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Cronache

Disperso in mare, giovane ritrovato vivo dopo nove ore

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Fa il bagno di notte con gli amici e scompare, lo ritrovano vivo i soccorsi al largo nove ore dopo. E’ successo a Porto Tolle (Rovigo) nelle prime ore di oggi. Protagonista un giovane di 29 anni del posto, Mattia Veronese, che all’una di notte aveva deciso di fare il bagno con quattro amici entrando in acqua dalla spiaggia di Barricata. A differenza degli altri pero’ non e’ rientrato, cosi’ gli amici hanno dato l’allarme e sono iniziate le ricerche da parte della Capitaneria di porto di Chioggia (Venezia) e dei Vigili del fuoco. Il ritrovamento, cinque chilometri a sud e’ delle dieci circa di stamattina. Il disperso si era aggrappato a degli scogli al largo di Santa Giulia. E’ stato isolato per quasi nove ore, poi e’ stato trasportato all’ospedale di Chioggia per accertamenti.

A rintracciare il bagnante, in localita’ Gorino di Goro, e’ stato l’elicottero “Drago 149” dei Vigili del fuoco. Sotto choc ma cosciente, il 29enne e’ stato issato con il verricello a bordo dell’elicottero e trasportato a Chioggia. I vigili del fuoco sono intervenuti da Adria (Rovigo) con i sommozzatori di Vicenza e gli specialisti Sapr; le ricerche sono state rese difficili dalle onde molto alte. In supporto la Capitaneria di Porto e un elicottero Sar dell’Aeronautica militare, che ha sorvolato la zona per oltre due ore, dalle ore 5.00 alle 7.00.

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32enne incinta muore in ospedale, deceduto anche il bimbo

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Doppia tragedia all’ospedale di Vibo, dove una ragazza di 32 anni, Martina Piserà, originaria di Pizzo ma residente in un altro centro del Vibonese, è deceduta in seguito ad un arresto cardiaco nel reparto di Ginecologia dove era stata trasferita pochi minuti prima dal Pronto Soccorso in seguito alla morte del figlio che portava in grembo da sette mesi. Il drammatico episodio si è verificato questa mattina all’alba quando la giovane, intorno alle 5 del mattino, si è presentata presso il pronto soccorso affermando di non sentire il movimento del bambino. È stata quindi sottoposta ai primi accertamenti che hanno portato a constatare il decesso del bimbo.

A quel punto la 29enne è stata trasferita presso il reparto di Ginecologia in condizioni a quanto pare stabili, ma chiaramente turbata emotivamente per quanto accaduto. Dopo circa mezz’ora, quando si stava decidendo il da farsi, se optare per il taglio cesareo oppure per l’induzione al parto, il quadro clinico è rapidamente precipitato. Nonostante i tentativi dei medici di rianimarla, fatale a quanto risulta si è rivelato un arresto cardiaco e per la giovane non c’è stato purtroppo nulla da fare. Sulla vicenda è ormai inevitabile l’apertura di una inchiesta da parte della Procura alla quale potrebbe affiancarsi una interna ad opera della struttura commissariale che gestisce l’Azienda sanitaria provinciale. Parole di cordoglio per la morte della ragazza sono state espresse dal sindaco di Pizzo, Sergio Pititto, che ha appreso la tragica notizia in mattinata

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Malore durante il Rally Valle d’Aosta, morto pilota Massimiliano Ponzetti

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Un pilota che partecipava al 46/o Rally Valle d’Aosta, Massimiliano Ponzetti, di 54 anni, è morto dopo essere stato colpito da arresto cardiaco nel corso del trasferimento fra la prova speciale numero 4 ‘Saint Marcel – Fenis’ e il riordino di Aosta. “Prontamente soccorso e trasportato al pronto soccorso di Aosta, dove – comunica l’organizzazione della gara in una nota – nonostante le cure tempestive il suo cuore cessava di battere”. In segno di “partecipazione e cordoglio” la gara è stata immediatamente sospesa.

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Autovelox non omologati, nelle città a rischio 40 milioni incassi a sbafo

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Torna a tenere banco la questione autovelox. Dopo il botta e risposta tra Mit e Anci circa l’atteso decreto sull’omologazione degli apparecchi, l’unica certezza, al momento, è quella sulla data del 12 giugno, termine entro il quale i comuni di tutta Italia dovranno adeguarsi alle nuove regole sulla collocazione degli strumenti di rilevazione automatica della velocità varate dal ministro Salvini nel 2024. A ricordarlo è il Codacons, che al tempo stesso sottolinea gli incassi milionari garantiti dagli autovelox ai comuni italiani, introiti che rischiano di andare incontro ad una tagliola.

“Il caos giurisprudenziale in tema di omologazione degli autovelox rischia di portare ad un crollo verticale dei proventi da multe stradali incamerati dai comuni – spiega il Codacons – Solo nelle principali 20 città italiane le sanzioni da autovelox hanno garantito nel 2023 (ultimo dato disponibile) incassi complessivi da oltre 65 milioni di euro, ma la sentenza della Cassazione che ha dichiarato fuorilegge gli apparecchi approvati ma non omologati rischia di rappresentare una tagliola di proporzioni abnormi: il 59,4% di dispositivi fissi installati lungo le strade italiane risulta infatti validato prima del 2017, data che fa da spartiacque in tema di omologazione e possibile utilizzo degli apparecchi, mentre per quelli mobili la percentuale sale al 67,2%.

Questo significa che solo nelle grandi città oltre 40 milioni di euro di sanzioni elevate tramite gli autovelox sono a rischio, entrate cui le amministrazioni dovranno rinunciare in assenza di un decreto che fissi le regole per l’omologazione degli apparecchi approvati prima del 2017” – calcola il Codacons. L’associazione ricorda poi come il prossimo 12 giugno scadrà il termine entro cui gli enti locali dovranno adeguarsi al decreto autovelox del Mit dell’aprile 2024. Un’altra tegola per le amministrazioni che, spiega il Codacons, pone sui Prefetti il compito di “stabilire i tratti stradali dove installare gli autovelox e solo se ricorrono una o più delle seguenti condizioni: elevata incidentalità da velocità nel quinquennio precedente; impossibilità o difficoltà di procedere alla contestazione immediata della violazione; velocità dei veicoli in transito mediamente superiore ai limiti consentiti”.

Regole più stringenti anche su distanza tra un apparecchio e l’altro, segnaletica agli automobilisti, limiti di velocità. Una situazione che, come sottolinea invece Assoutenti, dalle Dolomiti al Salento rischia di lasciare questa estate molte strade delle vacanze senza gli autovelox: “Ad esempio in Salento, meta ambitissima per le vacanze estive degli italiani, i comuni hanno registrato fino a 23 milioni di euro all’anno grazie alle sanzioni elevate tramite gli autovelox installati sulle strade che collegano i vari paesi della zona – spiega Assoutenti – 2,3 milioni di euro gli incassi di soli tre comuni ubicati lungo la “temibile” strada statale 372 Telesina che da Caianello porta a Benevento, mentre sul percorso Rovereto-Garda, lungo un tragitto di appena 56 km, sono state segnalate le scorse estati circa 15 postazioni autovelox; nel tratto Bolzano-San Candido (circa 100 km) gli autovelox segnalati erano oltre 10″. “In assenza di regole certe si rischia il caos sulle strade delle vacanze – afferma il presidente Gabriele Melluso – I comuni che adottano apparecchi non omologati dovranno infatti disattivarli, pena una raffica di ricorsi da parte degli automobilisti, con conseguenze non indifferenti sul fronte della sicurezza stradale e sulle casse degli enti locali”.

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