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Referendum, Pina D’Inverno (Anm): errore grande la separazione delle funzioni dei magistrati

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“Premesso che riteniamo che il referendum rappresenti sempre, qualunque categoria o materia coinvolga, uno straordinario strumento di democrazia diretta, riteniamo che si debba ricorrere ad esso quando il legislatore è ben lontano dall’intervenire. Non è questo il momento storico”. Così Pina D’Inverno, presidente della Giunta distrettuale di Napoli dell’Associazione nazionale magistrati, interpellata sui referendum sulla giustizia ammessi dalla Corte Costituzionale. Tra i quesiti che hanno ottenuto il via libera della Consulta, uno dei più discussi è quello sulla separazione “delle funzioni, e non delle carriere”, sottolinea D’Inverno, tra pm e giudice. “Come Anm distrettuale – spiega – riteniamo che esso rappresenti un grande errore. I casi in cui un pm passa da funzione requirente e giudicante e viceversa sono stati pochissimi, in tre anni 80 pm sono passati alla giudicante e 41 dalla giudicante alla requirente; esistono già limiti temporali, 5 anni, e territoriali, no allo scambio nello stesso distretto ed in quelli contigui, allo scambio di funzioni, che già può avvenire per un numero limitato di volte, ora quattro, il legislatore ne sta prevedendo due”. Secondo D’Inverno, “se si pensa che la separazione di funzioni consentirà di raggiungere una giustizia più imparziale e giusta, si sbaglia: il pm e il giudice hanno stesso obiettivo, ‘cercare ed affermare la verità dei fatti’, e questo è garantito dalla nostra cultura della  giurisdizione e dal nostro sistema penale. Non ci lasciamo fuorviare da luoghi comuni come quello del pm e del giudice che prendono un caffè insieme o scambiano quattro chiacchiere. Non basta questo per minare la ben salda forma mentis del magistrato indipendente ed imparziale”.

Inoltre, “se l’obiettivo della separazione è evitare il protagonismo di certi pm, al contrario, solo la possibilità di cambio di funzione previene tale eventualità garantendo una più ampia cultura della giurisdizione”. La Giunta distrettuale di Napoli esprime parere contrario anche in merito al referendum su una “stretta” alla custodia cautelare: “E’ un errore grossolano limitare la possibilità di applicare la custodia cautelare, specie in caso di recidiva, ovvero di possibilità di reiterazione della stessa specie di  reato. Ciò non garantisce maggiore sicurezza al Paese. La soluzione sta altrove, nel rendere più celeri i processi e l’affermazione della verità processuale”. Alla domanda su quali possibili effetti potrebbero verificarsi sul sistema giudiziario italiano in caso di affermazione del sì per tutti i quesiti, D’Inverno risponde: “Anche in tale eventualità va ricordato che i magistrati sono dipendenti pubblici al servizio dei cittadini e garantiranno sempre e comunque l’applicazione della legge e della volontà popolare. Non dobbiamo però mai dimenticare che la magistratura è composta da lavoratori seri, imparziali, autonomi ed indipendenti, in grado anche di grandi sacrifici come ci ricorda il trentennale delle stragi di Capaci e via D’Amelio. Il Presidente della Repubblica Mattarella nel suo ultimo discorso di insediamento ha ricordato che ‘i cittadini devono poter nutrire convintamente fiducia e non diffidenza verso la giustizia e l’ordine giudiziario’, per questo lasciamo lavorare serenamente il legislatore su temi tanto delicati come quelli indicati nei quesiti referendari. L’Anm da parte sua – conclude D’Inverno – darà il proprio contributo tecnico e la propria collaborazione su tutto”.

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Muore poche ore dopo un intervento alla spalla, due indagati

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Un uomo di 53 anni, di Motta di Livenza (Treviso), apparentemente in perfette condizioni di salute, è stato trovato morto, nel letto della sua stanza, in ospedale a San Vito al Tagliamento (Pordenone), poche ore dopo un ordinario intervento chirurgico di ortopedia alla cuffia dei rotatori. Da quanto è stato accertato, tutti gli esami pre-operatori risultavano nella norma. Sulla vicenda, la Procura della Repubblica di Pordenone ha aperto un fascicolo d’inchiesta, indagando per omicidio colposo l’ortopedico e l’anestesista che hanno eseguito l’intervento. Si tratta di un atto dovuto, a tutela delle garanzie difensive. Mercoledì prossimo è stata fissata l’autopsia del medico legale incaricato, Antonello Cirnelli, per capire le cause della morte. All’esame potranno essere nominati anche i periti degli indagati.

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La Procura di Milano chiede di processare la ministra Santanchè per truffa

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La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per Daniela Santanchè e per altre due persone, tra cui il compagno della ministra Dimitri Kunz, e per due società nel filone del caso Visibilia sulla presunta truffa aggravata ai danni dell’Inps sulla gestione della cassa integrazione nel periodo covid.

