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Zaniolo “io abbandonato”, ma tende una mano alla Roma

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Serviva il colpo di scena per scrivere un’altra pagina della storia tra la Roma e Zaniolo. Perché quando sembrava ormai chiusa, con la decisione dei Friedkin di escludere Nicolò dal progetto giallorosso, arriva la mossa a sorpresa dello stesso giocatore. “Il futuro è nelle nostre mani: io tendo la mia e mi metto a completa disposizione della famiglia della Roma”. Firmato Nicolò Zaniolo. Una lettera aperta del giocatore che dopo giorni di tensioni ha rotto il silenzio in cui si era trincerato. Parole per cercare nuovamente un punto di contatto con il club dopo giorni compolicati, scaturiti dalla sua richiesta di esser ceduto e inaspritisi in seguito al rifiuto di accettare la convocazione di Mourinho per la gara con lo Spezia.

Una frattura che negli ultimi giorni di mercato era diventata ancor meno sanabile per l’atteggiamento del giocatore che, oltre ad aver detto no al Bournemouth, per continuare ad aspettare il Milan si è anche rifiutato di incontrare la dirigenza inglese, arrivata in Italia per lui. Una situazione degenerata con la fuga di Zaniolo a La Spezia dopo che alcuni tifosi lo hanno minacciato e inseguito in auto mentre rientrava in casa nella notte tra domenica e lunedì.

“Per la prima volta in questi giorni ho avuto paura, per me e per la mia famiglia, e mi sono sentito abbandonato – scrive il calciatore, che apre al nuovo dialogo con la Roma ma dice apertamente di essersi sentito abbandonato – Non mi era mai successo e mi sono spaventato molto”.

A Roma, però, dopo tre giorni di assenza da Trigoria, è rientrato e per domani è in programma anche il suo ritorno al centro sportivo per gli allenamenti. Sedute che probabilmente non sosterrà con i suoi compagni, ma in orari e campi diversi rispetto al resto della squadra. Perché la mano tesa di Nicolò, almeno fino a questo momento, non cambia nulla nella decisione dei Friedkin che ritengono siano state diverse le mancanze del giocatore nell’ultimo periodo. Come la professionalità che però secondo Zaniolo non è mai mancata.

“A 23 anni ho vissuto esperienze che molti miei colleghi non vivono in un’intera carriera: cadere, rialzarsi, cadere di nuovo, rialzarsi ancora, vincere – ha spiegato – In questi ultimi mesi ho attraversato un periodo delicato, in cui risultava difficile capire quale sarebbe stato il mio futuro professionale. Mi sono però sempre impegnato sul campo e in allenamento con la massima professionalità”. Il calciatore, per ora, resta fuori dal progetto tecnico con la società che ha tolto persino la sua foto dall’armadietto a Trigoria. “Non è il momento di parlare di Nicolò, lo farò al momento giusto” ha chiuso frettolosamente Tiago Pinto prima del quarto di Coppa Italia con la Cremone

se. Non sarà facile ricucire lo strappo, anche quello con compagni e tifosi, visto anche come il rapporto con molti dei senatori del blocco azzurro si sia incrinato proprio in questi giorni. Una storia, quella tra Zaniolo e la Roma, in cui ancora non è stata scritta però la parola fine.

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Esteri

Sparatoria in Nord Carolina, 4 agenti uccisi e 4 feriti

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Quattro agenti della polizia sono stati uccisi e 4 sono rimasti feriti durante una sparatoria a Charlotte, in Carolina del Nord. I poliziotti stavano cercando di eseguire un mandato d’arresto nei confronti di un uomo ricercato per possesso illegale di arma da fuoco. Secondo la ricostruzione i primi 4 agenti, che facevano parte della US Marshals Fugitive Task Force, sono stati colpiti a morte mentre si avvicinavano alla casa dell’uomo, la cui identità non è stata resa nota dalla polizia, anche lui morto nella sparatoria nel giardino antistante l’abitazione.

