Collegati con noi

Esteri

Mediazione in stallo, Zelensky: ci fate uccidere lentamente

Pubblicato

del

Nessuna grande novita’ sul terreno e ancora meno nel lavoro diplomatico internazionale. La mediazione del premier israeliano Naftali Bennett sembra non decollare, anche se oggi ha risentito telefonicamente Vladimir Putin e ha poi consultato Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz. La sensazione e’ che l’obiettivo minimo del premier israeliano sia quello di arrivare a una tregua che possa “favorire il dialogo”, come ha lui stesso detto. Nulla trapela sul contenuto delle conversazioni ma a descrivere l’atmosfera che si respira intorno a questi tentativi e’ stato proprio il presidente francese, che ha parlato quasi due ore con Putin: lo zar e’ sempre “molto determinato” nel voler conseguire i suoi obiettivi. Tanto da confermare a Macron che andra’ avanti in ogni modo per raggiungerli: “Se non con il negoziato, lo fara’ con le operazioni militari”. In sostanza, ha riferito l’Eliseo, la Russia chiede sempre la “denazificazione” dell’Ucraina, la sua “neutralizzazione”, il riconoscimento dell’annessione della Crimea e dell’indipendenza del Donbass. Anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha chiamato Putin e anche lui ha fatto sapere di avergli chiesto di “garantire il cessate il fuoco e aprire corridoi umanitari”. Ma il Cremlino tace e bombarda in un crescendo di accuse ai “neo-nazisti” ucraini, che certo non favoriscono il dialogo. Che la situazione sia sempre piu’ difficile lo conferma l’accorato appello di Volodymyr Zelensky, che dal bunker nel quale dirige le operazioni questa volta ha usato toni diversi nei confronti dei partner occidentali: “Vi chiediamo ogni giorno una no-fly zone, se non ce la date, almeno forniteci aerei per proteggerci. Se non ci date neanche questi, rimane una sola soluzione: anche voi volete che ci uccidano lentamente. Questa sara’ anche responsabilita’ della politica mondiale, dei leader occidentali. Oggi e per sempre”. Si tratta di un richiamo forte all’Occidente i cui protagonisti sembrano pero’ impotenti rispetto all’escalation russa. Oggi infatti la Polonia ha ufficialmente chiuso la porta alla possibilita’ di fornire alcuni dei loro aerei all’Ucraina, idea sponsorizzata da Washington, mentre da Mosca il ministero della Difesa minacciava ancora i Paesi confinanti. Qualunque Paese ospiti aerei militari ucraini “sara’ coinvolto nel conflitto”. “Sappiamo che ci sono alcuni aerei da combattimento in Romania e in altri Paesi confinanti. Vogliamo sottolineare che l’uso futuro di questi aerei contro la forze armate russe potrebbe essere considerato come un coinvolgimento di questi Paesi nel conflitto armato”, ha tuonato la Russia. In questo clima domani dovrebbe partire il terzo round negoziale tra Russia e Ucraina ma al momento non si ha alcuna certezza che possa realizzarsi visto che fioccano le accuse incrociate su chi non permette l’apertura di corridoi umanitari. Il premier Mario Draghi, poco prima di volare a Bruxelles per parlare con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen delle nuove misure italiane per differenziare l’approvvigionamento energetico e della situazione dei rifugiati, ha chiamato Zelensky per garantirgli che l’Italia fornira’ “sostegno e assistenza all’Ucraina e alla sua popolazione”. Il presidente del Consiglio ha inoltre ribadito come l’Italia sostenga “l’appartenenza dell’Ucraina alla famiglia europea”.

Advertisement

Esteri

Caos eredità Maradona: le figlie accusano l’ex avvocato Morla di frode e chiedono la restituzione di 13 milioni di dollari

Le figlie di Diego Maradona accusano l’ex legale Morla di frode: spariti 13 milioni dai conti esteri. Al centro del caso la società Sattvica e i diritti d’immagine.

Pubblicato

del

Dove sono finiti 13 milioni di dollari? È la domanda che oggi agita il tribunale di Buenos Aires e infiamma lo scontro tra gli eredi di Diego Armando Maradona e l’avvocato Matías Morla (nella foto con Diego), il rappresentante legale e uomo di fiducia del Pibe de Oro negli ultimi anni della sua vita. A portare la questione in tribunale sono state Dalma e Gianinna, figlie di Diego e di Claudia Villafañe, che accusano Morla di aver sottratto fondi e di aver agito alle spalle degli eredi legittimi.

