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Serie A: un’Inter straripante si prepara al super derby, Napoli ridimensionato dalla Lazio

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Un’Inter straripante annienta una Fiorentina remissiva, presenta le sue credenziali scudetto con super Lautaro (cinque gol in tre gare) e prepara un derby meneghino imperdibile per il 16 settembre. Le regine del mercato dimostrano le loro legittime ambizioni dominando il campionato. Dopo tre turni sono solo Inter e Milan a punteggio pieno, doppiando l’insidia del primo appuntamento con una big, o presunta tale. La Juventus fa bottino pieno a Empoli, vincendo 2-0 grazie alla rete di Danilo in mischia e ad una gol di Chiesa nel finale. Un errore dal dischetto di Vlahovic prima dell’intervallo rende meno rotondo il risultato mai i tre punti portano comunque i bianconeri al secondo posto dietro le milanesi, le quali appaiono al momento un po’ più avanti in termini di gioco. A quota sette, insieme con la banda Allegri si arrampica anche il Lecce, vittorioso per 2-0 sulla Salernitana per una rete nei primo minuti del montenegrino Krstovic e un rigore nel recupero di Strefezza.

L’Inter di Simone Inzaghi passeggia sulla Fiorentina con una gara da manuale: reparti che si intersecano, piglio da dominatrice e primo gol di Thuram, poi tocca a Lautaro (doppietta) e Calhanoglu archiviare la domenica, col solito Di Marco protagonista. Per differenza-reti (unica a mantenere inviolata la propria porta) l’Inter è prima, a pari punti con un Milan scintillante, che ha amalgamato tanti nomi nuovi spadroneggiando all’Olimpico contro una piccola Roma. ma i nerazzurri sono protagonisti di un vero e proprio show al Meazza. Inzaghi è fiero dei suoi giocatori che si divertono insieme: Thuram si è inserito d’autorità, di testa precede l’incerto Biraghi dopo un recupero e splendido cross di Di Marco.

Nella ripresa il raddoppio di Lautaro chiude il match, la Fiorentina, forse anche stanca per lo spareggio di Conference, cede su tutta la linea con una sterile possesso palla subendo un pesante 4-0. Nell’altro incontro del pomeriggio il Toro conquista tre punti in dirittura d’arrivo sul Genoa, con un gol di Radonjic, provvidenzialmente mandato in campo da Juric. La gara è poco interessante, Gilardino imbriglia a lungo l’iniziativa del Torino, che presenta un volenteroso Zapata. Le ambizioni granata, dopo un’ottima campagna acquisti, trovano un primo riscontro anche se gli ospiti avrebbero meritato il pari. E’ una serie A molto fluida quella che chiude lo spicchio iniziale di percorso, prima della pausa delle nazionali. C’e’ spazio breve tra discese e risalite.

Il Napoli campione e dominatore delle prime due giornate è stato temporaneamente ridimensionato da una Lazio irriconoscibile per 180′ e poi trasformata dall’odore del big match, col ‘mago’ Luis Alberto in vena di prodezze. Per Sarri secondo trionfo nel suo ex stadio in pochi mesi. Il Verona è tornato sulla terra dopo un esaltante avvio, mentre al macchinoso e scombussolato Sassuolo delle prime due giornate è bastato il ritorno di capitan Berardi per ripresentarsi competitivo, in linea con la stagione scorsa di Dionisi. Inversione di rotta anche per l’Atalanta che, dopo il flop di Lecce, ha dato le chiavi dell’attacco a Scamacca e De Kelelaere.

Tanto è bastato per travolgere il compassato Monza di Palladino, che somiglia poco alla brillante squadra che ha stupito l’anno scorso. Chi invece riesce ad essere coerente nel rendimento insoddisfacente è la Roma di Mourinho, che vede malinconicamente scappare lontano tutte le avversarie Champions. Urge ai giallorossi resettare e ripartire sfruttando il potenziale offensivo offerto da Lukaku, ma l’atteggiamento del tecnico portoghese, sempre polemico contro tutti, per ora non giova alla squadra. Ora spazio alla nazionale e all’esordio di Spalletti, poi col ritorno della serie A partirà anche l’avventura delle coppe europee.

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Coppa Italia alla Juve, Vlahovic stende l’Atalanta

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La Juventus si aggiudica la 15esima Coppa Italia della sua storia. La squadra di Max Allegri si impone 1-0 sull’Atalanta, nella finale andata in scena allo stadio Olimpico di Roma, grazie al gol del suo centravanti Dusan Vlahovic e può festeggiare la conquista del trofeo, staccando ulteriormente Inter e Roma con 9 a testa. Inoltre Allegri diventa il primo allenatore nella storia a vincere cinque volte la Coppa Italia, superando a quota quattro Sven-Göran Eriksson e Roberto Mancini. Risveglio amaro per l’Atalanta di Gasperini che alla sua sesta finale deve rimandare il bis dopo quella vinta nell’edizione 1962-1963. I nerazzurri cercheranno di rifarsi in Europa League il 22 maggio a Dublino con il Bayer Leverkusen.

