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Cronache

Procura affida la spiaggia al Comune e apre alla direttiva Bolkestein

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La procura di Genova ha deciso di affidare al Comune i Bagni Liggia, a Sturla, che dovra’ pubblicare un bando per affidarli con gara pubblica come stabilisce la normativa Bolkestein. Nei giorni scorsi la Procura ha ricevuto ed ha incaricato la Capitaneria di porto di togliere i sigilli allo stabilimento balneare per restituirlo al concessionario: il Comune. Questa azione e’ destinata a fare giurisprudenza in tutta Italia, dove secondo il gip di Genova Milena Catalano vi sono 17594 stabilimenti balneari che non rispettano la Bolkestein. Sui Bagni Liggia c’e’ una indagine da quattro anni, partita da un presunto abuso edilizio che poi ha portato il pm a indagare sulla concessione e sul rispetto della normativa Bolkestein. Il Consiglio di Stato ha sancito la non prorogabilita’ delle concessioni balneari italiane fissandone la scadenza al 31 dicembre del 2023. La Procura Generale del capoluogo ligure ha scritto a tutte le altre Procure della Penisola che hanno competenze sulle coste, sui laghi e sui fiumi, affinche’ entro 6 mesi verifichino se le concessioni demaniali del proprio territorio sono state assegnate con una procedura di evidenza pubblica o sono state prorogate appoggiandosi alle leggi statali con cui da circa 10 anni l’Italia evita le normative europee. Ora il Comune dovrebbe bandire la gara. “Vediamo cosa fara’ – dice il procuratore aggiunto Paolo D’Ovidio – ma e’ indubbio che per gli altri stabilimenti balneari si dovra’ seguire la stessa strada”. L’avvocato Michele Ciravegna, che difende il gestore del bagno, Claudio Galli, aspetta gli eventi. “Teoricamente il Comune dovrebbe seguire l’indicazione della Procura, ma non ci sono i criteri per farlo: dovra’ attendere che il Governo emani una norma apposita; o adottare i criteri utilizzati precedentemente o quelli indicati dal Consiglio di Stato”. Per l’avvocato, pero’, c’e’ piu’ di un problema: “Il Governo, dopo la procedura di messa in mora del 2020 da parte dell’Unione Europea, ha detto che la Bolkestein non si applica. E’ una situazione paradossale”. E il Comune e’ in fase di valutazione: “Le carte sono state prese in consegna dai nostri uffici, naturalmente dobbiamo ragionare perche’ se l’autorita’ giudiziaria ha dato determinate indicazioni dovremo seguirle, ma al momento dobbiamo ancora valutare la situazione, anche in funzione di quello che sara’ lo svolgimento del contenzioso legato a quegli spazi”, dice l’assessore l’assessore comunale al Demanio, Pietro Piciocchi. Ma per la prima volta la Procura dispone il dissequestro con un preciso scopo: l’affidamento all’ente per l’espletamento del bando di gara. La Procura ha aperto un nuovo fascicolo sugli altri gestori della provincia di Genova su un esposto presentato da Galli. “Se io sono colpevole, cioe’ non in regola con la legge, allora lo sono anche tutti gli altri”, denunciava. In provincia di Genova sono circa 400 gli stabilimenti balneari

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Cronache

Voto di scambio a Cercola: voti venduti a 30 e 20 euro

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Trenta euro a voto per la prima tornata elettorale e venti per il ballottaggio: questo il tariffario della compravendita delle preferenze a Cercola, in provincia di Napoli, in occasione delle elezioni amministrative del maggio 2023. E’ emerso nell’ambito di una indagine dei carabinieri e della DDA (pm Henry John Woodcock e Stefano Capuano) su una serie di episodi di voto di scambio politico-mafioso documentati nel comune vesuviano.

Tra gli arrestati figurano la figlia di un boss ergastolano, all’epoca dei fatti rappresentante di lista, una candidata legata da vincoli di parentela al clan De Micco, suo fratello, consigliere in una municipalità di Napoli, e anche loro padre. Le elezioni finite al centro delle indagini sono le amministrative del 14 e 15 maggio 2023, quindi del successivo ballottaggio del 25 e 26 maggio dello stesso anno.

Gli indagati (per loro vale il principio costituzionale di non colpevolezza fino a sentenza definitiva) sono accusati di compravendita di voti per essere eletti. Quando scoprono che la tornata elettorale è andata male fanno i moralisti e contestano agli elettori di avere promesso il consenso e intascato denaro da più di un candidato. Emerge anche questo nell’ambito dell’indagine dei carabinieri e della DDA di Napoli sul voto di scambio politico mafioso a Cercola. Nella conversazione intercettata dai militari della Sezione Operativa di Torre del Greco e di Cercola, a parlare sono alcuni indagati che avevano impegnato qualche migliaio di euro per accaparrarsi i voti: si lamentano del fatto che ciononostante per loro era andata male: “Se li sono comprati i voti… hanno i soldi e comprano…”.

Nel comunicato stampa diffusa dai carabinieri si fa rilevare che “il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva”.

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Uomo ucciso a Pavia, sospetti su amico

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E’ stato ucciso probailmente da un amico l’uomo di 36 anni trovato morto stamattina per strada alla periferia di Pavia. Il delitto sarebbe avvenuto in un appartamento vicino al luogo del ritrovamento e il cadavere portato in strada da una persona che la vittima conosceva, da cui era ospitata, ed ora è interrogata. L’omicidio sarebbe accaduto al culmine di una lite. Sul posto i carabinieri. L’allarme è stato dato da alcuni passanti che hanno visto il corpo per strada.

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Donna scomparsa a Lanciano e ritrovata viva a Castelvolturno, volevo farla finita

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La maestra di ballo e fitness di Lanciano, Milena Santirocco, di 54 anni, scomparsa il 28 aprile scorso e ritrovata viva sabato sera a Castel Volturno dopo sei giorni di ricerche sul litorale abruzzese si è allontanata volontariamente da casa con l’intento di suicidarsi: non si è trattato di un sequestro di persona, come dichiarato dalla donna ai primi soccorritori che l’avevano raggiunta nella caffetteria in Campania. La donna avrebbe confessato l’intenzione di uccidersi durante l’interrogatorio di ieri davanti al pm di Lanciano, Silvia di Nunzio. A riportarlo è il quotidiano regionale ‘Il Centro’.

Con questo articolo il racconto di questa storia finisce.

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