Collegati con noi

Sport

Ultima chiamata Champions, la Juventus insegue Milan e Napoli

Pubblicato

del

Ultimi bagliori del secondo torneo dell’era covid. Inter campione, Atalanta in Champions, Lazio in Europa League, Benevento, Parma e Crotone retrocesse: questi i dati acquisiti in una serie A dai tanti gol segnati e dai tanti veleni sugli interventi del Var, che ha visto abdicare la Juve dopo nove tricolori di fila, con Ronaldo capocannoniere e Lukaku trascinatore. Mancano alcuni dettagli, di non poca importanza. Milan, Napoli e Juve battagliano per i due residui posti Champions, il Sassuolo cerca di scalzare la Roma dal settimo posto che vale la nuova, e poco agognata, Conference League. Molto dipende dagli umori e dalla reazione dell’Atalanta dopo il ko con la Juve nella finale di Coppa Italia che rafforza Pirlo, che puo’ sventolare comunque due trofei, sulla panchina bianconera. Milan e Napoli sono autonomi: se battono Atalanta e Verona sono in Champions, un altro risultato puo’ promuovere una Juve vittoriosa a Bologna. Ritorna in gioco quindi l’Atalanta, l’avversaria piu’ dura, che potrebbe trovare la forza di onorare comunque fino in fondo un altro torneo d’elite agguantando il secondo posto. Se trovera’ le motivazioni, per il Milan potrebbe farsi molto dura (come insegna il 3-0 dell’andata a San Siro), se subentrera’ lo scoramento per il nuovo flop in finale di Coppa Italia (come con la Lazio) sara’ diverso. Il Milan dopo aver fallito il match point col Cagliari, anche senza Ibra, ha una nuova chance, una qualificazione che meritano Pioli, Maldini, Kessie, Donnarumma, Theo Hernandez, Kjaer, tra gli altri. Sara’ una sfida splendida perche’ le due squadre sono attrezzate per dare spettacolo. Qualche insidia anche per il Napoli perche’ viene da una lunga serie positiva, ha uomini chiave in forma come Zielinski, Osimhen e Insigne e sarebbe un peccato sprecare la grande rimonta con un flop finale. Pero’ l’avversario e’ insidioso: il Verona viene da un periodo negativo ma potrebbe trovare l’ispirazione per chiudere in bellezza un torneo in cui ha mostrato all’inizio molte cose positive. Gattuso vorrebbe concludere con un grande risultato la sua avventura napoletana in chiaroscuro. L’amarezza della Juve e’ di dover dipendere dagli altri, ma la lusinghiera reazione in Coppa Italia (con Kulusevski, Chiesa, Cuadrado e Buffon, al passo d’addio, sugli scudi) da’ qualche speranza. Delle tre avversarie il Bologna e’ quello meno attrezzato e la carica e l’esperienza degli juventini potrebbero fare la differenza. La Champions sposterebbe i bilanci della societa’ e porterebbe a una possibile conferma di Pirlo. Oltre che di Ronaldo. Meno stimolante ma comunque significativa anche la volata per il settimo posto. In attesa di Mourinho, la Roma col successo nel derby ha sfatato un tabu’, ha preso coraggio. Molti giocatori si sentono sotto osservazione. Mancheranno tanti titolari, ma ci sara’ il gioiellino Darboe, che in due settimane ha conquistato tutti. Lo Spezia non evoca ricordi sereni ai giallorossi, eliminati in Coppa Italia dai liguri e vincitori a fatica all’andata con un rocambolesco 4-3. Alla Roma potrebbe bastare anche un pari. Il Sassuolo, condotto dagli azzurri Locatelli, Berardi e Raspadori, sembra favorito contro una Lazio affaticata e che non ha nulla da chiedere al suo torneo senza infamia e senza lode. I due allenatori sono al passo di addio: sicuro per De Zerbi, probabile per Inzaghi. Il resto sara’ tutto una passerella, con l’Inter che ha ottenuto di poter ospitare 1000 spettatori per il congedo da campioni con l’Udinese in cerca di un nuovo allenatore. Torino-Benevento doveva essere una sfida drammatica per la salvezza, ma i granata hanno conquistato, tra le polemiche tra Cairo e Immobile, il punto decisivo. Simone Inzaghi non e’ riuscito ad aiutare il fratello Pippo, retrocesso col Benevento. Cercheranno un congedo dignitoso anche Crotone e Parma nell’ultimo turno con la Fiorentina di Vlahovic e la Samp di Quagliarella, che si separa da Ranieri. Gli emiliani provano a vincere per lasciare ai calabresi l’ultimo posto. Tirano un sospiro di sollievo Cagliari e Genoa, che si affrontano dopo avere raggiunto la salvezza e ci sara’ un’interessante sfida del gol: da una parte Joao Pedro e Pavoletti, dall’altra Shomurodov e Scamacca, scosso dalla misteriosa incursione del padre con una spranga a Trigoria.

Advertisement

Sport

Jannik Sinner pronto al grande ritorno: il debutto al Foro Italico e la nascita della sua Fondazione

Jannik Sinner si prepara al debutto al Foro Italico dopo tre mesi di stop e lancia la sua Fondazione per sostenere giovani atleti. Il racconto di un ritorno speciale.