Gli altri 4 poliziotti, invece, sono stati feriti mentre cercavano di prestare soccorso ai colleghi colpiti da un secondo tiratore che ha aperto il fuoco dall’interno della casa. Dopo alcune ore di stallo, dei veicoli blindati hanno fatto irruzione nella casa al cui interno erano barricati una donna e un ragazzo di 17 anni, entrambi arrestati. Le forze dell’ordine hanno dichiarato di aver sequestrato anche un fucile “ad alta potenza”.

“Oggi abbiamo perso alcuni eroi che stavano semplicemente cercando di mantenere la nostra comunità al sicuro”, ha detto il capo della polizia di Charlotte-Mecklenburg, Johnny Jennings. Il presidente Usa Joe Biden, informato dell’accaduto, ha parlato con la sindaca di Charlotte, Vi Lyles, a cui ha espresso le sue condoglianze e il suo sostegno alla comunità.

“Sono eroi che hanno compiuto il sacrificio estremo, correndo verso il pericolo per proteggerci”, ha detto Biden, che ha poi aggiunto: “Piangiamo per loro e per i loro cari. E preghiamo per la guarigione dei coraggiosi ufficiali che sono rimasti feriti”.

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Esteri

Ucraina, Blinken: ci saremo se Mosca vuole negoziare

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Se la Russia mostrerà un sincero desiderio di negoziare per porre fine alla guerra in Ucraina, gli Stati Uniti saranno sicuramente presenti: lo ha detto il segretario di Stato americano Anthony Blinken in una conversazione con il presidente del World Economic Forum, Borge Brende, a Riad, secondo quanto riporta Radio Liberty. La fine della guerra dipende dal presidente russo Vladimir Putin, ha affermato Blinken: “Non appena la Russia dimostrerà di voler sinceramente negoziare, noi saremo sicuramente lì, e credo che anche gli ucraini saranno lì”, ha aggiunto.

“Essa (la fine della guerra, ndr) dipende in gran parte da Vladimir Putin e da ciò che deciderà… Spero che Putin capirà il messaggio e dimostrerà la sua disponibilità a negoziati sinceri in conformità con i principi fondamentali che sono alla base della comunità internazionale e della Carta delle Nazioni Unite: sovranità, integrità territoriale, indipendenza”, ha affermato Blinken.

Secondo il segretario di Stato americano l’aggressione della Russia si è trasformata in un fiasco strategico per Mosca, che ha dovuto compiere enormi sforzi per eludere i controlli e le sanzioni sulle esportazioni ed è stata costretta a riorientare la propria economia: una situazione che non può essere sostenuta a lungo termine. In generale, quindi, il Paese adesso è più debole economicamente e militarmente. Gli ucraini, intanto, sono uniti “come mai prima d’ora” contro la Russia, ha aggiunto Blinken e “la Nato è più forte e più grande”.

L’Europa nel frattempo “si è liberata della dipendenza dalle risorse energetiche russe in modo straordinario in soli due anni. Tutto ciò, a mio avviso, rappresenta un enorme fallimento strategico per la Russia. Spero che questo venga riconosciuto. Non appena la Russia dimostrerà di voler sinceramente negoziare, noi saremo sicuramente lì, e credo che anche gli ucraini saranno lì”.

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Guerra Ucraina

Isw, dopo Avdiivka la scelta è tra Pokrovsk o Chasiv Yar

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Le forze russe hanno l’opportunità di scegliere tra molteplici direzioni tattiche per le loro future azioni offensive vicino ad Avdiivka, nella regione orientale del Donetsk, ma non è chiaro dove concentreranno i loro sforzi nel prossimo futuro: lo scrive l’Istituto per lo studio della guerra (Isw). Secondo gli esperti del centro studi statunitense, la stabilizzazione delle loro posizioni a nord-ovest di Avdiivka presenta al comando russo una scelta: continuare a spingersi a ovest verso l’obiettivo operativo dichiarato a Pokrovsk, oppure provare a spingersi a nord per condurre possibili ulteriori operazioni offensive intorno a Chasiv Yar. Nella giornata di ieri, intanto, le forze russe si sono assicurate ulteriori guadagni tattici marginali a nord-ovest e sud-ovest di Avdiivka, si legge inoltre nel rapporto.

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