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Kiev preme a sud, ‘riunione con la Nato sulla strategia’

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La controffensiva ucraina è in piena spinta verso il sud e la Crimea, mentre i russi continuano a premere nell’est dell’Ucraina, su Lyman e Kupyansk. E con questa fotografia sullo sfondo, viene rivelato che 11 giorni fa un incontro top secret fra il capo di stato maggiore ucraino, Valery Zaluzhny, e alcuni vertici militari della Nato in una località anch’essa segreta al confine ucraino-polacco: un “consiglio di guerra” – così lo definisce il Guardian – per ridiscutere e aggiustare la strategia e le tattiche militari di Kiev. La discussione, secondo il quotidiano britannico, è durata almeno cinque ore e ha avuto come temi centrali la lentezza della controffensiva ucraina, un confronto sui piani di battaglia in vista del prossimo inverno – il terzo dall’invasione russa – e la strategia a lungo termine, probabilmente anche alla luce dei timori di un possibile, pericoloso vuoto di potere a Mosca se la situazione dovesse precipitare per i russi.

Con Zaluzhny sono affluiti in questa località segreta anche l’intera squadra di comando ucraina, mentre per la Nato erano presenti, fra gli altri, il capo militare dell’Alleanza atlantica, gen. Christopher Cavoli, e il capo di Stato maggio interforze britannico, ammiraglio Sir Tony Radakin, mentre era assente la sua controparte americana, il generale Mark Milley. Zaluzhny ha anche postato una foto a braccetto con i due militari anglo-americani. Alcuni giorni prima del consiglio di guerra segreto, il generale Milley, secondo il New York Times, aveva consigliato a Zaluzhny di “concentrare la sua offensiva su un solo fronte principale”. Probabilmente il consiglio è stato reiterato nell’incontro segreto. E i fatti sembrerebbero indicare che la strategia ucraina sia stata modificata: “Penso che si possa vedere che ora sono concentrati sul fronte di Zaporizhzhia”, cioè sulla direttrice sud, ha commentato una fonte informata. Per lo meno i riflettori per ora sono puntati sull’offensiva sud degli ucraini, che, come ha certificato anche il Pentagono, dopo aver finalmente sfondato le linee altamente fortificate dei russi, sta ora spingendo a sud verso la città strategica di Tokmak, nell’oblast di Zaporizhzhia occupato, snodo verso Melitopol, Berdyansk e Mariupol e, ovviamente la Crimea.

Quest’ultima viene tenuta sotto pressione da parte delle forze di Kiev, che rivendicano la distruzione, con un missile di fabbricazione ucraina, di una base di missili antiaerei S-400. E nel raid compiuto venerdì con droni alla base della 126ma brigata della Flotta russa del Mar Nero Kiev, gli ucraini sostengono di aver ucciso “decine” di militari nemici, obbligando i comandi russi a operare ridispiegamenti sul lungo fronte ucraino. Anche nel Kherson, gli ucraini rivendicano successi nel delta del fiume Dnipro, dove starebbero impedendo ai russi di manovrare e controllare le isole, distruggendo le armi di grosso calibro con cui viene bersagliata anche la popolazione civile. Apparentemente concentrati ora verso sud, i difensori recentemente hanno smorzato in parte i riflettori sul fronte orientale, sulla manovra a tenaglia (più simbolica che strategica) su Bakhmut, mentre si trovano sulla difensiva nelle zone di Kupyansk e Lyman, rispettivamente negli oblast ucraini di Kharkiv e di Donetsk, dove da settimane i russi spingono in forze verso il fiume Oskil per creare una zona cuscinetto. Secondo Kiev, dopo aver subito perdite significative, le forze russe si stanno raggruppando, trasferendo le brigate e le divisioni appena formate”.

A Kupyansk un proiettile di cannone ha colpito un caffè, uccidendo due civili e ferendone un terzo. Mosca da parte sua ha denunciato un nuovo attacco di droni ucraini, abbattuti, che però ha obbligato le autorità a chiudere temporaneamente i tre aeroporti della capitale russa. L’offensiva russa si declina anche in un conflitto ibrido. Documenti delle agenzie americane recentemente classificati rivelano che i servizi dell’Fsb starebbero tentando di influenzare la politica e l’opinione pubblica occidentali inviando civili russi, apparentemente indipendenti, a costruire rapporti con figure di rilievo negli Usa e altrove: Per diffondere una narrazione pro-Russia anche sui media. (

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Chico Forti lascia il carcere di Miami: presto in Italia?

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Chico Forti, il 65enne trentino condannato all’ergastolo in Florida per l’omicidio di Dale Pike avvenuto il 15 febbraio 1998, ha lasciato il carcere di Miami. Attualmente, è sotto la custodia dell’Agenzia statunitense per l’immigrazione in attesa del trasferimento in Italia.

Secondo una fonte vicina a Forti, il trasferimento potrebbe avvenire entro due o tre settimane. Tuttavia, altre fonti che seguono attentamente il caso suggeriscono maggiore cautela, stimando un’attesa media di 4-5 mesi per la consegna. Questo periodo di attesa è tipico dopo la sentenza italiana di riconoscimento di quella straniera, un processo di conversione recentemente deciso dalla corte d’Appello di Trento.

La comunità italiana segue con grande interesse e trepidazione gli sviluppi del caso Forti, sperando che il ritorno in patria possa avvenire nel più breve tempo possibile.

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Fico operato: è vigile e in condizioni stabili

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Il premier slovacco Robert Fico è “vigile” ed “in condizioni stabili” dopo l’operazione subita per gli spari che lo hanno colpito nel pomeriggio. Lo riferisce la tv slovacca TA3 che parla di “intervento riuscito”.

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Il premier Robert Fico colpito da più proiettili in un attentato è in fin di vita

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Un responsabile del partito Smer del premier slovacco Robert Fico ha confermato al Guardian che il primo ministro è stato colpito da più proiettili  all’addome ed è ora sottoposto ad un intervento chirurgico. Quali siano le sue condizioni cliniche è difficile da dire. C’è molta confusione ancora su dinamica e su identità dell’uomo arrestato.

In un aggiornamento postato sulla pagina Facebook del premier slovacco Robert Fico e rilanciato dai media slovacchi, c’è scritto che “Fico è stato vittima di un attentato. Gli hanno sparato più volte ed è attualmente in pericolo di vita. E’ stato trasportato in elicottero a Banská Bystrica, perché il trasporto a Bratislava richiederebbe troppo tempo a causa della necessità di un intervento urgente. A decidere saranno le prossime ore”.

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