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Economia

Ita-Lufthansa, la firma del Mef tra qualche settimana

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 La firma del protocollo d’Intesa su Ita con Lufthansa da parte del Mef sarà “questione di settimane, non di giorni”, perché la situazione richiede “serietà”. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti chiarisce i tempi dell’operazione che porterà la società tedesca ad acquisire una quota di minoranza dell’ex Alitalia (si parla di una quota iniziale del 40%, per un esborso di 250-300 milioni). Giorgetti ha spiegato che i tecnici del ministero stanno esaminando la proposta arrivata la scorsa settimana, per accertarne la conformità con il decreto che ha fissato le regole per la vendita. “Successivamente inizierà una fase di negoziato, di trattative rispetto alle richieste che fa il governo italiano e ai progetti industriali di Lufthansa. Se i due progetti collimeranno, e se saranno coerenti, potrebbe nascere una realtà molto importante a beneficio anche dell’economia italiana”, ha spiegato il ministro. Intanto, dopo l’incontro finito male tra i vertici di Ita Airways e i sindacati sul tema degli stipendi, i lavoratori di Ita continuano a farsi sentire. Venerdì Cub Trasporti ha indetto una giornata di sciopero nazionale del comparto aereo-aeroportuale e dell’indotto, per contestare la cessione a Lufthansa e rivendicare il rinnovo dei contratti scaduti nel 2017, il corretto calcolo delle maggiorazioni, il riconoscimento degli arretrati di 6 anni. Inoltre, domani il sindacato sarà in presidio con una delegazione dei lavoratori di Alitalia e del Trasporto Aereo davanti alla sede del Mef. La richiesta, inoltrata formalmente al ministero dell’Economia e a quello dei Trasporti, è di avviare un confronto su una serie di punti: dal ripristino dell’integrazione all’80% (anziché al 60%) alla Cigs per i lavoratori Alitalia, all’ applicazione di criteri oggettivi per le assunzioni in Ita dal bacino di Alitalia, come anche per Swissport e Atitech; dall’adeguamento salariale per chi è in servizio in Ita al prolungamento degli ammortizzatori sociali per i lavoratori AZ fino al 2025 e progressivo rientro in servizio di tutti i lavoratori espulsi dalla produzione sia a volo che a terra.

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Economia

Françoise Bettencourt Meyers lascia il consiglio di L’Oréal

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Dopo quasi 30 anni, Françoise Bettencourt Meyers (foto Imagoeconomica) lascia il consiglio di amministrazione di L’Oréal, pur mantenendo la presidenza della holding familiare Tethys, primo azionista del gruppo. Al suo posto nel board entrerà un altro rappresentante di Tethys, mentre il ruolo di vicepresidente sarà assunto dal figlio Jean-Victor Meyers, 38 anni. Françoise Bettencourt Meyers, 71 anni, è l’unica erede diretta del fondatore di L’Oréal, Eugène Schueller.

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Cambio ai vertici di Engineering: Aldo Bisio nuovo amministratore delegato

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Cambio della guardia al vertice di Engineering, multinazionale specializzata nella trasformazione digitale. Maximo Ibarra (foto Imagoeconomica sotto) ha rassegnato le dimissioni da amministratore delegato con effetto immediato. Al suo posto, il consiglio di amministrazione della società – controllata dai fondi Bain e Renaissance – ha nominato Aldo Bisio (foto Imagoeconomica in evidenza), ex numero uno di Vodafone Italia dal 2014 al 2024.

MAXIMO IBARRA EX AD ENGINEERING

Prima della sua lunga esperienza in Vodafone, Bisio ha ricoperto incarichi di rilievo in Ariston Thermo e in McKinsey. Attualmente siede anche nel board di Coesia, produttore globale di soluzioni industriali per l’imballaggio.

Il bilancio della gestione Ibarra

Maximo Ibarra lascia Engineering dopo quasi quattro anni di gestione che hanno visto la società crescere significativamente: circa 14.000 dipendenti, oltre 80 sedi tra Europa, Stati Uniti e Sud America, con un fatturato che ha raggiunto quasi 1,8 miliardi di euro, generato da oltre 70 società controllate in 21 Paesi.

«Negli ultimi mesi ho maturato la volontà di prendermi del tempo per valutare nuovi progetti professionali», ha dichiarato Ibarra, aggiungendo che resterà disponibile fino al prossimo 1° settembre per garantire un efficace passaggio di consegne e che continuerà a essere investitore nella società.

La sfida per Bisio: crescita e nuove operazioni strategiche

Il presidente di Engineering, Gaetano Micciché, ha ringraziato Ibarra per il lavoro svolto ed espresso fiducia nella capacità di Bisio di guidare l’azienda verso una nuova fase di sviluppo e innovazione.

Tra i primi dossier sul tavolo del nuovo amministratore delegato c’è la valutazione sulla vendita di Municipia, società del gruppo attiva nei servizi ai Comuni. Engineering ha incaricato Klecha di esplorare il mercato alla ricerca di investitori interessati, con una valutazione che si aggira intorno ai 250 milioni di euro.

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Economia

Wsj, Trump verso un alleggerimento dei dazi sulle auto

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Donald Trump intende attenuare l’impatto dei dazi sulle auto prodotte all’estero, impedendo che si accumulino ad altre tariffe dazi da lui imposte e alleggerendo alcuni dazi sui componenti esteri utilizzati per la produzione di veicoli negli Usa. Lo scrive il Wall Street Journal citano una persona a conoscenza del dossier. In base a questa mossa, le case automobilistiche che pagano i dazi di settore non saranno soggette anche ad altri dazi, come quelli su acciaio e alluminio. La decisione sarebbe retroattiva, hanno affermato le fonti, il che significa che le case auto potrebbero essere rimborsate per tali tariffe già pagate.

Il dazio del 25% sulle auto finite prodotte all’estero è entrato in vigore all’inizio di questo mese. L’amministrazione Usa, sempre secondo il Wsj, modificherà anche i dazi sui ricambi delle auto estere – previsti al 25% e in vigore dal 3 maggio -, consentendo alle case automobilistiche di ottenere un rimborso per tali dazi fino a un importo pari al 3,75% del valore di un’auto prodotta negli Stati Uniti per un anno. Il rimborso scenderebbe al 2,75% del valore dell’auto nel secondo anno, per poi essere gradualmente eliminato del tutto. Si prevede che Trump adotti queste misure in vista di un viaggio in Michigan per un comizio alla periferia di Detroit martedì sera, in occasione dei suoi primi 100 giorni alla Casa Bianca. Le misure mirano a dare alle case automobilistiche il tempo di riportare le catene di approvvigionamento dei componenti negli Usa e rappresenterebbero probabilmente un significativo impulso per le case automobilistiche nel breve termine, ha affermato una fonte a conoscenza della decisione. Le case auto dovranno presentare domanda di rimborso al governo, ma non è immediatamente chiaro da dove arriveranno questi fondi.

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