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Cronache

Arresto broker dei vip, il legale: torna in Italia per le restituzioni

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Massimo Bochicchio, il broker accusato di aver truffato l’ex allenatore dell’Inter Antonio Conte per oltre 30 milioni e altri vip, tra cui l’ex ct azzurro Marcello Lippi, e arrestato due giorni fa in Indonesia, “si e’ messo a disposizione per rientrare in Italia, dove tornera’ nelle prossime ore”. Lo ha spiegato l’avvocato Daniele Ripamonti, che lo assiste, chiarendo anche che “dopo che e’ stato tratto in arresto a Giacarta, il gip di Roma ha revocato la misura del carcere e l’ha convertita in arresti domiciliari, dando atto nel provvedimento della ‘serieta’ e fondatezza’ della proposta restitutoria” delle somme agli investitori “che le reclamino”. Il legale ha spiegato che “lo schema di restituzione e’ serio e in uno stadio molto avanzato, prevede la restituzione pressoche’ totale degli investimenti, in pieno accordo con l’autorita’ giudiziaria”. Nei giorni scorsi l’inchiesta per riciclaggio internazionale a carico del broker, che avrebbe raccolto, stando agli atti, oltre 500 milioni di euro dal 2011 in avanti, e’ stata trasmessa dai pm milanesi a quelli romani. Bochicchio e’ stato bloccato all’aeroporto di Giacarta su mandato d’arresto internazionale, basato sull’ordinanza di custodia in carcere firmata dal gip di Milano Chiara Valori, su richiesta dei pm Giovanni Polizzi e Paolo Filippini. La Procura milanese, pero’, un giorno prima dell’arresto aveva trasmesso per competenza il fascicolo per riciclaggio a Roma, dove era gia’ aperta l’indagine sulle presunte truffe a vip e imprenditori realizzate con la promessa di grossi guadagni su investimenti ad alto rischio. “Dopo l’arresto, Bochicchio – ha spiegato il legale – non e’ stato portato in carcere, e’ sempre rimasto nell’aeroporto e nelle prossime ore rientrera’ in Italia, perche’ si e’ messo a disposizione per tornare”. Dall’Italia se ne era andato nell’estate 2020 e si e’ spostato tra Dubai, Singapore, Hong Kong e l’Indonesia. “Il gip di Roma ha convertito la misura nei domiciliari – ha ribadito il legale – e sono state concordate, anche con l’Interpol, le modalita’ di trasferimento in Italia”. Sono venute meno le esigenze cautelari che giustificavano il carcere, ha chiarito il difensore, sia perche’ il broker ha manifestato il suo “impegno a tornare in Italia”, dove poi sara’ interrogato dal gip di Roma, sia per la “seria proposta restitutoria”. Bochicchio negli anni ha raccolto investimenti “illeciti”, ossia di persone che volevano nascondere somme al Fisco, e soldi “leciti”, ossia a lui affidati anche da personaggi noti. Ovviamente, sara’ poi l’autorita’ giudiziaria, ha precisato la difesa, a effettuare verifiche sull’origine delle somme investite e che Bochicchio e’ pronto a “restituire”. E’ gia’ in corso, ha concluso l’avvocato, un “contraddittorio” coi legali degli investitori.

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Ancora una forte scossa di terremoto all’alba a Pozzuoli, in centinaia in strada per paura ma nessun danno

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Questa mattina, alle 6:30, una scossa di terremoto di magnitudo 3.7 della scala Richter è stata avvertita in provincia di Napoli, precisamente nella zona dei Campi Flegrei. L’epicentro del sisma è stato localizzato a Pozzuoli, tra la zona della Solfatara e via Pisciarelli, con un ipocentro a soli 2,8 chilometri di profondità, rendendo il terremoto particolarmente avvertito dalla popolazione locale.

Nonostante la scossa sia stata sentita distintamente, fortunatamente non si registrano danni a persone o strutture. Tuttavia, l’evento ha generato numerose chiamate ai vigili del fuoco e ai servizi di emergenza, segno evidente dell’apprensione tra i cittadini.

