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Djokovic batte Medvedev agli US Open e vince il 24/o titolo del Grande Slam

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Novak Djokovic ha sconfitto Daniil Medvedev in due set vincendo il suo quarto US Open e il record di 24 titoli del Grande Slam in singolo, vendicando la sua sconfitta contro il russo nella finale di due anni fa. Il 36enne Djokovic ha vinto 6-3, 7-6 (7/5), 6-3 diventando il più anziano campione maschile nella storia degli Us open di New York eguagliando il record di Margaret Court per il maggior numero di vittorie del Grande Slam.

Djokovic è il primo tennista a vincere tre eventi del Grande Slam nella stessa stagione per quattro volte, pregustando il suo imminente ritorno al numero uno del mondo. Medvedev, nella finale del 2021, ha sconfitto Djokovic in due set evitando che il serbo diventasse il primo a vincere tutti e quattro i tornei del Grande Slam nello stesso anno, cosa che non accadeva dai tempi di Rod Laver nel 1969. Djokovic ha ammesso di essersi sentito sopraffatto in quell’occasione, ma oggi ha preso rapidamente il controllo della partita.

Superato il russo 6-3 7-6 6-3, tra le grida del pubblico, ha indossato una maglia col 24 dedicata a Kobe Bryant, con scritto ‘Mamba forever’. “Kobe è stato un mio grande amico oltre che un esempio di mentalità vincente – ha spiegato Djokovic -. Mi ha aiutato in momenti di difficoltà. Con la sua scomparsa ho perso un punto di riferimento. Per questo mi ero ripromesso che qualora avessi raggiunto questo traguardo lo avrei celebrato così”.

Adesso il record assoluto per il serbo è a un passo e in Australia, dove ha vinto già 10 volte, il numero 1 al mondo potrà tentare di diventare il più grande di sempre, con 25 titoli di Grande Slam.

Daniil Medvedev ha elogiato Novak Djokovic dopo che la stella serba del tennis ha sconfitto il russo agli US Open raggiungendo il record di 24 titoli di Grande Slam. Parlando dopo il match, Medvedev ha rivelato come il serbo lo aveva trattato all’inizio della sua carriera. “Quando abbiamo giocato per la prima volta ero probabilmente 500/o al mondo. Ed è stato molto gentile con me”, ha detto Medvedev. “Niente di speciale, ma mi ha trattato come una persona normale. E lo fa ancora. Non è cambiato nulla: 24, 30, 12 Slam? Non cambia nulla. E penso che si possa dire che sia qualcosa di grandioso per una persona”.

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Cronache

Inchiesta clinica Messina, ai 9 indagati sequestrati 11 milioni

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Nell’inchiesta sulla clinica NeMo Sud e il Policlinico di Messina sono indagati, a vario titolo per peculato e corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio, Alberto Fontana, 52 anni, ex presidente della fondazione Aurora onlus (che gestiva il centro clinico Nemo Sud a Messina), Giuseppe Laganga Senzio, 47 anni, ex direttore amministrativo del Policlinico messinese, Mario Giovanni Melazzini, 65 anni, anche lui ex presidente della fondazione Aurora onlus, Giuseppe Pecoraro, 75 anni, commissario straordinario del Policlinico, Paolina Reitano, 64 anni, ex direttrice sanitaria del Policlinico, Marco Restuccia, 60 anni, direttore generale del Policlinico, Giuseppe Vita, 72 anni, medico dirigente dell’unità operativa di Neurologia del Policlinico, l’attuale assessore regionale alla Sanità Giovanna Volo, 68 anni, ex direttore sanitario dell’ospedale universitario, Michele Vullo, 68 anni, ex direttore amministrativo del Policlinico. Giuseppe Vita, Mario Giovanni Melazzini, Alberto Fontana, Giuseppe Laganga Senzio hanno la misura cautelare del divieto temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione e di esercitare impresa in ambito sanitario.

Per tutti e nove gli indagati ciascuno pro quota, è stato disposto il sequestro preventivo di denaro, beni mobili e immobili, per l’importo complessivo di 11 milioni di euro, pari ai fondi pubblici distratti. L’ordinanza delle misure cautelari è stata firmata dal gip Claudia Misale.

Tutti gli indagati sono da considerare innocenti fino al terzo grado di giudizio.