Pubblicato

del

Il conto alla rovescia è iniziato: Jannik Sinner si prepara a vivere una trasferta romana che si annuncia epocale. Con la sospensione di tre mesi dall’agonismo ormai agli sgoccioli, il numero uno del tennis mondiale è pronto a rimettersi in gioco, con l’esordio previsto lunedì al Foro Italico.

L’albergo di lusso scelto da Sinner dispone di un campo da tennis che gli ha permesso di non interrompere mai la preparazione. Insieme ai coach Simone Vagnozzi e Darren Cahill, l’azzurro ha affinato ogni dettaglio, per arrivare pronto al debutto nella cornice più importante d’Italia. Lunedì sarà una giornata intensa: primo allenamento, conferenza stampa e partecipazione alla cerimonia per celebrare la vittoria in Coppa Davis 2024 insieme ai compagni di squadra.

«Tutto diventa piccolo con Jannik e i ragazzi del tennis italiano», ha commentato entusiasta il presidente della Federtennis Angelo Binaghi, sottolineando come la presenza di Sinner abbia reso necessaria un’espansione dell’area degli Internazionali d’Italia.

Le sfide del ritorno sulla terra rossa

Mai un giocatore era stato così atteso al Foro, nemmeno un’icona come Roger Federer. Nonostante l’entusiasmo, Sinner mantiene i piedi per terra:
«Non mi aspetto un rientro facile. I primi game saranno complicati. Ma spero di ritrovare presto il ritmo partita», ha dichiarato.
Ad aiutarlo a rientrare in clima agonistico è stato Jack Draper, amico e sparring partner in questi mesi di allenamento in Francia. Anche l’ex campione americano Andy Roddick si dice fiducioso:
«Molti dimenticano che Jannik l’anno scorso è stato a un set dal battere Alcaraz al Roland Garros».

La nascita della Fondazione Jannik Sinner

Mentre si avvicina il grande momento romano, Sinner ha realizzato un sogno personale: la creazione della Fondazione Jannik Sinner, destinata a sostenere ragazzi e giovani atleti attraverso progetti educativi e sportivi.
«Lo sport mi ha insegnato disciplina, resilienza e coraggio. Voglio condividere queste lezioni», ha spiegato.
La Fondazione, no profit, vanta un board di grande prestigio: tra gli altri, Stefano Domenicali, presidente della Formula 1, e Luca Maestri, vicepresidente e CFO di Apple. La direzione operativa è affidata a Christina Tauber.

Sinner non si limita a vincere sul campo: sta costruendo un’eredità capace di ispirare dentro e fuori dallo sport.


Titolo SEO:
Jannik Sinner pronto per il Foro Italico: ritorno in campo e nascita della sua Fondazione

Meta description SEO:
Jannik Sinner si prepara al debutto al Foro Italico dopo tre mesi di stop e lancia la sua Fondazione per sostenere giovani atleti. Il racconto di un ritorno speciale.

Parole chiave SEO:
Jannik Sinner Foro Italico 2025, ritorno Jannik Sinner, Internazionali d’Italia Sinner, Fondazione Jannik Sinner, Sinner Coppa Davis 2024, Angelo Binaghi Sinner, Sinner terra rossa, Jack Draper Jannik Sinner

Suggerimento immagine:
Foto di Jannik Sinner durante un allenamento o una immagine ufficiale di presentazione della Fondazione, meglio se con una racchetta in mano e un sorriso fiducioso.


Continua a leggere

Sport

L’Udinese rallenta la corsa Champions del Bologna

Pubblicato

del

La corsa Champions del Bologna rallenta a Udine, dove i padroni di casa muovono di nuovo la classifica grazie a uno 0-0 dopo cinque sconfitte consecutive. Per la truppa di Vincenzo Italiano una gara sottotono, imbrigliati da Runjaic, che ha soffocato tutte le fonti di gioco dei felsinei. Resta il rammarico per gli ospiti per la palla gol sciupata allo scadere da Orsolini, che una settimana dopo il gol-vittoria all’Inter non si ripete e getta alle ortiche due punti con una zuccata a lato a un metro dalla porta. L’allenatore tedesco dei friulani è ancora orfano del bomber Lucca e di capitan Thauvin e con loro di gran parte dei gol e degli assist della squadra in stagione.

Li rimpiazza con Davis come centroboa e con Ekkelenkamp a ruotargli attorno. Niccolini – Italiano è in tribuna, squalificato – deve rinunciare all’infortunato Ndoye e sceglie Dominguez nel trio di assaltatori alle spalle di Dallinga. Pronti, via e proprio Davis al 2′ spacca la traversa con una conclusione di sinistro dal limite che Skorupski può solo guardare. L’Udinese è più intraprendente e al 23′ Payero recupera palla e si invola: la sua conclusione è deviata in angolo dal portiere ma sulla sinistra c’era Kamara liberissimo, ignorato. Bisogna attendere il 32′ per la prima chance rossoblù: Miranda vede l’inserimento di Dallinga alle spalle della difesa, ma Okoye è tempestivo, in uscita bassa, e sventa il pericolo: sul rimpallo Freuler non ci arriva di testa. L’Udinese perde Ekkelenkamp per infortunio: dentro Modesto in un ruolo per lui inedito ed ennesima bocciatura per Pafundi e Sanchez, che non vengono scelti nemmeno con la moria di compagni di reparto.

