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Comincia l’era Gualtieri a Roma, al Pd 19 consiglieri comunali e a FdI 5

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Ventinove in maggioranza, il resto all’opposizione. Nel consiglio comunale dell’era Gualtieri entreranno dai 17 ai 18 consiglieri comunali del Pd: si va dagli ex minisindaco Sabrina Alfonsi e Maurizio Veloccia (‘campioni di preferenze’ con oltre 7000 voti) alla consigliera uscente Svetlana Celli (con quasi 4mila). L’ultimo degli eletti, in caso fossero 18, sarebbe Daniele Parrucci, con 1.900 voti circa. La lista civica Gualtieri coordinata da Alessandro Onorato avra’ 5 eletti, piu’ uno ‘in bilico’: entreranno certamente Giorgio Trabucco, Carmine Barbati e Elisabetta Lancellotti. La lista Sinistra civica ecologista mettera’ in Aula due eletti: Alessandro Luparelli e Michela Cicculli, come quella di ‘Roma Futura’: Giovanni Caudo e Claudia Pratelli. Demos dovrebbe far entrare un consigliere: il piu’ votato e’ Paolo Ciani che pero’ e’ gia’ consigliere regionale e dovrebbe scegliere tra i due ruoli. Anche la lista ecologista mette un consigliere in aula. Sul fronte dell’opposizione, oltre al candidato a sindaco Enrico Michetti, FdI elegge cinque consiglieri, da Rachele Mussolini, la piu’ votata in assoluto, al capogruppo uscente Andrea De Priamo. La Lega dovrebbe metterne dentro due: Simonetta Matone e Fabrizio Santori. Con la lista FI-Udc entra Marco di Stefano. Quattro consiglieri dovrebbero andare al M5s: da Virginia Raggi a Paolo Ferrara fino a Linda Meleo. Con la civica Raggi dovrebbe entrare Antonio De Santis. La lista Calenda dovrebbe inserire cinque eletti: tra i consiglieri Flavia De Gregorio e Valerio Casini.

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Landini: fermare l’autonomia, sabato 25 in piazza a Napoli

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“Il modo migliore per difendere la democrazia è praticarla”: lo rimarca il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, in conferenza stampa, tornando a dire no all’autonomia differenziata, in vista della manifestazione nazionale in programma sabato 25 maggio con “La via maestra”, la rete che raccoglie oltre cento associazioni. Manifestazione che “abbiamo scelto di fare a Napoli, è una scelta precisa: mandare un messaggio di unità e costruzione di unità del Paese che è il contrario di quello che sta avvenendo”, afferma Landini. Inoltre, prosegue, “abbiamo scritto a tutti i presidenti di Regione, ai segretari delle forze politiche e ai capigruppo: è il momento di fare politiche che vadano nella direzione opposta rispetto a quello che sta avvenendo”, chiedendo dunque di “non proseguire su quella strada”. Nella lettera la Cgil e le associazioni esprimono “tutta la preoccupazione per la possibile approvazione” del ddl sull’autonomia differenziata, un progetto che “se realizzato metterebbe a rischio l’unità nazionale”, sostengono.

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La Rai annulla il confronto televisivo tra Meloni e Schlein per le Europee

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La Rai ha annullato il previsto confronto televisivo tra la premier Giorgia Meloni e la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, in programma per il 23 maggio. Questa decisione arriva dopo la comunicazione dell’Agcom che ha sottolineato come un confronto del genere potesse avvenire solamente con il consenso di tutti i gruppi parlamentari rappresentati, condizione non soddisfatta dato che solo quattro degli otto gruppi hanno dato il loro assenso.

Il dibattito, che avrebbe avuto luogo nel contesto delle imminenti elezioni europee e che sarebbe stato moderato dal noto giornalista Bruno Vespa, è stato cancellato per mancanza della maggioranza richiesta dall’Agcom. La decisione di annullare l’evento è stata annunciata dalla Rai attraverso una nota ufficiale in cui si spiega che “nessun confronto è possibile in assenza della maggioranza richiesta”.

La Rai ha inoltre precisato che continuerà a garantire il rispetto della par condicio nei suoi notiziari e programmi di approfondimento, seguendo le linee guida dell’Autorità di regolamentazione. Con questa mossa, il servizio pubblico italiano si impegna a mantenere un equilibrio e una correttezza nella copertura delle campagne elettorali, riconosciute e sostenute dall’Agcom.

Questo annullamento segna un momento significativo nel dibattito politico italiano, influenzando non solo la visibilità dei candidati ma anche la dinamica dell’informazione politica in vista delle elezioni europee.

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Ultima stretta sul Superbonus e tutte le nuove norme finanziarie: l’esame approfondito

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Nell’arena politica italiana, la giornata di oggi segna un passaggio cruciale con la conclusione della prima fase di esame parlamentare del decreto legge sul Superbonus al Senato. Il dibattito è stato particolarmente acceso, evidenziando le fratture interne alla maggioranza, con Forza Italia che si è distinta in opposizione a specifiche misure proposte dal governo.

Il decreto, che introduce significative modifiche normative, è stato al centro di aspre discussioni, specialmente per quanto riguarda l’introduzione della misura dello spalma-crediti su 10 anni e la retroattività di tale provvedimento per le spese del Superbonus del 2024. Inoltre, Forza Italia ha combattuto, con successo parziale, la proroga della sugar tax, supportata dal resto della maggioranza e posticipata al 1° luglio 2025.

Durante i lavori della 6a Commissione, si sono verificati momenti di tensione significativa. In particolare, Forza Italia si è astenuta durante il voto su un emendamento cruciale, che è passato solo con il sostegno del presidente della commissione, Massimo Garavaglia (Lega), e di Italia Viva, che ha giocato un ruolo decisivo. La fiducia posta dal governo sul testo è stata approvata senza sorprese con 101 voti a favore, dimostrando una solida tenuta della maggioranza nonostante le divergenze interne.

Tra le novità più rilevanti approvate, si evidenzia il fondo di 35 milioni di euro istituito per il 2025, destinato al sostegno di interventi su edifici danneggiati da sismi, non coperti da precedenti decreti. Questo si aggiunge alle modifiche alla ripartizione dei crediti di imposta e alle diverse proroghe, come quella della Plastic tax al 1° luglio 2026 e varie nuove disposizioni per le banche e le assicurazioni riguardo la gestione dei crediti del Superbonus.

Importanti anche le risorse aggiuntive destinate a migliorare la gestione delle emergenze e del demanio, con significativi aumenti di fondi destinati a vari aspetti della gestione pubblica e infrastrutturale.

Il decreto ora passerà alla Camera per l’approvazione definitiva, prevista entro il 28 maggio, in una fase in cui il governo spera di consolidare ulteriormente le misure introdotte senza ulteriori ostacoli.

In sintesi, il cammino del decreto Superbonus si dimostra emblematico delle dinamiche politiche e delle priorità economiche attuali, rappresentando un tassello fondamentale nel più ampio quadro delle politiche di incentivazione e regolamentazione fiscale italiane.

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