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Mantova, muore al primo giorno di lavoro in cantiere

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Era al suo primo giorno di lavoro sul cantiere. All’improvviso e’ precipitato dal ponteggio allestito intorno ad un condominio privato ed e’ morto. Il sospetto e’ che si tratti di una vittima di imprenditori senza scrupoli. Per un giovane operaio brasiliano che avrebbe compiuto 31 anni il prossimo novembre, Alexandro Tonn Loose, residente a Verona, non c’e’ stato nulla da fare. Subito sono cominciati gli accertamenti da parte dell’Ats Val Padana per controllare le misure di sicurezza e, soprattutto, per verificare se l’operaio fosse in regola o meno con il contratto di lavoro. “Stiamo verificando la sua posizione assicurativa – ha detto Alberto Righi, responsabile del servizio sicurezza ambienti di lavoro dell’Ats mantovano-cremonese -. Ad oggi sembra che il ragazzo sia un lavoratore irregolare”. Dai primi accertamenti pare, infatti, che non ci sia un contratto tra l’impresa veronese e quella mantovana titolare del cantiere. L’uomo era arrivato con un collega al cantiere in via Salandri, nel quartiere di Borgo Pompilio, nella prima periferia della citta’, nel primo mattino di oggi per lavorare sul cantiere per l’efficientamento energetico di un condominio. L’impresa di Verona per la quale lavoravano sembra che avesse preso in appalto alcuni interventi preliminari nell’ambito del rifacimento della facciata con l’installazione del cappotto termico, anche se e’ ancora in corso il reperimento della documentazione che lo attesti. I due erano saliti sul ponteggio. Poi, verso le 9.30, e’ avvenuto l’incidente. L’operaio si trovava all’altezza del terzo piano, a sei metri dal suolo. All’improvviso ha perso l’equilibrio ed e’ caduto, sbattendo la testa sul selciato e riportando gravi ferite. Subito il collega ha tentato di prestargli soccorso e ha avvertito il 118. Quando i medici sono arrivati sul posto hanno trovato il giovane operaio in arresto cardio-circolatorio. Inutili i tentativi di rianimarlo. Il ragazzo e’ morto poco dopo. Sul suo corpo la Procura di Mantova ha disposto l’autopsia, mentre sono iniziati i rilievi dell’Ats per stabilire l’esatta dinamica dell’episodio. Nel frattempo sempre la procura ha predisposto il sequestro del cantiere.

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Ucciso in una lite fuori dalla discoteca, arrestati due giovani

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Sono stati arrestati dai carabinieri del nucleo investigativo di Treviso e dell’Arma di Castelfranco Veneto due giovani tunisini coinvolti nell’omicidio del ventenne Lorenzo Cristeaa e nel ferimento di altri tre coetanei durante una rissa all’esterno della discoteca Baita al Lago di Castelfranco Veneto. Uno è accusato di omicidio, tentato omicidio, rissa aggravata e porto di armi ed oggetti atti ad offendere, mentre l’altro è accusato di rissa aggravata, lesioni personali, porto di armi e oggetti atti a offendere. Nel contempo sono stati denunciati sette giovani, tutti maggiorenni, per rissa aggravata. I provvedimenti sono stati disposti dalla procura di Treviso.

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Tenta il cavallo di ritorno ma all’appuntamento trova i Carabinieri, preso a Qualiano

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Tenta il cavallo di ritorno ma all’appuntamento ha trovato un carabiniere in borghese che si è finto il proprietario della vettura rubate e che avrebbe dovuto versare 600 euro per riavere indietro la macchina. E’ accaduto a Qualiano, nel Napoletano. Tutto ha avuto inizio quado un uomo non ha ritrovato la sua auto che aveva lasciato in sosta. Pochi minuti dopo ed è giunta la telefonata: l’interlocutore ha chiesto 600 euro. La vittima però non si è piegata all’estorsione e ha raccontato tutto ai Carabinieri della stazione di Qualiano. Uno di loro, in abiti civili, si è sostituito al proprietario della macchina rubata e si è presentato all’incontro maliziosamente pianificato per incastrare il malvivente. Seicento euro il prezzo pattuito per la restituzione, da portare in una busta chiusa. Un 40enne ha raccolto il plico dalle mani del militare per poi ritrovarsi circondato da gazzelle e carabinieri in uniforme. Al suo polso sono scattate le manette.

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Pallavolo donne: finale Champions è Conegliano-Scandicci

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La finale di Champions League della pallavolo femminile sarà un affare tutto italiano. Domani a Istanbul saranno Conegliano e Scandicci a contendersi il trofeo. E se Conegliano (che in semifinale ha battuto la Vero Volley Milano 3-1) non è una novità, la vera sorpresa è Scandicci che ha rifilato un secco 3-0 alle padrone di casa del Vafibank e giocherà la sua prima finale Champions. Sarà ancora l’A.Carraro Prosecco Doc Conegliano a tentare l’assalto alla CEV Champions League. Nella prima semifinale della Final Four in programma alla Ulker Sports Arena di Istanbul, la squadra di coach Santarelli supera per 1-3 la Numia Vero Volley Milano nel derby italiano, una sfida infinita tra le due migliori compagini italiane che nell’ultimo anno è valsa lo scudetto e la Champions League 2024.

La semifinale la vince Conegliano al termine di un match combattuto e ben giocato da entrambe le formazioni. Le venete domani andranno a caccia della terza CEV Champions League, e soprattutto di un Grande Slam che entrerebbe nella storia dopo i successi di Supercoppa, Coppa Italia, Mondiale per Club e Scudetto. L’avversaria è la Savino Del Bene Scandicci che nell’altra semifinale di giornata dà spettacolo contro le turche del Vafibank: Scandicci che gioca un match perfetto, una gara da incorniciare per Antropova e compagne che hanno letteralmente dominato sin dai primi scambi. Domani pomeriggio (alle 18) la finalissima tutta azzurra: i favori del pronostico sono per Conegliano, ma la crescita di Scandicci è stata notevole, e Antropova e compagne non partono di certo battute. Per il secondo anno di fila la CEV Champions League è a tinte azzurre, la sesta nella storia della competizione. Comunque vada, sarà un successo.

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