 

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Ambiente

Legambiente Campania, il dossier “green jobs”

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‘A fronte di una disoccupazione giovanile, nel 2023, pari al 27,9%, con oltre un milione e 210 mila giovani Neet nel Mezzogiorno di cui 402 mila in Campania, pari al 33,2% del totale e con dati drammatici sul fronte dell’emigrazione giovanile come rileva Istat dove tra il 2002 e il 2022 sono ‘spariti’ quasi 360 mila giovani, dati positivi si registrano sul fronte dell’occupazione green dove in Campania sono oltre 44 mila le aziende che nel quinquennio 2018-2022 hanno deciso di investire in tecnologie e prodotti green collocandosi al terzo posto in Italia, dopo Lombardia e Veneto.

La Campania si contraddistingue come tra le regioni più dinamiche, con 143.790 nuovi contratti green jobs attesi nel 2022 (in crescita del 13,5% rispetto al 2021) confermandosi la prima Regione del Mezzogiorno’. Sono questi alcuni dati contenuti nel dossier ‘Green Jobs’ di Legambiente, nell’ambito del progetto Green Energy Revolution, con l’obiettivo di ‘promuovere e diffondere le nuove competenze green; evidenziare le opportunità e le possibili ricadute occupazionali, economiche e sociali legate ai processi di innovazione ambientale; supportare i percorsi di orientamento scolastico, universitario e lavorativo verso i lavori green; fornire strumenti ad attori pubblici e privati al fine di migliorare i sistemi formativi pubblici e potenziare i percorsi di educazione non formale’.

Secondo i dati Istat, si legge nel dossier di Legambiente Campania, la disoccupazione in Campania nel 2023 si assesta al 17,8%, in aumento dello 0,4% rispetto all’anno precedente e superiore di 10,1% rispetto alla media nazionale (7,8%) e del 3,5% rispetto alla media del Mezzogiorno. ‘La situazione di fragilità del contesto campano- evidenziano gli ambientalisti – si aggrava se facciamo riferimento ai dati relativi alla disoccupazione giovanile, nello stesso periodo di riferimento (2023), pari al 27,9% (dato generale), mentre si assesta al 31,7% la disoccupazione giovanile femminile. Nel 2023 i giovani Neet nel Mezzogiorno sono 1 milione e 210 mila, di cui 402 mila in Campania, pari al 33,2% del totale’.

Nonostante i dati negativi, prosegue il dossier, ‘che ci restituiscono un quadro generale preoccupante caratterizzato da disoccupazione, giovani inattivi, intensi processi di emigrazione soprattutto giovanile, la Campania, così come il Mezzogiorno, rappresenta un luogo nel quale possono essere sviluppate politiche industriali e occupazionali capaci di cambiare il segno nella prospettiva della realizzazione di una giusta transizione ecologica.

Infatti, secondo i dati del Rapporto GreenItaly di Fondazione Symbola, la Campania si colloca al terzo posto nelle graduatorie regionali per numero di imprese che hanno effettuato eco-investimenti nel periodo 2018-2022 in prodotti e tecnologie green, con 44.530 imprese in termini assoluti, delle quali 22.980 (il 51,6%) sono localizzate nell’area metropolitana di Napoli (al terzo posto nelle graduatorie provinciali). Sono in totale 143.790 le assunzioni green jobs in Campania nel 2022, la regione si conferma al quinto posto nella graduatoria regionale redatta da Symbola e Unioncamere, con un incremento +17.000 attivazioni rispetto all’anno precedente di rilevazione.

Rispetto alle graduatorie relative alle città metropolitane e alle province, troviamo tre province campane nelle prime 20 posizioni: Napoli, Salerno (15ma con 29.410 contratti) e Caserta (20ma con 23.020 contratti attivati). Nell’area metropolitana di Napoli nel 2022 sono stati attivati 75.680 contratti green jobs, +8.720 rispetto al 2021’. ‘I green jobs – commenta Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania – rappresentano una risposta concreta al fragile mercato del lavoro regionale offrendo nuove occasioni occupazionali, in particolare per l’ampia fascia di popolazione giovanile, e rendendo tangibile la realizzazione di una giusta transizione ecologica. Ampliare le opportunità di lavoro attraverso lo sviluppo sostenibile significa ridurre le disuguaglianze sociali, contrastare la povertà in tutte le sue declinazioni, combattere contro le forme di lavoro illegale e sommerso. In altre parole, la promozione e la diffusione dei green jobs contribuiscono ad ampliare le possibilità occupazionali dei territori, creando nuove occasioni di sviluppo più equo, sostenibile e democratico’.

