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La Casa Bianca rassicura. “Il presidente della Fed Powell non si tocca”, e a Wall Street i listini volano

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Rally a Wall Street, che archivia la sua miglior seduta dal marzo del 2009. Complici il balzo delle vendite durante le festivita’, che lascia bene sperare sullo stato di salute dei consumatori, e le ripetute rassicurazioni della Casa Bianca sul futuro del presidente della Fed Jerome Powell (nella foto con il Presidente Trump) e del segretario al Tesoro Steven Munchin, i listini americani volano: il Dow Jones guadagna il 4,98%, in quella che e’ la giornata migliore della sua storia in termini di punti guadagnati, sono stati 1,086. Il Nasdaq sale del 5,84%. Lo S&P 500 vola del 4,96%. Nonostante il rally pero’ Wall Street resta in corsa per il dicembre peggiore dalla Grande Depressione: dall’inizio del mese solo lo S&P 500 ha bruciato 3.000 miliardi di dollari di valore. La seduta in volata non spazza via le incertezze e le preoccupazioni, soprattutto quella di una possibile recessione americana. A questo si aggiungo lo shutdwon, la guerra commerciale con la Cina e le tensioni a Washington, dove sale l’attesa per il rapporto del procuratore speciale per il Russiagate, Robert Mueller, che potrebbe sollevare lo spettro dell’impeachment per Trump. Un quadro complicato in cui l’incertezza, la grande nemica dei mercati, fa da padrona. Con le borse europee chiuse, l’attenzione e’ tutta su Wall Street dopo la peggiore vigilia di Natale della sua storia seguita a un fine settimana di fuoco, con il rincorrersi di voci su un possibile licenziamento da parte di Donald Trump di Powell. Fra scambi deboli, i listini americani rimbalzano grazie anche alla campagna di rassicurazioni avviata dalla Casa Bianca. Il posto di Powell e’ al sicuro “al 100%” dice Kevin Hasset, il presidente del consiglio degli advisor economici della Casa Bianca. Trump “e’ molto contento del segretario al Tesoro” aggiunge cercando di mettere a tacere le indiscrezioni sull’ira del presidente contro Mnuchin per non essere riuscito nei giorni scorsi a calmare il mercato: il suo intervento – con una serie di telefonate con gli amministratori delegati della maggiori sei banche americane – non ha avuto l’effetto sperato. Anzi ha esasperato i timori con il linguaggio usato nel comunicato diffuso dal Tesoro, in cui si parlava di liquidita’ per le banche e l’economia. “Gli Stati Uniti non hanno nessuna crisi di liquidita’ nascosta” precisa Hassett. Le parole di Hassett sembrano rassicurare, ma gli investitori restano in guardia in attesa di tweet che potrebbero nuovamente cambiare le carte in tavola. Se nel giorno di Natale ha ribadito che la Fed sta alzando i tassi troppo velocemente, Trump alla vigilia si era spinto decisamente oltre definendo la Fed l’unico problema dell’economia. La tensione fra il presidente e la Fed e’ talmente alta che alla Casa Bianca stanno valutando la possibilita’ di un incontro fra Trump e Powell, anche se non tutti i consiglieri del presidente sono d’accordo sul fatto che si tratti di una mossa positiva. Il rischio e’ quello di mettere ulteriormente all’angolo la Fed, costringendola a dimostrare con forza la sua indipendenza per tutelare la propria reputazione gia’ a rischio con gli attacchi presidenziali. Nota positiva della seduta a Wall Street sono i dati preliminari sull’andamento delle vendite durante le feste: ad Amazon che parla di una stagione record, la migliore di sempre, fa eco Mastercard SpendingPulse, secondo la quale le vendite sono balzate del 5,1% ai massimi dai sei anni. Un segnale positivo che mostra come la fiducia dei consumatori sembra non risentire del crollo dei mercati e delle incertezze politiche. Molti si chiedono se questo potra’ continuare nel 2019.

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Rubio: serve svolta nei colloqui su Ucraina al più presto

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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump deciderà quanto tempo gli Stati Uniti dedicheranno alla risoluzione del conflitto ucraino, quindi una svolta nei negoziati “è necessaria molto presto”. Lo ha affermato a Fox News il segretario di Stato americano Marco Rubio. Le posizioni di Russia e Ucraina “si sono già avvicinate, ma sono ancora lontane l’una dall’altra – ha ricordato – ed è necessaria una svolta molto presto. Allo stesso tempo, ha proseguito Rubio, è necessario accettare il fatto che “l’Ucraina non sarà in grado di riportare la Russia alle posizioni che occupava nel 2014”. La portavoce del Dipartimento di Stato americano, Tammy Bruce, ha dichiarato durante un briefing che gli Stati Uniti restano impegnati a lavorare per risolvere il conflitto, “ma non voleremo in giro per il mondo per mediare negli incontri che si stanno attualmente svolgendo tra le due parti. Ora – ha sottolineato – è il momento per le parti di presentare e sviluppare idee concrete su come porre fine a questo conflitto. Dipenderà da loro”.

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Onu prepara ampia riforma a causa dei vincoli di bilancio

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Le Nazioni Unite stanno valutando una radicale ristrutturazione con la fusione dei team chiave e la ridistribuzione delle risorse. Lo riporta la Reuters sul suo sito, citando un memorandum riservato preparato da un gruppo di lavoro del Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres. Il documento propone di indirizzare le decine di agenzie in quattro direzioni principali: pace e sicurezza, questioni umanitarie, sviluppo sostenibile e diritti umani. Tra le misure specifiche figura la fusione delle agenzie operative del Programma Alimentare Mondiale (Wfp), dell’Unicef, dell’Oms e dell’Unhcr in un’unica agenzia umanitaria.

La riforma prevede inoltre la riduzione delle duplicazioni di funzioni e la razionalizzazione del personale, incluso il trasferimento di una parte del personale da Ginevra e New York a città con costi inferiori. L’iniziativa è legata alla crisi finanziaria dell’ONU. Le proposte definitive di ristrutturazione dovranno essere presentate entro il 16 maggio.

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Siria, Israele bombarda zona palazzo presidenziale Damasco

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L’esercito israeliano ha annunciato di aver bombardato la zona del palazzo presidenziale a Damasco, dopo aver minacciato il governo siriano di rappresaglie se non avesse protetto la minoranza drusa. “Gli aerei da guerra hanno colpito la zona intorno al palazzo”, ha scritto l’esercito israeliano su Telegram.

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