota negativa è l’infortunio di Alice Degradi, con la speranza che gli esami strumentali scongiurino brutte notizie. L’azzurra è ricaduta male dopo aver respinto una palla in campo avverso, ed è stata portata via a braccia fuori dal campo, proprio lei che per problemi fisici l’anno scorso aveva dovuto saltare l’Olimpiade. “Oggi era la finale contro il Brasile che è un avversario difficilissimo – le parole di Velasco a fine partita -. Abbiamo vinto perché fino alla fine abbiamo combattuto, e vorrei sottolineare il contributo dato dalle giocatrici entrate dalla panchina, che è stato molto utile. L’unica nota negativa è stato l’infortunio a Elisa Degradi, spero non sia così importante. Cosa serve per creare una squadra come la nostra? ci vogliono giocatrici forti non solo tecnicamente – dice ancora Velasco – ma anche come mentalità, che abbiano voglia di lavorare al massimo tutti i giorni: per questo il mio gruppo è così speciale”.

“Ora abbiamo una settimana per riposare – sottolinea il ct -, poi cominceremo a lavorare per i Mondiali: sarà dura, perché tutti ci vogliono battere ma ci prepareremo perché vogliamo ripetere ai Mondiali ciò che abbiamo fatto alle Olimpiadi”.

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Cronache

Imbocca contromano l’autostrada A4 e provoca una tragedia: 4 morti e una donna grave

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Una domenica drammatica sull’Autostrada Torino-Milano, dove un gravissimo incidente stradale ha causato la morte di quattro persone e il ferimento grave di una donna. Lo schianto, avvenuto poco dopo le 11 del mattino al chilometro 103+400 dell’A4, tra gli svincoli di Novara Est e Marcallo-Mesero, è stato causato da un’automobile che ha imboccato contromano la carreggiata.

Secondo quanto ricostruito dalla Polizia stradale di Novara Est, un uomo di 70 anni residente a Cerano, in provincia di Novara, è entrato contromano in autostrada alla guida di una Peugeot 207. L’anziano, nato nel 1943 a Magenta, avrebbe confuso la corsia di sorpasso per una normale corsia di marcia, percorrendola in senso opposto. Poco dopo l’ingresso, l’impatto frontale con un’altra vettura è stato inevitabile.

A bordo dell’altra auto viaggiavano quattro persone, tutte residenti nel Novarese. Tre uomini, tra cui uno nato nel 1987 a Potenza, sono deceduti sul colpo. La quarta passeggera, una donna di 37 anni nata a Trento, è l’unica sopravvissuta. È stata trasportata in elicottero in codice rosso all’ospedale Niguarda di Milano, dove è giunta intubata, con traumi toracici e fratture a un arto superiore e uno inferiore. Le sue condizioni sono gravi, ma secondo fonti ospedaliere non sarebbe in pericolo di vita.

Il bilancio definitivo della tragedia è di quattro morti e una persona ferita in modo grave. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti rapidamente gli operatori del 118, i vigili del fuoco e la Polizia stradale. La scena che si sono trovati davanti è stata descritta come drammatica: una delle auto completamente ribaltata nella corsia di sorpasso, numerosi mezzi di soccorso al lavoro e almeno due chilometri di coda. La carreggiata in direzione Milano è rimasta chiusa per diverse ore, provocando gravi disagi alla circolazione.

Le autorità stanno ora cercando di ricostruire con esattezza la dinamica dell’accaduto, ma l’ipotesi principale resta quella di un errore umano alla base dello schianto. Una distrazione fatale che ha trasformato un tratto ordinario di autostrada in teatro di una tragedia.

 

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Cronache

Uccide cognato,arrestato aveva braccialetto elettronico

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Quella che sembrava una banale lite in famiglia è finita in tragedia ieri sera a Fabrica di Roma, paesino sui monti Cimini del Viterbese, dove Ene Dumitri Daniel, un 30enne di origini romene ha ucciso a calci e pugni il 47enne Crisan Valentin Ionut, suo cognato e connazionale. Il presunto assassino, con precedenti per droga, lesioni e furto, recentemente era stato sottoposto alla misura di allontanamento dalla compagna che, era tra l’altro, la sorella della vittima. Una misura che, date le accuse di maltrattamenti in famiglia mosse dalla donna, era stata inasprita anche dall’applicazione del braccialetto elettronico di controllo.

Ma recentemente la coppia a causa della nascita di un figlio stava tentando la via della riappacificazione, ed è proprio a casa dei due che ieri sera tutto è cominciato intorno alle 23 in occasione di una festicciola che era stata fatta per la famiglia di nuovo riunita. Ma tra i due cognati che erano lì insieme alle sorelle e al padre di Crisan, improvvisamente qualcosa succede, e scatta la scintilla di una lite, innescata forse proprio a causa della donna che è legata ad entrambi. La discussione tra i due rapidamente degenera in una rissa selvaggia a suon di calci, pugni e colpi sferrati con oggetti contundenti, in cui ha la peggio Crisan, che, in quel frangente riesce anche a mandare alla moglie un messaggio chiedendogli di venire a prenderlo per portarlo in ospedale.

Nel frattempo, la situazione precipita ulteriormente e nel disperato tentativo di salvare il salvabile, una delle donne presenti carica in auto la vittima per correre verso l’ospedale di Civita Castellana. Il viaggio della speranza, però, si interrompe bruscamente in via Roma, dove Crisan accusa un malore improvviso, scende dalla macchina e si accascia a terra, morendo poco dopo. All’arrivo del 118, per lui non c’era più nulla da fare. Poco dopo i carabinieri di Fabrica trovano a poca distanza Ene Dumitri Daniel anch’esso ferito, e lo portano in caserma dove in nottata viene ascoltato dalla Pm Paola Conti della Procura di Viterbo, che ha aperto un fascicolo per omicidio su cui viene inscritto il fermato. Domani mattina Dumitri dovrà comparire davanti al Gip per la convalida dell’arresto.

Ora si attende l’esito dell’autopsia, infatti un primo esame esterno non ha rivelato ferite visibili tali da giustificare il decesso, e forse sarà l’esame a chiarire se a uccidere Crisan sia stato un trauma interno derivante da un colpo invisibile ma fatale. Nel frattempo, un intero paese si è fermato per stringersi alla moglie e alla figlioletta di Crisan, che era benvoluto da tutti.

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