Nel Dossier è presente anche un focus sul tema dell’occupazione nel settore energetico in Campania con un questionario sottoposto a dieci aziende del settore energetico. Il campione individuato, spiega Legambiente, è variegato in quanto è composto da piccole, medie e grandi aziende.

‘Le dieci aziende individuate occupano un numero complessivo di 1.183 addetti in Italia, di questi il 38,5% – 455 lavoratori – è occupato a vario titolo in Campania. Sette imprese su dieci che hanno risposto al questionario hanno adottato politiche per le pari opportunità al fine di rispondere all’urgente bisogno di occupazione femminile nel settore; infatti, dalle interviste emerge che solo il 12,5% delle addette in Campaniaè rappresentato da donne.

Il 90% degli intervistati risponde che la figura più ricercata è quella dell’ingegnere, segue al secondo posto il ruolo di operaio specializzato con il 70% delle preferenze; diversamente dalla domanda precedente nella quale si faceva riferimento alla progettazione tecnica; segue il permitting manager – figura professionale che si occupa di richiedere agli enti preposti le autorizzazioni necessarie per costruire impianti a energia rinnovabile – con un 40% di preferenze’.

‘La transizione energetica – ancora Imparato – è una sfida che stiamo giocando apertamente per restituire dignità al lavoro e al Mezzogiorno, il cuore della rivoluzione energetica che serve al Paese diventa l’opportunità di riscatto. Per essere pronti alle richieste del mondo del lavoro necessarie alla transizione è fondamentale attrezzarsi per non perdere questa grande opportunità è necessario mettere in atto il ‘Green Deal dei Saperi e del Lavoro’ nella nostra regione per sostenere nuove politiche formative e occupazionali e combattere le diseguaglianze’.

Le proposte di Legambiente Campania, che sono state presentate nell’ambito del seminario ‘Green Jobs: saperi sostenibili per lavori innovativi’ promosso da Legambiente Campania nel corso di Orientalife organizzato dall’Ufficio Scolastico Regionale della Campania, Sviluppo Lavoro Italia e Regione Campania – alla presenza di Ettore Acerra, direttore Ufficio Scolastico Regionale, Valeria Pirone, dirigente Scolastica ITT Marie Curie di Napoli, Rossella De Luca, dirigente Scolastica Liceo Scientifico B. Rescigno di Roccapiemonte, Lucia Fortini, assessora all’Istruzione Regione Campania – sono: Educazione Ambientale ed Energetica. Rafforzare, implementare, e sperimentare percorsi di educazione ambientale ed energetica; utilizzare metodologie e approcci di educazione non formale per aumentare la consapevolezza delle comunità educanti sostenibili e solidali.

Ridisegnare i percorsi di orientamento scolastico e professionale, con un focus sulla prevenzione della dispersione; progettare e sperimentare nuovi percorsi di orientamento scolastico e ripensare il Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO). Potenziare i servizi per l’impiego e le politiche attive per il lavoro, per favorire la giusta transizione ecologica; rafforzamento delle competenze green degli operatori dei Centri per l’Impiego, e maggiore coordinazione tra i servizi.

E ancora: Ripensare la formazione professionale attraverso una specifica programmazione dello sviluppo di competenze in ambito ambientale, in particolare nel settore energetico, implementare il catalogo regionale della formazione professionale, promuovendo sperimentazioni specificamente attraverso gli ITS e gli IFTS. Elaborare politiche industriali e per lo sviluppo sostenibile, che favoriscano la riconversione industriale; potenziare le filiere produttive energetiche e green.

