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Intesa Lega-Fi a Palermo. Ira FdI, intervenga Berlusconi

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Lo scontro durissimo nella scelta del prossimo sindaco di Palermo arriva a Roma provocando l’ennesima spaccatura interna al centrodestra: da un lato l’asse Lega-Fi, dall’altro Fratelli d’Italia. Una divisione che si trascina dai giorni del voto sul Quirinale ma che rischia di compromettere, nelle prossime settimane, le trattative in vista delle amministrative del 12 giugno. Il cosiddetto ‘centrodestra di governo’ decide che si presentera’ unito alla conquista del Palazzo delle Aquile. Mossa che fa infuriare Fratelli d’Italia: “Questi comportamenti, e molti altri segnali – si legge in una nota del partito – testimoniano piu’ la volonta’ di danneggiare Fdi piuttosto che quella di combattere le sinistre. Non ci resta che auspicare un intervento diretto di Silvio Berlusconi che – complice la Pasqua – non siamo certi sia stato reso partecipe delle ultime scelte del partito siciliano”. Una spaccatura che potrebbe comunque avere effetti pesanti anche l’anno prossimo, quando l’alleanza sara’ chiamata a scegliere il candidato alla Presidenza della Regione. Al riguardo sempre FdI e’ netta: “Noi siamo coerenti, in Sicilia come nel resto d’Italia: sosteniamo la conferma del presidente regionale uscente, favorito nei sondaggi e apprezzato dai siciliani per la sua onesta’ e il lavoro svolto”. E’ evidente che quando si tratta del voto siciliano, spesso si pensa che le dinamiche isolane possano rappresentare un “laboratorio nazionale”. E’ capitato spesso, non sempre, che le formule create nell’Isola abbiano anticipato quelle ‘romane’. Anche in questa luce va letta la reazione durissima del partito di Giorgia Meloni. Quanto alla Lega, da tempo spinge per una maggiore vicinanza con il partito azzurro. Giorni fa, lo stesso Matteo Salvini, alla domanda su eventuali liste comuni Fi-Lega alle prossime politiche del 2023 aveva risposto: “perche’ no”. Forza Italia invece al momento frena: fonti azzurre ricordano infatti che in Sicilia loro contano “il triplo della Lega”, per cui e’ difficile, al momento, esportare questo modello. Ad ogni modo, dopo settimane di estenuante trattativa, Lega e Forza Italia sono d’accordo nel candidare l’azzurro Francesco Cascio alla guida della citta’. Ad annunciare l’intesa, i due leader siciliani Nino Minardo e Gianfranco Micciche’, anticipando che a fare il vice di Cascio sara’ Francesco Scoma. “Un ticket che vincera’ a Palermo risollevando la citta’ dal disastro finanziario e sociale in cui e’ precipitata negli ultimi 5 anni – dicono i due leader – una scelta che sancisce la fine di settimane di sterili polemiche e che consente di avviare in tempo una campagna elettorale convincente e di alto livello”. Ma arriva a sorpresa il passo indietro di Scoma, che tuttavia non cambia di una virgola la natura politica dell’accordo: “Il ticket – spiega il segretario regionale leghista Nino Minardo – e’ tra partiti: era giusto passare la preferenza al candidato che avevamo indicato come Lega: Francesco Scoma. Se lui rinuncia sara’ il partito a scegliere un altro nome, nulla cambia sul piano politico. Avanti tutta”.

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Tenta il cavallo di ritorno ma all’appuntamento trova i Carabinieri, preso a Qualiano

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Tenta il cavallo di ritorno ma all’appuntamento ha trovato un carabiniere in borghese che si è finto il proprietario della vettura rubate e che avrebbe dovuto versare 600 euro per riavere indietro la macchina. E’ accaduto a Qualiano, nel Napoletano. Tutto ha avuto inizio quado un uomo non ha ritrovato la sua auto che aveva lasciato in sosta. Pochi minuti dopo ed è giunta la telefonata: l’interlocutore ha chiesto 600 euro. La vittima però non si è piegata all’estorsione e ha raccontato tutto ai Carabinieri della stazione di Qualiano. Uno di loro, in abiti civili, si è sostituito al proprietario della macchina rubata e si è presentato all’incontro maliziosamente pianificato per incastrare il malvivente. Seicento euro il prezzo pattuito per la restituzione, da portare in una busta chiusa. Un 40enne ha raccolto il plico dalle mani del militare per poi ritrovarsi circondato da gazzelle e carabinieri in uniforme. Al suo polso sono scattate le manette.

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Pallavolo donne: finale Champions è Conegliano-Scandicci

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La finale di Champions League della pallavolo femminile sarà un affare tutto italiano. Domani a Istanbul saranno Conegliano e Scandicci a contendersi il trofeo. E se Conegliano (che in semifinale ha battuto la Vero Volley Milano 3-1) non è una novità, la vera sorpresa è Scandicci che ha rifilato un secco 3-0 alle padrone di casa del Vafibank e giocherà la sua prima finale Champions. Sarà ancora l’A.Carraro Prosecco Doc Conegliano a tentare l’assalto alla CEV Champions League. Nella prima semifinale della Final Four in programma alla Ulker Sports Arena di Istanbul, la squadra di coach Santarelli supera per 1-3 la Numia Vero Volley Milano nel derby italiano, una sfida infinita tra le due migliori compagini italiane che nell’ultimo anno è valsa lo scudetto e la Champions League 2024.

La semifinale la vince Conegliano al termine di un match combattuto e ben giocato da entrambe le formazioni. Le venete domani andranno a caccia della terza CEV Champions League, e soprattutto di un Grande Slam che entrerebbe nella storia dopo i successi di Supercoppa, Coppa Italia, Mondiale per Club e Scudetto. L’avversaria è la Savino Del Bene Scandicci che nell’altra semifinale di giornata dà spettacolo contro le turche del Vafibank: Scandicci che gioca un match perfetto, una gara da incorniciare per Antropova e compagne che hanno letteralmente dominato sin dai primi scambi. Domani pomeriggio (alle 18) la finalissima tutta azzurra: i favori del pronostico sono per Conegliano, ma la crescita di Scandicci è stata notevole, e Antropova e compagne non partono di certo battute. Per il secondo anno di fila la CEV Champions League è a tinte azzurre, la sesta nella storia della competizione. Comunque vada, sarà un successo.

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Le 2 reporter colombiane stanno bene e non sono su nessuna barca

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Il ministero degli Esteri italiano conferma che le due giornaliste colombiane per le quali il presidente del Paese sudamericano Gustavo Petro aveva chiesto aiuto all’Italia e a Malta per localizzarle, dopo aver sostenuto che si trovavano a bordo di una nave della “Flottiglia della Libertà” diretta a Gaza, stanno bene e che non si trovavano all’interno dell’imbarcazione attaccata.

“Le due colombiane che si trovano a Malta non erano sulla nave. Il nostro consolato ha preso contatto con loro, le sta aiutando a tornare e stanno bene”, ha dichiarato un comunicato del ministero degli Esteri italiano. Bogotá aveva mobilitato la sua ambasciata in Italia e il suo consolato a Malta chiedendo ad entrambe le nazioni aiuto per localizzare le reporter Alejandra Cuéllar e Diana Carolina Alfonso, che a detta del governo colombiano viaggiavano sull’imbarcazione dell’ong umanitaria apparentemente attaccata da droni israeliani. Nel chiedere l’aiuto di Roma e La Valletta Petro aveva definito “nazista” il presunto attacco alla nave con aiuti per la popolazione palestinese da parte di droni israeliani.

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