Questa recente attività sismica solleva preoccupazioni, in quanto nei giorni scorsi la stessa area ha esperito due eventi sismici simili, entrambi di magnitudo 3.6 e 3.7. Questa sequenza di scosse potrebbe indicare una crescente instabilità geologica nella regione, notoriamente attiva dal punto di vista vulcanico.

L’area dei Campi Flegrei è infatti una delle zone vulcaniche più monitorate d’Europa, data la sua storia e la sua potenziale pericolosità. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) continua a monitorare la situazione, raccogliendo dati e fornendo aggiornamenti per garantire la sicurezza dei cittadini. La comunità scientifica è particolarmente attenta a rilevare qualsiasi variazione che potrebbe suggerire cambiamenti significativi nel sottosuolo.

La popolazione locale è incoraggiata a rimanere informata attraverso i canali ufficiali e a seguire le eventuali indicazioni delle autorità, mantenendo un approccio cauto e preparato in caso di ulteriori sviluppi.

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Bimbo di 5 mesi ucciso dal pitbull di famiglia

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Tragedia questa sera a Palazzolo Vercellese, piccolo Comune di un migliaio di abitanti in provincia di Vercelli, dove un bimbo di cinque mesi ha perso la vita dopo essere stato azzannato da un cane di grossa taglia, sembra un pitbull, di proprieta’ dei suoi genitori, una giovane coppia da poco trasferitasi in paese. Secondo quanto si e’ appreso il bimbo si trovava in casa con la nonna. Il fatto e’ avvenuto nel tardo pomeriggio di oggi. Sul posto e’ intervenuto il 118 di Alessandria con l’elisoccorso, ma per il piccolo non c’e’ stato nulla da fare.

La tragedia è avvenuta in una zona del paese vicino all’ex asilo. A quanto si apprende il bimbo sarebbe stato in braccio alla nonna, mentre la donna passeggiava nel giardino. I genitori, invece, erano usciti a fare la spesa. Sulla vicenda indagano i carabinieri di Vercelli. Il pitbull è stato sequestrato dai militari dell’Arma forestale in attesa degli accertamenti. A quanto pare non c’erano mai stati segnalazioni di aggressività del cane. I genitori, trentenni, hanno portato il bimbo in fin di vita direttamente all’elisoccorso che era atterrato nel campo sportivo del paese.

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Tentata estorsione al consigliere regionale Giovanni Zannini, arrestato Tiberio Francesco La Torre

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“Ho fatto io mio dovere. Speravo che condotte del genere non si verificassero più. Ringrazio la DDA di Napoli e i Carabinieri per l’intervento tempestivo e dirimente”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale Giovanni Zannini, vittima di un tentativo di estorsione che oggi hanno condotto in carcere Tiberio Francesco La Torre, cugino dell’ex capoclan e collaboratore di giustizia Augusto La Torre, a cui la DDA di Napoli (sostituto procuratore Roberto Patscot, procuratore aggiunto Michele Del Prete) contesta i reati di tentata estorsione ed estorsione aggravate dal metodo mafioso.

“In quattro giorni – continua Zannini – hanno arrestato il La Torre dimostrando che lo Stato c’è ed è forte. Sono circa 6 mesi che vivo sotto minaccia. La settimana scorsa si è superato ogni limite. Invito tutti a denunciare e a vincere ogni paura”. L’arresto di La Torre – viene spiegato nella nota – si fonda sulla denuncia sporta dal consigliere regionale Giovanni Zannini (al quale La Torre voleva estorcere 50mila euro) e dall’imprenditore Alfredo Campoli (al quale il La Torre ha estorto circa 22 mila euro pretendendo che la consegna avvenisse presso una cappella del locale cimitero).

La Torre – si legge nel comunicato – si è presentato a casa di Zannini più volte senza che nessuno gli aprisse la porta. La famiglia del consigliere regionale è stata anche costretta a chiudersi in casa. Zannini si è quindi recato dai carabinieri “ottenendo l’immediato e risolutivo intervento”. Poi le denunce, poi l’intervento della DDA e poi l’arresto.

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