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Geolier: fuori ovunque il 7 giugno il nuovo album ‘Dio lo sa’

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Ci aveva promesso un album prima delle 3 date al Maradona e quale posto migliore per iniziare a spoilerare questa prossima grande uscita se non proprio lo stadio partenopeo? È stato prima del match Napoli – Bologna di sabato che alcuni giocatori della squadra, come ripreso dai social del Club, hanno indossato una maglia con la scritta “Geolier, Dio lo sa, 7 giugno”. Sono questi il titolo e la data di uscita del terzo e nuovo album dell’artista entrato ormai di diritto tra i più grandi esponenti della scena rap nazionale. Geolier ha sempre detto di essere un prodotto di Napoli e, fedele alle sue radici e al forte attaccamento alla maglia della sua città, ha deciso di stupirci rivelando l’uscita del suo nuovo disco in modo totalmente inaspettato e spettacolare, grazie anche a un’operazione figlia della collaborazione costante con tutta la squadra e dell’amicizia che li lega.

Il rapper aveva già pronunciato le parole “DIO LO SA” sul palco del Primo Maggio, alla fine di un sentito discorso sulla presenza ancora oggi di tante diseguaglianze sociali, che aveva colpito particolarmente pubblico e critica.L’annuncio del disco arriva dopo la pubblicazione, avvenuta venerdì, del singolo “EL PIBE DE ORO” (Warner Music Italy; https://geolierofficial.lnk.to/elpibedeoro) – un vero esercizio di stile, prodotto da Poison Beatz, che è proprio solo dei Rapper con la R maiuscola – e da “L’Ultima Poesia” – brano certificato platino, che lo vede narrare insieme a ULTIMO la fine di un amore senza cui però non si riesce a stare. E se l’ultimo pezzo uscito è un banger potente che lo conferma ancora una volta come fuoriclasse del rap italiano, con un flusso continuo di parole incastonate tra loro, con il precedente Geolier ci dà prova di essere un artista poliedrico, capace di passare in qualsiasi momento da un’apertura melodica, come quella che avevamo visto anche con “I p’ me, tu p’ te” a Sanremo, al rap nudo e crudo. Tutto questo dimostra continuamente la grande consapevolezza del rapper di Secondigliano.

Nell’attesa di svelare di più su quello che è senza dubbio uno dei dischi più attesi del 2024, Geolier si prepara al suo prossimo tour, prodotto da Magellano Concerti, che inizierà tra poco più di un mese e lo vedrà esordire live il 15 giugno allo Stadio di Messina, per poi approdare il 21, 22 e 23 giugno allo Stadio Maradona di Napoli e continuare fino al 16 agosto al Red Valley, passando dal Rock In Roma (28 giugno), Nosound Fest a Servigliano (29 giugno), Lucca Summer Festival (5 luglio), Fiera Milano Live (6 luglio), Sonic Park a Stupinigi TO (12 luglio) e Oversound Music Festival a Gallipoli (12 agosto). GEOLIER è senza dubbio uno dei fenomeni musicali più eclatanti che l’Italia abbia visto e vissuto negli ultimi anni.

Forte delle sue radici e sempre teso a superare qualsiasi limite geografico e musicale, in pochi anni è riuscito a diventare punto di riferimento per l’urban italiano, nonché nome tra i più richiesti da tutta la scena. Il suo ultimo disco, “IL CORAGGIO DEI BAMBINI”, certificato sei volte platino, è stato alla #1 della Classifica degli album più ascoltati del 2023 in Italia su Spotify e della Top Album FIMI 2023. Oltre a una pioggia di certificazioni – 67 dischi di platino e 27 ori collezionati in totale – Geolier, nelle classifiche di fine anno di VEVO, è stato alla #1 della Top 10 Artisti Italia, con 253.1 milioni di views, e alla #3 della Top 10 Video Italia con “Come vuoi”.

Il 2024 di Geolier si è aperto con la partecipazione alla 74^ edizione del Festival di Sanremo con il brano “I P’ ME, TU P’ TE”, certificato triplo platino da FIMI/GfK Italia e che ha debuttato nella Top 50 Global e alla #1 della classifica Top 50 Italia di Spotify e della Top 100 Italia di Apple Music, entrando in seguito anche nella Billboard Global 200. A marzo esce il suo singolo “L’ULTIMA POESIA” che lo vede insieme a ULTIMO, a oggi certificato platino. Dopo due tour l’anno scorso, che lo hanno visto esibirsi per tutto lo stivale, con ben 4 date sold out al PalaPartenope di Napoli, adesso è pronto a infiammare l’estate con il suo “GEOLIER LIVE 2024”.

 

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