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Cronache

La Chiesa di Napoli: il carcere ha fallito la missione della rieducazione del condannato

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“Il carcere ha fallito la missione affidatagli dalla Costituzione: rieducazione e reinserimento. Il carcere è diventato una discarica sociale, è il ricettacolo di tutto quello che la società produce e al suo interno si vive una situazione davvero drammatica soprattutto ultimamente”. Lo ha detto don Franco Esposito, direttore della Pastorale carceraria della Chiesa di Napoli, in occasione del sit-in per chiedere che il clochard accusato dell’incendio della Venere degli stracci lasci il penitenziario di Poggioreale per essere affidato a strutture in grado di curarlo.

Il sacerdote, nel sottolineare che nelle carceri ci sono “tantissimi senza tetto, gente dissociata dalla realtà e rifiutata dalla società”, ha affermato che “la risposta del carcere è solo un grosso inganno. La società crede di essere più sicura se queste persone vengono messe in carcere, ma in realtà il carcere non rieduca, non reinserisce, peggiora solo le situazioni e chi ne esce lo fa è peggiore di come era prima. È dunque arrivato il momento in cui dire che il carcere ha fallito”.

Secondo don Esposito è necessario “che si prenda atto del fallimento del carcere perché solo quando lo si farà allora verranno sostenute le misure alternative al carcere”. Don Esposito ha ricordato anche che a Napoli e a Salerno la Chiesa ha Case di accoglienza “che non ricevono alcun sostegno dallo Stato e che non vengono riconosciute come Case di accoglienza per detenuti adulti. Ciò rende la situazione davvero difficile. Noi come Chiesa non pensiamo di sostituirci a nessuno – ha concluso – ma siamo chiamati ad essere un segno per dire a chi deve occuparsene di dare una vera e seria soluzione al problema e che è possibile fare diversamente dal carcere”.

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Lavoratore 21enne morto a Scafati in un incidente

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Lavorava in nero il 21enne Alessandro Panariello, che ieri è morto in un incidente avvenuto a Scafati, in provincia di Salerno, mentre lavorava in un palazzo in pieno centro. A denunciarlo sono gli avvocati Gennaro Caracciolo e Agostino Russo dello Studio Forensis, che assistono la famiglia del giovane lavoratore. Secondo le prime ricostruzioni Panariello è rimasto ucciso da una lastra d’acciaio caduta dalla carrucola che stava sollevando. “L’unica cosa della dinamica che abbiamo saputo – spiegano i legali – è che Panariello era giù e un altro lavoratore era su quando gli è caduta addosso la lastra, e che era ancora vivo mentre lo portavano in ospedale”.

“Siamo morti insieme al nostro Alessandro – fanno sapere tramite gli avvocati la madre Flora, il compagno di quest’ultima (il papà di Alessandro è morto da anni) e la fidanzata del 21enne, Annachiara – ma faremo di tutto affinché giustizia venga fatta; sporgeremo querela contro il datore di lavoro, anche perché il povero Alessandro non era regolare, nonostante avesse sempre chiesto di avere un contratto di lavoro. Ora la nostra vita è cambiata per sempre. Saremo destinati ad andare avanti con la morte nel cuore perché niente e nessuno potrà restuirci il nostro Alessandro”. Il 21enne aiutava economicamente, nonostante la sua giovane età, l’intera famiglia.

“Queste morti – dice l’avvocato Caracciolo – accadono perché non c’è la giusta cultura sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro, non c’è la giusta cultura nelle aziende e non si provvede all’adozione dei giusti modelli di gestione e controllo delle procedure aziendali e quindi del modo di lavorare. Dunque non si fa nulla per prevenire tali situazioni; si tratta di un problema soprattutto culturale che nel sud Italia è ancora più pesante”.

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Cronache

Turista Usa denunciata a Capri per furto con destrezza

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Dopo aver acquistato un articolo, ha misurato un bracciale in ottone del valore di 500 euro e, approfittando della distrazione della commessa, lo ha fatto scivolare all’interno della sua borsa, per poi allontanarsi. E’ successo nei giorni scorsi in una boutique di Capri. La donna – una turista statunitense – è stata però identificata perchè, avendo effettuato il pagamento col sistema “tax free”, ha consegnato il suo documento all’esercente commerciale. Questo ha consentito agli agenti del locale commissariato di identificarla e, poco dopo, di rintracciarla in una struttura ricettiva dell’isola, dove è stata trovata in possesso del bracciale rubato. La turista è stata denunciata all’autorità giudiziaria per furto con destrezza.

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Nappi, il Comune si preoccupi del degrado della Galleria Umberto

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“È assurdo e paradossale che davanti al degrado totale che attanaglia la Galleria Umberto I, ci si preoccupi prima di tutto di smantellare il salottino allestito per l’inaugurazione dello store Mondadori. Le irregolarità vanno sempre combattute e sanzionate, ma allo stesso modo mi chiedo: il Comune perché non interviene anche per riportare il decoro in uno dei luoghi simbolo della città? Perché continua a non vedere la sporcizia che interessa ogni angolo della struttura storica, l’accampamento di clochard, le facciate dei palazzi dai colori diversi, i vetri rotti e tutto ciò che mortifica e arreca danno all’immagine di Napoli  e dei napoletani?”. Lo afferma Severino Nappi, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania.

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