La richiesta di processo segue la chiusura delle indagini su questa tranche del “pacchetto Visibilia” che era arrivata il 22 marzo. Così come l’avviso di conclusione indagini, la richiesta di rinvio a giudizio riguarda, oltre alla senatrice di FdI e ministra del Turismo, il compagno Kunz e Paolo Giuseppe Concordia, collaboratore esterno con funzioni di gestione del personale di Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria, oltre alle due stesse società. Secondo l’accusa, non solo in quel periodo, dal “31 maggio 2020 al 28 febbraio 2022”, ad amministrare Visibilia Editore e Concessionaria, ossia a prendere le decisioni, erano Santanchè e Kunz, ma entrambi, assieme a Concordia, sarebbero stati consapevoli di aver richiesto e ottenuto “indebitamente”, per un totale di 13 dipendenti, la cassa integrazione in deroga “a sostegno delle imprese colpite dagli effetti” della pandemia Covid.

L’aggiunto Laura Pedio e i pm Marina Gravina e Luigi Luzi della Procura guidata da Marcello Viola nelle indagini hanno raccolto a verbale le parole dei dipendenti, i quali avrebbero confermato che la ministra sapeva: sarebbe stata a conoscenza del fatto che i dipendenti stavano continuando a lavorare, mentre l’istituto pensionistico versava oltre 126mila euro, per un totale di oltre 20mila ore, “direttamente ai dipendenti o a conguaglio alla società”. In particolare, come si legge negli atti delle indagini condotte dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, oltre 36mila euro “a vantaggio della Visibilia Editore”, per sette dipendenti, e quasi 90mila euro a favore della Concessionaria su sei lavoratori.

A Santanchè, così come agli altri due, viene contestato di aver “dichiarato falsamente” che quei dipendenti fossero in cassa “a zero ore”, quando invece svolgevano le “proprie mansioni” in “smart working”, come Federica Bottiglione, l’ex manager che con la denuncia ha fatto scattare le indagini. Nel mirino dei pm pure le integrazioni che sarebbero state date per compensare le minori entrate della Cig rispetto a quelle dello stipendio: una “differenza”, scrivono i pm, che sarebbe stata corrisposta con “finti rimborsi per ‘note spese'”. L’unico a farsi interrogare dopo la chiusura indagini è stato Concordia. La senatrice di FdI è accusata anche di falso in bilancio, assieme ad altre 16 persone e tre società, nella seconda tranche del “pacchetto Visibilia”, anche questa già chiusa e per la quale nelle prossime settimane ci sarà la richiesta di processo.

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Ancora frane e pioggia, ma il maltempo ha le ore contate

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Ultime e ore di pioggia e maltempo sulla penisola, nel weekend torna la primavera con il sole e temperature primaverili. La pioggia ha, infatti, continuato imperversare nel Nord Italia, soprattutto sui settori alpini e sul Friuli Venezia Giulia. In Liguria la frana di un enorme masso – causata dalle forti precipitazioni di ieri – ha portato alla chiusura della strada statale 532 di Sestri Levante con notevoli disagi per lavoratori e studenti pendolari. In Lombardia, il Centro funzionale monitoraggio rischi, ha diramato un’allerta codice giallo per il rischio idrogeologico, a causa dei “rovesci sparsi e locali temporali dapprima a ridosso dei settori prealpini e successivamente anche su parte della pianura”. Situazione simile anche al Centro, con forti precipitazioni nella mattinata su Umbria, Toscana e Lazio.

Il pomeriggio, tuttavia, ha visto le precipitazioni spostarsi sulle regioni adriatiche – Marche, Abruzzo e Puglia – con anche occasionali grandinate che si sono alternate a sporadiche schiarite. Al Sud, invece, la pioggia ha colpito soprattutto la Campania, la Calabria Tirrenica e la Puglia. Sardegna e Sicilia, invece, hanno visto un tempo in gran parte soleggiato. Saranno proprio le isole, nel fine settimana, a beneficiare maggiormente del ritorno del bel tempo. Le temperature massime, infatti, toccheranno i 30 gradi in Sardegna e i 28 in Sicilia.

Sul resto della penisola – nonostante un notevole miglioramento delle condizioni metereologiche – le temperature faticheranno a salire sopra i 22-23 gradi. In particolare, nella giornata di sabato, il sole splenderà sia al Nord che al Sud. Al Centro, invece, il bel tempo sarà prevalente, ma con alcuni possibili rannuvolamenti sulle regioni adriatiche nel corso della mattinata. Nella giornata di domenica il clima si manterrà gradevolmente primaverile e soleggiato in tutta Italia. Le uniche zone interessate da possibili rannuvolamenti e occasionali precipitazioni saranno i settori alpini e la Toscana settentrionale. Tra mercoledì e martedì della prossima settimana torneranno, invece, le piogge al Centro-Nord e progressivamente nel meridione con un leggero calo termico. Solo in prossimità del weekend del 11-12 maggio si potrebbe vedere una stabilizzazione del meteo con un sensibile aumento delle temperature.

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