Allegri parte dal 1′ con la coppia Vlahovic-Chiesa, mentre la novità é Iling da quinto di sinistra con Cambiaso a destra e Nicolussi Caviglia in mezzo al campo. Gasperini, invece, sceglie Lookman e De Ketelaere in avanti, con Koopmeiners a supporto e Pasalic da mediano con de Roon che scala sulla linea di difesa con Hien e Djimsiti. La Juve parte subito forte e sblocca subito il risultato e indirizza la gara. Al 4′ servizio in verticale di Cambiaso per Vlahovic che vince il duello di fisico con Hien e, davanti a Carnesecchi, lo batte per l’1-0. L’Atalanta accusa il colpo e all’8′ nuova ripartenza Juventus iniziata da un bel tacco di Vlahovic, ma sul cross finale di Iling Jr Djimsiti mette in angolo. Passa un minuto e ancora bianconeri pericolosi: cross di Nicolussi Caviglia e Gatti manda alto. L’Atalanta prova la reazione al 10′ su una palla persa di Cambiaso, Lookman calcia di prima intenzione ma respinge Danilo. La formazione di Gasperini alza i giri e al 13′ Pasalic si inserisce centralmente ma un tocco di Bremer facilita l’uscita di Perin.

I bianconeri aspettano gli avversari per ripartire, sfruttando la grande corsa di Chiesa e delle sue mezzali, oltre alla buona vena e condizione psicofisica di Vlahovic. Al 34′ ci prova De Ketelaere ma spreca calciando alto sopra la traversa. Sul finale di tempo al 44′ Pasalic conclude dal limite ma Gatti salva la sua porta in scivolata. Ad inizio ripresa l’Atalanta si riaffaccia subito in avanti e al 50′ su un cross di Ruggeri, Iling non interviene mandando fuori giri Zappacosta. Al 51′ ci prova Lookman ma la conclusione viene deviata in angolo. I nerazzurri premono e schiacciano la Juve nella sua metà campo: al 58′ Koopmeiners di testa manda al lato. La gara si innervosisce e la Juve ne approfitta.

Al 64′ altro contropiede Juventus, con Chiesa che scarica su Vlahovic che supera due avversari e conclude ma una deviazione di de Roon consente la parata di Carnesecchi. Nell’intervento però rimane a terra de Roon dopo la grande chiusura. L’olandese esce in lacrime, al suo posto Tolói. L’Atalanta continua a pressare e al 71′ su un cross di Ruggeri, di controbalzo Miranchuk manda alto. La Juve reagisce al 74′ ma il gol di Vlahovic viene annullato per fuorigioco millimetrico dal Var, con l’attaccante che aveva deviato di testa un cross di Cambiaso. La gara è intensa e al l’Atalanta sfiora il pari: al 79′ Lookman rientra sul destro e conclude di precisione ma colpisce la parte esterna del palo. La Juve trema ma risponde e all’83’ Miretti da poco entrato colpisce la traversa con una conclusione in diagonale. In pieno recupero ancora Atalanta all’arrembaggio: al 94′ Ederson sugli sviluppi di una punizione conclude ma Perin respinge. Allegri va su tutte le furie per le decisioni arbitrali e viene espulso al 95′, ma ormai è finita e la Juve può festeggiare.

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Coppa Italia: Allegri espulso al 94′, “dov’è Rocchi?”

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Un Massimiliano Allegri furioso per una punizione concessa all’Atalanta, è stato espulso al 94′ della finale di Coppa dall’arbitro Maresca. Dopo essersi strappato giacca e cravatta di dosso, Allegri ha continuato a protestare ed uscendo ha urlato più volte verso la tribuna autorità “dov’è Rocchi?”, ovvero il designatore degli arbitri.

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Napoli, terapie per Osimhen, in dubbio per la Fiorentina

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Il Napoli si è allenato questa mattina all’SSCN Konami Training Center di Castelvolturno. Gli azzurri preparano il match contro la Fiorentina in programma venerdì allo Stadio Franchi per la 37esima giornata di Serie A (ore 20.45). La squadra ha lavorato sul campo 1 dove ha iniziato la sessione con attivazione e torello.Successivamente il gruppo è stato impegnato in seduta tecnico tattica e partitina finale.Zielinski ha svolto lavoro personalizzato in campo. Per Mario Rui lavoro personalizzato in palestra e campo. Osimhen ha fatto terapie e lavoro personalizzato in palestra. Lindstrom si è allenato in gruppo.

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