La frazione si chiude allo stesso modo di com’era iniziata: al 45′ serpentina di Davis e sinistro velenoso che finisce a fil di palo solo per una provvidenziale deviazione di Beukema. Italiano – via smartphone – lascia negli spogliatoi uno spento Aebischer per proporre la fisicità di Pobega. L’Udinese ci prova al 7′ su punizione dal limite conquistata da Payero per fallo di Beukema, che rimedia il primo giallo della stagione nonostante le ben 32 presenze e il ruolo strategico al centro della difesa. Il tiro a giro dell’argentino fa venire i brividi a Skorupski, ma si spegne di poco sul fondo. Il Bologna non punge e allora c’è spazio per gli incursori Fabbian e Cambiaghi per Dominguez e Odgaard.

Al 22′ gli ospiti pareggiano il conto dei legni: è Orsolini a disegnare una parabola favolosa con una punizione dal limite. Okoye può solo sperare. E la sorte lo aiuta. Uno stremato Davis lascia il posto a Iker Bravo, mentre Niccolini prova anche la carta Castro per Dallinga. Al 44′ è ancora Orsolini ad avere il match point: stavolta, come detto, il bomber del Bologna si divora un gol fatto, spedendo incredibilmente a lato il colpo di testa in tuffo dopo la spizzata di Castro. Nell’ ultimo minuto di recupero, una punizione di Lovric – entrato da poco per Payero – costringe Skorupski a una respinta bassa, su cui non arriva alcun attaccante bianconero per la ribattuta. Resta un pareggio a reti bianche che lascia l’amaro in bocca per i mille rossoblù accorsi a Udine.

Continua a leggere

Sport

Pavoletti-Deiola, colpo salvezza del Cagliari a Verona

Pubblicato

del

Alla sua prima da titolare Leonardo Pavoletti regala tre punti d’oro al Cagliari che batte il Verona e lo supera in classifica. Un successo di straordinario valore per gli uomini di Nicola, bravi a colpire in una delle pochissime emozioni di tutta la gara e, soprattutto, molti attenti e concentrati nel non offrire nulla al Verona sotto il profilo offensivo. Troppo sterile l’Hellas che una volta in inferiorità numerica in pieno recupero subisce in contropiede il raddoppio con Deiola. Un passo in avanti decisivo per i sardi sulla strada salvezza. Senza Piccoli e con Pavoletti in campo, il disegno tattico del Cagliari è evidente. Chiudersi davanti a Caprile e ripartire con gli uomini di gamba come Luvumbo e Zortea. Verona che cerca di rimanere corto il più possibile proprio per evitare le ripartenze dei sardi.

Gara quindi di un ritmo non altissimo, con grandi duelli fisici ed intensi. La prima palla gol arriva, tuttavia, ben dopo il quarto d’ora di gioco. Luvumbo si getta nello spazio e ha sul destro il pallone buono, attento Montipò a respingere con i piedi. Il Verona non gioca male quando può fraseggiare palla a terra ma fatica a trovare gli spazi per innescare le punte Sarr e Mosquera. Senza considerare la perdita prima della mezz’ora di un elemento di fantasia come Suslov sostituito da Bernede. Ma il Cagliari guadagna campo e trova la rete del vantaggio. Sul traversone di Luvumbo doppio liscio di Coppola e Ghilardi, alle loro spalle Pavoletti, in agguato, stoppa e batte Montipò.

La squadra di casa accusa il colpo, la partita si incattivisce e si arrichisce di falli, il finale di tempo è tutto di marca gialloblù ma a parte una punizione di Duda per Caprile qualche uscita in presa alta e nulla di più. E in avvio di ripresa il Verona non riesce a dare pulizia al proprio gioco. Troppi errori tecnici, attaccanti isolati. Zanetti intuisce le difficoltà della squadra e prova a cambiare qualche fattore, fuori Bradaric e un evanescente Mosquera, dentro Lazovic e il giovane Lambourde. Ma il Verona gioca con troppa fretta, sbaglia troppi passaggi e Caprile resta del tutto inoperoso.

Il tecnico dell’Hellas le prova tutte, ridisegna la squadra passando alla difesa a quattro e spingendo sull’assetto offensivo con tre attaccanti, Sarrnal centro, Lambourde e Livramento sugli esterni. Ma il Cagliari difende sempre, solido, attento, ordinato. Nicola cambia l’attacco sardo. Fuori in rapida successione Pavoletti, Marin e Luvumbo, dentro le forze fresche di Mutandwa, Deiola e Gaetano. Hellas che nel finale gioca anche in inferiorità numerica. Scomposta l’entrata di Ghilardi su Gaetano, giusto il rosso diretto al difensore gialloblù. E in pieno recupero Gaetano serve sottoporta Deiola per il più facile dei raddoppi.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto