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Politica

Mattarella apre il Meeting di Comunione e Liberazione, quest’anno dedicato all’”Io”

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Con una riflessione sul “Coraggio di dire Io”, tema scelto per la 42esima edizione della kermesse che ogni anno segna il ritorno sulla scena della politica dopo la pausa estiva, domani Sergio Mattarella apre il Meeting dell’Amicizia tra i Popoli, la prima grande manifestazione in presenza dell’era Covid. Il presidente della Repubblica parlera’ al popolo di Cl da remoto, collegandosi dal Quirinale, dando il via a un centinaio di eventi, tra dibattiti, mostre e cui parteciperanno otto ministri, praticamente mezzo governo, i leader dei principali partiti ed il gotha delle parti sociali e del panorama economico italiano. Eventi che, dopo l’edizione “ibrida” del 2020, tornano per una intera settimana completamente in presenza negli enormi padiglioni della Fiera di Rimini. Una settimana in cui si cercheranno risposte per l’oggi e per il domani alla ricerca di quel “bene comune” che per Cl e’ la stella polare, ma la cui attenzione sara’ ovviamente rivolta ai fatti drammatici che si dispiegano in Afghanistan. “Con il titolo ‘il coraggio di dire io’ il Meeting vuole mettere al centro la responsabilita’ e il desiderio di bene di ogni persona per costruire un futuro al sostegno delle giovani generazioni ed ecologicamente piu’ sostenibile. Solo attraverso l’iniziativa personale puo’ nascere una socialita’ costruttiva ed accogliente. Ci saranno testimonianze di tutto il mondo che documentano come singole persone sono riuscite ad affrontare situazione anche drammatiche di disagio e di poverta’ creando relazioni vere e di reale aiuto”, sostiene Bernard Scholz, che del Meeting e’ il presidente. Il popolo del Meeting guarda con attenzione alla politica. “Ci sono segnali importanti che i politici stiano adottando in modo crescente e trasversale un orientamento piu’ aperto e piu’ lungimirante, abbandonando logiche miopi di difesa degli steccati. L’implementazione del Pnrr e le diverse riforme previste dovranno essere incentrate sul vero titolo vero del Recovery fund e guardare alla ‘next generation’, dice Scholz, secondo cui “Questo richiede anche di concentrarsi fortemente su educazione e formazione, indispensabili per creare un lavoro dignitoso per tutti e un’economia innovativa capace di affrontare la transizione ecologica”. E la politica anche fara’ la parte del leone in questo Meeting 2021 caratterizzato da una attentissima vigilanza anti Covid. Nel quartiere fieristico si entra solo con un’app che consente l’apertura dei tornelli solo a chi ha il green pass o un tampone negativo. Dopo l’intervento del presidente della Repubblica, domani sono previsto tre ministri: Vittorio Colao (a un panel sull’innovazione), oltre Elena Bonetti e Andrea Orlando, che con il segretario della Cisl Luigi Sbarra parleranno di famiglia e lavoro. Il 21 agosto sara’ la giornata dei governatori, ma anche del presidente di Confindustria Carlo Bonomi, mentre il 22 l’attenzione sara’ proiettata sulla politica estera con la presenza del Patriarca di Baghdad e del presidente dell’Europarlamento David Sassoli, che rappresentera’ le Istituzioni europee al Meeting con il Commissario Paolo Gentiloni. La giornata clou per la politica sara’ il 24 ottobre, quando sullo stesso palco ci saranno Giuseppe Conte (alla sua prima uscita di popolo da quando e’ stato eletto presidente del M5S), Enrico Letta del Pd, Giorgia Meloni di Fdi; Matteo Salvini della Lega ed Antonio Tajani di Fi: parleranno del futuro dei partiti a pochi giorni dall’inizio del semestre bianco ed in vista di un anno importantissimo per il Paese e le sue Istituzioni.

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Politica

Stretta di FdI sui ballottaggi. La Lega punta sui salari

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Il centrodestra torna alla carica sulla battaglia per cancellare i ballottaggi dei sindaci delle grandi città (con più di 15 mila abitanti). Fallito il blitz di un mese fa al Senato, in forma di emendamento al decreto Elezioni, ci riprova con l’iter più tradizionale di un disegno di legge ad hoc, identico a quello. Martedì partirà l’esame in Commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama, forte anche della spinta di Fratelli d’Italia che guida la Commissione con il meloniano Alberto Balboni, che è anche relatore del provvedimento. Stesso ruolo che ha per il ddl per aumentare il numero di assessori e consiglieri regionali e di quello costituzionale per allungare a 90 i giorni per la conversione in legge dei decreti (oggi sono 60).

Insomma, la strategia è tracciata. Sui sindaci, dopo le polemiche innescate a inizio aprile dall’emendamento anti ballottaggi che la maggioranza presentò e ritirò subito dopo, per evitare la figuraccia di non essere ammesso (per scarsa attinenza al decreto Elezioni, dedicato alle prossime Amministrative e ai referendum), ora si cambia strada. Ma la meta è decisa, assicurano soprattutto i Fratelli d’Italia. Sottoscritto da tutti i capigruppo di maggioranza, il disegno di legge punta a dire addio al doppio turno che quasi mai ha portato fortuna ai propri candidati e chiede di eleggere al primo turno il candidato sindaco che abbia avuto almeno il 40% dei consensi, oltre a prevedere un premio alla lista o al gruppo di liste collegate a quel candidato. Obiettivo: blindarsi sempre più sui territori, approfittando del buon vento di oggi.

Occasione ancor più allettante per un partito come quello della premier Meloni, che vanta consensi alti, ma viene spesso additato per avere pochi dirigenti e amministratori. Una sfida condivisa dagli alleati. Compresi i leghisti, protagonisti spesso di distinguo, nella coalizione, come ad esempio sul riarmo europeo. Una questione che continua a dividere i tre partiti e che giovedì sarà sul tavolo del Consiglio supremo di difesa, convocato dal Quirinale. Nel breve, la Lega si concentra sui temi economici e scommette sui salari. Nell’aria da giorni, è il leghista Claudio Durigon, nella veste di sottosegretario al Lavoro, a spiegare al Corriere i dettagli della proposta di legge targata Lega che a breve sarà in Parlamento. Il partito di Matteo Salvini lancia il pressing, anche rispetto agli alleati, per garantire stipendi realmente adeguati all’inflazione crescente.

L’escamotage è quello di anticipare in busta paga i soldi in più che normalmente derivano dal rinnovo contrattuale e spesso in ritardo di anni. E sui costi della misura, Durigon replica: “I soldi li stiamo valutando. Troveremo soluzioni”. Parole su cui FdI glissa, pur condividendo la lotta. Fredda e più scettica Forza Italia. In primis, sulle coperture. Secondo i vertici economici di FI, la novità potrebbe costare almeno un miliardo e forse più. Inoltre, non convince il tema delle contrattazioni: da un lato si vorrebbe rafforzare la contrattazione e delegarla ai territori e dall’altro introdurre meccanismi centralizzati, è la critica degli azzurri. Alessandro Cattaneo, responsabile Dipartimenti di FI, chiama in causa il ministro dell’Economia: “Giorgetti dovrà esprimersi perché bisogna stimare quanto sia oneroso intervenire”. Parallelamente FI annuncia la prossima battaglia contro le morti e gli infortuni sul lavoro. Un ddl sarà presentato “prima dell’estate”, garantisce il viceministro alla Giustizia e forzista Francesco Paolo Sisto. (

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Mattarella convoca il Consiglio Supremo di Difesa giovedì 8 maggio

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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha convocato il Consiglio Supremo di Difesa al Palazzo del Quirinale per giovedì 8 maggio 2025 alle ore 17. Lo comunica la Presidenza della Repubblica.”L’ordine del giorno prevede le “valutazioni sul Libro bianco della difesa europea, sulle infrastrutture strategiche nazionali, sull’adeguamento dello strumento militare e le prospettive per l’industria della difesa italiana”. Inoltre, il Consiglio esaminerà “l’evoluzione nelle principali aree di crisi con particolare riferimento ai conflitti in Ucraina e Medio Oriente ed alle iniziative di pace in ambito internazionale ed europeo”.

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Politica

Interrogazione parlamentare di Fratoianni: carabiniere denuncia chi canta Bella ciao

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“Chissà se il maresciallo dei carabinieri che ha denunciato, a Mottola in provincia di Taranto, 10 cittadini accusati di aver voluto cantare ‘Bella Ciao’ e ‘Fischia il Vento’ durante le celebrazioni del 25 aprile, sa che per liberare l’Italia dai nazisti e dai loro servi fascisti l’Arma dei Carabinieri ha perso quasi 3mila uomini. E chissà se ha compreso le parole utilizzate dall’attuale comandante generale che solo pochi mesi fa ricordando il sacrificio di Salvo D’Acquisto lo ha definito ‘un esempio luminoso di coraggio, abnegazione e amore per il prossimo, che supera i confini del tempo: un modello di riferimento per tutti i Carabinieri e per le future generazioni’. Evidentemente non lo sa o meglio non intende riconoscerlo”.

Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs in una nota. “Non comprendiamo ad esempio – prosegue il leader di SI – perché i suoi superiori non siano ancora intervenuti per sospenderlo dal servizio. La denuncia di cui si è fatto promotore è assolutamente inaccettabile e in contrasto con i valori costituzionali”. “È per questo che in attesa di conoscere i provvedimenti che intende assumere il Comando Generale, presenteremo un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno – conclude Fratoianni – su questa vicenda surreale e nello stesso tempo gravissima”.

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