Secondo le figlie dell’ex campione, il patrimonio occultato ammonterebbe a oltre 13 milioni di dollari, presenti su conti bancari esteri a nome del padre. Le accuse non si fermano qui: Morla avrebbe anche trasferito in modo sospetto il controllo della società Sattvica – che gestisce i diritti commerciali sul nome e sull’immagine di Maradona – alle sorelle di Diego, Rita e Claudia Norma Maradona, eludendo così il passaggio naturale ai figli eredi.

La frode secondo le figlie

Nel dossier presentato in tribunale, i legali di Dalma e Gianinna parlano apertamente di frode post mortem, sostenendo che la firma apposta da Maradona sui documenti che affidavano pieni poteri a Morla potrebbe essere stata falsificata. La società Sattvica, secondo la loro ricostruzione, sarebbe stata solo formalmente intestata a Morla e al cognato Maximiliano Pomargo, ma in realtà sottostava alla volontà di Diego, che ne era il socio occulto. Dopo la morte del Pibe, il rifiuto di Morla di riconsegnare ai figli il controllo della società rappresenterebbe un’ulteriore violazione dei loro diritti.

Conti bancari e attività commerciali

Nel programma argentino “Intrusos”, sono stati resi noti i dettagli dei presunti conti esteri:

  • 1,6 milioni presso Bank Caribbean

  • 1,9 milioni presso la North National Bank di Abu Dhabi

  • 5 milioni presso Paribas

  • 5 milioni presso HSBC

Fondi che, secondo l’accusa, Morla avrebbe occultato e che ora gli eredi chiedono di recuperare e suddividere tra i cinque figli riconosciuti di Maradona: Dalma, Gianinna, Diego Jr, Jana e Diego Fernando.

Il ruolo controverso di Morla

Morla, attraverso il suo legale Rafael Cuneo Libarona, ha rigettato ogni accusa, sostenendo che la gestione dei diritti d’immagine fu affidata alle sorelle di Diego su esplicita volontà del Pibe, che aveva interrotto ogni rapporto con l’ex moglie Claudia e le figlie. Nonostante ciò, la sua figura resta al centro delle polemiche. Nel 2021, in occasione di una manifestazione a Buenos Aires per chiedere giustizia sulla morte del campione, Morla fu duramente contestato, insieme al neurochirurgo Luque, rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio con dolo eventuale.

Il marchio Maradona e Sattvica

Intanto Sattvica, la società al centro della disputa, continua a gestire le licenze commerciali legate a Maradona: abbigliamento, tequila, caramelle, palloni e gadget firmati dal campione. La società ha sede sia in Argentina che in Spagna, e a oggi Morla avrebbe confermato di avere rapporti quotidiani solo con le sorelle del Pibe.

La battaglia legale, appena iniziata, si preannuncia lunga e complessa. Sul piatto non ci sono solo soldi e proprietà, ma anche il controllo del nome e del mito di Diego Armando Maradona, che continua a vivere nei cuori dei tifosi e nei tribunali.

Continua a leggere

Esteri

Esercito Usa crea nuova zona militare a confine Messico

Pubblicato

del

L’esercito statunitense ha creato una seconda zona militare lungo il confine con il Messico, aggiungendo un’area in Texas dove le truppe possono trattenere temporaneamente migranti o intrusi, dopo che un’altra area simile era stata designata nel New Mexico il mese scorso. Lo scrive l’agenzia Reuters sul suo sito web. Il mese scorso l’amministrazione Trump aveva designato una prima striscia di 440 km quadrati lungo il confine del New Mexico come “Area di Difesa Nazionale”. Ora arriva la “Texas National Defense Area”, una striscia lunga 101 km che si estende a est dal confine tra Texas e New Mexico a El Paso.

Continua a leggere

Esteri

Ok Usa a equipaggiamenti F-16 per l’Ucraina

Pubblicato

del

Il Dipartimento di Stato americano ha approvato la potenziale vendita di parti e equipaggiamenti del caccia F-16 all’Ucraina per 310 milioni di dollari: lo ha reso noto il Pentagono. Tra i principali appaltatori figurano Lockheed Martin Aeronautics, Bae Systems e Aar Corporation. (

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto