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Cronache

Video orrore decapitazione turiste scandinave, processo a porte chiuse a Rabat. Massima sicurezza per timore attacchi Isis

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Con l’udienza preliminare per 15 indagati per il duplice omicidio delle turiste scandinave è iniziato l’iter giudiziario per uno dei casi più efferati della storia del Marocco. Misure di sicurezza eccezionali davanti al tribunale di Rabat, dove si svolgerà il processo e porte chiuse ai cronisti. La pubblica accusa ha chiesto al giudice istruttore di rinviare a giudizio i sospetti per “terrorismo”, “costituzione di banda armata al fine di commettere atti terroristici”, “omicidio premeditato” e “atti di barbarie”. Tra i 15 sospetti, tre hanno precedenti e per loro è scattata anche la richiesta di “incitamento a commettere atti terroristici” e “apologia di terrorismo”. Per tutti è stata richiesta la proroga del carcere. Il giudice dovrà ora sciogliere riserva nelle prossime ore. Intanto a partire da domani compariranno davanti alla Corte d’Appello di Rabat altri sette sospettati a vario titolo di aver partecipato la notte tra il 16 e il 17 dicembre all’omicidio di Louisa Vesterager Jespersen, studentessa danese di 24 anni, e Maren Ueland, pure studentessa, norvegese di 28.

La stampa marocchina ha pubblicato informazioni esclusive sul sospetto svizzero-spagnolo arrestato lo scorso sabato 29 dicembre dalla polizia giudiziaria marocchina (Bcij) nell’ambito delle indagini sull’assassinio di due turiste scandinave avvenuto la notte del 16 dicembre a Imlil, nella provincia di Al Haouz. Il sospetto, Zoller G.K., e’ divenuto “Abdellah” in seguito alla sua conversione all’Islam nel 2011 nella Grande Moschea di Ginevra, si e’ trasferito a Marrakech dal 2015. Prima di andare in Marocco, il sospettato di padre svizzero e madre spagnola, aveva pianificato di attaccare una gioielleria a Ginevra per finanziare il suo gruppo jihadista e di dare il resto del suo “bottino” alla leadership dello Stato islamico. L’uomo era riuscito a radunare diversi membri del gruppo terrorista dopo essere stati in grado di convertirli all’Islam mentre era a Ginevra. Questa operazione di arruolamento risale al 2014, quando lo pseudo-califfato di Abu Bakr al Baghdadi inizio’ a declinare nella zona iracheno-siriana.
Il Ministero pubblico della Confederazione Elvetica (MPC) rileva da parte sua di non aver aperto per ora nessun procedimento penale sulla vicenda. “La responsabilità dell’inchiesta è nelle mani delle autorità del territorio in cui è stato commesso il crimine”. In Marocco l’uomo è “sospettato di aver insegnato ad alcune delle persone coinvolte nella vicenda gli strumenti di comunicazione derivanti dalle nuove tecnologie e di averle addestrate a sparare”, precisava l’Ufficio centrale marocchino per le investigazioni giudiziarie (Bureau central d’investigation judiciaire, BCIJ) al momento dell’arresto. Una studentessa danese di 24 anni e la sua amica, una norvegese di 28 anni, sono state uccise la notte tra il 16 e il 17 dicembre nel sud del Marocco, dove erano in vacanza. I loro corpi sono stati rinvenuti in un’area isolata dell’Alto Atlante, in una zona molto frequentata dagli escursionisti. Entrambe le vittime sono state decapitate.

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Cronache

Voto di scambio a Cercola: voti venduti a 30 e 20 euro

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Trenta euro a voto per la prima tornata elettorale e venti per il ballottaggio: questo il tariffario della compravendita delle preferenze a Cercola, in provincia di Napoli, in occasione delle elezioni amministrative del maggio 2023. E’ emerso nell’ambito di una indagine dei carabinieri e della DDA (pm Henry John Woodcock e Stefano Capuano) su una serie di episodi di voto di scambio politico-mafioso documentati nel comune vesuviano.

Tra gli arrestati figurano la figlia di un boss ergastolano, all’epoca dei fatti rappresentante di lista, una candidata legata da vincoli di parentela al clan De Micco, suo fratello, consigliere in una municipalità di Napoli, e anche loro padre. Le elezioni finite al centro delle indagini sono le amministrative del 14 e 15 maggio 2023, quindi del successivo ballottaggio del 25 e 26 maggio dello stesso anno.

Gli indagati (per loro vale il principio costituzionale di non colpevolezza fino a sentenza definitiva) sono accusati di compravendita di voti per essere eletti. Quando scoprono che la tornata elettorale è andata male fanno i moralisti e contestano agli elettori di avere promesso il consenso e intascato denaro da più di un candidato. Emerge anche questo nell’ambito dell’indagine dei carabinieri e della DDA di Napoli sul voto di scambio politico mafioso a Cercola. Nella conversazione intercettata dai militari della Sezione Operativa di Torre del Greco e di Cercola, a parlare sono alcuni indagati che avevano impegnato qualche migliaio di euro per accaparrarsi i voti: si lamentano del fatto che ciononostante per loro era andata male: “Se li sono comprati i voti… hanno i soldi e comprano…”.

Nel comunicato stampa diffusa dai carabinieri si fa rilevare che “il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva”.

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Cronache

Uomo ucciso a Pavia, sospetti su amico

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E’ stato ucciso probailmente da un amico l’uomo di 36 anni trovato morto stamattina per strada alla periferia di Pavia. Il delitto sarebbe avvenuto in un appartamento vicino al luogo del ritrovamento e il cadavere portato in strada da una persona che la vittima conosceva, da cui era ospitata, ed ora è interrogata. L’omicidio sarebbe accaduto al culmine di una lite. Sul posto i carabinieri. L’allarme è stato dato da alcuni passanti che hanno visto il corpo per strada.

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Cronache

Donna scomparsa a Lanciano e ritrovata viva a Castelvolturno, volevo farla finita

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La maestra di ballo e fitness di Lanciano, Milena Santirocco, di 54 anni, scomparsa il 28 aprile scorso e ritrovata viva sabato sera a Castel Volturno dopo sei giorni di ricerche sul litorale abruzzese si è allontanata volontariamente da casa con l’intento di suicidarsi: non si è trattato di un sequestro di persona, come dichiarato dalla donna ai primi soccorritori che l’avevano raggiunta nella caffetteria in Campania. La donna avrebbe confessato l’intenzione di uccidersi durante l’interrogatorio di ieri davanti al pm di Lanciano, Silvia di Nunzio. A riportarlo è il quotidiano regionale ‘Il Centro’.

Con questo articolo il racconto di questa storia finisce.

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